Lug 31

Sindaci: “Moratoria inefficace, via alla raccolta di firme per fermare l’eolico selvaggio”.

Via alla raccolta di firme nei comuni della Sardegna per una proposta di legge, denominata “Pratobello”, per la lotta alle speculazioni e l’invasione nel settore delle energie rinnovabili.

Da oggi i cittadini potranno firmare nei comuni di residenza, la proposta individuata da un gruppo di sindaci, primo fra tutti il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu.

Una iniziativa che si affianca alla “moratoria” varata dalla Regione che secondo i sindaci sarà impugnata dallo Stato. Da qui la proposta per quella che viene vista come una strada alternativa molto più efficace.

“La nostra proposta di legge di iniziativa popolare, quando saranno raggiunte le 10mila firme – ha detto il sindaco di Orgosolo -, punta a sfruttare l’articolo 3 dello Statuto sardo sull’Urbanistica e sul Paesaggio: la Regione può legiferare in materia fino a spingersi a bloccare i cantieri già in essere, cosa che per lo Stato è più difficile da impugnare davanti alla Corte Costituzionale rispetto alla moratoria.

Noi non siamo contro la transizione energetica ma siamo perché sia la Regione a individuare le aree idonee su cui fare la transizione: aree dismesse, cave, ecc. Dobbiamo essere noi però a gestire la transizione”.

Il primo cittadino di Orgosolo ha spiegato come è nata l’iniziativa. “Prima eravamo una ventina di sindaci, ora stanno aderendo tutti. Probabilmente le nostre riunioni e quelle dei comitati sono servite a prendere coscienza di quello che sta succedendo in Sardegna sul fronte della speculazione energetica – ha aggiunto Mereu -.

Pensiamo che la moratoria non sia efficace per risolvere il problema, visto che il decreto Draghi supera le moratorie. Questa legge di iniziativa popolare potrebbe essere una base di partenza su cui la Regione potrebbe intervenire per migliorarla”.

“Abbanoa è stata gestita come una società privata con interessi a volte poco trasparenti, e invece voglio che torni a essere una società a indirizzo pubblico, dove i suoi soci, la Regione e i Comuni, esprimano gli indirizzi, e che i benefici siano per i Comuni e per la Regione, e non per la gestione”. Così la presidente della Regione, Alessandra Todde, dopo i contrasti emersi ieri durante l’assemblea dei soci del gestore del servizio idrico integrato. “Voglio essere chiara e voglio che da oggi, quindi dal rinnovo dei vertici, si cambi passo, e questo vale anche per i meccanismi di controllo Egas, piuttosto che gli altri contesti a contorno – ha aggiunto Todde -. Tutti devono incidere facendo il loro. Non è possibile avere un comitato di controllo analogo che non controlla un accidente, che non dà indirizzi, che non si esprime. E questo è quello che è successo nel tempo. Non è possibile scoprire in un’assemblea che ci sono 150 milioni di danni reali accertati dalla Guardia di finanza, di cui il controllo analogo non era neanche a conoscenza. Ecco questo tipo di cose ci fanno capire che la situazione deve cambiare anche in termini di trasparenza di gestione”. Per la presidente il confronto aperto con l’Egas “…è risolvibile per forza, perché abbiamo 45 giorni di tempo per riuscire a superare le divergenze: ci sono delle discussioni in atto e noi dobbiamo essere certi che gli atti che sta facendo il Comitato di Controllo Analogo, soprattutto sul rinnovo di vertici, siano atti legali, corretti e non impugnabili. Perché altrimenti tra due o cinque mesi magari non ci saranno più gli attuali soggetti, ma ci ritroveremo in una situazione da gestire”.

