I furti negli appartamenti sono l’incubo degli anziani, soprattutto di quelli che vivono da soli, e avvengono specialmente d’estate quando le città si svuotano e i controlli sono meno frequenti.
Tutte occasioni propizie per la recrudescenza dei reati, come le intrusioni nelle case. I malviventi, infatti, agiscono dove ritengono ci siano meno rischi di essere scoperti e, spesso in coppia, usano modi e toni gentili e affabili, ma decisi, per cercare di entrare nell’appartamento. Con un pretesto, parlano con insistenza e, inosservati, si introducono nell’abitazione.
Secondo una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Censis ed Eurispes, il furto nelle abitazioni è il crimine che più preoccupa gli italiani. A ritenerlo una minaccia sul piano della sicurezza è, infatti, il 26,6% dei maggiorenni ,e addirittura il 43,1% degli anziani.
“La prima regola è semplice: chiamate sempre le Forze dell’ordine e diffidate da chiunque voglia entrare in casa vostra – ha detto Giovanni Mellino, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Anap Confartigianato Sardegna, l’Associazione nazionale degli anziani e dei pensionati di Confartigianato -. Molti furti possono essere evitati se si osservano alcune semplici regole. Ricordiamoci che la maggior parte dei ladri entra attraverso porte poco sicure o finestre aperte e chi è vittima di un furto in casa subisce due traumi: il primo è costituito dal danno materiale ed economico, il secondo, forse il più grave, da quello morale, quando ci vengono sottratti anche pochi oggetti, magari di modesto valore, ma colmi di ricordi; per questo veniamo pervasi da una profonda sofferenza, soprattutto se il derubato è una persona anziana.
La casa – ha aggiunto Mellino – ha una sua sacralità e la sua violazione è intollerabile, non per niente l’inviolabilità del domicilio, considerata un diritto primario del cittadino, è sancita anche dalla nostra Costituzione”. Purtroppo, gli anziani vengono raggirati e poi derubati, con i malintenzionati che non lasciano tracce, poiché non scassinano porte e finestre. Quindi è indispensabile, secondo Confartigianato, mettere in pratica alcuni accorgimenti volti a preservare le persone e i beni.
“Consigliamo – ha ribadito Mellino – di tenere sempre buoni rapporti con il vicinato e di avere nella rubrica il loro recapito telefonico, perché potrebbe essere utile in caso di aiuto. Se possibile è utile anche aggiungere alla targhetta del citofono il nominativo di un figlio o di un parente, così i ladri non penseranno che abitate da soli. Se avete una memoria un po’ scarsa, non girate, comunque, con portachiavi o con qualsiasi altro oggetto che riporti il vostro indirizzo, e non nascondete mai le chiavi di riserva sotto lo zerbino o in luoghi adiacenti l’entrata della vostra abitazione”.
Anap ricorda agli anziani che le Questure sono molto attente a fare opera di prevenzione e invitano a segnalare ogni minimo sospetto. La Polizia ha pubblicato sul suo sito internet (www. Poliziadistato.it) una serie di consigli utili per non essere truffati.
Il decalogo elenca le regole di comportamento base a cui attenersi in caso di visite non programmate o non attese a casa: si raccomanda di non aprire mai la porta di casa a sconosciuti, anche se vestono l’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità; di verificare sempre con una telefonata da quale ente sono stati mandati gli eventuali operai e per quali motivi. Se non si ricevono le spiegazioni richieste non bisogna mai aprire la porta, per nessun motivo, anche se dallo spioncino si intravede una divisa da Carabiniere. Quindi, la Polizia ricorda che la prima regola, di fronte a qualunque problema, è chiamare il 113, oppure il 112 dei Carabinieri.
In conclusione, ecco alcune regole da seguire: i primi posti ad essere esaminati dai malfattori son gli armadi, i cassetti, l’interno dei vasi, i quadri, i letti e i tappeti. Per evitare spiacevoli sorprese al ritorno alla propria abitazione è utile adoperare qualche piccola accortezza, come, ad esempio, prendere contatti con i parenti o con i vicini di casa per incaricarli di svuotare periodicamente la cassetta della posta; chiudere sempre con la mandata il portone d’ingresso (anche solo per uscire a fare la spesa); non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore (è preferibile depositarli in un luogo sicuro); in caso di iscrizione a un social network, non divulgare sul proprio profilo il luogo in cui si andrà in vacanza e il tempo in cui si resterà lontani; non postare foto che riproducano l’interno della propria abitazione e particolari che la rendano un obbiettivo interessante.
Per quanto riguarda le truffe agli anziani, le vittime di questo reato appartengono ad una fascia di età che spesso viene presa di mira da persone scaltre e senza scrupoli. In generale, i truffatori scelgono la propria vittima quando questa è meno attenta a ciò che la circonda, talvolta creando diversivi che la distraggono. Anche in questo caso è necessario predisporre qualche piccola accortezza per evitare di cadere nella trappola dei malviventi: diffidare degli sconosciuti che esibiscono tessere di enti pubblici (solo a titolo esemplificativo Poste, Comune, ecc.) anche se indossano una uniforme. Bisogna chiedere sempre nome e cognome e farsi esibire il tesserino di riconoscimento e chiamare sempre le Forze dell’ordine; se si dispone di una apertura a distanza e qualcuno suona è sempre meglio non aprire senza essere certi dell’identità di chi vuole entrare e prima di aprire la porta verificare dallo spioncino.
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