Ott 25

Altro avvicendamento al consiglio comunale di Oristano.

Nuovo ingresso in consiglio comunale, a Oristano, dove ieri sera è stata votata la surroga di Luigi Mureddu con Valeria Carta.

Mureddu aveva rassegnato le dimissioni nel corso della precedente seduta dell’assemblea civica e ieri il suo posto in aula è stato preso da Valeria Carta, prima dei non eletti nella lista di Forza Italia. La neo consigliera subentra a Mureddu anche nella commissione Lavori pubblici, Servizi tecnologici, Manutenzioni, Servizi cimiteriali, Toponomastica, mentre nella commissione Bilancio e Programmazione, Personale e Polizia Urbana è stato eletto Davide Tatti.

Le dimissioni di Luigi Mureddu (quasi un fulmine a ciel sereno), frutto di tensioni e  malumori  all’interno del gruppo locale di Forza Italia (che il leader sardo Pietro Pittalis ha subito cercato di stemperare), non hanno certo aiutato a portare serenità in un esecutivo che prosegue la sua marcia all’insegna di una sconcertante improvvisazione. Con le sue dimissioni Mureddu ha voluto mandare un segnale chiaro all’assessore Faedda, suo socio di partito. “Vedi, io avevo promesso, a metà consiliatura, di far spazio al primo dei non eletti e ho mantenuto la promessa, mentre tu neghi l’accordo che avevi con me per quanto riguarda il mio subentro al tuo posto nell’assessorato. Comunque sia, a scanso di equivoci, rimango al mio posto di responsabile provinciale di FI perchè , con questi chiari di luna, non si sa mai”.  Faedda dei segnali di Mureddu se ne farà una ragione e continuerà a far parte di una giunta che, finchè dura, proseguirà il suo cammino vivacchiando alla giornata.

Ricostituito l’organo, con l’ingresso in aula di Valeria Carta, il consiglio comunale ha potuto dedicarsi all’esame degli argomenti inseriti all’ordine del giorno, iniziando dal completamento dell’esame della mozione dei consiglieri Marcoli e Maria e Giuseppe Obinu sull’istituzione di una Comunità energetica regionale in Sardegna e la protezione del territorio contro le speculazioni energetiche. La mozione è stata respinta.

Su proposta dell’assessora all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda, è stato approvato il regolamento del Centro di raccolta di via Oslo. “Con questo regolamento vogliamo garantire che il conferimento e la gestione della raccolta dei rifiuti avvenga nel pieno rispetto delle normative ambientali vigenti – ha detto Zedda -. L’obiettivo principale è promuovere la raccolta differenziata, riducendo la quantità di rifiuti destinati alle discariche e minimizzando l’impatto ambientale”.

Il regolamento in 17 articoli stabilisce le regole per l’utilizzo del centro da parte dei cittadini, le modalità di accesso e di conferimento. “La gestione del centro è affidata a una società responsabile di garantire il corretto svolgimento delle operazioni e il rispetto delle normative sui rifiuti – ha aggiunto l’assessora -. Gli operatori avranno il compito di verificare la conformità del conferimento dei rifiuti, assistere i cittadini e mantenere ordine e pulizia all’interno della struttura. L’accesso sarà consentito nei giorni e negli orari stabiliti, sarà vietato scaricare rifiuti fuori dalle aree autorizzate. Il nostro centro di raccolta è classificato di tipo B e può accogliere sia rifiuti pericolosi che non pericolosi, di origine domestica e non. Un altro aspetto rilevante riguarda il conferimento di rifiuti inerti, come calcinacci e macerie provenienti da piccoli lavori edili. Il regolamento stabilisce un limite settimanale di 0,5 metri cubi per utenza, per garantire un’adeguata gestione di questi materiali”.

Paolo Angioi, presidente della commissione Ambiente, ha illustrato il lavoro della commissione che “…ha fatto un lavoro certosino, migliorando le regole per il corretto utilizzo del centro di raccolta. Si tratta di modifiche che hanno lo scopo di migliorare le condizioni di utilizzo da parte dei cittadini”.

