Ott 24

Regione, il Pd ha partita vinta: in aula prima la variazione di bilancio poi le aree idonee.

Trattative serrate e forte tensione tra maggioranza e opposizione, e all’interno dello stesso “campo largo”,  fuori dall’aula del consiglio regionale.

Tra una conferenza dei capigruppo e l’altra si doveva stabilire il calendario delle prossime riunioni e sciogliere l’ingorgo istituzionale che rischia di far saltare scadenze importanti, col risultato che i lavori del consiglio riprenderanno il 5 novembre, e all’ordine del giorno vedranno per primo (così come richiesto con forza dal Pd) il ddl 53 di variazione di bilancio (da approvare secondo i dem il prima possibile per poter spendere le risorse destinate).

A seguire il ddl 45 sulle aree idonee per gli impianti da energia rinnovabile (fortemente voluto, in particolare, dalla presidente e dal M5S).

Sulla questione il Pd (una parte del quale sarebbe abbastanza infastidita dalle decisioni a senso unico della presidente Todde) ha fatto la voce grossa, ricordando di essere il primo partito in Sardegna, e ha vinto: prima si discuterà il ddl sulla variazione di bilancio e poi si parlerà di aree idonee. E Pratobello 24?  Boh,  si vedrà…

La maggioranza in realtà avrebbe voluto anticipare la data della seduta a lunedì 28 ottobre, proprio per accelerare sulla manovra finanziaria che riassegna 530 milioni di risorse, ma l’opposizione ha rifiutato.

Rifiuto anche da parte della maggioranza di centrosinistra per la richiesta di esame d’urgenza avanzata dall’opposizione, secondo l’articolo 102 del regolamento, per la legge di iniziativa popolare Pratobello 24, incardinata nelle commissioni Ambiente e Attività produttive (campa cavallo…) come “legge di iniziativa popolare n. 3 (impianti fotovoltaici industriali a terra e eolici terrestri e tutela del territorio)”.

Bocciatura che ha scatenato la reazione dei capigruppo dei partiti d’opposizione. “Oltre 211mila firme non potevano assolutamente passare inascoltate – ha evidenziato Angelo Cocciu, di FI -. Era una promessa che abbiamo fatto ai sardi: non modificare la Pratobello ma chiedere immediatamente l’ingresso in consiglio regionale. Noi andiamo avanti per la nostra strada, crediamo in questa iniziativa e speriamo che la maggioranza possa cambiare idea”.

Per Umberto Ticca (Riformatori) “…il consiglio regionale deve essere impegnato sulla stessa materia in un’unica sessione. Quindi nel momento in cui si affrontano le aree idonee, va affrontata anche la proposta di legge per Pratobello”.

Secondo “radio Regione”, anche alcuni rappresentanti di spicco della maggioranza, avrebbero manifestato, lontano dall’aula, forti perplessità su come  la presidente Todde sta gestendo la vicenda Pratobello 24, prestando il fianco al centrodestra. Il muro opposto dalla governatrice avrebbe, infatti, fatto storcere il naso a più di un componente del centrosinistra che, fra l’altro, avrebbe parlato di “poca lungimiranza”, “strategia zero”, e di “scarso acume politico”.

D’altro canto, che le cose non stiano andando per il giusto verso, in particolare sulle priorità elencate durante la campagna elettorale per attuare la tanto strombazzata svolta (sanità su tutte), ha fatto capire a più di un partito gli errori commessi nella scelta di un esecutivo che definire inadeguato sarebbe solo un eufemismo. Da qui la richiesta di una verifica politica che, fra l’altro, dovrebbe anche sfociare nel cambio di alcuni assessori.

Intanto, con la calendarizzazione della variazione di bilancio arrivano anche le proposte integrative proprio dall’opposizione, che in mattinata ha illustrato, in una conferenza stampa, le proprie strategie per spendere i 530 milioni a disposizione: dall’abbattimento delle tasse aeroportuali (30 milioni) alle comunità energetiche (30 milioni), poi il comparto unico (30 milioni), i fondi per la perequazione degli stipendi nella sanità pubblica (30 milioni), la siccità (10 milioni) e il sistema di alta formazione (10 milioni).

Con la sanità al primo posto: “Se non si risolve la questione sanità a livello di riequilibrio territoriale – ha sottolineato il capogruppo di Alleanza Sardegna, Franco Mula -, considerato che i territori svantaggiati continuano a subire tagli, questa variazione non la chiuderanno nemmeno a febbraio”.

