Salta l’incontro, Soru e Todde (che gli ha risposto per le rime) allo scontro. E la destra gongola.
Alessandra Todde, candidata alla presidenza della Regione per il centrosinistra, non si è presentata alla conferenza stampa pubblica e in streaming organizzata da Renato Soru nel giorno del loro incontro.
Anzi, la deputata pentastellata ha organizzato un altro appuntamento con i giornalisti proprio mentre Soru stava ancora parlando, decretando un’ulteriore spaccatura tra i due. Spaccatura che, di fatto, non fa che avvantaggiare il centrodestra ancora alle prese con la scelta del candidato governatore.
L’appuntamento iniziale sembrava dovesse essere a casa dell’ex governatore, ma appena un’ora prima dell’appuntamento lo staff di Soru fatto sapere che il faccia a faccia, non più riservato a causa delle fughe di notizie, sarebbe stato un evento pubblico e con la stampa.
“Soru ha spostato l’appuntamento all’ultimo momento senza condividerlo – ha scritto Todde in una nota -, ma rimaniamo comunque disponibili a ricostituire il dialogo con delicatezza e riservatezza”.
“Non avevamo più nulla da dirci privatamente, ma in pubblico sì, con un confronto aperto”. Renato Soru ha parlato a ruota libera dopo il fallito faccia a faccia tra lui e Alessandra Todde, inizialmente fissato per questa mattina.
“Ci siamo incontrati già mesi fa e mi ha chiesto di sostenerla – ha affermato Sou -; le ho detto che l’avrei fatto se le si fosse sottoposta alle primarie. Poi è successo quello che è successo. Finché, qualche giorno fa, ho ricevuto il suo messaggio per un incontro riservato.
Ho accettato, per lasciare sempre uno spiraglio di apertura – ha spiegato Soru – e perché non avevo ancora sentito le dichiarazioni rese da Floris, in cui ha detto che primarie non ce ne saranno. È evidente, quindi, che non mi stava chiedendo un incontro per riaprire questa discussione.
Per loro (M5s, ndr) ogni scelta si basava sull’intelligenza collettiva della rete, da lì siamo passati che pure le primarie sono una cosa cattiva e l’unica intelligenza buona è quella dei dirigenti di un partito che si chiudono in una stanza per una discussione fasulla che nasce da una pregiudiziale fortissima: niente primarie, niente altri candidati perché il candidato unico sono io'”.
Ed ecco cosa ha scritto Alessandra Todde, in risposta a Soru, sulla sua pagina Facebook:
“Mi state scrivendo in centinaia su tutti i social. Mi dispiace, ma chiaramente non posso rispondere a tutte e tutti. Mi state giustamente chiedendo perché Renato Soru ha deciso a pochi minuti dal nostro incontro di stravolgere tutto, accusandomi di aver reso pubblico il nostro incontro. Falso, falsissimo.
Ho proposto nei giorni scorsi a Renato un incontro come gesto di apertura e di inizio di un dialogo per condurre un progetto comune, una battaglia comune per sconfiggere le destre e rilanciare la Sardegna.
Ho preso atto, abbiamo preso atto, della scelta non condivisa di spostare all’ultimo momento l’appuntamento trasformandolo in un dibattito pubblico e quindi sottraendosi, di fatto, al confronto diretto con me.
Conosco Renato da anni. Ci siamo sentiti tante volte e le affermazioni che ha fatto oggi a più riprese sono gravi. È giusto che i sardi conoscano la verità.
Ho incontrato Soru, dopo diversi anni dall’ultima volta, lo scorso febbraio a Nuoro, in occasione della presentazione del libro di Massimo Dadea, durante la quale ci siamo confrontati pubblicamente sui 5 anni della sua giunta. In quell’occasione gli ho spiegato chiaramente cosa secondo me non ha funzionato e quale fosse la mia visione di Sardegna.
A fine agosto mi ha chiesto lui un incontro, durante il quale, da vicepresidente del M5S, ho ribadito quale fosse la posizione del M5S al tavolo di coalizione. Non ho mai detto a Soru che il mio nome era già stato deciso mesi prima, che la coalizione non avrebbe mai fatto le primarie o che il mio nome sarebbe stato imposto da Roma. Mai.
