Migliaia di persone a Cagliari per i funerali di Gigi Riva.
C’erano trentamila persone assiepate nel sagrato della basilica di Bonaria, a Cagliari, per dare l’ultimo saluto a Gigi Riva.
Dopo l’ovazione per l’arrivo del feretro è scattato anche l’applauso per l’arrivo del Cagliari Calcio. In prima fila l’allenatore Claudio Ranieri e il presidente Tommaso Giulini. Poi i dirigenti e la squadra, compreso l’infortunato Oristanio in stampelle.
La folla accalcata sulle transenne e tra i presenti anche i bambini della scuola calcio fondata alla fine degli anni Settanta proprio da Gigi Riva. “Siamo qui – ha spiegato uno degli istruttori, Emanuele Cuccu – per fare conoscere anche ai più piccoli l’esempio di questo grande campione”.
All’interno della chiesa hanno preso posto il presidente del Coni Giovanni Malagó, i vertici della FIGC con Gravina in testa, il “baronetto” Gianfranco Zola, Gianluigi Buffon, tutta la delegazione dell’Italia campione del mondo del 2006 e tanti altri personaggi del mondo dello sport.
Una “sciarpata” ha salutato l’arrivo della salma, tra cori, lacrime, bandiere e striscioni che hanno colorato il sagrato della basilica. Presenti anche il presidente della regione uscente, Christian Solinas, il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che si è unito a tanti altri primi cittadini, giunti nel capoluogo da ogni parte della Sardegna, e tanti altri politici. Truzzu ha ricevuto, fra gli altri, in mattinata, la visita del sindaco e del vicesindaco di Leggiuno, città natale di Gigi Riva.
“Lo sport come vita, arte, disciplina, passione condivisa, che non si può comprare. Lo sport è gioia, dono del Creatore: tutto questo si celebra in Gigi Riva, i meriti sportivi e la grandezza dell’uomo, non sorprende la presenza oggi di tanti amici a ammiratori”. È iniziata così l’omelia dell’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, ai funerali di Riva.
Dopo il riferimento allo sport che porta a dare il meglio di sé nell’educazione della mente e del corpo, nella perseveranza, nella lealtà e nel coraggio, nella collaborazione con gli altri e nell’amicizia, Baturi ha sottolineato che “…in questi giorni abbiamo celebrato tutto questo in Gigi Riva, ma anche, e forse soprattutto, altro. Abbiamo ricordato i meriti dello sportivo e ammirato la grandezza dell’uomo, la sua generosità e riservatezza, quella profondità di amore e dolore, di passione e malinconia, mai gridata, che si lasciava leggere con schiettezza ma mai possedere, che non si poteva né vendere né comprare”.
L’arcivescovo ha poi ricordato la famiglia, i figli Mauro e Nicola, e il cuore di Cagliari che ora lo saluta e prega per lui. “La liturgia che stiamo celebrando – ha detto Baturi – è la memoria viva della morte e risurrezione di Gesù Cristo. Per i credenti la morte è il passaggio necessario per la consegna totale al Dio della vita, nel cui abbraccio ogni fame e ogni sete, secondo le parole di Gesù nel Vangelo, vengono soddisfatti in eterno, nella gioia di quel bene che non sappiamo definire in modo appropriato ma che sappiamo essere vero, che inseguiamo indomiti, con passione, sempre inquieti e mai sazi.
Che nulla, o Signore, vada perduto – ha proseguito l’arcivescovo -. Molte sono le immagini di questi giorni, la maggior parte delle quali fissano l’eleganza della corsa, la bellezza e la potenza del gesto. E poi, dopo la rovesciata di Vicenza o il sinistro di Città del Messico, quella esultanza spontanea, come tutti noi da bambini, a braccia alzate, guardando il cielo e correndo incontro all’abbraccio dei compagni. Corri di nuovo, caro Gigi, e tendi ancora quelle tue lunghe braccia al cielo, corri e guarda in alto. Noi oggi preghiamo perché il Signore ti venga incontro e ti abbracci in quella dimora dove potrai conoscere la Verità e vivere l’Amore senza ombra e senza fine”.