Gian Michele Guiso (Psd’Az) ha presentato un emendamento che specifica gli orari di apertura del centro (lunedì, mercoledì e venerdì ore 7-14, martedì, giovedì e sabato 7-13 e 14-18, da settembre a maggio domenica 9-11). La proposta e il regolamento sono stati approvati.

Sempre su proposta dell’assessora all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda, è stato approvato il regolamento sul compostaggio. “È un’iniziativa da cui, grazie all’impegno degli utenti, alla città potranno derivare importanti benefici ambientali ed economici, con una conseguente riduzione dei costi di smaltimento del rifiuto organico – ha spiegato l’assessora Zedda, illustrando il regolamento -. Sarà una opportunità per ridurre i rifiuti organici e contribuire in modo sostenibile alla loro gestione. Uno degli aspetti più importanti è l’incentivo sulla riduzione Tarip del 20% per premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini che vorranno praticare il compostaggio. Sarà possibile beneficiarne solo a seguito dell’esito positivo della verifica effettuata sulla corretta gestione del processo di compostaggio. In questa fase mettiamo a disposizione di chi ne farà richiesta 500 compostiere”.

Il regolamento disciplina il compostaggio domestico stabilendo le regole per lo svolgimento dell’attività. Le famiglie che vorranno aderire dovranno presentare una domanda al Comune sul modello che sarà reso disponibile sul sito istituzionale dell’ente. Il Comune potrà in ogni momento verificare che il processo sia eseguito in modo corretto. Tra i requisiti e gli obblighi si stabilisce chi può presentare la richiesta e quali sono gli obblighi che i cittadini devono rispettare per praticare correttamente il compostaggio. Uno dei principali requisiti è il possesso di un giardino o orto di proprietà con almeno una superficie di 10 metri quadri. La priorità sarà data a chi risiede in campagna. Il regolamento descrive le metodologie sull’utilizzo del compost, elencando le modalità di effettuazione del compostaggio e le distanze minime che dovranno essere rispettate per la realizzazione del sito. La compostiera dovrà essere sistemata a un minimo di 5 metri dal confine e a un minimo di 10 metri dalle abitazioni confinanti. Il regolamento descrive ed elenca le tipologie dei rifiuti compostabili e le modalità di svolgimento dei controlli periodici per garantire che le compostiere siano utilizzate in modo corretto.

Umberto Marcoli (Progetto Sardegna) ha illustrato l’interpellanza, presentata insieme ai consiglieri M. e G. Obinu, sull’uso dei diserbanti chimici per il controllo delle erbe infestanti. Con l’interpellanza ha chiesto di sapere il motivo per cui si sia deciso solo ora di utilizzare diserbanti chimici per il controllo delle infestanti, il motivo per cui non si sia attivata una collaborazione con la Asl per l’utilizzo di questi prodotti, il motivo per cui non sia stato predisposto un piano di azione urgente per contrastare il fenomeno delle erbe infestanti, il motivo per cui non sia stato impiegato il personale della Oristano Servizi per questo tipo di attività. Marcoli ha anche sollecitato un piano straordinario di disinfestazione, in accordo con la Provincia, soprattutto per il controllo delle potenziali malattie come la febbre del Nilo e la dengue.

L’assessora all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda, ha risposto spiegando che “…il programma di gestione del verde indesiderato in ambito urbano è stato redatto in linea con la delibera di giunta e con il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Il ricorso a una nuova strategia di contenimento ed eliminazione delle erbe infestanti, più efficace e sicura, lo chiedono i cittadini, lo impone l’eccessiva proliferazione delle erbacce, ma lo hanno sollecitato a più riprese anche i consiglieri comunali. Preso atto che la presenza di erbe infestanti è difficile da gestire e controllare con soli mezzi meccanici o fisici, prevediamo di utilizzare strumenti che permettono di erogare il prodotto in modo localizzato, riducendo fino all’80% la quantità di prodotto distribuito e la dispersione del prodotto nell’ambiente. La strategia passa dall’impiego sicuro di prodotti autorizzati dal Ministero della Salute nelle aree dove le erbacce si moltiplicano favorendo la proliferazione di insetti dannosi, ma anche per il possibile innesco di incendi. Si tratta di aree non frequentate dalla popolazione o frequentate solo saltuariamente dove i prodotti utilizzati non creano alcun tipo di problema all’uomo”.