Ho sempre parlato, e lo rivendico, di percorso partecipato, condiviso, di unità, di voglia di cambiamento, di rivoluzione, di scelte fatte in Sardegna. E così è stato.
Soru continua a ripetere che devo fare le primarie. Ma perché non spiega mai che tipo di percorso è stato fatto in questi mesi da tutte le forze al tavolo di coalizione? Di primarie si è parlato tanto e a lungo. E le forze politiche hanno deciso, anche al loro interno con tutti i passaggi democratici necessari, di intraprendere un percorso diverso dotandosi anche di criteri per l’individuazione di un profilo alto per guidare la coalizione.
Le primarie sono state bocciate dal tavolo a larghissima maggioranza, anche da alcune forze politiche che oggi lo stanno sostenendo.
Perchè Renato non dice mai che l’unico politico che si è presentato a Roma per discutere con la propria segreteria non sono io, ma è proprio lui? Perché Renato non dice mai che tutti i partiti al tavolo hanno deciso che fosse il momento di una donna a guida della coalizione indicando me come candidata? Perché non si analizza mai il fatto che abbandonare un tavolo quando non si condividono le conclusioni nate da un percorso democratico, è un insulto alla democrazia stessa?
Renato ha detto che io avrei reso pubblico il nostro incontro durante la mia intervista a DiMartedì. Potete riascoltarla. Non ho mai parlato di incontri.
Renato ha detto che non avevamo nulla da discutere tra noi. Perché, allora, non dirmelo subito invece di cercare di imporre un cambiamento delle condizioni poco prima dell’appuntamento?
Eppure risulta che in questi giorni Renato sia andato a discutere in ben altre case private.
Renato ha detto che mi sono sottratta al confronto pubblico con giornalisti e politici. No, caro Renato, io non mi sono presentata al tuo evento mediatico evidentemente organizzato da giorni (con tanto di cavalierini col nostro nome sul tavolo, slides e proiettori) perché i confronti/scontri pubblici si fanno con gli avversari. E nonostante tutto ciò che sta accadendo, io non ti considero come tale. Eri, sei, resti una risorsa importante per tutto il centrosinistra, sempre che tu lo voglia.
Quando ho detto che il mio obiettivo era riportare a casa chi è uscito, non mi sono di certo permessa di dare patenti di progressismo a nessuno. Come mai, a differenza di altri, ho dato patenti di sardità. Ho solo ribadito che le divisioni ci fanno male e favoriscono la destra che in questi giorni sta brindando, mentre ai cittadini sbalorditi offriamo questo spettacolo.
Renato ha anche detto che io avrei distrutto un partito e una coalizione. Quale partito? Quale coalizione? La nostra? Non mi sembra. Cresce ogni giorno e l’entusiasmo è altissimo e si respira tra le persone. O la sua? In questo caso mi dispiace che si senta sotto attacco, ma sappia che ho a cuore solo una cosa: il benessere dei miei concittadini e di tutti i sardi. Le beghe interne di partito preferisco lasciarle ai partiti.
Renato dice che sono una donna incompetente? Per me parlano numeri e fatti, ma sono abituata a uomini che guardano le donne dall’alto verso il basso, e continuo a testa alta per la mia strada come ho sempre fatto.
Sapete però che cosa mi ha colpito molto? Renato Soru non parla mai di centrodestra. Non parla mai di quelli che dovrebbe vedere come i veri avversari. Non parla mai di questa giunta che ha sta lasciando il deserto dietro di sé e che ha tradito la Sardegna. Insiste invece ad attaccare me, mentre continuo a tendergli la mano. Perché?
Noi rimaniamo disponibili, come lo eravamo oggi e come sempre abbiamo ribadito in questi giorni, a ricostituire un dialogo con la delicatezza necessaria all’interesse collettivo. Le prove muscolari che scelgono strade conflittuali e di chiusura non servono ai sardi tantomeno alla Sardegna.