“Grazie a tutti per averlo accolto e per avergli voluto bene”. Così Nicola Riva, figlio di Gigi, ha voluto ringraziare tutti i sardi e tutte le persone che sono state sempre vicine al grande campione rossoblù. Nicola Riva ha voluto ringraziare anche il presidente della Repubblica per le parole rivolte a suo padre, il ministro dello Sport Andrea Abodi, e il presidente del Coni Giovanni Malagò: “La maglia della Nazionale l’aveva nel cuore – ha detto Nicola Riva –, per lui era molto importante”.
Nicola ha, inoltre, ricordato l’ultimo riconoscimento, il collare d’oro che gli era stato consegnato proprio da Malagò. “Per lui in quel momento si è chiuso un ciclo, è stata l’ultima uscita pubblica, poi ha deciso di chiudersi in casa. Devo dire che io e mio fratello lo abbiamo sempre condiviso con tutti con piacere, ma gli ultimi mesi ce lo siamo goduto con i nipoti, anche se capisco che per tutti è stato difficile non vederlo nei soliti posti o al solito ristorante.
Ora spero con tutto il cuore che papà possa vedere la sua mamma, la persona che ha più ha amato nella sua vita.
Mio padre – ha concluso Nicola Riva tra la commozione generale – non lo convinceva nessuno, anche ieri se n’è andato come voleva lui, era un “hombre vertical” sino alla fine, e anche ieri ha deciso quello che voleva fare”.
Riva sarà sepolto nel cimitero monumentale di Bonaria, in una cappella proprio accanto alla Basilica che ospita i funerali, in forma privata. La salma del campione azzurro è stata trasferita subito dopo la celebrazione della messa funebre.
Anche il consiglio comunale di Oristano, ieri sera, ha voluto ricordare Gigi Riva, osservando un minuto di raccoglimento in onore del grande campione.
Il sindaco, Massimiliano Sanna, ha ricordato la figura di Riva, evidenziandone le qualità che ne hanno fatto una bandiera della Sardegna e dell’Italia sportiva.
“Le bandiere esposte all’esterno dei palazzi comunali – è stato detto – recano il segno di lutto per commemorare una figura straordinaria che resta nei cuori di tutti i sardi, in particolare perché Gigi Riva mai volle abbandonare la terra che lo adottò, divenne Sardo tra i Sardi, per divenire il mito capace di segnare la storia del calcio a livello mondiale”.
Durante la seduta del consiglio comunale è stata annunciata la costituzione del gruppo consiliare di Alternativa sarda Progetto Sardegna, di cui fanno parte Maria Obinu, Giuseppe Obinu (entrambi usciti dal Pd) e Umberto Marcoli (che lascia Oristano più), mentre il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Puddu,ha annunciato il passaggio dal gruppo di Fratelli d’Italia a quello dell’Udc.
Infine, è stata approvata, all’unanimità, la delibera che rinnova la convenzione con il Comune di Iglesias per la gestione in forma associata dell’ufficio procedimenti disciplinari personale dirigenziale, mentre i restanti punti all’ordine del giorno sono stati rinviati a dopo le elezioni regionali.
Cosa quest’ultima che ha destato forti perplessità tra gli oristanesi, considerato che, per dare modo ai consiglieri comunali candidati alle Regionali di fare la loro campagna elettorale in tutta tranquillità, si “abbandona” ulteriormente la città, come se questa non fosse già abbandonata abbastanza.
Oristano, evidentemente, per l’attuale consiglio comunale è il “paese di Bengodi”, dove non esistono problemi e dove non ci sono criticità impellenti da affrontare.