Rispondendo alle singole domande, l’assessora ha precisato che l’aumento della flora spontanea infestante, associato ad un maggior inquinamento ambientale, e a un cambiamento climatico, ha portato a un decadimento della qualità del decoro urbano in tutti i centri abitati e per questo motivi si è previsto un’azione combinata con prodotti specifici per devitalizzare le piante.

“Con la Asl c’è stato un rapporto di collaborazione continuo e proficuo, e il piano del diserbo prevede solo l’utilizzo di prodotti autorizzati dal Ministero della Salute – ha detto Zedda -. Il Piano di azione per contrastare il fenomeno delle erbe infestanti è stato programmato attraverso un intervento straordinario di diserbo meccanico delle erbe infestanti, che ha riguardato tutti i marciapiedi della città e delle frazioni. Sono stati diserbati oltre 220 Km di marciapiedi e pulite oltre 2200 formelle. L’efficacia dell’intervento è limitata nel tempo perché le mutazioni climatiche favoriscono la rapida ricrescita e delle erbe infestanti”.

Sull’impiego del personale della Oristano Servizi e sulla collaborazione con la Provincia, Maria bonaria Zedda ha detto di conoscere bene, per averne discusso tante volte, “…quali siano i limiti operativi della Oristano servizi. Se da un lato si chiede e si ritiene necessario effettuare un intervento di diserbo risolutivo, dobbiamo stabilire anche le modalità migliori di intervento, e per questo motivo abbiamo deciso l’affidamento a un soggetto terzo che ci consente un’esecuzione rapida ed efficace. Con la Provincia c’è una interlocuzione continua. Siamo tutti convinti del fatto che un piano straordinario per la disinfestazione, soprattutto per il controllo delle malattie come la febbre del Nilo, sia necessario, ma siamo anche tutti consapevoli del fatto che le esigue risorse assegnate alle Province e le richieste degli 87 Comuni, rendono complicata tale iniziativa. Nel corso del 2024 il Comune ha comunque trasmesso alla Provincia 14 richieste di intervento di disinfestazione”.

L’assessora Zedda ha concluso ricordando che per la lotta alle zanzare, come prescrive l’ordinanza adottata e reiterata ogni anno dal sindaco, è fondamentale l’apporto di tutti, evitando la formazione di ristagni d’acqua, curando il verde con sfalcio e potature periodiche, evitando accumulo di materiali inutilizzati e di rifiuti che possono offrire riparo a zanzare e altri insetti nocivi. Umberto Marcoli ha replicato evidenziando che si sono persi due anni e mezzo prima di decidere di ricorrere al diserbo chimico.

Maria Obinu (Progetto Sardegna) ha illustrato l’interpellanza urgente, presentata insieme ai consiglieri Marcoli e Giuseppe Obinu, sulla situazione critica degli scarichi delle acque bianche al Ponte di Chirigheddu e in piazza Mariano, chiedendo quali misure urgenti intende adottare l’amministrazione per risolvere le problematiche legate agli scarichi delle acque bianche e ripristinare un corretto deflusso, se sia prevista una valutazione delle condizioni di sicurezza e igiene in piazza Mariano e nelle zone circostanti e quali piani siano in atto per affrontare la proliferazione di insetti e garantire la salute pubblica dei cittadini?

L’assessore ai Lavori pubblici, Simone Prevete, ha risposto spiegando che “…l’amministrazione persegue da tempo l’obiettivo di mettere in sicurezza le aree a rischio individuate, con priorità per quelle a ridosso del Foro Boario e dell’incrocio via Carnia-via Sardegna, dove nel recente passato si sono registrati allagamenti importanti che hanno determinato in alcuni casi ingenti danni. La complessità del problema del drenaggio nella zona del Foro Boario non rende agevole l’individuazione di una soluzione che possa considerarsi risolutiva, in quanto i vincoli di bassissime quote assolute su tutta l’area, di scarsissime pendenze disponibili (l’area è totalmente pianeggiante per una larga estensione), di limitati spazi in sotterraneo per la presenza di una fitta rete di sottoservizi, non consentono la realizzazione delle soluzioni caratterizzate da linearità e normale prassi idraulica.

