Ago 31

“Rinnovabili in Sardegna: un incontro-dibattito per sanare il conflitto” (di Bachisio Bandinu).

Bachisio Bandinu, un intellettuale che da decenni indaga sui temi della Sardegna, ha affidato al blog di Vito Biolchini questa riflessione sul dibattito oggi in corso sulle rinnovabili nell’isola. “Sono parole preziose – ha scritto Vito Biolchini -, che meritano di essere ascoltate”.

“Forse per la prima volta, nella storia della Sardegna, si sta formando una presa di coscienza a forte diffusione popolare contro quella che può essere definita la più grave servitù che la nostra Terra si appresta a subire. Da qualche anno a questa parte si assiste infatti a una crescente mobilitazione popolare contro la speculazione sulle fonti rinnovabili, che minaccia l’identità ambientale e l’auspicabile prospettiva di un autonomo modello di sviluppo economico e sociale che generi salute e benessere diffusi.

In questo quadro positivo di coscienza, intenti e proposte (tutte utili e valide) si stanno insinuando e si stanno diffondendo motivi di conflittualità e di lacerazione tra gruppi, tra comitati, tra associazioni. È un fenomeno estremamente pericoloso, e purtroppo è anche un retaggio storico, che divide, crea sospetti, lancia accuse, inventa complotti. Produce le tifoserie. L’energia positiva si scarica a massa, si disperde e si consuma in contrapposizioni laceranti.

Occorre sanare il conflitto. In questa prospettiva può essere utile un incontro di tutte le componenti, per fortuna numerose e appassionate, per svelenire le polemiche, ma soprattutto ricomporre l’unità di intenti verso l’obiettivo comune.

Si tratta di consolidare, rinforzare e arricchire attraverso un momento di dibattito che valuti tutte le risposte, le proposte, gli interventi, gli obiettivi, che ci permettano di contrapporre allo Stato le ragioni, i diritti e le necessità vitali del Popolo sardo.

Ciascun gruppo, ciascuna associazione, ciascun comitato, ciascuna singola persona, mette sul tavolo tutte le carte da giocare, per impostare un piano di difesa e di attacco delle ragioni più valide a profitto del Popolo sardo. Così si definisce il quadro di saperi giuridici, politici, sociali, culturali che si rifanno ad articoli della Costituzione italiana e dello Statuto sardo, alla legge urbanistica, all’estensione del Piano paesaggistico, e altro.

Fondamentale il ruolo dell’Anci che rappresenta più ampiamente le comunità locali. Del tutto necessaria la presenza della Giunta regionale, per chiarire le decisioni prese e da prendere, ma soprattutto per intendere, in senso più decisamente politico, la volontà del Popolo sardo.

Nessuna primogenitura e nessun atteggiamento da verità in tasca: questa è una battaglia che si può vincere soltanto uniti, con un complesso di strumenti e un inedito esercizio dell’intelligenza collettiva. Pertanto l’incontro-dibattito che si propone, proprio perché è in gioco il futuro della Sardegna, acquista il valore e il significato di una embrionale Assemblea Costituente: un incontro di conoscenze e di passione per fare comunità e scrivere il nostro futuro, come poche volte nella Storia abbiamo fatto.

La battaglia giuridica e politica con Roma non è affatto facile, anzi incontrerà difficoltà enormi, perché nel contenzioso tra Stato e Regione, la Consulta dà quasi sempre ragione allo Stato.

Un motivo in più per essere uniti.

Se c’è un consenso diffuso, l’incontro-dibattito si può mettere in atto, se si ritiene superfluo e inutile, valga almeno il proposito di conciliazione: disarmati tra di noi, armati contro il comune nemico.

Grazie”.

(di Bachisio Bandinu, antropologo, giornalista, scrittore, dal blog vitobiolchini.it).

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