Lug 11

Regione: proseguono le audizioni per una proposta di legge sul sistema scolastico sardo.

La seconda commissione regionale, presieduta da Camilla Soru (Pd), ha proseguito nel ciclo di audizioni finalizzato alla predisposizione di una proposta di legge sul sistema scolastico sardo.

La commissione ha raccolto i contributi del direttore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, e della presidente dell’Anci, Daniela Falconi.

Feliziani ha illustrato per sommi capi il quadro della scuola sarda, partendo dai numeri che certificano una riduzione delle autonomie scolastiche (dalle attuali 234 alle 225 del 2025) e del numero degli studenti che, come è noto, è in costante calo negli ultimi dieci anni, essendo passato dai 212.000 studenti dell’annualità 2014-2015 ai 176.839 del 2025-2026, abbattendo la soglia psicologica dei 200.000 iscritti nel 2020. “In percentuale – ha spiegato il direttore dell’ufficio regionale -, la riduzione si è attestata nella misura del 17%, ma non è diminuito il personale nelle scuole, che risulta così composto: 20.000 docenti, 7.000 insegnanti di sostegno (4.000 in organico e 3.000 in deroga) a cui si aggiungono i 7.500 con funzioni di direzione e compiti nell’amministrazione e simili. Un totale di circa 35.000 unità a cui sommano i 250 lavoratori del comparto ministeriale e che significano un dipendente ogni cinque studenti ed anche un docente ogni nove studenti”.

Il punto dolente del sistema, nel suo complesso, a giudizio di Feliziani, è rappresentato dal metodo di reclutamento del personale docente che dal 2009, con la cessazione della scuola di specializzazione all’insegnamento secondario (Ssis), ha lasciato spazio ai cosiddetti “concorsi a sanatoria” che hanno abbassato i livelli della qualità dell’insegnamento.

Altrettanto chiara è stata la posizione dell’Anci, che con la sua presidente, Daniela Falconi, ha ribadito l’opportuno coinvolgimento degli enti locali e ha indicato come premessa necessaria “…l’eliminazione dell’aberrante parola, dimensionamento, accostata all’istruzione”. Povertà educativa e abbandono scolastico sono le sfide da vincere, considerato che il 35% degli studenti ritiene peggiorata la propria preparazione scolastica e il dato della dispersione ha raggiunto il 40%.

Gli obiettivi di una prossima legge sulla scuola sarda, secondo l’Anci, dovranno essere: garantire il diritto allo studio in ogni parte della Sardegna; ridurre e azzerare i tassi di dispersione e abbandono; aumentare i diplomati ed i laureati. Le principali priorità possono essere così sintetizzate: adattare i parametri degli istituti alla realtà insediativa dell’Isola; rimuovere gli ostacoli che non consentono ai giovani di realizzarsi con lo studio; ridurre il pendolarismo; aumentare l’offerta formativa nelle aree interne; armonizzare gli orari scolastici e diffondere il tempo pieno; proseguire con il progetto Iscol@; potenziare la digitalizzazione.

Raccogliere le istanze e le esigenze dei vari settori economici della Sardegna, analizzare le loro necessità dal punto di vista occupazionale, creare dei soggetti che possano formare i lavoratori per impiegarli nel più breve tempo possibile. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo del progetto “Filo Sardegna-Filiere Innovazione Lavoro Occupazione”, approvato con una delibera della giunta regionale e presentato dall’assessora regionale al Lavoro, Desirè Manca, alla presenza degli assessori regionali alla Sanità Armando Bartolazzi e ai Trasporti Barbara Manca. L’intendo, hanno spiegato, è quello di realizzare l’incontro tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, grazie a una sinergia tra le imprese sarde e le agenzie di formazione, così da garantire al fabbisogno di competenze una adeguata risposta formativa in grado di soddisfare nel minor tempo possibile la qualificazione delle lavoratrici e dei lavoratori sardi. “È un progetto innovativo che la Regione non ha mai sviluppato – ha precisato l’assessora Desirè Manca -. Abbiamo sempre lavorato negli enti formativi senza però un criterio di cosa servisse effettivamente all’impresa che vuole investire in Sardegna. Con questo filo conduttore tra l’impresa e l’ente formativo si ha proprio una formazione in base alle esigenze dell’impresa”. La Regione ha individuato 12 settori in cui avviare il processo. Si tratta dell’agrifood, vino e beverage, costruzioni, ricettività turistica e servizi dell’accoglienza, ristorazione, servizi di cura alle persone, cantieristica nautica da diporto, ambiente e energia, innovazione digitale e new media, cultura e spettacolo e artigianato tradizionale, settori dell’economia regionale che presentano le maggiori prospettive in termini occupazionali e di creazione di nuove imprese. La misura è rivolta agli imprenditori, ai lavoratori delle imprese del partenariato e a giovani disoccupati interessati ad acquisire competenze spendibili presso le imprese della filiera, ma anche a lavoratori, anche 50enni, che hanno perso il lavoro. Le risorse messe in campo sono complessivamente 40 milioni di euro: 15,5 milioni di euro sono fondi Fse, altri 16 milioni sono fondi Gol Pnrr e i restanti 8,5 milioni di euro sono fondi regionali.