“Dalle parole speriamo si passi ai fatti, perché le emergenze non vanno affrontate solo quando esplodono, ma serve una programmazione strutturale in modo da poter pianificare qualcosa di concreto che duri nel tempo”. Una delegazione del “Movimento pastori senza bandiera” è stata ricevuta nel pomeriggio in audizione nella commissione Attività produttive del consiglio regionale. “Le emergenze vanno risolte con una programmazione ben specifica che riesca proprio a colmare i danni di questi eventi calamitosi che si stanno verificando sempre più spesso nella nostra regione ha sottolineato uno dei portavoce, Fabio Pisu, riguardo allo stato di emergenza per crisi idrica deliberato oggi in giunta -. I pastori chiedono concretezza e “…vanno bene i voucher per andare incontro agli allevatori per sostenere le spese di questo momento di emergenza, ma servono anche approvvigionamenti con qualche mezzo, mettere a disposizione magari anche l’esercito; servono soluzioni per poter aiutare le aziende che sono in difficoltà, perché è inammissibile che gli allevatori debbano vendere gli animali perché non hanno più acqua da dar loro”. L’audizione con la delegazione dei pastori che anni fa diedero vita alle proteste per il prezzo del latte, riguarda in generale le problematiche del comparto in Sardegna e sarà seguita da quella dei rappresentanti delle agenzie regionali Laore e Argea.

La Sardegna va avanti sulla battaglia contro l’autonomia differenziata targata Calderoli. In attesa del deposito alla Corte Costituzionale dei quesiti per il referendum abrogativo, approvati dalle cinque regioni che si oppongono (Sardegna, Emilia Romagna, Puglia, Campania e Toscana), la Regione ha individuato i tre esperti che supporteranno l’avvocatura dell’amministrazione per stendere il ricorso per incostituzionalità da presentare alla Consulta. Lo ha anticipato la presidente della Regione, Alessandra Todde. “Abbiamo coinvolto il professor Antonio Saitta, esperto costituzionalista nazionale, e l’Università di Cagliari e di Sassari, con i professori Andrea Deffenu e Omar Chessa – ha spiegato Todde -, che ci aiuteranno in questo percorso, perché questa legge mina le fondamenta di specialità della Sardegna, e riteniamo di avere ottime argomentazioni. Questo i cittadini lo devono capire, e faccio anche un appello ai cittadini che vivono in Lombardia e, in particolare, ai sardi che vivono in Lombardia, in Veneto e nelle regioni del nord. Questa legge funzionerà forse per un breve periodo, perché l’egoismo mina la coesione nazionale e l’egoismo non paga a lungo termine, e questa legge semplicemente vuole mettere da parte le regioni più povere”.

