Ago 20

Caos nel M5S, Grillo contro Conte: “Simbolo, nome e secondo mandato non negoziabili”.

Decisa presa di posizione di Bebbe Grillo, garante del M5S, che, dopo le affermazioni del leader del movimento Giuseppe Conte sull’assemblea costituente, sostiene con un articolo sul suo blog l’esatto contrario.

Quanto scritto da Grillo non potrà che portare a uno scontro frontale tra il garante (che secondo molti attivisti del M5S rappresenta ormai il passato) e Giuseppe Conte, che vorrebbe invece rinnovare il movimento e proiettarlo verso il futuro.

Questo il post pubblicato da Beppe Grillo:

“Cari attivisti, portavoce e sostenitori del MoVimento 5 Stelle, ci troviamo a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto, lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale.

Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente.

Nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato.

Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato.

Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato.

Il nostro nome, MoVimento 5 Stelle, non è solo una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità. Cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani.

E poi c’è la regola del secondo mandato. Era l’8 Settembre del 2007: con il V-Day si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l’introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio.

La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione. Trasformare l’impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo. Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno. Questo ricambio garantisce che la politica sia sempre animata da nuove energie, idee fresche e prospettive diverse, preservando così la sua natura dinamica e democratica. E’ un argine contro la degenerazione del potere e un invito costante al rinnovamento, per evitare che la politica si trasformi in un recinto chiuso, distante dalle vere esigenze di chi davvero ha bisogno.

La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. E’ la garanzia che il MoVimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali.

Questi tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale.

Vi chiedo quindi di riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi.

Con determinazione e speranza, Beppe Grillo, garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle”.

La statua della Madonna Nostra Signora di Bonaria, rubata a gennaio. sarà restituita alla comunità di Terralba. Saranno i Carabinieri di Oristano a riconsegnarla ai fedeli, mercoledì 21 agosto, nel corso di una messa nella chiesa di San Pietro Apostolo. La statua, scomparsa dalla teca in vetro che la conteneva la notte del 19 gennaio, misura circa 60 centimetri di altezza, ed è stata realizzata dall’artista Dina Pala e poi donata alla comunità da una famiglia di devoti. Erano stati alcuni passanti a segnalare il furto, dopo avere notato che l’edicola votiva sulla strada est che porta alla borgata di Marceddì, era vuota. La vetrata era stata spaccata e la statua della Madonna portata via. La notizia del furto aveva suscitato grande indignazione nella comunità, in particolare fra i pescatori della zona, visto che la statua era lì da anni e per tutti era diventata un punto di preghiera, oltre che una tappa fissa della processione per la festa di Marceddì ad agosto. Le indagini dei Carabinieri erano iniziate subito, e dopo pochi giorni, in una zona non molto distante dalla teca, la statua era stata ritrovata, anche se in pessime condizioni. I sette frammenti recuperati erano stati restituiti all’artista per un’opera di restauro. Con la restituzione della Madonna gli approfondimenti investigativi non si sono comunque fermati e proseguono per individuare gli autori del furto.

I Carabinieri della Compagnia di Ghilarza, nel corso di un servizio di prevenzione nell’Alto Oristanese, hanno arrestato un uomo di 49 anni, di Ula Tirso, ma residente in Olanda, per detenzione illegale di armi. L’operazione dei militari è scattata dopo la segnalazione di una lite nei pressi del bar “Sa Posta”, a Ulta Tirso. Nel corso di una successiva perquisizione a casa dell’uomo, è stata ritrovata una scacciacani, tipo “revolver”, calibro 6, carica con 8 cartucce, tutte con bossolo in ottone privo di marca e calibro, dotato di ogiva in piombo. L’arma risultava modificata artigianalmente, in quanto priva del tappo rosso e fresata all’interno della canna, al fine di consentire l’utilizzo offensivo. Nel corso della perquisizione venivano inoltre rinvenute altre 26 cartucce, cal. 22. Nel corso dell’udienza di convalida, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari dell’uomo finché rimarrà in Italia e, una volta lasciato il territorio nazionale, anche il divieto di dimora in Sardegna. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

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