Lug 26

Alessandra Todde: “I parlamentari sardi e la giunta Solinas approvarono il decreto Draghi”.

“Sulle aree idonee siamo a buon punto, abbiamo costituito il comitato interno e l’ufficio del piano che si dovrà occupare di stendere la legge con le indicazioni specifiche e stiamo lavorando sul piano energetico, che è fermo al 2016, e sulla società energetica regionale”.

La presidente della Regione, Alessandra Todde, è tornata sul tema delle rinnovabili alla luce delle polemiche e delle proteste in tutta l’Isola.

“La Sardegna – ha detto Todde – deve produrre energia per sé stessa ed essere grossista sul mercato, per fare in modo di poter dare l’energia elettrica a poco prezzo alle nostre comunità e alle imprese

A chi spinge su altre strade ricordo che questo è un momento storico: noi possiamo produrre energia elettrica, la possiamo produrre per le nostre comunità, mentre il gas lo importiamo a caro prezzo e non possiamo incidere in alcun modo; quindi dobbiamo affrontare questo tipo di transizione per quello che è più conveniente per noi, non andare dietro ai progetti che nascondono interessi per altri”.

La presidente della Regione non si è tirata indietro e ha risposto a chi continua ad attribuirle responsabilità nell’approvazione del decreto Draghi: “Il decreto Draghi non solo non l’ho firmato, ma non avrei potuto. Il decreto Draghi è un Dpcm, quindi deciso nel Consiglio dei ministri. Io rappresentavo il ministero dello Sviluppo economico in un momento in cui le deleghe energetiche erano passate al ministero dell’Ambiente, e in quel tavolo mi occupavo della transizione energetica delle grandi industrie energivore, basterebbe leggere i verbali.

Mi suona strano, invece – ha aggiunto Todde -, che c’erano parlamentari di tutte le forze politiche che sostenevano quel governo, che hanno approvato quel decreto, e mi fa impressione che su questo ci fosse l’intesa piena della giunta Solinas.

Tutte le forze politiche che adesso strepitano sull’eolico, inclusi coloro che in questo momento stanno spingendo la protesta, sono gli stessi che hanno dato piena intesa nel silenzio generale nel 2021, quando il decreto è stato approvato. Io chiederei un po’ di coerenza”.