Dall’assestamento di bilancio le risorse a sostegno dei pescatori dei compendi ittici dell’Oristanese. La richiesta, attraverso due emendamenti, è del consigliere regionale, Emanuele Cera (Fdl), che ha messo in evidenza i problemi che stanno affrontando i pescatori nei compendi ittici che danno lavoro a centinaia di persone. “Tra le tante emergenze, che affliggono la nostra Regione, in questo periodo – ha scritto Cera -, emerge anche la grave situazione in cui versano gli impianti, le infrastrutture, nonché i canali di adduzione, che alimentano gli stagni e gli ambienti umidi presenti nel territorio della Provincia di Oristano. Dalla mancata manutenzione decennale deriva la scarsa ossigenazione delle acque, che ha portato, a sua volta, alla recente moria di pesci, molluschi e crostacei, con importanti danni economici per i concessionari della pesca operanti nei compendi ittici lagunari di S’Ena Arrubia, Marceddì e Corru s’Ittiri”. Emanuele Cera ha depositato i due emendamenti alla variazione di bilancio, attualmente in discussione in consiglio regionale, che se approvati prevederebbero lo stanziamento di 5 milioni (che andrebbero a sommarsi ai 6 milioni stanziati nella scorsa legislatura) destinati al Consorzio di Bonifica dell’Oristanese per interventi urgenti di pulizia e manutenzione straordinaria dei canali di adduzione delle acque verso gli stagni, e di un milione per la concessione di immediati ristori in favore dei pescatori operanti sullo stagno di S’Ena Arrubia, Marceddì e Corru s’Ittiri, per compensare i danni economici subiti a causa della moria di pesci verificatasi nelle scorse settimane. “Il sopralluogo delle scorse giornate, e le conoscenze personali del comparto lagunare della pesca – ha spiegato Emanuele Cera – hanno fatto emergere una situazione che nell’ultimo periodo si è decisamente aggravata e che necessità di interventi urgenti, al fine di salvaguardare il patrimonio ittico, l’ecosistema lagunare e ristorare gli operatori economici danneggiati dalla moria verificatasi in quei luoghi poco tempo fa. Auspico che i due emendamenti possano trovare la giusta sensibilità da parte della giunta e dell’aula, affinché sia consentito di finanziare gli interventi più urgenti per fronteggiare la situazione”. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Medea, la società del gruppo Italgas attiva nella distribuzione del metano in Sardegna, ha inaugurato, a Oristano, in Corso Umberto 10, il quarto “Medea Info Point” dell’isola, alla presenza del sindaco, Massimiliano Sanna, e dell’amministratore delegato della società, Ruggero Bimbatti. L’Info Point sarà aperto il lunedì e il mercoledì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16. Si tratta del quarto di otto nuovi punti di contatto territoriali che sorgeranno ben presto nella regione. I prossimi saranno a Sanluri, Siniscola, Narcao e Nuoro, per supportare i clienti privati e le società di vendita nella gestione delle pratiche relative al servizio di distribuzione del gas, come l’allacciamento alla rete e l’attivazione della fornitura. Il personale Medea sarà, inoltre, a disposizione dei residenti anche per fornire informazioni e dettagli in merito agli incentivi e alle promozioni commerciali attive che, nella maggior parte dei casi, consentiranno di ridurre drasticamente le spese di allacciamento. “Dopo le inaugurazioni degli Info Point di Porto Torres, Alghero e Sestu – ha sottolineato l’Ad della Società Ruggero Bimbatti -, ampliamo ora i nostri canali di contatto a Oristano. Il nostro personale è a disposizione per accogliere e supportare i clienti nella scelta delle soluzioni di allacciamento più idonee, che consentiranno loro di beneficiare di una fonte energetica più economica, con risparmi fino al 30% in bolletta, sicura e sostenibile rispetto alle altre in uso sull’isola”. “In un momento in cui il tema dell’energia pulita è particolarmente sentito, la presenza del gestore della rete cittadina del gas è molto importante – ha osservato il sindaco Sanna -. Guardiamo con interesse agli investimenti sul territorio della società, salutiamo con soddisfazione l’apertura del nuovo Medea Info Point di Oristano e seguiamo con piacere le iniziative in corso in vista della conversione della rete con il passaggio al metano”.

Con una spesa di 49mila euro, il Comune di Oristano ha realizzato il nuovo impianto di climatizzazione della Scuola materna di via Lanusei. “Risolviamo un problema che ha condizionato l’attività dell’istituto – ha spiegato il sindaco Massimiliano Sanna -. La mancanza di un impianto di climatizzazione e le elevate temperature raggiunte durante il periodo estivo all’interno degli ambienti di lavoro più volte hanno condizionato il regolare svolgimento dell’attività lavorativa, a causa del mancato raggiungimento del comfort climatico. Per noi era un dovere intervenire per garantire idonee condizioni negli ambienti di lavoro, il regolare svolgimento del servizio pubblico durante il periodo estivo, nonché il benessere del personale impiegato e dei bambini presenti”. “Se in passato ci si è concentrati sugli impianti di riscaldamento, negli ultimi anni, anche a causa del cambiamento climatico che ha portato con sé temperature sempre più elevate e picchi di calore pericolosi per la salute, l’attenzione del Comune si è dovuto necessariamente spostare anche sul rinfrescamento – ha sottolineato l’assessore alla pubblica Istruzione Luca Faedda -. Ricordiamo tutti cosa è accaduto nei mesi scorsi nella Scuola di via Lanusei ed è evidente quanto il raffrescamento dell’istituto fosse necessario ai fini del raggiungimento di accettabili standard di comfort climatico durante la stagione estiva. A breve partiranno i lavori anche in altri edifici scolastici”. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Technology service di Simaxis. Nei giorni scorsi, il consiglio comunale, su proposta dell’assessore Faedda, ha ratificato una variazione al bilancio di previsione con cui sono stati stanziati 98mila euro per la manutenzione straordinaria per la climatizzazione delle scuole di via Lanusei, Campania e d’Annunzio.

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