Ago 10

Santa Giusta: uccide l’amico con un fucilata dopo un lite per futili motivi.

E’ già stato individuato e arrestato dai Carabinieri l’uomo che durante la notte, a Santa Giusta, ha ucciso con una fucilata Francesco Salis, allevatore di 44 anni (nella foto).

Si tratta di Andrea Giuntoli, 43 anni di Santa Giusta, ora rinchiuso nel carcere di Massama con l’accusa di omicidio volontario.

Il delitto è avvenuto al termine di una lite tra i due, in via Dante. Quando i Carabinieri sono arrivati sul posto, c’erano ancora alcune persone che hanno assistito alla scena. E, mentre l’ambulanza con Salis a bordo partiva verso l’ospedale San Martino di Oristano, i militari dell’Arma sono riusciti a risalire al nome di Giuntoli, lo hanno trovato nella sua abitazione e lo hanno arrestato senza che opponesse resistenza.

La lite era nata in un locale del paese e sarebbe partita da una provocazione, forse un malinteso, una battuta di troppo su una parente. Una lite, insomma, per futili motivi, durante la quale, secondo una prima ricostruzione, sarebbero saltati fuori prima un bastone e poi una roncola. E, successivamente, l’arma che ha trasformato la rissa in tragedia. Giuntoli avrebbe preso il fucile e avrebbe sparato Salis da distanza ravvicinata, mentre secondo un’altra ipotesi il colpo potrebbe essere partito durante una colluttazione. L’arma per quanto caricata a pallini avrebbe colpito Salis al basso ventre risultando letale.

Mancano medici e personale, le strutture sono inadeguate, l’ospedale San Martino non è più in grado di seguire i pazienti per carenza di organici e del ridimensionamento dei reparti. Il Pronto soccorso è in grave sofferenza e il personale, decisamente insufficiente deve fare salti mortali per garantire un minimo di emergenza. Nella periferia sono in grande difficoltà anche l’ospedale di Bosa e il Delogu di Ghilarza. È questo il quadro della sanità oristanese dipinto oggi dal presidente dell’Ordine dei medici Antonio Sulis, nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte anche il cardiologo Giuseppe Delogu ed il medico di famiglia Fabrizio Atzei. “La situazione è preoccupante soprattutto per il centro Sardegna” ha detto Antonio Sulis, “sia l’ospedale di Oristano che Nuoro hanno subito un declassamento e sono in sofferenza. Poi sommiamo la carenza dei medici di famiglia, mancano i colleghi della guardia medica, che determina chiaramente un sovraffollamento del Pronto soccorso e della Medicina, che ha subito un taglio di 50 posti letto. Molti pazienti non trovano risposte a livello territoriale per visite specialistiche e sono costretti a recarsi fuori e pagare il privato. Prima queste cure venivano garantire dal San Martino”. Il cardiologo Gianfranco Delogu ha ricordato che quando era andato via dal San Martino il reparto di Emodinamica era un gioiello che garantiva le emergenze anche nel centro dell’isola. “Oggi – ha detto Delogu – funziona per 5 giorni alla settimana per 12 ore più il sabato. Deve ritornare a funzionare 24 ore su 24. Il Pronto soccorso ha un carico eccessivo rispetto al personale presente: si lamentano i pazienti giustamente e gli stessi medici”. Il medico di famiglia, Fabrizio Atzei, ha messo in rilievo come nella periferia mancano tanti colleghi e occorre trovare soluzioni immediate: “I nuovi medici non vengono a lavorare nelle periferie e preferiscono i grossi centri. Credo che gli Ascot siano una soluzione valida per sanare le emergenze, ma vanno potenziati con l’assunzione di nuovi medici e l’aumento delle ore di ambulatorio”. (Elia Sanna, Web news Sardegna -Telegram).

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