Consiglio comunale Oristano: solidarietà della maggioranza all’assessore Cuccu.
Solidarietà all’assessore del comune di Oristano, Ivano Cuccu, e richiesta di censura del comportamento dei consiglieri autori di una interrogazione.
Interrogazione con cui sono stati chiesti chiarimenti sull’alienazione di alcuni terreni a Torre Grande.
La seduta di ieri sera del consiglio comunale si è aperta con la dichiarazione del capogruppo di Oristano al centro, Giuliano Uras, che ha difeso l’operato dell’assessore Cuccu: “Sono costretto a segnalare un proditorio attacco, del tutto scorretto, gratuito e inopportuno, da parte di alcuni componenti di questo consiglio nei confronti di un nostro stimato assessore – ha detto Uras -. È un attacco che non ha niente di politico e sa più di sciacallaggio. Il primo firmatario non è la prima volta che fa gesti del genere, è famoso per fare queste cose, per non saper distinguere mai quali sono i limiti della decenza, della politica e della diffamazione. È grave. Si sta mettendo in discussione l’autorevolezza di questa istituzione: tutti noi siamo messi in ponte da affermazioni assolutamente assurde. Quando si dice che c’è stata chissà quale manovra per favorire chissà quale parente, in realtà si sta dicendo che i nostri funzionari sono corrotti. Non può esistere solo il corruttore e non il corrotto. Stanno mettendo in discussione le fondamenta stesse del nostro ente. Chiedo che su questo ci sia un pronunciamento del consiglio con una censura”.
Francesco Federico, primo firmatario dell’interrogazione, ha replicato: “Quella di Uras è una difesa d’ufficio. La nostra non è un’accusa, né un giudizio, e non abbiamo fatto alcun nome. Abbiamo esercitato solo un’azione di controllo e senza volerlo abbiamo toccato un nervo scoperto. Con una seconda interrogazione, per trasparenza, abbiamo anche chiesto di conoscere i nomi degli aggiudicatari della seconda asta”.
Nel corso della seduta l’eco della polemica è proseguito negli interventi dello stesso assessore Cuccu, che ha annunciato un ricorso alla magistratura per tutelare la sua immagine, e di diversi consiglieri che gli hanno manifestato solidarietà.
Il consiglio comunale ha poi iniziato l’esame degli argomenti inseriti all’ordine del giorno.
Umberto Marcoli ha illustrato l’interpellanza presentata insieme ai consiglieri Maria Obinu e Giuseppe Obinu (Progetto Sardegna) sulla chiusura dell’ultimo campetto di basket pubblico e sulla situazione del vecchio palazzetto dello sport, chiedendo quali siano le opere programmate per lo sviluppo e l’accesso allo sport, con particolare riferimento alla riqualificazione e alla creazione di campi sportivi pubblici. Marcoli ha chiesto anche quali siano le misure specifiche pianificate o in fase di progettazione per la ristrutturazione del vecchio palazzetto dello sport, o se esista un’alternativa, e se tale piano preveda la demolizione o la trasformazione in una struttura diversa.
L’assessore allo Sport, Antonio Franceschi, ha risposto annunciando che i lavori di ristrutturazione sono iniziati mercoledì scorso: “Con una spesa di 270 mila euro si procederà alla bonifica e al rifacimento del tetto. L’8 gennaio del 2023 i lavori furono consegnati alla ditta aggiudicataria che poi non si è più rivista. L’appalto è stato quindi aggiudicato alla seconda classificata, che conta di completare i lavori entro Natale. Aggiungo che urgono anche i lavori di completamento del nuovo Palazzetto dello sport. Per quanto riguarda gli spazi sportivi all’aperto, con le tre società oristanesi di basket abbiamo verificato se realizzare un campetto all’aperto fuori dal nuovo palazzetto. L’Area Smart, a Torangius, pe esempio, potrebbe essere impiegata per ospitare campetti per lo sport all’aperto. Anche a Nuraxinieddu sto cercando di ripristinare il vecchio campo di calcetto”.
L’assessore all’energia, Ivano Cuccu, ha risposto all’interrogazione dei consiglieri Marcoli, Maria Obinu e Giuseppe Obinu sulla mappatura degli impianti di energia provenienti da fonti rinnovabili, evidenziando la sua contrarietà all’insediamento di pale eoliche che deturpano la nostra Isola e ha ricordato la sua partecipazione e quella del sindaco a vari incontri compresi quelli con i manifestanti impegnati nel presidio al porto industriale.
