Youth Talks: la più grande indagine mondiale sui giovani.
I giovani di tutto il mondo hanno un ruolo da svolgere di fronte alle grandi sfide che la nostre società si trova ad affrontare, dal cambiamento climatico alle crescenti disuguaglianze, compreso il collasso della biodiversità e l’instabilità politica.
Tuttavia, il 76% dei giovani ritiene che la generazione più anziana ignori i loro interessi vitali e il 50% dei giovani senior condivide questa opinione.
Se vogliamo costruire insieme un futuro più giusto e sostenibile, diventa essenziale comprendere le aspirazioni delle giovani generazioni, le loro paure e le loro speranze.
In quest’ottica, iniziative internazionali, pubbliche o private, hanno cercato di comprendere meglio i giovani attraverso varie indagini, come quelle di The Conversation, del Montaigne Institute, del Parlamento Europeo, del World Economic Forum, di Deloitte, dell’UNESCO etc…
Questi studi spesso gettano nuova luce su diverse questioni, e la solidità dei loro risultati si basa sulla partecipazione di un gran numero di giovani coinvolti (tra 1.000 e 27.000) ma le risposte dei partecipanti si basano fondamentalmente su un quadro predefinito poiché spesso si può selezionare solo una scelta da una serie di proposte, e/o esprimere la propria opinione tramite scale graduate (dette scale Likert , come “Per nulla d’accordo” ,“Completamente d’accordo” etc…).
Per catturare tutte le sfumature e complessità di questa generazione, lo studio Youth Talks ha adottato un altro approccio con l’uso di tecnologie avanzate basate sull’intelligenza artificiale.
Youth Talks è un progetto della Fondazione Higher Education for Good (HE4G), che riunisce più di 55 partner, tra cui i Principi PRME delle Nazioni Unite per l’educazione alla gestione responsabile e il Club di Roma, così come le principali università, organizzazioni giovanili globali e istituzioni politiche.
Grazie a queste molteplici collaborazioni, la prima edizione di questa consultazione ha ricevuto quasi un milione di contributi da parte di più di 46.000 giovani in 212 paesi e territori, in diversi formati di espressione (testi, immagini, colonne sonore o video), che lo rendono oggi la più grande indagine mondiale sui giovani (15-29 anni) basata su domande aperte. Inoltre, per dare voce, corpo e volto a questi molteplici giovani, è stata realizzata una serie di 80 interviste in giro per il mondo. Per affrontare questa immensa mole di dati, non è stato possibile farlo attraverso un approccio di ricerca qualitativa tradizionale, bensì è stata sviluppata una piattaforma di intelligenza artificiale appositamente dedicata.
Infine, la consultazione ha utilizzato un cosiddetto campionamento di convenienza: sono state l’accessibilità, la capacità e la volontà delle persone a rendere possibile la loro partecipazione. Diverse analisi statistiche, condotte da un comitato scientifico dedicato, hanno convalidato la rappresentatività di questo campione. Ciò garantisce che le idee e le tendenze emerse da questa consultazione non siano semplicemente artefatte da un gruppo auto-selezionato di partecipanti, ma riflettano un sentimento più ampio tra i giovani di tutto il mondo.
I risultati, accessibili online, danno un’idea delle aspirazioni e dei sogni dei giovani del mondo. Uno dei temi dominanti che emerge da Youth Talks è l’importanza che i giovani hanno nei riguardi della comprensione e dell’apprendimento dei valori umani (rispetto, solidarietà, apertura dello spirito, empatia, vivere in armonia con gli altri). Tutti loro desiderano che ciò avvenga durante il percorso dell’istruzione.
Alla domanda su cosa desiderano per il mondo di domani, la priorità assoluta dei giovani, quasi ovunque, è la pace. La tutela dell’ambiente è al secondo posto, soprattutto in alcune regioni del mondo come l’Africa e il Sud America. I giovani desiderano meno guerre, meno violenza e più armonia. Quando si chiede loro, specularmente, cosa li preoccupa di più per il futuro del mondo, la guerra e i conflitti armati sono al primo posto, subito dopo i problemi ambientali.
È stato inoltre evidenziato un chiaro e significativo divario tra i giovani occidentali e le loro controparti nel resto del mondo su alcune questioni chiave. I giovani occidentali sembrano essere più radicati nelle preoccupazioni materiali, mentre quelli del resto del mondo sembrano essere guidati dalla paura di sogni non realizzati e aspirazioni non appagate. La situazione finanziaria è la principale preoccupazione dei giovani occidentali: circa il 30% la cita come priorità, contro solo il 10% degli altri partecipanti.
Sebbene i giovani sembrino disposti a fare molti sacrifici per garantire che la società progredisca nella direzione da loro desiderata, ci sono state grandi disparità nella misura e nella natura dei sacrifici che sono disposti a fare. I giovani occidentali sembrano meno disposti a rinunciare alle comodità materiali per consentire un più ampio progresso sociale: il 25% di loro ha indicato questo aspetto come irrinunciabile, rispetto a meno del 5% dei partecipanti in altre parti del mondo, che temono maggiormente di dover rinunciare alle proprie ambizioni, alla propria identità o alla propria famiglia e ai propri cari.
Inoltre, in Europa, mentre il 40% dei partecipanti si dichiara disposto a ridurre i propri consumi materiali, il 28% si oppone fermamente all’idea di un tale sacrificio. Queste realtà all’interno delle nostre società sono significative e non possono essere ignorate dalla politica.
Naturalmente, questo è solo un assaggio della ricchezza dei risultati degli Youth Talks. Per comprenderli appieno occorrono cautela e umiltà e un approccio scientifico multidisciplinare. L’organizzazione di Youth Talks invita i ricercatori di tutto il mondo a sfruttare al meglio l’opportunità unica rappresentata dalla ricchezza dei dati raccolti e a contribuire alla costruzione di un futuro all’altezza delle aspettative dei giovani di oggi. (dal sito beppegrillo.it).
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