Non solo trattori, ma anche tremila magliette gialle di Coldiretti, più le fasce tricolori di un centinaio di sindaci, per protestare in strada, a Cagliari, dal centro storico al centro del potere, il palazzo della Regione in viale Trento, per chiedere rispetto e nuove regole per l’agricoltura in Sardegna. “Le campagne sono fondamentali anche per le città – ha detto il presidente di Coldiretti, Battista Cualbu -. Cagliari dovrà sopportare qualche disagio, ma l’agricoltura è allo stremo tra fauna selvatica e siccità: tanti fanno la spola per portare acqua agli animali che rischiano di morire”. Il corteo è partito da piazza del Carmine poco dopo le 11. Poi via Roma, viale Trieste e quindi tappa conclusiva in viale Trento. Ad aprire il corteo il gruppo delle donne di Coldiretti. Poi i primi cittadini in rappresentanza delle comunità messe in ginocchio. “Anche dalla burocrazia – ha detto il direttore di Coldiretti, Luca Saba – chiediamo procedure e bandi più snelli e semplici da comprendere. Bisogna mettere a disposizione delle campagne anche servizi digitali e tutto ciò che occorre per aiutare l’economia che ruota intorno all’agricoltura”. Coldiretti denuncia anche vecchi conti in sospeso: “11-08-22 – si legge in un cartello appeso a un trattore – 271 aziende danneggiate ancora aspettano”. E poi: “Noi seminiamo, loro raccolgano”. Con l’immagine di un cinghiale. Il quartier generale della protesta si è poi trasferito nei parcheggi davanti alla Regione.

Il 16 luglio 1974 nasceva la IV Provincia sarda, con Capoluogo la città di Oristano, istituita con la legge n. 306 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 205 del 5 agosto 1974. L’evento sarà celebrato, martedì 16 luglio, con una serie di iniziative che vedrà, tra le altre, in piazza Roma l’esposizione di uno stendardo commemorativo calato dalla Torre di Mariano e la Fiat 132 con la targa OR 00001, una mostra d’arte e storica a Palazzo d’Arcais, e un concerto al Teatro Garau. Il programma prevede, inoltre, nella Cattedrale di Oristano, alle 17.30, la solenne cerimonia presieduta dall’arcivescovo monsignor Roberto Caria e, alle 18.30, in piazza Roma, l’esplosione del drappo istituzionale nella torre di Mariano II. Alle 19, nel Palazzo d’Arcais, il saluto dell’amministratore straordinario “Profili di una fase storica è dei protagonisti di Oristano IV Provincia sarda”. Quindi, i saluti delle autorità, l’annullo filatelico a cura di Poste italiane, la mostra storica sui 50 anni dell’Istituzione, e la mostra d’arte di maestri oristanesi. Alle 21.30, al Teatro Antonio Garau, la serata si concluderà con il concerto “Ensamble d’archi-Accademia della Sardegna”, con musiche di Mozart Elgar, diretto dal maestro Fortunato Casu.