L’assessore Cuccu ha risposto anche all’interrogazione degli stessi consiglieri Marcoli, Maria e Giuseppe Obinu sull’individuazione delle aree non idonee per impianti di energia da fonti rinnovabili, precisando che la Regione ha chiesto ai Comuni l’individuazione delle aree idonee entro il 12 settembre: “Gli uffici si sono da subito adoperati ma, stante il notevole carico di lavoro, non si è riusciti a completare quanto richiesto entro i termini previsti. Gli uffici hanno però individuato in quasi tutto il territorio comunale le aree non idonee per l’installazione degli impianti di energie rinnovabili, perché ricade per gran parte all’interno della fascia costiera, perché interessate da produzioni agricole di qualità, da presenza di specie animali tutelate da convenzioni internazionali, o perché gravate da usi civici”.
Umberto Marcoli (Progetto Sardegna) ha replicato spiegando che sarebbe stato importante indicare le aree non idonee e quelle che potrebbero ospitare qualche impianto come le aree dismesse e i siti industriali abbandonati. Marcoli ha anche evidenziato la necessità dell’importanza di un dibattito in Consiglio comunale anche per approfondire alcuni aspetti della legge che hanno riflessi sulle competenze comunali.
Con 13 voti a favore (la minoranza di centro sinistra non ha partecipato al voto), il consiglio comunale, su proposta dell’assessore al Patrimonio, Ivano Cuccu, ha deliberato la riacquisizione al patrimonio dell’ente dell’immobile ex convento “La Maddalena” di Silì.
L’assessore Cuccu, presentando l’argomento, ha ricordato che l’immobile fu donato dal Comune alla Congregazione delle Pie Suore della Redenzione per la realizzazione di una “casa di redenzione per giovani traviate e pericolanti”. Lo stesso atto prevedeva che la donazione sarebbe cessata nel momento fosse cessata la destinazione. “Le suore hanno comunicato di aver cessato quel servizio e oggi il Comune deve deliberare la riacquisizione dell’immobile al proprio patrimonio”, ha precisato Cuccu.
La riacquisizione riguarda la porzione dell’edificio che era stata donata nel 1956, il convento e il chiostro, esclusa quindi la chiesa, nonché gli adiacenti cortili, per complessivi mq 3030, dei quali mq. 968 occupati dai fabbricati e mq. 2062 di area libera.
Il presidente della ommissione Urbanistica e Patrimonio, Fulvio Deriu, ha relazionato sui lavori della commissione che ha licenziato la proposta a maggioranza. Lo stesso Deriu ha sottolineato il particolare pregio dell’immobile.
Per Maria Obinu (Progetto Sardegna) “…la riacquisizione è necessaria e giustamente si è deciso di stralciare la parte dell’immobile non oggetto della donazione e di proprietà delle suore. Vorremmo che la destinazione d’uso si decidesse in un secondo momento in consiglio comunale anche per vari fini come quella di utilizzarlo parzialmente come sede del museo giudicale”.
Sergio Locci (Aristanis) ha proposto un emendamento per l’utilizzo dell’immobile, sulla base degli indirizzi del consiglio comunale, in via prioritaria alle finalità in ambito plus o ad ulteriori destinazioni che la giunta deciderà in conformità con gli indirizzi del consiglio comunale.
Giuseppe Obinu ha replicato con un altro emendamento per la semplice riacquisizione dell’immobile, senza alcuna indicazione sulla destinazione d’uso.
Per Gianfranco Porcu (Psd’Az) “inserire la destinazione, che è competenza della Giunta, è un fatto di trasparenza ed è una opportunità per partecipare al bando europeo”.
Umberto Marcoli (Progetto Sardegna) in considerazione dell’importanza del bene sulla destinazione dovrà discutere il consiglio comunale.
Infine Giuliano Uras (Oristano al Centro) secondo cui il vincolo a servizi sociali del bene è già definito: “Se il consiglio vuole svincolarlo deve vincolare un altro bene immobile di pari caratteristiche”.
L’assemblea, con 13 voti a favore (la minoranza di centro sinistra non ha votato) ha approvato l’emendamento proposto da Sergio Locci, e con 12 voti contrari e 7 a favore (Locci si è astenuto) ha respinto quello di Giuseppe Obinu.
L’assessore al Turismo, Luca Faedda, ha risposto all’interrogazione dei consiglieri Della Volpe, Sanna, Marchi, Daga, Federico, Maria Obinu, Marcoli e Giuseppe Obinu, sull’incendio ai bagni pubblici di Torre Grande dello scorso 18 giugno.
Carla Della Volpe (Oristano più) ha sottolineato il grave ritardo nella bonifica e nel rifacimento del bagno pubblico.
L’assessore Faedda ha precisato che …“immediatamente dopo l’incendio si è provveduto a caratterizzare il rifiuto per il conferimento, quantificando la spesa tra i 12 e i 15 mila euro per la bonifica e lo smaltimento. Per il ripristino dei servizi igienici i costi erano alti e non sostenibili in quel momento, ma cercheremo di provvedere quanto prima”.
Commenti recenti