Lug 22

Per truffa all’Unione europea 4 arresti (3 ai domiciliari) e 12 indagati.

Avrebbe interessato anche l’Oristanese, la truffa alla Comunità europea, per circa 600mila euro, organizzata da un veterinario del Cagliaritano.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Cagliari, avrebbero appurato che, oltre a usare l’auto della Asl di servizio per fini personali, con lo stesso mezzo avrebbe raggiunto imprenditori agricoli con i quali ha organizzato una truffa ai danni dell’Argea, l’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione dei contributi in agricoltura, facendo ottenere illegalmente agli agricoltori quasi 600mila euro di finanziamenti.

E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nas di Cagliari, che oltre ad arrestare il veterinario, hanno notificato un provvedimenti di arresti domiciliari alla moglie e a due operatori di centri di assistenza agricola, mentre sono indagati dodici imprenditori agricoli.

Tutti sono accusati, a vario titolo, di peculato, truffa aggravata, falso, e indebita percezione di fondi comunitari.

Secondo gli investigatori, il veterinario, inoltre, tra assenteismo sul posto di lavoro alla Asl e peculato avrebbe provocato un danno pari a 106mila euro.

Tre auto sono state distrutte da un incendio a Escovedu di Usellus. La prime fiamme, scoppiate attorno alle 2, da una delle auto all’interno di un cortile, hanno fatto scattare l’allarme. In via Marconi, la principale via della frazione, sono arrivati tempestivamente i Vigili fuoco del distaccamento di Ales. La squadra del 115 ha spento le fiamme, ma non ha potuto salvare le auto che sono andate distrutte. Sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri della Compagnia di Mogoro. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Martedì 30 luglio, alle 16, lo Spazio Giovani del Comune di Oristano, nel Centro di aggregazione giovanile Flavio Busonera di Sa Rodia, ospita un incontro informativo sulla mobilità internazionale giovanile e sul programma ErasmusPlus. L’incontro è rivolto ai giovani interessati a partecipare ad un’esperienza all’estero; agli enti interessati ad aderire al programma e ospitare volontari e agli insegnanti interessati alla formazione. Sarà l’occasione per discutere delle possibilità che l’Unione Europea, tramite il programma ErasmusPlus, riserva ad aziende e associazioni per ospitare giovani provenienti da tutta Europa, e quali opportunità rivolge ai ragazzi e portatori d’interesse. L’attività sarà condotta e curata da formatori specializzati, attivi nel campo degli scambi internazionali tra giovani, e sarà l’occasione per conoscere i progetti attraverso attività di gruppo.

A un anno dalla morte di Michela Murgia, avvenuta il 10 agosto 2023, arriva in esclusiva su Storytel, da mercoledì 24 luglio, il podcast “Splende e splenderà” sulla vita e le opere dell’autrice di Accabadora, di Carolina Capria, autrice per la tv e scrittrice di libri per ragazzi e Silvia Grasso, autrice e filosofa femminista. “A distanza di un anno dalla sua morte – raccontano Capria e Grasso – possiamo affermare senza alcun dubbio che l’eredità che Michela Murgia ci ha lasciato continua a fiorire. Incontri, reading, celebrazioni, spettacoli teatrali: sono centinaia gli eventi sparsi per tutta la penisola e nati per celebrare la scrittrice sarda e il suo immenso lavoro di intellettuale. In questo podcast abbiamo cercato di riversare tutta la stima e la gratitudine che proviamo nei confronti di Michela Murgia”. Nei sei episodi del podcast originale Storytel, le autrici tracciano una mappa dell’opera di Murgia per cercare di conoscere ancora meglio la voce della scrittrice, che giorno dopo giorno è riuscita a creare una comunità che si è fatta carico del suo ricordo. “La mia anima non ha mai desiderato generare né gente né libri mansueti, compiacenti, accondiscendenti. Fate casino”, ha detto Michela Murgia. “ Ed è da questa frase che vogliamo partire per iniziare il lungo viaggio che ci porterà a conoscere più da vicino la vita e le opere di una grandissima scrittrice che ci ha lasciato troppo presto, ma che continua a far parte delle nostre giornate”, dicono Capria e Grasso. Nel primo episodio, M come Maestra, vengono ripercorse le fasi della vita di Michela attraverso il suo lavoro, “da dove è partita e come è arrivata a essere ciò che è ancora oggi, una guida”, spiegano le autrici del podcast. Nel secondo episodio, Lingua madre, si parla del legame tra linguaggio e identità. Nel terzo, Fillus de anima, viene ripresa la prima frase del secondo romanzo della Murgia, Accabadora, Premio Campiello 2010, per raccontare la maternità e la filiazione d’anima, fino al concetto di famiglia queer. Nel quarto, Dire con il corpo, viene raccontato come il corpo sia sempre stato per Michela Murgia un mezzo per raccontarsi. Nel quinto, Morgane, le autrici si soffermano su come la scrittrice abbia sempre incoraggiato le donne alla ribellione, e nel sesto e ultimo episodio, Fate casino, si riflette su cosa ci ha lasciato Michela Murgia e sul ruolo che hanno gli intellettuali.