Il Comune è beneficiario di un finanziamento di 4 milioni 300 mila euro per la messa in sicurezza del rischio idraulico nelle aree di via Sardegna-Foro Boario-via Carnia, e via Busachi e via Magellano a Torre Grande. La giunta ha recentemente approvato il progetto esecutivo che comprende la realizzazione di due condotte, parallele al canale esistente lungo la via Sardegna, al fine di potenziare la capacità di deflusso e favorire l’allontanamento delle acque confluenti in Foro Boario, limitando la probabilità di allagamento. È prevista la realizzazione di una vasca di laminazione in calcestruzzo armato nei pressi della confluenza della fognatura di via Umbria con la via Carnia, al fine di limitare la portata critica in ingresso al canale di via Sardegna a valle della confluenza.

Relativamente alla recente sostituzione della griglia esistente sotto il ponte di Chirigheddu, posso rassicurare che dal punto di vista idraulico nulla è cambiato, poiché non è stata eliminata la condotta sottostante alla griglia dove venivano convogliate le acque meteoriche. La griglia è stata sostituita da quattro pozzetti con una griglia soprastante che consente di far defluire l’acqua meteorica nella condotta. Il recente allagamento, registrato il giorno in cui Oristano, così come tutta la Sardegna, è stata colpita da una bomba d’acqua che in sole due ore ha fatto registrare precipitazioni per 34 mm, è stato causato non dalla sostituzione della griglia ma dal momentaneo intasamento della condotta, cagionato dal materiale trasportato sotto il ponte dalle piogge”.

I lavori del consiglio comunale sono stati aggiornati a martedì 29 ottobre, alle 18.30, presso la sala consiliare della Provincia, in via Senatore Carboni, a Oristano, per la discussione del seguente ordine del giorno: 1) Interpellanza urgente G.Obinu, M.Obinu, Marcoli, Della Volpe, Marchi, Sanna, Federico, Daga: “Io portavo le scarpe coi tacchi”; 2) Interrogazione Marcoli, M. e G.Obinu: “Mancata presentazione del bilancio consolidato entro il termine del 30 settembre”; 3) Adozione Piano attuativo “Serra” in zona G1_1 (Donigala). Realizzazione di attività ricettive di tipo alberghiero e strutture per il tempo libero e lo sport (Prop. n. 43 del 19/05/2023); 4) Interpellanza urgente Della Volpe, Marchi, Daga, Federico, M. e G. Obinu, Marcoli: “Reggia Giudicale Oristano”; 5) Interpellanza urgente Consiglieri M. e G. Obinu, Marcoli, Federico, Della Volpe, Marchi: “Selezione Direttore-Curatore delle attività del Museo Antiquarium Arborense; 6) Interpellanza Marcoli, M. e G. Obinu, Della Volpe, Marchi, Federico: “Controllo delle discariche non autorizzate tramite telecamere e sanzioni ai trasgressori”; 7) Approvazione definitiva Piano attuativo convenzionato in zona D2* (ex 3O) Prolungamento via Marroccu (Prop. n. 50 del 24/08/2024); 8) Variazione al Bilancio di previsione 2024/2026, ai sensi dell’art. 175, commi da 1 A 3, d.lgs. n. 267/2000 (Prop. n. 55 del 19/09/2024); 9) Adozione del Piano di lottizzazione convenzionato “Sa Cungia de Ponti Mannu” in zona c2ru nel Comune di Oristano; Proponenti Feijoa srl e Tekref srl (Prop. n. 57 del 02/10/2024); 10) Variante al progetto per la realizzazione e cessione di superfici destinate a parcheggi. Convenzione in attuazione dell’art. 21 Nta Piano urbanistico comunale del 17/07/2023 rep. 257639 – Racc. 11595. Non adozione piano attuativo (Prop. n. 60 del 22/10/2024).