L’Alleanza “Sardinnia coru nostu”, che comprende i comitati/associazioni Comitato Ecologico Consapevole, Comitato Amsicora, Comitato (Pro) Verità e Trasparenza, Associazione Libera-mente Umani, Ora et labora, Liberi in veritate, sosterrà la manifestazione “La Sardegna non è idonea”, che si terrà sabato 26 ottobre, alle 10, a Cagliari, in piazza Garibaldi. “Nel farlo – si legge in una nota -, assicurando la partecipazione diretta e indiretta dei suoi rappresentanti e membri, l’Alleanza ricorda che è impegnata a tempo pieno nel contrasto alla speculazione energetica in atto in Sardegna, e che è attivissima nella divulgazione della verità scientifica intorno ai temi della transizione energetica ed ecologica, in netta divergenza con l’indottrinamento mediatico e governativo/istituzionale che da anni martella, con metodi da pensiero unico e da regime, il popolo tutto, condizionandone l’opinione e il pensiero! L’Alleanza, inoltre, intende comunicare quanto segue: “Ben consci della gravità del momento e del pericolo di devastazione della nostra terra da parte del piano criminale dei poteri forti, tramite la proliferazione incontrollata di impianti delle cosiddette energie rinnovabili, i comitati e le associazioni della coalizione “Sardinnia Coru Nostu” hanno deciso di partecipare compatti alla manifestazione, e invita il popolo sardo e i suoi amici a partecipare numerosi in difesa della nostra amata isola, a sostegno della verità sulla inconsistenza della necessità della falsa transizione energetica! Il vero green – conclude la nota – è ben altra cosa, e non si identifica nelle soluzioni distopiche e criminali pianificate e imposte per scopi inconfessabili a danno della nostra Sardegna!”. La manifestazione del 26 ottobre è stata organizzata dalla Coalizione dei Comitati: Comitato Referendario per il NO, Sa Defenza, Terra Mia, ⁠Ajò Stop Devastazione, ⁠Movimento Siamo, Comitato Nazionale Difesa Sardegna.

“Oristano città policentrica” è il tema del convegno-dibattito in programma venerdì 25 ottobre, alle 17, nella sala Papa Paolo VI del Seminario di Oristano, organizzato dall’Associazione culturale Lucio Abis. Al convegno, introdotto dal presidente dell’Associazione, Pietro Arca, parteciperanno i docenti Corrado Zoppi (Dipartimento di Ingegneria civile) e Giuseppe Melis (Dipartimento di Scienze Economiche) dell’Università di Cagliari; Massimiliano Sanna (sindaco di Oristano); Battistino Ghisu (amministratore straordinario della Provincia di Oristano); Gianluigi Carta (presidente Consorzio Industriale), Carlo Corrias (presidente Consorzio di Bonifica di Oristano). Le conclusioni sono affidate a Gian Valerio Sanna (presidente del Consorzio Uno-Università di Oristano).

Giovedì 31 ottobre, alle 9, presso la sede del Ceas Aristanis, allo Spazio giovani di Sa Rodia, a Oristano, sarà presentato il progetto regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, denominato “Le quattro stagioni negli orti”. “Il progetto mira alla valorizzazione di un bene comune: l’Orto Sociale e l’Orto della Sostenibilità presso la sede del Ceas Aristanis – ha spiegato il coordinatore del Ceas, Antonio Ricciu -. L’intervento è funzionale ad estendere il periodo di fruizione dell’area nelle quattro stagioni, oltrechè dare valore e continuità al progetto “Coltiviamo la biodiversità in Città”, che è stato realizzato attraverso la cura degli spazi dedicati ai giardini e alla coltivazione degli ortaggi”. “Le quattro stagioni negli orti” ha tra i suoi obiettivi una maggiore accessibilità e fruibilità di uno spazio pubblico da parte della cittadinanza con attenzione ai soggetti diversamente abili, l’ampliamento del periodo di fruizione dell’orto sociale e dell’orto della sostenibilità, la realizzazione di uno spazio esterno attrezzato per attività didattiche e ricreative e lo sviluppo di consapevolezza sui temi dell’Agenza 2030, dello sviluppo sostenibile e della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile. Nell’ambito delle attività è previsto il miglioramento del sito attraverso la costruzione di una copertura a riparo dal sole e dalla pioggia, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la creazione di aree attrezzate fruibili tutto l’anno e una nuova postazione per favorire l’inclusione alle attività di persone che necessitano di carrozzina ortopedica. “Le attività si realizzeranno attraverso il coinvolgimento della cittadinanza nella gestione sostenibile degli spazi verdi – ha precisato l’assessore all’Ambiente del Comune di Oristano, Maria Bonaria Zedda -. Ogni cittadino potrà prendersi cura degli spazi, adottare le piante e partecipare alle giornate di semina, cura e raccolta dei frutti. Sono previste anche attività educative con gli alunni di istituti comprensivi cittadini, abbinate a laboratori ed esperimenti scientifici, con l’obiettivo di insegnare i principi dell’orticoltura naturale tramite l’approccio scientifico e l’educazione esperienziale”. Sempre nell’ambito del progetto nel mese di giugno, presso il centro città sono state donate alla cittadinanza le piantine di “Luffa” coltivata nell’orto della sostenibilità quale azione di promozione di buone pratiche per contrastare l’inquinamento marino da plastiche. Il programma dell’evento pubblico del 31 ottobre prevede i saluti istituzionali dell’assessore all’Ambiente Maria Bonaria Zedda, e del Coordinatore delle attività del progetto Antonio Ricciu, la presentazione del progetto, l’illustrazione delle azioni svolte e la messa a dimora degli ortaggi invernali con alcune classi degli istituti scolastici cittadini.

