Proteste e momenti di tensione al porto di Oristano per il carico di pale eoliche.
Al porto di Oristano, dove da qualche settimana è arrivato un carico di pale eoliche a pezzi, che secondo alcuni dovrebbero sostituire un impianto obsoleto nel centro Sardegna e secondo altri, invece, istituire nuovi parchi eolici, ci sono stati momenti di forte tensione.
Dopo le 23, una cinquantina di persone di un presidio permanente, che chiede lo stop a quello che ritiene sia “un assalto delle rinnovabili al territorio dell’Isola”, ha bloccato l’uscita dal porto del convoglio che poi è stato scortato dalla polizia fuori dai cancelli.
I manifestanti, rappresentanti dei comitati contro l’eolico, tra cui anche un gruppo di indipendentisti, e le Forze dell’ordine in tenuta antisommossa, coordinate dalla Questura, si sono fronteggiati per diverso tempo, e uno dei manifestanti è stato bloccato sul posto e subito rilasciato ( è ancora da valutare se nei suoi confronti possa scattare una denuncia).
Dopo diversi tentativi, la situazione è stata sbloccata con l’uscita del tir dal porto, mentre per stasera è stato annunciata la prosecuzione del presidio, a cui hanno portato la loro solidarietà il sindaco e l’assessore comunale di Oristano, Massimiliano Sanna e Ivano Cuccu, mentre non era presente nessun consigliere regionale eletto nell’Oristanese.
Nel frattempo la prefettura sta cercando di monitorare la situazione e ieri ha fatto il punto in un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
“La situazione – ha spiegato il prefetto Salvatore Angieri a margine dell’incontro – è sotto controllo e attentamente monitorata. Si tratta di manufatti destinati alla manutenzione straordinaria di installazioni autorizzate da tempo e che hanno superato positivamente ogni procedura amministrativa, inclusa la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione” . il prefetto ha poi invitato tutte le parti in gioco “…a mantenere i toni di una protesta civile, nel pieno rispetto sia del diritto alla libertà di espressione che dei diritti altrui, tra cui la libertà d’iniziativa economica”.
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