Va bene che per un sindaco e una scombinata, scricchiolante, trasformista e fluida coalizione di maggioranza che, fregandosene altamente della città, ha perso mesi a decidere cosa fare dopo le dimissioni di Massimiliano Sanna (poi, come da copione, ritirate), buttare alle ortiche altri 30 giorni e paralizzare la città per meri interessi personali, sono evidentemente delle facezie, che, a nostro modesto avviso, dimostrano invece ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto poco gli attuali amministratori abbiano a cuore gli interessi dei cittadini.
Cittadini che hanno un’arma potentissima per dimostrare il loro dissenso contro questo modo scalcinato di fare politica: la scheda e la matita che gli verrà consegnata nei seggi elettorali, già a partire dalla prossime elezioni regionali.
Saranno quattro e non cinque i candidati presidenti alle elezioni regionali in Sardegna del 25 febbraio prossimo. Sono state escluse, infatti, le liste presentate a sostegno della outsider Maria Rosaria Randaccio con Forza del popolo. Da quanto si apprende il Tribunale di Cagliari avrebbe bocciato gli elenchi per la circoscrizione del capoluogo e per quella del Sulcis per vizi legati alla raccolta delle firme. Per candidarsi, infatti, la lista di Forza del popolo, non essendo presente in consiglio regionale e senza adesioni tecniche, doveva presentare cinquemila firme. Ora si attende di capire se i referenti del movimento civico decideranno di presentare un ricorso. In corsa rimangono i due principali competitor, Alessandra Todde per il campo largo del centrosinistra, Paolo Truzzu per il centrodestra, e poi Renato Soru e Lucia Chessa.
Altri episodi di violenza nel carcere di Massama-Oristano. Questa volta ad essere aggredito è stato un medico che, fortunatamente, non ha avuto danni fisici gravi solo grazie all’intervento provvidenziale degli agenti della Polizia penitenziaria che hanno bloccato l’aggressore. “Si tratta del terzo episodio in tre giorni, un dato estremamente preoccupante”, ha detto il segretario generale della Sardegna della Uil-Polizia penitenziaria, Michele Cireddu -. A seguito dell’ennesima aggressione a danno degli operatori dell’istituto di Oristano, abbiamo inviato una nota al prefetto Fabrizio Stelo ,perché riteniamo debba intervenire immediatamente per fermare questo scempio. La cinta muraria non deve rappresentare per il sistema carcere l’isolamento dal territorio di sua competenza. L’attuale situazione in cui versa l’istituto determina un grave rischio per la sicurezza del personale, dell’istituto e pubblica. Siamo perfettamente in linea – ha aggiunto Cireddu – con il pensiero del segretario nazionale della Uil Defazio: il sistema penitenziario attuale è da rifondare ed è necessario reingegnerizzare i processi lavorativi; non è più possibile continuare in questo modo. Le aggressioni sono diventate un fenomeno allarmante ed estremamente preoccupante, perlomeno per i rappresentanti dei lavoratori. Abbiamo chiesto al Prefetto, quale massima autorità del governo in provincia, di intervenire prima che si verifichino delle tragedie gravi”.
L’elettricista Gian Nicola Oppo, 52 anni, di Ghilarza, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Nuoro. Secondo quanto si è appreso, il tecnico sarebbe precipitato da un’altezza di 5 metri circa, mentre stava sostituendo la valvola di un climatizzatore. I soccorsi sono stati tempestivi: sul posto sono intervenuti gli operatori del 118 ed i Carabinieri. Il medico di turno, dopo aver accertato la gravità delle lesioni riportate dal ferito, ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso. Oppo è stato trasferito al San Francesco di Nuoro in codice rosso. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).