Sergio Locci, consigliere comunale della lista civica “Aristanis” (ma che, fuori dal consiglio comunale di Oristano, milita nei Riformatori. ndr) ha presentato una mozione che impegna il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e la giunta a promuovere ogni possibile azione di legge per la protezione e la tutela del territorio dalle attività speculative legate alla realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile. Locci ha invitato l’esecutivo e il consiglio comunale “…a farsi parte attiva per promuovere con le amministrazioni comunali del territorio azioni di consultazione e di confronto con le popolazioni, per renderle partecipi delle decisioni assunte dal Governo e dalle autorità regionali, e poter eventualmente definire consapevoli azioni politiche e amministrative da assumere per la difesa delle coste e del territorio oristanese. Sul territorio della Sardegna – ha scritto Locci – è in atto un vero e proprio assalto speculativo da parte di imprese predatorie animate solo dal puro business, che nei fatti trasforma il passaggio alle fonti rinnovabili di produzione energetica in una disastrosa speculazione ai danni dell’ambiente, del paesaggio, dei suoli agricoli, dei contesti economico-sociali locali, della stessa identità storico-culturale della Sardegna, a cui purtroppo stiamo assistendo in tempo reale. La Sardegna pare destinata a trasformarsi in un hub energetico per il resto del Paese per il gran numero d’impianti eolici e fotovoltaici che nell’Isola si intendono costruire e per la grossa quantità di energia che sarà prodotta da queste fonti alternative. I procedimenti – ha concluso Locci – sono stati portati avanti senza neppure consultare le comunità locali, alle quali è imposto il giogo della più clamorosa e distruttiva servitù che la storia della Sardegna abbia mai conosciuto”. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Il Comune di Oristano e la Asl 5 hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per il contenimento del randagismo, l’adozione dei cani e dei gatti e attività di igiene urbana veterinaria. Il documento è stato sottoscritto dal sindaco Massimiliano Sanna e dal direttore generale dell’Azienda sanitaria Angelo Serusi, con l’obiettivo di dare maggiore forza all’azione dei due enti per la corretta convivenza tra la popolazione umana e quella animale, al fine di ottenere risultati vantaggiosi in termini di benessere degli animali, salute, sicurezza ed incolumità dei cittadini, nonché ottimizzazione delle risorse disponibili e risparmio economico. “Stabiliamo una sinergia tra Comune e Azienda sanitaria per intensificare l’azione di prevenzione e lotta al fenomeno sempre più diffuso del randagismo, dato il ripetersi di episodi che minacciano l’incolumità pubblica per effetto dell’aggressività di taluni cani randagi vaganti nel territorio – ha spiegato il sindaco Sanna. Con la Asl abbiamo una proficua collaborazione che vogliamo mettere a frutto anche nel campo del benessere animale. Il protocollo d’intesa ci offre la possibilità di estendere la collaborazione, definendo un impegno di civiltà e si prefigge l’ambizioso obiettivo dell’istituzione di un presidio unico per le attività di anagrafe degli animali di affezione, clinica veterinaria e area cimiteriale per cani e gatti”. “Quello del benessere animale e del contrasto al randagismo è un settore in cui la Asl 5 di Oristano è da sempre impegnata, grazie al lavoro dei servizi veterinari che portano avanti capillari campagne di microchippatura sul territorio – ha affermato il direttore generale della Asl 5 di Oristano Angelo Serusi -. Il protocollo d’intesa siglato con il Comune di Oristano ci permetterà di compiere un ulteriore passo in avanti in questa direzione e di allargare il raggio d’azione. Per merito di questa sinergia potremo creare un polo dedicato agli animali da affezione nel quale garantire una molteplicità di servizi, dall’iscrizione all’anagrafe alle cure sanitarie fino al cimitero. Si tratta di un progetto assolutamente innovativo e all’avanguardia, che ci porrà al passo con le realtà europee più avanzate”. Negli ultimi mesi l’assessorato all’Ambiente del Comune di Oristano, la Polizia locale e la Struttura semplice dipartimentale Anagrafe canina e randagismo della Asl hanno già avuto modo di confrontarsi e collaborare per varie iniziative sul tema della lotta al randagismo e il benessere animale. Sono stati avviati incontri con gli enti del terzo settore, referenti delle colonie feline e rappresentanti dell’Ordine dei veterinari, e sono stati presentanti i bandi Asl per la sterilizzazione dei cani e dei gatti di proprietà, per le colonie feline e quello del Comune per l’affidamento del servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei cani randagi. “Il protocollo d’intesa ci aiuta a rendere ancora più proficua la collaborazione tra i due enti, definendo compiti e obiettivi da raggiungere anche attraverso la collaborazione delle associazione animaliste che abbiamo incontrato più volte nel corso degli ultimi mesi – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Maria Bonaria Zedda -. Puntiamo alla riduzione del fenomeno del randagismo e della presenza dei cani ospitati nel canile, e per questo promuoviamo l’adozione, la microchippatura e la sterilizzazione, anche attraverso campagne di comunicazione e incentivi economici. Il Comune, inoltre, ha già ipotizzato alcuni siti dove realizzare un cimitero per gli animali da affezione. Contiamo di recuperare le risorse necessarie per costruirlo e, grazie anche al protocollo e a questa rinnovata collaborazione con la Asl, riuscire a realizzare un ambulatorio veterinario per le attività di anagrafe e una clinica per la sterilizzazione dei cani e gatti randagi e l’anagrafe”. “La nostra Costituzione ha recentemente compiuto un grande passo di civiltà, estendendo la sua tutela, all’articolo 9 della Carta, all’ambiente, gli ecosistemi e gli animali – ha affermato il responsabile del servizio Anagrafe canina e randagismo della Asl 5 Giuseppe Sedda –. Sulla base di questo dettato costituzionale, il Dipartimento di prevenzione della Asl 5 e la struttura ad esso annessa che si occupa di randagismo e igiene urbana, insieme al Comune di Oristano e al suo assessorato dedicato, hanno voluto rafforzare gli sforzi verso gli esseri senzienti a quattro zampe. Ogni animale da compagnia ha diritto ad un proprietario che ne tuteli lo stato di salute e una esistenza dignitosa perfettamente integrata nell’ambiente in cui vive a favore di un perfetto stato psico-fisico. Il protocollo d’intesa punta perciò a mettere in campo una serie di azioni che garantiscano il benessere animale. Ma il nostro progetto, seppur ambizioso, avrà ricadute positive anche sulla vita dei cittadini, perché consentirà di migliorarne le condizioni socio-sanitarie ed economiche, considerato che il fenomeno del randagismo ha un impatto negativo sull’igiene urbana, sull’incolumità dei cittadini e sulla spesa pubblica”.

Un incendio si è sviluppato, durante la notte, in via Mariano IV, a Oristano. Le fiamme si sono propagate, attorno alle 2, nella cucina di un’abitazione, a pochi passi da piazza Mariano. Il fumo che ha invaso l’appartamento ha fatto scattare l’allarme con la richiesta di intervento dei Vigili del fuoco. La squadra del 115 ha subito raggiunto via Mariano IV, spento le fiamme e soccorso, insieme agli operatori del 118, una persona che aveva inalato del fumo sprigionatosi dall’incendio. I Vigili del fuoco stanno ora svolgendo accertamenti per individuare le cause che hanno innescato il rogo, anche se si ipotizza che possa essere stato un corto circuito all’impianto elettrico. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Lascia un commento

Your email address will not be published.