La Provincia di Oristano ha disposto la chiusura al traffico, dal 15 al 29 luglio, della Strada provinciale 54 (nuovo ponte sul fiume Tirso) in uscita da Oristano. L’ordinanza stabilisce per lo stesso periodo anche l’interdizione della circolazione sulla SP 93 (circonvallazione nord di Oristano), ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 t provenienti dalla direzione Oristano-Silì (via Vandalino Casu – via Nazionale). Il traffico veicolare verrà indirizzato su altra viabilità con apposita segnalazione. Nel caso in cui durante l’esecuzione dei lavori si rendessero necessarie ulteriori limitazioni al traffico la Provincia adotterà ulteriori ordinanze. Al fine di agevolare il traffico in uscita e in entrata alla città di Oristano, nella giornata di lunedì 15 luglio le operazioni di chiusura del nuovo ponte sul Tirso e di limitazione della circolazione sulla SP 93 (circonvallazione nord di Oristano) avranno inizio dopo le ore 9. La chiusura si rende necessaria per provvedere alla sostituzione di alcuni giunti di dilatazione sul ponte. Per l’esecuzione dei lavori è necessario interdire la circolazione a qualsiasi tipo di veicolo su entrambe le corsie di marcia del ponte per un periodo stimato di 15 giorni. La Provincia raccomanda agli utenti della strada di prestare particolare attenzione nei tratti limitati alla circolazione e di rispettare la segnaletica di cantiere.

La Provincia di Oristano, facendo seguito alle richieste del Comune capoluogo, ha disposto l’esecuzione degli interventi di disinfestazione dalle blatte, a partire dalla giornata di oggi, nelle seguenti vie della città: Piazza Abruzzi, Piazza Roma e zone limitrofe, Via Diego Contini, Via De Castro compresa la galleria Porcella, Corso Umberto, Via Parpaglia, Via Garibaldi, Via Giuseppe Mazzini, Via Figoli, Via Umbria, Via Carlo Meloni, Piazza Eleonora, Via Monsignor Cogoni. A Silì sono previsti interventi nelle vie: Via Martiri del Risorgimento, Via Delle Rose e Vico Torres, Via Martiri del Congo, Via Capo Mannu, Via Sicilia. A Nuraxinieddu si interverrà nella Via San Giacomo e a Donigala in Via Sant’Antonino. Il Comune di Oristano ha richiesto l’esecuzione degli interventi di disinfestazione dalle blatte e dalle zanzare anche in altre zone della città e di Torre Grande. La Provincia raccomanda di non circolare durante l’erogazione dell’insetticida. Qualora si verificassero condizioni meteorologiche avverse l’intervento verrà rimandato a data da destinarsi.

Sulla strada statale 292 “Nord Occidentale Sarda”, l’Anas ha concluso i lavori di installazione delle nuove barriere di protezione, su un tratto all’altezza del km 104, in località Santa Caterina di Pittinuri, in territorio di Cuglieri. Gli interventi hanno un valore di circa 1 milione di euro. I lavori hanno riguardato la completa sostituzione dei guard-rail lungo un tratto di circa 1 km e la riqualificazione della struttura sottostante la statale, anche attraverso la realizzazione di pali profondi di sostegno.

