Lug 04

Nel “centro massaggi” di via Carpaccio trovati accessori per le pratiche sessuali.

Nell’ambito di un’indagine a livello nazionale, la Polizia di Stato, con i suoi agenti della Squadra mobile, della Divisione amministrativa e del Reparto Prevenzione crimine, ha effettuato, a Oristano, due perquisizioni presso un “centro massaggi” gestito da donne cinesi, in via Carpaccio.

E’ stata perquisita anche l’abitazione dove dimorano le due cinesi. Gli agenti hanno contestato alle due donne varie sanzioni amministrative, per alcune migliaia di euro. Inoltre, le hanno denunciate per violazione della normativa sull’immigrazione, e nei confronti di una delle due è stato emesso un provvedimento di espulsione perché illecitamente presente sul territorio nazionale.

Nel presunto “centro massaggi”, dove al momento degli accertamenti della Polizia non erano presenti clienti, sono stati trovati, fra l’altro, anche alcuni accessori utilizzati per le pratiche sessuali.

La vasta operazione a livello nazionale, che ha richiesto l’impiego di oltre 400 operatori della Polizia di Stato, coordinati dal Servizio Centrale Operativo (Sco), è stata effettuata in 27 province, tra cui quella di Oristano.

Province dove sono stati intensificati i controlli sui luoghi utilizzati da parte di persone appartenenti alla criminalità straniera, in particolare cinese, dedita al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di ragazze, a volte anche minorenni.

Le Squadre mobili della Polizia di Stato hanno effettuato controlli e perquisizioni anche in appartamenti ed esercizi pubblici, dove le prestazioni sessuali a pagamento erano nascoste dietro a inesistenti attività professionali (in particolare nel settore estetico e del benessere), molte delle quali pubblicizzate anche online.

Sette persone, sono state arrestate per reati in materia di immigrazione, sfruttamento della prostituzione e detenzione di stupefacenti, mentre altre 71 sono state denunciate per gli stessi reati e, in un caso, anche per vendita illegale di Viagra.

La Polizia di Stato ha, inoltre, adottato provvedimenti amministrativi nei confronti di 51 persone straniere, risultate irregolari sul territorio nazionale (26 delle quali con provvedimento di espulsione).

Complessivamente sono state elevate 82 sanzioni ammnistrative, per decine di migliaia di euro, per esercizio abusivo dell’attività commerciale, violazione della normativa sull’immigrazione e sugli stupefacenti, irregolarità in materia di assunzione di lavoratori, violazione in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. In alcuni locali sono state riscontrate anche gravi carenze igienico–sanitarie.

“La Cisl Medici di Oristano esprime notevole soddisfazione per il piano di abbattimento delle liste d’attesa recentemente concordato con la Direzione generale delle Asl 5. Le ricadute di questo accordo sulla popolazione appaiono evidenti in quanto sarà garantito all’utenza un più rapido accesso alle cure e di conseguenza interventi diagnostici e terapeutici più tempestivi”. E’ quanto si legge in una nota a firma della segretaria territoriale della Cisl Medici, Antonella Meloni. “L’accordo è stato raggiunto grazie alla fattiva collaborazione tra i rappresentanti dei lavoratori e la direzione generale della Asl di Oristano, coesi nella determinazione di sviluppare attività finalizzate ad abbattere significativamente le attuali liste d’attesa della Medicina Specialistica Ambulatoriale. L’accordo – si legge ancora nel comunicato – prevede infatti un importante investimento economico-organizzativo da parte dell’azienda e il coinvolgimento su base volontaria, del personale medico, infermieristico e amministrativo della Asl 5 , che in orario extra lavorativo ha aderito a tale attività affinché il progetto possa essere realizzato. L’attività, soggetta a rigoroso monitoraggio con cadenza mensile, sarà dedicata prevalentemente al recupero delle 64 prestazioni oggetto di monitoraggio ministeriale ed estesa anche ad altre branche specialistiche suscettibili di riduzione della lista d’attesa. L’obiettivo finale del progetto è quello di migliorare l’Efficacia e l’Efficienza dell’Area Specialistica Ambulatoriale interna, con attività di recupero delle prestazioni in arretrato, tutelando al contempo l’alta qualità delle prestazioni erogate. Protagonisti del progetto abbattimento liste d’attesa – conclude Antonella Meloni – non sono solo i medici specialisti ambulatoriali ed il personale sanitario di supporto, ma anche il personale amministrativo, già coinvolto nell’attività della Specialistica ambulatoriale dell’Azienda, che svolge pertanto un ruolo fondamentale nell’attuazione della funzionalità del progetto ma anche nel monitoraggio regolare rispetto agli indicatori”.