Celebrata, a Oristano, la festa del patrono del Corpo militare volontario e delle infermiere della Croce Rossa italiana. La ricorrenza, in memoria di San Camillo de Lellis, patrono della sanità militare e del Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana, è stata ricordata nella chiesa di San Paolo, con la celebrazione della messa officiata dal parroco don Matteo Ortu. A ricordare la figura di San Camillo de Lellis è stato il capitano della Cri, Stefano Mocci Demartis, rappresentante del Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana. “La vita di San Camillo de Lellis è un esempio luminoso di come la fede possa ispirare opere di misericordia, di come un singolo individuo possa fare una differenza duratura nel mondo – ha detto Mocci Demartis -, e continua a vivere attraverso l’Ordine dei Camilliani e attraverso tutti coloro che, seguendo il suo esempio, si dedicano con amore e compassione alla cura dei malati. Ricordiamo San Camillo non solo come un santo, ma come un simbolo di speranza e di dedizione instancabile al servizio degli altri. Che il suo esempio possa ispirare a essere sempre pronti ad aiutare chi è nel bisogno, con cuore aperto e a mani tese”. San Camillo de Lellis è stata una figura straordinaria nella storia della Chiesa cattolica, riconosciuto come il patrono degli infermieri, degli ospedali e dei malati. Nato a Bucchianico, vicino a Chieti, nel 1550, in una ricca famiglia italiana, la sua vita all’inizio fu segnata da difficoltà e instabilità. Dopo essere stato soldato e combattuto una lunga battaglia contro il vizio del gioco d’azzardo, in povertà sentì la chiamata del Signore e trovò la sua vera vocazione nella cura dei malati. L’esperienza di San Camillo negli ospedali lo colpì profondamente, soprattutto le condizioni disumane in cui venivano trattati i malati. Mosso da una profonda compassione, decise di dedicare la sua vita a migliorare le condizioni dei malati e a fornire loro non solo cure fisiche, ma anche conforto spirituale. Una delle sue innovazioni più significative fu l’introduzione di standard elevati di assistenza sanitaria, ponendo l’accento sull’igiene e sul rispetto per la dignità umana. San Camillo, inoltre, fu un pioniere nell’assistenza sanitaria d’urgenza, organizzando squadre di soccorso per aiutare le vittime di epidemie e disastri naturali. Morì a Roma il 14 luglio 1614.

Una Fiorella Mannoia in grande spolvero quella che si è esibita nel teatro all’aperto dell’area archeologica di Tharros per il penultimo appuntamento dell’Estate di Mont’e Prama, il ricchissimo calendario di appuntamenti che la Fondazione presieduta da Anthony Muroni ha promosso per celebrare i 50 anni dal ritrovamento dei Giganti. L’attesa dei presenti è stata ripagata con un’esibizione emozionante, nel corso della quale la cantante romana ha ripercorso gli oltre 40 anni di una carriera in cui le sue interpretazioni hanno vestito d’oro i testi dei più grandi autori italiani. In un dialogo costante con il pubblico, Mannoia ha celebrato Pierangelo Bertoli con Pescatore, Lucio Dalla con Se io fossi un angelo, Francesco De Gregori con La storia siamo noi, Riccardo Cocciante con Margherita, Lucio Battisti con Io vivrò (senza te). Brani immortali che l’artista romana ha ridisegnato con un nuovo arrangiamento, grazie all’orchestra che l’accompagna sul palco del tour “Fiorella Sinfonica” che da mesi registra il tutto esaurito in tutta Italia. Fiorella Mannoia canta, balla, parla con il pubblico e riflette a voce alta su temi che sono diventati il marchio del suo impegno civile: dalla violenza sulle donne al fenomeno delle migrazioni, passando per le guerre e per un pacifismo fatto di faticoso dialogo affinché le popolazioni civili non paghino il prezzo delle scelte fatte dai potenti del mondo. Si lascia scappare: “Quanto è bello essere qui in Sardegna, che belli che siete!”. C’è davvero tutto nel concerto di Fiorella, che fa cantare davvero tutti con le sue melodie: si apre con Caffè nero bollente, del 1981, e si chiude con Il Cielo d’Irlanda. In mezzo davvero un pezzo importante della storia della musica italiana: brividi e lacrime per Sally, Come si Cambia e Quello che le donne non dicono. Emozioni fortissime con Giovanna d’Arco (brano scritto su misura da Francesco De Gregori), Nessuna conseguenza e Che sia benedetta. E poi grande ovazione con Mariposa, il brano con il quale Fiorella Mannoia è ritornata per la sesta volta a Sanremo, e che rappresenta un vero manifesto per cantare l’orgoglio di essere donna. Insomma, un concerto che il pubblico difficilmente dimenticherà.

Lascia un commento

Your email address will not be published.