Hai ragione Renato, le fortezze vengono sempre espugnate, ma chi si sta rinchiudendo dentro una roccaforte non sono certo io. In questi giorni giro la Sardegna e mi confronto quotidianamente con le persone. Chi si rinchiude è invece chi continua a voler fare emergere l’io, mentre il noi dovrebbe essere la sua priorità. Così il dialogo diventa difficile se non addirittura impossibile.
Questo è il momento dei tanti, non dei pochi. Questo è il momento della Sardegna e dell’unione di tutti i sardi, non quello di un solo sardo o di una sola sarda. Pensaci”.
La coalizione del “campo largo” si stringe in maniera solidale intorno alla candidata alla presidenza della Regione, Alessandra Todde”. È quanto si legge in una nota della coalizione che vede insieme Pd-M5s-Avs e altre nove sigle. Dopo lo strappo tra Todde e Soru, che avrebbe dovuto sancire un faccia a faccia chiarificatore, si vuole “…non solo esprimere solidarietà ma anche fare chiarezza”. Il campo largo sottolinea come “…ancora una volta vi sia la necessità di un confronto corretto e leale, e ribadisce che la scelta della candidata è stata una scelta maturata, nei mesi, da 12 sigle politiche, che hanno lavorato a un programma unitario che nei prossimi giorni sarà reso pubblico. La nostra mano rimane tesa alla costruzione dell’unità – sottolineano gli esponenti del campo largo -, laddove ci sia rispetto reciproco e la volontà di costruire una vera coalizione, che abbia come unico obiettivo quello di dare finalmente le risposte adeguate ai sardi delusi, con una proposta politica “sarda” e di valenza programmatica da subito. Vogliamo garantire – concludono -, oltre i personalismi, un governo solido e credibile, nell’interesse di tutti i sardi”.
Colpo di scena nell’inchiesta sulla scomparsa di Marina Castangia, la parrucchiera 60enne, originaria di Cabras ma residente a Mogorella, sparita nel nulla nel maggio del 2021, e della quale ancora non si hanno notizie. La Procura di Oristano ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Antonio Demelas, 71 anni, ex compagno della donna, unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Demelas si trova attualmente in carcere per abusi sessuali su una minorenne. Secondo gli inquirenti non ci sarebbero prove sufficienti a suo carico per sostenere in tribunale l’accusa che sia lui il responsabile del delitto. Il mancato ritrovamento del corpo, ma anche le infruttuose perquisizioni nell’abitazione in cui viveva la coppia e in altre pertinenze dell’indagato, hanno convinto la Procura a pronunciarsi per l’archiviazione. Spetta ora al giudice l’ultima parola. La parrucchiera era sparita i primi giorni di maggio di due anni fa. A denunciarne la scomparsa erano stati il figlio e i fratelli, che si erano rivolti ai Carabinieri dicendo che non avevano sue notizie da febbraio. I militari avevano subito avviato le indagini e interrogato Demelas. L’uomo aveva sostenuto di aver visto per l’ultima volta la donna ai primi di maggio: era tornata nella loro casa per prendere dei vestiti ed era poi andata via. Ma la versione non combaciava con quella dei familiari. Nell’abitazione, al cui interno erano intanto stati eseguiti dei lavori, anche i Ris avevano effettuato accertamenti in cerca di prove, senza però trovare elementi sufficienti. Il caso della scomparsa di Marina Castangia era assurto a livello nazionale attraverso la trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”.