La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del governo contro la legge regionale n.9 del 2023, il cosiddetto “Collegato alla manovra finanziaria”, che conteneva alcune norme sul riordino delle Province. Gli alti magistrati hanno accolto tutte le eccezioni di inammissibilità sollevate dalla avvocatura regionale al ricorso del consiglio dei ministri. Si va avanti dunque, in Sardegna, sullo schema delle sei Province più due città metropolitane, e a nulla sono servite le eccezioni sollevate dai legali del governo in merito alla legittimità costituzionale. Quelle norme non modificano sostanzialmente l’assetto degli enti intermedi, né nel numero, né nel funzionamento, perché non sarebbe potestà legislativa della Regione – si legge in sostanza nella sentenza -, ma si limita a precisare alcuni elementi marginali e di dettaglio della fase transitoria, e per questo non sarebbe necessaria la consultazione referendaria. Il tema nelle scorse legislature ha impegnato le maggioranze e le norme salvate servono per dare attuazione e definire il passaggio allo schema a sei Province più due Città metropolitane, approvato con la legge n.7 del 2021, voluta dal centrodestra, il cui cammino però era stato bloccato da una prima sentenza della Corte Costituzionale, su richiesta del governo Draghi, e sospeso dopo una nuova opposizione, questa volta del governo Meloni, al Collegato alla legge finanziaria, la legge 9 del 2023 di Solinas, che puntava ad inserire dei correttivi per riorganizzare le norme non cassate la prima volta dalla Consulta.

Sabato 6 luglio, alle 19, nella chiesa di Santa Lucia, in via Parpaglia, a Oristano, il Gremio dei Muratori di Oristano presenta il restauro delle statue lignee dei “Quattro santi martiri incoronati”, risalenti presumibilmente al 1700. Protettori della città di Como, degli scultori, degli scalpellini e dei muratori, i santi Vittorio, Severo, Severiano e Cappoforo, a Oristano si festeggiano l’8 novembre. nella chiesa di Santa Lucia, sede del Gremio del Muratori. Secondo la “passio” di questi martiri, quando Diocleziano si recò in Pannonia per fare estrarre dei marmi per le sue costruzioni, distinse tra le maestranze quattro validi operai, Vittorio, Severo, Severiano e Cappoforo, a cui affidare i lavori più importanti. I quattro erano segretamente cristiani. Alcuni compagni di lavoro spinti dal loro esempio, si convertirono, abbracciarono la fede cristiana e furono battezzati dal vescovo Cirillo di Antiochia che era esiliato in quei luoghi. Rientrati a Roma, nel 306 d.C., durante i lavori di costruzione del tempio di Esculapio, ordinata da Diocleziano presso le terme di Traiano, furono scoperti a fare spesso il segno della croce. Avendo rifiutato di eseguire il comando dell’Imperatore, vennero consegnati ai soldati e accusati di essere cristiani e disobbedienti. Condotti davanti a Diocleziano, i quattro operai confessarono la loro fede cristiana e ribadirono la loro riluttanza a partecipare alla costruzione di un tempio per il culto pagano, per cui furono condannati alla flagellazione, durante la quale morirono. I loro corpi furono lasciati insepolti, ma San Sebastiano, con l’aiuto del Papa Milziade, li raccolse e li seppellì al terzo miglio della via Labicana. Fin dal IV secolo sarebbero stati venerati a Roma sotto l’appellativo dei “Quattro Santi Martiri Coronati”, e il loro culto sarebbe stato localizzato nella Basilica a loro dedicata sul Celio. A Oristano, ancora oggi vengono festeggiati nella chiesa di Santa Lucia, in via Parpaglia, sede dell’antica Corporazione dei Muratori, che li venerano con particolare devozione l’8 novembre, data della loro morte. Il Gremio dei Muratori, fin dal 1615, si preoccupa non solo di tenere ordinato e dignitoso l’oratorio di Santa Lucia, curandone la manutenzione, ma ogni anno, anche grazie alla sensibilità dei soci e dei fedeli, tributa solenni festeggiamenti alla grande siracusana Santa Lucia (il 13 dicembre) e al Santo Martire Antioco, il terzo lunedì dopo Pasqua. Lo scrupoloso lavoro di restauro, durato alcuni mesi, è stato realizzato dal laboratorio “Restauro Arborense” di Rita Fodde e Anna Sanna, ed è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione di Sardegna, del Gruppo assicurativo Melis di Oristano, alla collaborazione della Soprintendenza dei beni archeologici, belle arti e paesaggio per le province di Cagliari e Oristano, e del Comune di Oristano.

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