Nelle ultime tre settimane i capi morti sono lievitati del 121 per cento e quelli contagiati del 58 per cento. La diffusione del virus della lingua blu non si ferma nel territorio dell’Oristanese. Adesso sono 749 gli allevamenti raggiunti dall’epidemia, il 31 per cento in più rispetto al dato di inizio ottobre. Sono i nuovi numeri diffusi dal Servizio di Sanità Animale della Asl 5 di Oristano, diretto da Enrico Vacca, sulla presenza della lingua blu nelle aziende zootecniche della provincia. “L’indice di mortalità in tre settimane è più che raddoppiato, passando dall’1,25 al 2,38 per cento – ha sottolineato Vacca -, e confermata la presenza dei due sierotipi 8 e 3, mentre in qualche allevamento è comparso anche il sierotipo 4”. Nelle ultime tre settimane i capi morti sono passati da 3.272 a 7.256, con un incremento del 121 per cento, gli ovini contagiati da 19.279 a 30.467, con un aumento del 58 per cento, e i focolai sono lievitati da 571 a 749, più 31 per cento. “Rilevanti i danni economici per le aziende – ha aggiunto Vacca -, numerosissimi gli aborti e molti ovini per almeno un anno non saranno in grado di essere produttivi”. Il Servizio di Sanità Animale della Asl Oristanese da mesi ha dichiarato l’intero territorio provinciale zona di circolazione dei due sierotipi 8 e 3, e ora anche del sierotipo 4. Enrico Vacca ha ricordato che “…da tutto l’Oristanese le movimentazioni di animali della specie ovina, caprina e bovina verso le zone non interessate dalla circolazione virale devono essere concordate con i servizi veterinari di partenza e destinazione, con prenotifica di almeno 48 ore, e le stesse movimentazioni sono subordinate al rispetto di alcune misure di riduzione del rischio, come il trattamento con insetto repellente e successivo test Pcr. Le movimentazioni di animali delle stesse specie solo da macello all’interno del territorio nazionale possono essere consentite senza restrizioni, a condizione che gli animali non presentino segni clinici il giorno del trasporto, siano macellati entro 24 ore dall’arrivo al macello di destinazione e che i mezzi di trasporto siano trattati con insetticida”.

Il convegno “Transizione energetica in Sardegna, competenze legislative e proposte per il futuro energetico dell’Isola”, si terrà a Oristano, al Teatro San Martino, in via Ciutadella de Menorca, sabato 26 ottobre, alle 10. Interverranno Piergiorgio Bittichesu, responsabile delle politiche energetiche della Regione Sardegna dal 1983 al 2018, la professoressa di diritto amministrativo dell’Università di Cagliari Francesca Pubusa, il presidente di Italia Solare Paolo Rocco Viscontini, il professore di Meccanica dei Fluidi Università di Cagliari nonchè responsabile del Comitato Scientifico Legambiente Sardegna Giorgio Querzoli. Cos’è la “transizione energetica”, quali vantaggi per la popolazione e il territorio, quali sono le criticità e come farle volgere a proprio favore. Il futuro energetico dell’Isola – si legge in una nota – è ad un bivio, e sbagliare direzione adesso significa arrivare in ritardo all’appuntamento con il progresso. Troppi dubbi però, alimentati da una informazione parziale, incompleta e a volte ingannevole, possono condizionare l’opinione pubblica. Gli esperti esporranno, ognuno per le proprie competenze, un quadro, il più possibile esaustivo, della situazione attuale e dei possibili scenari socio-economici relativi allo sviluppo delle energie rinnovabili in Sardegna, e non solo. Verrà esaminato il disegno di legge sulle aree idonee e le funzioni legislative e amministrative in materia di energia fra stato e regione. “Il convegno, – afferma Pietro Cubeddu, uno dei membri della costituenda Associazione energie rinnovabili Sardegna, che organizza l’evento – ha come obbiettivo far luce sugli aspetti meno conosciuti o, spesso, volontariamente taciuti, sulle energie rinnovabili. Solo la conoscenza può aiutare sviluppare un pensiero critico che tenga conto di tutte le circostanze che definiscono determinate scelte”.