“Rafforzare le azioni a tutela delle persone anziane, più vulnerabili e maggiormente esposte al rischio di raggiri criminali: questo l’obiettivo del protocollo siglato con il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna”, ha commentato il prefetto, Salvatore Angieri, dopo la firma dell’atto d’intesa che dà il via al progetto “Non farti beffare 2.0”, con al centro una campagna di informazione per la prevenzione e il contrasto delle truffe agli anziani. Tra le iniziative previste, finanziate con le risorse del Fondo Unico di Giustizia del Ministero dell’Interno, una serie di attività di sensibilizzazione e informazione sui possibili comportamenti di autoprotezione da adottare nella vita quotidiana per scongiurare eventuali situazioni di rischio, diffusione di brochure, volantini e vademecum, ma anche realizzazione di incontri nei luoghi di aggregazione degli anziani, con operatori esperti informatici, per fornire strumenti di alfabetizzazione informatica e nozioni di base per utilizzare al meglio i dispositivi multimediali. Durante l’incontro col sindaco, il prefetto Angieri ha sottolineato “…la peculiare valenza del progetto, che intende fornire forme individuali di tutela e rendere le persone sempre più consapevoli del rischio, e metterle quindi in grado di evitarlo o sventarlo in modo efficace”, ed ha espresso soddisfazione per “…l’ulteriore passo avanti nell’ottica della sicurezza della cittadinanza”. “Il protocollo d’intesa conferma l’impegno del Comune di Oristano e della Prefettura sui temi di rilevanza sociale per la nostra comunità – ha spiegato il sindaco Sanna -. Già negli anni passati erano stati sottoscritti importanti documenti di collaborazione, come il Patto per la sicurezza urbana. Questa volta l’attenzione si sofferma sugli anziani, che risultano sempre più esposti al fenomeno delle truffe, che intendiamo fronteggiare attraverso iniziative di informazione e sensibilizzazione”.
“Chi pianta un albero mette radici nel domani”. All’insegna di questo slogan il Comune di Oristano ha organizzato la “Festa degli alberi”. L’appuntamento, su iniziativa dell’assessorato all’Ambiente e dell’Istituto comprensivo 3, con la collaborazione di Forestas e del Ceas Aristanis, è per martedì 21 novembre, alle 10, presso la Scuola primaria di primo grado del Sacro Cuore. “In occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi”, istituita dalla Legge 10 del 2013, e nel rispetto della Legge 113 del 1992, il Comune di Oristano si unisce all’iniziativa “Un albero per ogni neonato”, con una festa speciale presso la Scuola primaria del Sacro Cuore – ha spiegato il sindaco Massimiliano Sanna -. L’iniziativa simboleggia il legame indissolubile tra la nascita di un bambino e la crescita di un albero, entrambi simboli di vita, rigenerazione e speranza per il futuro. Ogni partecipante potrà assistere attivamente alla piantumazione di giovani alberi, contribuendo così a un gesto concreto per la salvaguardia del nostro pianeta”. “La Festa degli alberi nasce per unire la sensibilizzazione ambientale tra le giovani generazioni e la realizzazione di un nuovo piccolo polmone verde. Quest’anno la scelta è caduta sull’area della scuola del Sacro Cuore nello spazio verde che si affaccia sulla via Amsicora, ma il programma è di essere presenti di anno in anno in una scuola diversa – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Maria Bonaria Zedda -. La giornata prevede il coinvolgimento attivo dei bambini delle scuole primarie, i veri protagonisti di questa iniziativa, che avranno l’opportunità di imparare e partecipare attivamente alla piantumazione di nuovi alberi. Le politiche per la tutela dell’ambiente sono prioritarie, tanto più in un momento in cui sono sotto gli occhi di tutti gli effetti dei cambiamenti climatici – ha proseguito l’assessore Zedda -. Tutti, indistintamente, abbiamo il dovere di impegnarci per difendere l’ambiente e su questa iniziativa abbiamo trovato grande disponibilità da parte della scuola, di Forestas e del Ceas. L’obiettivo principale della Festa degli alberi che vogliamo raggiungere è quello di sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della tutela ambientale, e promuovere una cultura della sostenibilità fin dalla loro più tenera età. I bambini metteranno a dimora 128 piante di fillirea, lentisco, mirto, corbezzolo e alloro, uno per ogni bambino nato o registrato all’anagrafe del Comune di Oristano nel 2022, un piccolo omaggio nella consapevolezza che chi pianta un albero mette radici nel domani. Verranno, inoltre, piantati due alberi di roverella, a rappresentare tutti i bimbi indistintamente”.
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