Anche quest’anno le “Sinis Sentinels”, custodi del litorale di Cabras, sono all’opera nelle spiagge per collaborare alla garanzia di tutela del patrimonio paesaggistico. Le norme che regolamentano la fruizione delle spiagge riguardano in particolare il divieto di asportare la preziosa sabbia di quarzo, il divieto di fumo, il rispetto dei limiti definiti dalle aree cani, ma anche il divieto di abbandonare i rifiuti al di là delle isole ecologiche. In sintesi, si tratta di una vera e propria educazione al rispetto del mare e della natura. I primi tre campi sono dedicati agli under 18, e sono frequentati da ragazzi fra i 14 e i 17 anni, giovani che provengono da tutta Italia e una dai Paesi Baschi che decidono di trascorrere una parte delle proprie vacanze estive facendo del volontariato, conoscendo nuove realtà e lavorando per migliorare un pezzo d’Italia. Il progetto anche quest’anno è ideato dall’Area Marina Protetta che, per il terzo anno consecutivo, stringe la mano a Legambiente che ha inserito la meta Sinis tra le offerte dei campi a tema naturalistico comprese tra i cinque continenti. A occuparsi della formazione e delle attività dei volontari anche quest’anno è il tutor di Legambiente, Cesare Agostini. “Quest’anno stiamo sperimentando una nuova forma di educazione per la formazione iniziale – ha detto Agostini -, che consiste nell’utilizzo di giochi di ruolo, durante i quali si simulano e si interpretano le situazioni più frequenti che si incontrano in spiaggia. L’obiettivo è quello di trovare nuove soluzioni comunicative, in modo da fare entrare subito il volontario nel ruolo di sentinella e trovare strategie alternative per entrare in sinergia con chi compie azioni errate in maniera propositiva”. Altra novità è relativa alle modalità di spostamento: da questa stagione le sentinelle si muovono prevalentemente sulle due ruote. “Le biciclette permettono un approccio completamente sostenibile dal punto di vista della tutela dell’ambiente, è importante essere i primi e a dare il buon esempio – ha aggiunto il tutor, mentre nel frattempo il lavoro procede -. Nei primi dieci giorni è stato raccolto l’equivalente di dieci litri di cicche di sigarette, e sono state ripulite le aree adibite al fumo a Is Arutas”. Le prenotazioni per i campi adulti, ai quali possono partecipare anche i locali, sono numerose, il presidio volontario sarà quindi costante per tutta l’estate, come valido aiuto al lavoro svolto dagli agenti del servizio di Polizia municipale. Lo scorso anno erano stati 104 i volontari che avevano aderito all’iniziativa, con un’età compresa tra gli under 18 e i 75 anni. Erano stati fatti due interventi inerenti il tentativo di asporto della sabbia ed erano stati recuperati 380 chili di sabbia di quarzo dalle docce di Is Arutas. Relativamente ai rifiuti erano stati riempiti 138 sacchi di spazzatura e raccolte quasi 20mila cicche, ritrovate soprattutto nei muretti a secco delle aree adibite ai fumatori. Sono 112 invece le tonnellate di rifiuto secco del litorale smaltite dal Comune lo scorso anno. “La tutela dell’ambiente – ha sostenuto l’assessore comunale all’Ambiente e al Servizio rifiuti e bonifiche, Carlo Carta – passa anche per una buona educazione alla differenziazione degli scarti, il che si traduce in comportamenti di civiltà che sono ben lontani dall’abbandono incontrollato che ancora oggi si verifica sia sulla costa sia nelle campagne del territorio. I volontari sono delle vere e proprie “sentinelle” anche nei termini della trasmissione di un messaggio di educazione civica e del saper vivere a contatto con la natura rispettandone i delicati ecosistemi”. L’attenzione nei confronti dei furti di sabbia è sempre massima, sia da parte delle sentinelle che da parte del personale comunale in servizio. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

I forestali sardi in congedo si riuniranno a Bonarcado, venerdì 12 settembre, per onorare San Giovanni Gualberto, il patrono dei forestali d’Italia e fondatore dell’Ordine monastico Benedettino Vallombrosano, a 951 anni dalla morte. La santa messa sarà celebrata, nella basilica di Santa Maria, dal parroco di Gadoni, don Fabio Marras, ex guardia forestale. Al termine, i forestali insieme ai rappresentanti dell’amministrazione comunale di Bonarcado metteranno a dimora, sul piazzale della basilica, una pianta di ulivo, simbolo della pace nel mondo invocata da Papa Francesco. La cerimonia si svolgerà in coincidenza con quella nazionale, che l’abate generale dei Vallombrosani celebrerà nell’Abbazia di Vallombrosa, in provincia di Firenze, dove il santo visse intorno all’anno mille. Il raduno dei forestali sardi, organizzato dall’AnFor, l’associazione nazionale dei forestali, è un momento d’incontro per rinnovare, tra le vecchie e le nuove generazioni, gli ideali e i valori di appartenenza e di solidarietà che hanno connotato l’istituzione forestale italiana nei suoi due secoli di storia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.