Il San Martino di Oristano è uno dei trentuno ospedali italiani in cui martedì 29 ottobre, alle 10, si terrà in contemporanea nazionale “Un albero per la salute”, iniziativa organizzata dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) e dal Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri per sensibilizzare alla tutela dell’ambiente come elemento fondamentale per preservare anche la salute umana. L’evento prevede la donazione e la messa a dimora di giovani alberi nei giardini degli ospedali aderenti da parte del Raggruppamento Carabinieri, in collaborazione con la società scientifica dei medici internisti. Ogni pianta potrà essere geolocalizzata e sarà possibile seguirne la crescita sul web, monitorando in tempo reale anche il risparmio di anidride carbonica. A Oristano, la piantumazione di alcuni piccoli arbusti della macchia mediterranea avverrà nel giardino antistante l’ingresso al reparto di Medicina Interna. Alla cerimonia, a cura della direzione medica dell’ospedale San Martino, è prevista la partecipazione dei rappresentanti della Asl 5 di Oristano, della Fadoi, dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità, delle autorità e delle istituzioni locali e regionali. Capofila dell’evento nazionale sarà l’ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina-Gemelli di Roma, dove si terrà la presentazione con la partecipazione del ministro della Salute, Orazio Schillaci. Con il progetto “Un albero per la salute”, Fadoi e Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri intendono sensibilizzare sulla connessione fra la salute dell’ambiente e quella degli esseri umani, indissolubilmente legate tra loro. La crisi climatica, causata in particolare dalle emissioni di CO2 (emissioni su cui pesa anche il settore sanitario) rappresenta, infatti, una minaccia non solo per l’ecosistema, ma anche per l’uomo. Da qui la scelta di mettere a dimora degli alberi nelle aree verdi delle strutture ospedaliere italiane, come simbolo dell’impegno a compiere scelte di sostenibilità ambientale per proteggere al contempo la salute umana secondo l’approccio “One Health”, ovvero una sola salute umana, animale, ambientale. Quella del 2024 è la seconda edizione di un progetto che, partito nel 2023, ha già visto lo scorso anno il coinvolgimento dei primi 30 ospedali italiani, nei cui giardini sono stati messi a dimora altrettanti alberi, e che proseguirà il prossimo anno con l’allargamento dell’iniziativa a nuovi presidi.

Tre date importanti per il progetto “Dal Sangue versato al Sangue Donato”, che vedrà in campo, per sensibilizzare i giovani e, in generale, tutti i cittadini alla legalità e alla cultura della donazione di sangue, DonatoriNati Polizia di Stato, Vigili del Fuoco Presidente Claudio Saltari, e la Quarto Savona Quindici Presidente Tina Montinaro. La teca con l’auto scorta di Giovanni Falcone, la Croma blindata sulla quale viaggiava il giudice palermitano insieme a sua moglie, Francesca Morvillo, per la prima volta sarà in Sardegna. I resti dell’auto, che ha il nome in codice della scorta, ovvero Quarto Savona Quindici, per ricordare gli agenti rimasti uccisi nell’attentato (Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani), verrà esposta per tre giorni a Cagliari, Sassari e Oristano. Nella città di Eleonora, il 31 ottobre appuntamento a partire dalle 8 in piazza Roma. Poi, alle 9.30, ci sarà lo svelamento della teca QS15, mentre alle 10 si terrà un’iniziativa con gli studenti presso il Teatro Garau.

