Giu 12

Dal 3 luglio prende il via il servizio di salvamento a mare a Torre Grande.

Nella borgata marina oristanese di Torre Grande, il piano di salvamento a mare, a cura del Comune di Oristano, sarà operativo dal 3 luglio al 31 agosto.

Il Comune ha aggiudicato il servizio alla Karalis rescue onlus. Al costo di 32 mila 936 euro, nella spiaggia saranno allestite tre postazioni: una sul lato destro della torre, una sul lato sinistro e una all’altezza del primo pontile.

Il servizio sarà assicurato da sei assistenti bagnanti. In ogni postazione saranno presenti due operatori, uno in torretta per l’avvistamento e la segnalazione di eventuali situazioni di pericolo, e uno a terra per il pronto intervento.

L’attività dei bagnini di salvataggio non si limita solo all’azione di soccorso dei bagnanti, ma anche a quella di controllo, per quanto nelle loro possibilità, finalizzata alla prevenzione degli incidenti in spiaggia e in mare che potrebbero essere causati da comportamenti errati, quali dissuasione dall’avventurarsi in acqua in giornate con avverse condizioni meteo-marine o dopo aver mangiato.

“La presenza dei bagnini – ha detto il sindaco Massimiliano sanna – è essenziale per prevenire pericoli e intervenire in caso di necessità per salvare vite umane, ma anche per offrire supporto e assistenza alle famiglie. Il Comune di Oristano ogni anno investe su questo servizio, che ci consente di assicurare una presenza costante e rassicurante per i bagnanti”.

“Le tre postazioni del salvamento a mare sono un riferimento importantissimo per la sicurezza a mare di Torre Grande, nonché uno dei requisiti essenziali richiesti per ottenere la Bandiera blu – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Maria Bonaria Zedda -. Tra i compiti dei bagnini figura anche la segnalazione ai bagnanti delle condizioni meteomarine attraverso apposite bandiere colorate: rosse per condizioni di balneazione pericolosa per condizioni meteomarine avverse, giallo per condizioni del mare impegnative ed eventuale presenza di vento e raffiche e conseguente obbligo di chiusura degli ombrelloni, bianca in caso di condizioni favorevoli”.

Il Comune e il soggetto appaltatore metteranno a diposizione le attrezzature necessarie al servizio, secondo quanto previsti dall’ordinanza per la sicurezza della balneazione emanata dalla Capitaneria di porto di Oristano: pattini, torrette di avvistamento, gazebi, sedie, cassette per il pronto soccorso e megafono.

La giunta comunale di Oristano, su proposta dell’assessore ai Servizi sociali, Carmen Murru, ha approvato gli indirizzi al dirigente per l’individuazione di un immobile da destinare a dormitorio pubblico. I locali, da destinare a servizio di accoglienza temporanea notturna per persone di sesso maschile in situazione di povertà estrema e senza fissa dimora, residenti o dimoranti a Oristano, sono in via Alghero 4. “Con la delibera approvata oggi interveniamo a favore di tutte quelle persone che attraversano un momento di difficoltà e hanno necessità di un tetto sotto il quale ripararsi – ha spiegato il sindaco Massimiliano Sanna -. È un problema molto sentito in città, molto più di quanto si possa immaginare. Sono tante le situazioni di difficoltà che richiedono questo tipo di protezione sociale. Si tratta, quindi, di un servizio molto importante che a Oristano manca dal periodo della pandemia: l’immobile di via Sassari era stato chiuso nel 2020 per l’inadeguatezza della struttura rispetto alle norme anti Covid. Oggi, con la delibera di indirizzi al dirigente adottata dalla giunta comunale, definiamo il percorso che consentirà di riaprire il dormitorio nel giro di pochi mesi”. “I locali scelti appartengono al Comune di Oristano – ha precisato l’assessore Carmen Murru -. È un alloggio composto da sei camere, servizi igienici, un soggiorno e una cucina, per un totale di 7 posti letto. Con un’apposita variazione di bilancio abbiamo stanziato 42 mila euro per una serie di interventi di sistemazione, compresi quelli a favore dei disabili, utili a garantire la piena fruibilità della struttura”.

Il Comune di Oristano dedicherà una piazza a Chiara Carta. La giunta Sanna ha, infatti, deliberato l’intitolazione alla giovane, vittima nel 2023 di un grave fatto di sangue, di una porzione del giardino Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, adiacente a via Martiri del Congo, a Silì. Con questa decisione l’amministrazione comunale intende ricordare Chiara Carta, la cui perdita ha colpito l’intera comunità, sia per la sua giovane età, sia per la violenza dell’accaduto.

