Centrodestra impantanato e col solito dilemma: dove sistemare Solinas? (di Vito Biolchini).
“Il centrosinistra diviso, Soru contro Todde, i sondaggi impazziti, i Progressisti in bilico: tutto vero. Ma il centrodestra?
Vogliamo parlare dello schieramento che ora governa l’Italia e la Sardegna e che a poco meno di due mesi dalle elezioni si trova ancora assolutamente impantanato nella scelta del candidato alla presidenza della Regione?
E sia chiaro: è crisi vera, perché altrimenti sarebbe stata risolta in tempi più rapidi. E invece no: è tutto fermo. Da mesi. Con qualche piccola novità.
Ieri a Cagliari il segretario della Lega Matteo Salvini ha ribadito il suo sostegno a Christian Solinas ma ha aggiunto un “ma”: “Siamo per gli uscenti ma anche per l’unità”. In politichese, il segnale è molto chiaro: siamo pronti a sacrificare Solinas. Ma a quali condizioni?Non è un mistero che da mesi il presidente della Regione chieda una contropartita per farsi da parte e soprattutto, per non schierare il suo Partito Sardo d’Azione contro il centrodestra.
Le ipotesi in campo non sono tante e sono tutte di difficile attuazione.
La prima, filtrata già da mesi, immagina Solinas seduto sulla poltrona dell’Autorità Portuale della Sardegna, attualmente occupata da Massimo Deiana, già assessore ai trasporti della giunta Pigliaru e da sempre vicino all’area del Pd che fa capo ad Antonello Cabras. Il posto è prestigioso e di grande potere, ma c’è un problema: lo stesso Solinas nel luglio del 2021 ha dato il via libera alla riconferma Deiana alla guida dell’Autorità (w la trasversalità…) e l’incarico scade nel 2025. Certo, circola anche la voce che Deiana possa candidarsi alle prossime elezioni europee. Ma se non lo facesse? Dunque, quella dell’Autorità portuale è una poltrona che nell’immediato non è nella disponibilità di alcuna forza politica, anche se ci potrebbe essere una sorpresa: il commissariamento di tutte le Autorità portuali d’Italia, già annunciato da Salvini. E allora la strada sarebbe in discesa.
Secondo scenario: e se invece di Deiana al parlamento europeo ci andasse proprio Solinas? Anche questa è una ipotesi che circola ma che ha una grande incognita, grande come una casa: chi lo vota Solinas? Se si candida nel collegio sardo, rischierebbe una sonora bocciatura. Servirebbe dunque un collegio blindato lontano dall’isola (non proprio il massimo per un sardista…), ma a questo punto a fare il sacrificio dovrebbe essere la Lega, quando invece il suo segretario Salvini vorrebbe far pagare proprio a Fratelli d’Italia il passo indietro del presidente della Regione a favore del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.
Ed ecco la terza ipotesi: un posto da sottosegretario, subito, nel governo Meloni. Magari in uno dei ministeri guidato alla Lega (e pare che ieri Solinas, in un impeto di autostima, abbia chiesto per sé a Salvini una poltroncina al Viminale). Anche in questo caso, ci sarebbe un problema ed è il seguente: perché Giorgia Meloni dovrebbe caricarsi un politico che è stato più volte lambito da inchieste giudiziarie non banali e che è sotto processo per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulle nomine di due direttori generali della Regione? L’opinione pubblica italiana è più severa di quella sarda, che tollera senza fiatare che un candidato alla presidenza della Regione sia sotto processo per bancarotta.
Quindi voi potete immaginarvi quale campagna di stampa di fuoco attenderebbe il sottosegretario Solinas da parte di giornali come Il Fatto Quotidiano o la Repubblica? E siamo sicuri che la Meloni, che già ha i suoi problemi, voglia anche farsi carico della sontuosa buonuscita del presidente della Regione Sardegna?
La quarta ipotesi, ovvero un passo indietro di Solinas sic et simpliciter, non pare essere al momento percorribile. I sardisti hanno già minacciato di andare da soli e certamente lo farebbero se non avessero una contropartita per il loro passo indietro.
C’è però anche una quinta ipotesi: se le prime quattro non si dovessero realizzare, Solinas potrebbe essere nuovamente candidato alla presidenza della Regione. Per Fratelli d’Italia, che ha dichiarato ufficialmente conclusa l’esperienza a guida sardista, sarebbe un colpo durissimo. Inoltre, il centrodestra potrebbe veramente sfasciarsi. Il sedicente Grande Centro ha sempre detto no a una riconferma di Solinas, mentre i Riformatori non fanno mistero (in interlocuzioni private, ma che private di fatto non sono) di essere pronti a salire sul carro di… Renato Soru!