Ci sarà da attendere solo una settimana in più del previsto per vivere l’appuntamento di Oristano dedicato alle “Notti Gialle-Carni alla brace in piazza”. A causa delle avverse condizioni climatiche viene posticipato a sabato 2 novembre (invece di sabato 26 ottobre) l’evento organizzato da Coldiretti e Campagna Amica Oristano, nell’ambito della rassegna “Le Notti Gialle” promossa dall’associazione. L’iniziativa è nata dalla collaborazione con Confcommercio Oristano – Federcarni della Provincia di Oristano, il Comune di Oristano con l’assessorato delle Attività produttive e Agricoltura, e la Pro Loco. Confermata la postazione di piazza Roma per l’appuntamento, che vedrà protagonista la carne sarda in una giornata all’insegna della valorizzazione dei prodotti sardi e delle specialità agricole del territorio. Intanto, slitta a sabato 2 novembre anche l’appuntamento con l’incontro (in via Cagliari, a La Terrazza), dedicato all’abbinamento di carne biologica e vino Bovale Terralba Doc, che vedrà protagonisti esponenti della filiera delle carni, esperti del settore vitivinicolo, rappresentanti del Distretto Bio Sardegna, di associazioni e istituzioni locali. Sarà un’occasione per discutere sulla carne e le bontà locali, con particolare attenzione alla qualità e sostenibilità della filiera. Durante l’appuntamento spazio anche alle degustazioni. Il momento clou dell’evento inizierà alle ore 19, quando Piazza Roma si trasformerà in un grande spazio dedicato alle prelibatezze locali. Protagonisti della serata saranno i macellai di Federcarni che prepareranno carne, esclusivamente sarda, alla brace, e i produttori di Campagna Amica Oristano pronti a portare ai partecipanti i prodotti genuini e a chilometro zero del territorio. Ma “Carni alla brace, in piazza” sarà tanto altro. Sarà degustazione di piatti tipici locali preparati da ristoratori locali e da agriturismo Terranostra; sarà intrattenimento e musica con in Mad River, gruppo cagliaritano che porterà sul palco un mix di rock e grunge; e saranno degustazioni di birre artigianali, grazie alla presenza dei birrifici isolani produttori delle specialità locali per un’atmosfera perfetta di un evento che si preannuncia ricco di sapore e divertimento.

La Società Sportiva MC Sport di Oristano, in collaborazione con L’Associazione Komunque Donne Odv, Associazione di Volontariato di Auto-Mutuo Aiuto tra Donne che hanno attraversato e attualmente vivono l’esperienza di un tumore al seno, e con la Cooperativa Sociale Co.s.s.a.g.i. Onlus, Tecnoelettra Srl di Turnu Roberto, Edil Sarda Costruzioni di Baldo Roberto e la Cooperativa Produttori Arborea Soc. Agricola, annunciano la prima edizione del torneo femminile di Padel “Donne in Campo”, giornata di sport e di sensibilizzazione dedicata alla raccolta fondi per la prevenzione del tumore al seno. Il torneo si svolgerà il 26 ottobre, dalle ore 15, presso l’MC Sport di via Ghilarza, a Oristano, e vedrà la partecipazione di giocatrici di tutti i livelli, unite dalla volontà di sostenere una causa fondamentale per la salute delle donne. In Italia, il tumore al seno rappresenta una delle principali sfide sanitarie e la prevenzione è la chiave per affrontarlo. Il tumore al seno è una delle patologie che colpisce maggiormente le donne e la prevenzione, attraverso diagnosi precoce e campagne di sensibilizzazione, riveste un ruolo cruciale. “Con questo torneo – si legge in un comunicato -, ci proponiamo di raccogliere fondi che saranno donati all’Associazione Komunque Donne Odv e destinati ad iniziative di sensibilizzazione, supporto alle pazienti, visite senologiche e ecografie mammarie gratuite, oltre a promuovere stili di vita sani e una maggiore consapevolezza riguardo alla salute. Il padel è uno sport dinamico ed inclusivo, che unisce divertimento e benessere e rappresenta un ottimo modo per promuovere uno stile di vita sano e attivo, fattori fondamentali nella prevenzione di molte malattie, ma anche nella promozione della salute nel percorso di malattia”. L’evento prevede diverse attività collaterali, tra cui un’area informativa sulla salute, la distribuzione di materiale informativo gratuito sulla prevenzione e l’importanza dei controlli regolari, nonché la presenza delle Volontarie dell’Associazione Komunque Donne che risponderanno ad eventuali domande delle partecipanti. La manifestazione è aperta a tutti, e le partecipanti potranno iscriversi singolarmente o in coppia. Per informazioni ed iscrizioni donneincampo2024@gmail.com – 3293171065 – 3497537325

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