E’ stato firmato un protocollo di intesa tra l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Oristano e la Lilt di Oristano. Una collaborazione che nasce dall’esigenza di implementare l’attenzione e la cura per le persone che hanno avuto o hanno una malattia oncologica. Questo accordo aggiunge forza e opportunità alla missione portata avanti dalla Lilt di Oristano perché permette di integrare le attività dall’associazione con quelle dei medici, coinvolgendoli direttamente nel miglioramento della qualità dei servizi offerti nel territorio, in particolare per quanto riguarda la lotta, la cura e la prevenzione delle malattie tumorali. “Essere arrivati alla firma di un protocollo di intesa tra Lilt e Ordine dei medici – ha affermato Erlada Licheri, presidente della Lilt oristanese – è per noi una grande conquista. Molte volte ci siamo sentiti soli a portare avanti iniziative di prevenzione; la voce dei medici, un consiglio o un invio diretto del medico ha più peso, ed ha molto più valore se fornito dal medico con cui si è già costruito un rapporto di fiducia, come la relazione che caratterizza i medici di famiglia con i propri pazienti”. “Con questo protocollo – ha detto Antonio Sulis, presidente dell’Ordine dei Medici di Oristano – ci proponiamo di offrire un supporto concreto nella lotta ai tumori, grazie alla sinergia che può nascere tra i medici e la Lilt. Infatti, medici di base, che già indirizzano i pazienti a programmi di screening del sistema sanitario, con questo protocollo potranno invitare le persone a partecipare anche alle campagne di sensibilizzazione e ai progetti organizzati dalla Lilt, migliorando così i servizi e l’assistenza ma, principalmente, la salute e il benessere dei propri assistiti. Il protocollo prevede l’impegno dell’Ordine a favorire la massima diffusione dei progetti portati avanti dalla Lilt di Oristano, al fine di raggiungere quante più persone possibili e favorire la conoscenza e l’adesione ai percorsi di cura e di follow up dell’ammalato neoplastico, nonché la partecipazione ai percorsi di prevenzione terziaria. La Lilt attiverà, infatti, percorsi di prevenzione terziaria per le persone che hanno o hanno avuto un tumore ed i loro familiari, nello specifico gruppi info motivazionali orientati al cambiamento di uno o più stili di vita dannosi per la salute, percorsi per la gestione dello stress, scrittura creativa, gruppi per la dismissione dal fumo di tabacco, attività fisica, laboratori espressivi, consulenze di reinserimento lavorativo, laboratori di cucina specifici. Per concludere, la collaborazione tra l’Ordine dei Medici e la Lilt potrà favorire la cultura della prevenzione attraverso interventi sulla popolazione con l’obiettivo comune di migliorare la salute e la qualità della vita delle persone del nostro territorio”.

Parola d’ordine: prevenire la fragilità delle ossa. E’ questo il messaggio lanciato nel corso della “Giornata mondiale dell’osteoporosi”, che ha fatto tappa al Poliambulatorio di Terralba. Sono state oltre cinquanta le visite gratuite effettuate dalla endocrinologa Barbara Marziani, che ha aperto le porte del suo ambulatorio alle donne con più di sessant’anni per calcolare il rischio osteoporosi, una malattia che comporta la progressiva riduzione della massa ossea e che colpisce più frequentemente le donne in età avanzata. “Il rischio è stato calcolato attraverso l’algoritmo DeFRA, che prevede la valutazione della paziente sulla base di una serie di domande, fra cui quelle relative ad eventuali fratture pregresse, all’apporto di calcio ed all’attività fisica svolta”, ha spiegato Marziani. L’obiettivo dei controlli personalizzati è stato non solo quello di diagnosticare in fase precoce la malattia per impedire che si verifichino fratture, che rappresentano la complicanza più temibile e invalidante dell’osteoporosi, ma anche e soprattutto quello di sensibilizzare la popolazione a prendersi cura delle proprie ossa attraverso dei sani stili di vita. “No alle ossa fragili” è lo slogan della Giornata mondiale dell’osteoporosi. Ma come mantenerle in salute? In cinque mosse – ha chiarito l’endocrinologa -. Innanzi tutto, con uno stile di vita attivo: occorre svolgere attività fisica regolarmente. Al secondo punto, un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di vitamina D e calcio. Importante è poi tenere sotto controllo la bilancia, evitando sia l’eccessiva magrezza sia il sovrappeso e l’obesità. Nemici delle ossa sono poi il fumo, da evitare, e l’alcol, da limitare. Infine, bisogna prestare attenzione ai fattori di rischio individuali, come la familiarità alla malattia, che espone a una maggiore probabilità di svilupparla in futuro. Cinque preziose indicazioni utili a preservare la salute delle ossa e non solo”.