E a quel punto il minestrone sarebbe cotto a puntino, con il leader della “Coalizione sarda”, che contesta al Pd di avere fatto una alleanza con i Cinquestelle (che lui considera “di destra”), pronto a caricarsi il partito della borghesia compradora, attualmente al governo della Regione. Che meraviglia!
Ma non corriamo troppo con la fantasia e godiamoci il momento.
Che bella questa campagna elettorale!”. (Vito Biolchini, dal sito vitobiolchini.it).
Intanto, a Oristano, in vista delle prossime Regionali, il segretario provinciale, Obinu Maria, e quello cittadino, Martani Roberto, con alcuni accoliti, sono pronti a fare il salto della quaglia, lasciando il Pd per schierarsi con il redivivo Soru Renato.
La cosa non deve meravigliare, né sorprendere più tanto, considerato il comportamento ondivago del Pd oristanese, che ha sempre cambiato opinione a seconda dell’umidità. Questo, infatti, è lo stesso Pd che, pur essendo all’opposizione, solo alcuni mesi fa era pronto a lanciare la ciambella di salvataggio al sindaco di Oristano, allora dimissionario, Massimiliano Sanna, e a governare col centrodestra. Un obbrobrio politico che aveva creato tra gli elettori Dem una vera e propria sollevazione popolare, costringendo i geni che avevano pensato quella enorme schifezza a fare marcia indietro.
Di che cosa, quindi, ci dobbiamo meravigliare? Cosa c’è di meglio, infatti, prima delle Regionali, che spaccare Pd e centrosinistra a Oristano per sostenere chi ha spaccato il centrosinistra in Sardegna? Più coerenti di così…
Sempre nella città di Eleonora dovrebbe esserci, a breve, la sostituzione dell’assessore alle Attività produttive, Rossana Fozzi, con Valentina De Seneen, 39 anni, avvocato; un cambio deciso all’interno di Fratelli d’Italia. I vertici cittadini del partito contestano a Rossana Fozzi la gestione “deficitaria” del suo assessorato e i pessimi rapporti con alcuni consiglieri comunali e altri componenti di FdI.
Per quanto riguardo il “campo largo” del centrosinistra regionale, da giorni c’è da una parte il corteggiamento, dall’altra l’attendismo, visto che si è alle prese con i tentativi di ricomposizione, per evitare di arrivare spaccati all’appuntamento con le urne del 25 febbraio prossimo.
Al centro dei movimenti di queste ore ci sono i Progressisti, che dai primi di novembre, quando è stata ufficializzata la candidatura di Alessandra Todde, hanno scelto di lasciare il “campo largo” a trazione Pd-M5S e offrire l’appoggio all’outsider Renato Soru, e che ora, invece, sembrano indirizzati verso un rientro.
Questa mattina nei corridoi del consiglio regionale la presenza del coordinatore del M5S, Ettore Licheri, è la conferma dei tentativi in atto di riconciliazione per scongiurare la corsa separata.
Licheri è apparso moderatamente ottimista: “Lavoriamo in questo senso. Ci sono delle interlocuzioni che non si sono mai interrotte, c’è un comune sentire e la necessità di mettersi tutti insieme – ha spiegato -. C’è un dovere etico e morale di capire che il fronte progressista deve mettersi insieme se vuole strappare quest’isola a cinque anni di non governo”.
La stessa Alessandra Todde, alla presentazione della nuova lista civica che la sostiene, ha lanciato un appello “…che è anche una speranza; i Progressisti sono stati tra le forze politiche che hanno fatto più opposizione vocale alla giunta Solinas – ha detto Todde -, hanno partecipato attivamente al tavolo di coalizione, ci uniscono i temi e ci uniscono le istanze che stiamo portando avanti”.
Per i Progressisti Francesco Agus ha preso tempo: “Le liste si presentano il 22 gennaio; ribadiamo da mesi che è indispensabile utilizzare tutto il tempo a disposizione per ricomporre uno schieramento progressista e democratico che in questi mesi inspiegabilmente si è diviso”.
