Ott 17

Reggia degli Arborea alla Prefettura: un cazzotto al Comune “…ma non ci ha fatto male”.

L’ex carcere di piazza Manno, ovvero, l’antica Reggia giudicale di Oristano, come nuova sede della Prefettura è stato un autentico ceffone per il Comune della città di Eleonora che, anche in questa occasione, ha dimostrato tutta la sua inconsistenza politica.

Un boccone amaro e difficile da digerire, anche se, a palazzo Campus-Colanna, hanno tentato di sorbire la figuraccia e minimizzare la questione, arrampicandosi sugli specchi, attraverso un comunicato del sindaco Sanna che, oltre a rosicare, definire ameno sarebbe solo un eufemismo.

Questa la nota del Comune di Oristano:

“Il trasferimento alla Prefettura e al Comune per una destinazione a fini culturali dell’antica Reggia giudicale consente di recuperare un edificio che ha contrassegnato un periodo glorioso della città e dell’intera Sardegna. Lo Stato ha deciso di destinarlo a sede della sua principale rappresentanza istituzionale nel territorio e questo sottolinea l’importanza che è stata riconosciuta al bene.

“Avremmo preferito che la titolarità del bene fosse riconosciuta al Comune che lo avrebbe utilizzato pienamente a fini culturali, ma è comunque significativo che l’edificio sia recuperato, valorizzato e ritorni alla città”, sottolinea il Sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, commentando l’annuncio del Prefetto, Salvatore Angieri, e della Direttrice regionale dell’Agenzia del Demanio, Rita Soddu.

Il Sindaco ricorda l’impegno del Comune (sic!) a favore dello spostamento del carcere e della valorizzazione della Reggia degli Arborea: “Da molto prima che venisse realizzata la Casa circondariale di Massama, il Comune si è impegnato nel confronto con lo Stato per rivendicare la titolarità e restituire alla città un bene di straordinario valore per la cultura, la storia e l’identità di Oristano e dell’intera Sardegna.

Tutte le amministrazioni che si sono succedute si sono impegnate in questa direzione. Ricordo gli incontri con ministri e sottosegretari, con la Regione e con rappresentanze istituzionali ad ogni livello. Io stesso, da Vice Sindaco e Assessore alla Cultura prima e da Sindaco poi, ho avuto più di un confronto, formale e informale, con gli organi dello Stato e della Regione per ragionare sul futuro dell’antica reggia”.

“Negli ultimi incontri con la Prefettura e con l’Agenzia del Demanio –, il Comune ha respinto l’ipotesi di un trasferimento dell’Agenzia delle Entrate, una soluzione che non ritenevamo in linea con la natura dell’edificio e con le caratteristiche di quella zona della città, nonché del progetto di riqualificazione della piazza Manno e di quella porzione del centro storico – aggiunge il Sindaco -. Successivamente è stata presentata la proposta del trasferimento della Prefettura che – come ha evidenziato il Demanio – consente di soddisfare l’esigenza dello Stato, che è proprietario dell’immobile, di ottimizzare l’impiego del proprio patrimonio immobiliare, risparmiando sui costi di affitto per gli uffici pubblici. Di pari passo si dovrà procedere alla destinazione al Comune di una porzione rilevante per fini culturali”.

“Nel corso degli anni si è molto dibattuto sul possibile utilizzo dell’antica Reggia, valutando costi e benefici. L’obiettivo finale, da tutti condiviso, era ed è il recupero e la valorizzazione dell’edificio – prosegue il Sindaco Sanna -. Nonostante le nostre reiterate richieste di avere la titolarità del bene, oggi abbiamo di fronte la concreta possibilità di ridare vita a un edificio che è custode dell’identità della nostra comunità. Per troppo tempo è stato sottratto alla collettività a causa della presenza del carcere prima e della chiusura poi. Ci sono le risorse (13 milioni di Euro) e c’è una decisione sull’utilizzo della Reggia.

È importante che oltre alla Prefettura, la cui funzione di principale organo territoriale di governo giustifica anche storicamente la nuova destinazione dell’edificio che durante il Medio Evo ospitava la reggia degli Arborea, ci sia spazio anche per attività culturali. Un porzione rilevante dell’immobile, l’ala del castello che è la parte storica dell’edificio, sarà infatti destinata al Comune, ed è facile in questo senso immaginare sin d’ora un progetto per la valorizzazione della storia giudicale, ma su questo aspetto avvieremo una riflessione ampia e condivisa”.

Il rifacimento della piazza Mariano, a Oristano, non è solo, a detta di molti cittadini, un autentico obbrobrio, ma sta anche battendo il record di facezie. Dopo la nuova, assurda e quanto mai complicata viabilità attorno alla piazza, le aiuole sovradimensionate, le inclinazioni dei marciapiedi verso le case e non in senso contrario, solo per citarne alcune, ora si sono messe a dimora le piante sbagliate.

Quelle che fanno bella mostra di sé da alcuni giorni dovranno, infatti, essere rimosse perché differenti rispetto a quelle previste dal progetto e prive delle caratteristiche richieste.

Lo ha comunicato al Comune di Oristano la direzione dei lavori, precisando che nessuna delle due specie messe a dimora ha caratteristiche adeguate: “È necessario procedere con la rimozione delle piantumazioni e sostituirle con la messa a dimora della specie Morus alba “fruitless” prevista inizialmente da progetto esecutivo o specie con caratteristiche similari”.

Nella comunicazione, la direzione dei lavori evidenzia che le alberature piantumate nei giorni scorsi (Melia Azedarach e Toona sinensi) sono di due tipi che non corrispondo con quelle dell’elenco indicato nel progetto. In tutti gli elaborati viene inoltre precisato che la specie da collocare è solo una per coerenza con il progetto architettonico approvato.

Su indicazione della direzione dei lavori, l’impresa che sta realizzando i lavori di riqualificazione urbanistica di piazza Mariano già da domani mattina provvederà alla rimozione delle alberature e dovrà procedere alla messa dimora della specie Morus alba “fruitless” come previsto dal progetto esecutivo.

Il Comune si riserva, quindi, la facoltà di verificare eventuali danni derivanti dall’errore commesso, da cui potrebbe derivare l’allungamento dei tempi di completamento dei lavori di riqualificazione di piazza Mariano.

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