L’assessorato comunale alla Cultura e la Fondazione Oristano, con il Centro di documentazione sulla Sartiglia, organizzano il laboratorio per bambini: “Crea la tua maschera di Sartiglia” L’appuntamento è per martedì 29 ottobre, dalle 16 alle 18, nei locali del Centro di documentazione sulla Sartiglia, in via Eleonora d’Arborea, a Oristano. Il laboratorio creativo è dedicato ai bambini dai 5 agli 11 anni che avranno l’opportunità di decorare la propria maschera di Halloween utilizzando colori acrilici. I partecipanti potranno dare libero sfogo alla loro fantasia e realizzare maschere personalizzate, perfette per festeggiare la notte più scherzosamente spaventosa dell’anno. I bambini potranno partecipare indossando la loro maschera per rendere l’evento ancora più divertente e coinvolgente. Il laboratorio è aperto a un massimo di 30 bambini. La quota di partecipazione è di 5 euro e comprende la fornitura dei materiali necessari alla creazione delle maschere. Per informazioni e iscrizioni si può contattare il Centro di documentazione sulla Sartiglia ai recapiti: 0783 030333 e organizzazione@sartiglia.info.

La più antica e longeva famiglia di orafi artigiani della Sardegna, e forse anche d’Italia, è a Oristano. La bottega è in via Figoli, ora al lavoro ci sono Nanni e Pierluigi Rocca. Ma dietro di loro ci sono sei generazioni di maestri filigranisti. L’abito tradizionale delle cerimonie indossato dalle donne sarde è sempre accompagnato da importanti monili in oro e argento. E la famiglia Rocca è depositaria fin dal 1700 dei modelli distintivi delle collane, delle spille, dei bottoni e delle “ganciarie” (antichissimi ornamenti funzionali alla chiusura posteriore delle gonne) riprodotti con tecniche arcaiche di modellazione e incastonatura e soprattutto di fusione negli stampi creati dai bianchissimi ossi di seppia. Nel laboratorio orafo di Giovanni Rocca, da oltre 30 anni si producono gioielli in oro e argento, pezzi unici realizzati interamente a mano da Nanni e Pierluigi Rocca. I gioielli sono ispirati alla tradizione e si chiamano “ispuligadentes”, “canzos de prata”, “guttones” e “guttonedos”, “aneddos lados” e “aneddos a perlinas”, “pendilinzones” e “nuscheras”, “orechinas”, “rosarios”, “sebezes” e “puleos”, oggetti di devozione, d’ornamento, amuleti nati da un’arte paziente e raffinata. Frutto della ricerca sul territorio, sono le riproduzioni archeologiche e le rivisitazioni che fanno parte della collezione “Ori di Tharros”. Anche due mostre itineranti: una, Prendas contra s’ogu malu” è dedicata agli amuleti. Ed è il frutto di una ricerca storica alimentata da studiosi, scrittori ed antropologi. La mostra, viene esposta unicamente a scopo culturale e di divulgazione di un patrimonio isolano da preservare e i gioielli esposti non sono in vendita. Sono stati realizzati da Giovanni Rocca, rosari per il Papa Giovanni Paolo II, per il Presidente emerito della Repubblica Ciampi e per alte personalità politiche e dello spettacolo europeo. La tradizione di Giovanni continua ancora oggi attraverso il figlio, maestro orafo e ricercatore storico, Pierluigi. Nel suo laboratorio di Oristano, dove vivono, riproducono, rielaborano, reinventano i motivi della tradizione sarda. Confartigianato Imprese Oristano e i maestri orafi artigiani oristanesi Nanni e Pierluigi Rocca sono anche i protagonisti della puntata di “Linea Verde Start”, la trasmissione televisiva condotta da Federico Quaranta in onda il sabato su Rai1.

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