Non si ferma il contrasto al fenomeno della pesca illegale, in particolare al prelievo del riccio di mare, da parte del Corpo Forestale lungo le coste dell’Oristanese. Gli agenti delle pattuglie della base navale della stazione di Oristano e del nucleo investigativo hanno individuato due uomini intente a pescare abusivamente i ricci in un basso fondale, a “Mandriola”, borgo marino in territorio del Comune di San Vero Milis. I due, che avevano raccolto circa 300 esemplari ciascuno, sono stati multati con una sanzione di duemila euro a testa. Gli agenti del Corpo Forestale ha sequestrate tutte le attrezzature da pesca e i ricci, ancora vivi, sono stati immediatamente ributtati in mare. Dalla riapertura della pesca professionale del riccio di mare, lungo le coste dell’Oristanese sono stati intensificati i servizi di vigilanza, in costante coordinamento tra la Capitaneria di Porto di Oristano e il personale del Corpo Forestale, per preservare al massimo una risorsa ormai fortemente depauperata nelle coste della Sardegna. A questo proposito, la Forestale ricorda che”…il prelievo dei ricci di mare è riservato solo ai pescatori professionisti autorizzati, che hanno l’obbligo di far transitare il pescato tramite i centri di spedizione che ne certificano la provenienza e la filiera di produzione”.
La Fondazione Oristano ha aperto le iscrizioni alla sfilata del corteo in costume sardo per la Sartiglia 2024. Per partecipare occorre presentare la domanda di partecipazione entro le ore 12 del 10 febbraio 2024, compilando il modulo disponibile presso la sede della Fondazione Oristano in Via Eleonora 15 e sul sito internet www.sartiglia.info dove è in pubblicazione anche il regolamento che disciplina la partecipazione alla sfilata. Il regolamento, tra le altre cose, stabilisce che i partecipanti dovranno presentarsi entro le ore 12 di domenica 11 e martedì 13 febbraio nel punto di incontro in via Solferino, in prossimità dei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Il corteo dopo la sfilata in via Duomo, si ritroverà alle ore 15,30 in piazza Eleonora per organizzare la sfilata in via Mazzini. Sarà cura degli organizzatori riordinare e coordinare figuranti. Non verranno ammessi a sfilare coloro che si aggregheranno ad altri gruppi, salvo le persone autorizzate dai Gremi (ad esempio le massaieddas) e dai gruppi dei tamburini e trombettieri. I partecipanti al corteo che negli orari e nei luoghi stabiliti non saranno pronti ed allineati secondo l’ordine di partenza assegnato loro dagli organizzatori non saranno ammessi alla sfilata. Non sono ammessi stendardi, cartelli o qualsiasi connotazione che caratterizzi gruppi specifici. Nel caso di aggregazioni di più partecipanti, l’iscrizione andrà presentata singolarmente da ogni soggetto. I minorenni potranno sfilare solo se accompagnati da un adulto in costume. I bambini sotto gli 8 anni potranno sfilare solo se tenuti per mano da un adulto in costume. Ciascun adulto non potrà accompagnare più di 1 bambino. Tutti i partecipanti, prima, durante la sfilata e comunque fino al termine delle manifestazioni dovranno tenere un comportamento consono ed irreprensibile, in particolare sarà obbligatorio, pena l’esclusione:
• indossare il costume tradizionale completo in tutte le sue parti;
• le calzature dovranno essere in linea con il costume, rivestite di broccato rosso o di colore nero modello decolleté o simili;
• gli abiti dovranno avere come complemento monili tradizionali;
• al collo si dovrà indossare un gioiello di foggia tradizionale appeso ad un nastro di velluto nero;
• è vietato indossare orologi da polso, orecchini a cerchio o moderni, gioielli di fattura moderna, piercing, esibire tatuaggi e quant’altro non consono con la tradizione;
• le acconciature ed il trucco, per le ragazze, dovranno essere sobrie ed in linea con il costume, non sono consentiti trucchi vistosi o acconciature non appropriate (quali treccine o colori forti), non è consentito l’uso di smalti colorati o french sulle unghie;
• gli spilloni appuntati al manto nero del costume da sposa dovranno essere di colore nero, quelli appuntati sul velo bianco del costume da gala dovranno essere bianchi;
• durante la sfilata è vietato fumare, masticare chewing gum, utilizzare telefoni cellulari e apparecchi elettronici, portare bevande;
• è vietato intraprendere comportamenti che rallentino o interrompano la sfilata.
Commenti recenti