I pescatori hanno ritrovato l’unità e oggi hanno manifestato denunciando i gravi problemi che affliggono le lagune dell’Oristanese, le più importanti dell’isola. I pescatori si sono ritrovati, oggi, ad Arborea, davanti al canale 17, che alimenta la laguna di Corru S’Ittiri, in rappresentanza di tutti i consorzi e le cooperative dei compendi ittici. I problemi sono gli stessi che si trascinano da anni: al primo posto i lavori relativi agli interventi idraulici che causano le catastrofiche morie di pesci, come è accaduto di recente nella laguna di S’Ena Arrubia. Una beffa, se si considera che nelle case della Regione ci sono già stanziati, dal 2021, sei milioni di euro. Nonostante l’invito, nessuno degli assessori interessati (Ambiente e Pesca), o personale dei loro uffici di gabinetto, si sono presentati alla manifestazione, regolarmente autorizzata dalla Questura. Presenti Raffaele Manca per Is Benas, Antonio Loi per Arborea, Giuliano Cossu per Pontis, e Alberto Porcu per S’Ena Arrubia, insieme ad alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “In tutti i compendi erano previsti i lavori idraulici e non sappiamo che fine abbiamo fatto quei progetti – ha detto Alberto Porcu -; oggi abbiamo ricordato anche gli altri gravi problemi che affliggono le nostre lagune, dai cormorani, alle specie aliene, come il granchio blu”. “I nostri stagni, piano piano, si stanno trasformando in paludi e la nostra categoria rischia di scomparire – ha denunciato Antonio Loi -. Sono anni che chiediamo risposte per il settore della pesca”. “Non è una questione di colori politici – ha sottolineato Giuliano Cossu, presidente della cooperativa Pontis di Cabras -: devono essere realizzate le opere idrauliche e i dragaggi, ma di lavori non si parla. Gli indennizzi per i danni causati dai cormorani sono irrisori. Ci hanno assegnato 200mila euro, a fronte di un danno di oltre 7 milioni di euro”. “Abbiamo invitato i nuovi assessori regionali – hanno affermato all’unisono i presidenti delle cooperative -, ma nessuno si è fatto vivo. Vuol dire che andremo noi a Cagliari, davanti al consiglio regionale”. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Incidente stradale, attorno alle 11, lungo la statale 388, tra Silì e Simaxis. Per cause ancora da accertare, all’altezza del nuovo cavalca ferrovia, si sono scontrate due auto. A causa del violento impatto sono rimaste ferite tre persone, tra le quali anche una donna in stato interessante. Sul posto i Vigili del fuoco e le ambulanze del 118 che hanno traportato i feriti al Pronto soccorso dell’ospedale di Oristano. Nessun è in pericolo di vita. I rilievi sono statali eseguiti dalla Polizia locale di Oristano.

Una mancata precedenza ha provocato, attorno alle 13.30, un incidente lungo la provinciale 10 per Narbolia, all’altezza dell’incrocio per Riola, dove si sono scontrate una Peugeot e una Suzuky. In seguito al violento impatto il piccolo fuoristrada si è ribaltato. Gli operatori del 118 della Sea hanno soccorso 5 persone, tra cui due bambini. Tutti sono stati trasferiti al Pronto soccorso del San Martino di Oristano per accertamenti, ma nessuno corre pericolo di vita. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

L’equipaggio oristanese di Veliamoci, composto da Francesca Ramazzotti e Valentina Diana ha conquistato la medaglia d’oro al Campionato Nazionale Hansa 303. Al campionato italiano, organizzato dal Circolo della Vela di Mestre, hanno partecipato 75 atleti provenienti da tutta Italia. Il Trofeo Challenger, dedicato ai primi equipaggi italiani della competizione, resta così a Oristano, visto che Francesca Ramazzotti e Valentina Diana hanno bissato il successo dello scorso anno. Ottimo piazzamento anche per un altro equipaggio di Veliamoci, che con Lucia Garau e Maria Cristina Atzori hanno chiuso la gara in quinta posizione, mentre Eleonora Cuccu e Paolo Marchesi si sono piazzati in al settimo posto. Nel singolo, per Veliamoci, da segnalare la buona prestazione di Alessandra Cappellu. “Siamo molto contente del risultato ottenuto e soddisfatte per aver portato il trofeo Challenger ad Oristano per la seconda volta consecutiva – hanno commentato Valentina Diana e Francesca Ramazzotti -. E’ stato un bel campionato, caratterizzato da regate molto combattute. Il prossimo obiettivo è il Campionato Italiano Classi Olimpiche, in programma a Cagliari, a fine settembre, e ci impegneremo per difendere il titolo ottenuto lo scorso anno ad Ancona”. “A Mestre abbiamo trovato un’ottima organizzazione, sia in mare che a terra – ha detto la presidente di Veliamoci, Maria Cristina Atzori -. Nonostante le difficoltà dettate dalle condizioni naturali della laguna, sono estremamente felice della vittoria di Francesca Ramazzotti e Valentina Diana, così come sono orgogliosa anche del mio quinto posto, ottenuto in doppio con Lucia Garau. Voglio sottolineare anche la prova di Eleonora Cuccu, atleta che proviene dagli O’Pen Skiff, che dopo un infortunio ha avuto modo di regatare, a bordo dell’Hansa 303, con il nostro direttore sportivo Paolo Marchesi, e per lei è stata una grande esperienza. Mentre per quanto riguarda Alessandra Cappellu, l’atleta cresce di regata in regata, e sarà convocata per i futuri eventi nazionali e internazionali, visto che fa parte della Nazionale Italiana Parasailing di Vela. I prossimi appuntamenti per il nostro team saranno l’Europeo in Olanda, e il Campionato Italiano Classi Olimpiche, a Cagliari, in vista del Campionato Mondiale in Australia nel 2025”.

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