E sempre a proposito del “campo largo” che sostiene Alessandra Todde per la corsa alle Regionali del 25 febbraio, c’è da registrare la nascita della lista civica “Noi con Alessandra Todde presidente”, che prende le mosse dall’esperienza di “Italia in Comune” e da quella della neonata associazione “Cagliari è anche mia”, presentata questa mattina, a Cagliari, in piazza Garibaldi.
Insieme ad Alessandra Todde c’erano esponenti della società civile e dell’associazionismo, e amministratori locali.
“Questa è la dimostrazione che il “campo largo” non è semplicemente un’aggregazione legata ai partiti politici – ha spiegato la candidata alla presidenza -, ma è un contesto che sta comprendendo anche la società civile; un contesto di cambiamento profondo per un’alternativa vera per l’offerta politica che noi dobbiamo portare avanti, che si contrappone a questa destra che ci ha governato e che lascia la Sardegna in macerie”.
La lista è espressione di “…un movimento politico spontaneo, che nasce dalla volontà del mondo civico di partecipare attivamente alla predisposizione e alla realizzazione di un progetto complessivo – hanno spiegato i promotori -, creato col contributo di tecnici ed esperti, condiviso e in grado di rilanciare la nostra Isola, fornendo proposte e contributi, improntati alla concretezza e allo spirito di servizio”.
E mentre l’opposizione in consiglio regionale chiede che la votazione avvenga il 25 e 26 febbraio, cioè in due giornate invece della sola domenica, per consentire a tutti gli elettori di usufruire di un giorno in più come accade in altre consultazioni, per quanto riguarda il centrodestra, c’è da sottolineare la decisa presa di posizione di Fratelli d’Italia, che per iniziativa dei deputati e senatori eletti nell’Isola, ha ribadito che il nome vincente per la coalizione è quello dell’attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
“Fratelli d’Italia ha più volte ribadito che intende partecipare alle elezioni regionali sarde per vincerle – hanno scritto in una nota congiunta Salvatore Deidda, Francesco Mura, Barbara Polo, Gianni Lampis, Antonella Zedda, Giovanni Satta -, assumendosi la responsabilità di indicare una guida autorevole nel tenere il centrodestra unito e che al contempo solchi quella necessaria discontinuità che dia avvio ad un nuovo corso di riscatto economico e sociale che i sardi rivendicano. Per questo siamo sicuri che Paolo Truzzu possa essere il leader per una coalizione unita e vincente alle prossime elezioni regionali”.
Per i parlamentari di Fdi, Truzzu “…è il sindaco del fare, con oltre 300 milioni di opere pubbliche che proietteranno Cagliari protagonista di una nuova visione euro-mediterranea nel contesto internazionale su cui il governo Meloni già da tempo muove i suoi passi”.
La presa di posizione di senatori e deputati di FdI arriva dopo la nota della Lega che all’indomani della visita di Matteo Salvini in Sardegna ha ribadito “…piena fiducia e pieno sostegno, della Lega, e contiamo di tutto il centrodestra, a Christian Solinas e alla squadra di centrodestra che ha ben governato in questi anni”.
Il passo in avanti di Fratelli d’italia, che da tempo rivendica il primato nella scelta, potrebbe tagliare i tempi nella scelta finale, annunciata da Salvini per i primi giorni di gennaio, ma rischia di minare l’unità della coalizione. Nel centrodestra sardo scalpitano, infatti, gli esponenti del Grande Centro, che hanno ribadito l’urgenza di arrivare a una decisione prima della fine dell’anno, e rimarcato la necessità che il nome sia scelto in Sardegna.
Il 30 dicembre, la Compagnia teatrale Kainothomia delle Ombre, diretta dal presidente e regista Carlo Sechi, porterà in scena, in collaborazione con il Comune di Terralba, presso il teatro comunale, in via Porcella, alle 18, una rivisitazione dell’unica commedia in lingua italiana del commediografo oristanese Antonio Garau. Una fotografia dell’Arborea degli anni ’50, attraverso gli occhi di Maurizio e Anastasia, due coniugi alle prese con una vita modesta e una insolita fortuna, Garau sposta la sua attenzione drammatologica dalla casa campidanese ad un mondo poco sardo, ma molto nostro. La commedia è stata diretta dai registi Salvatore Sechi e Annalisa Torchia. L’ingresso è libero ma sarà gradita un’offerta per una raccolta fondi a sostegno dei programmi istituzionali. Prenotazione sul sito www.kainothomia.it o al numero di telefono 3936966357.
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