L’opposizione chiede le dimissioni dell’assessore regionale della Sanità Bartolazzi.

La sanità è il tema che preoccupa di più i cittadini sardi e gli operatori del settore, e i gruppi di minoranza non attendono oltre: l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, deve essere sostituito.
Sua, dicono dall’opposizione, la responsabilità di non aver risolto “nessuna delle criticità presenti all’interno del sistema sanitario”.
Questo quanto scritto dei capigruppo di tutti i partiti all’opposizione in consiglio regionale, in una mozione di sfiducia: “Non solo non ha conferito serenità e certezze agli operatori del sistema, ma ha anche presentato una serie di proposte talmente irrealizzabili da suscitare l’aperta contestazione da parte dei soggetti istituzionali e dei cittadini, e in alcuni casi addirittura l’ilarità”.
Nel testo della mozione, l’elenco delle iniziative, definite in alcuni casi “strampalate”, attribuite all’assessore romano che, ricordano ironicamente i consiglieri di opposizione, si era definito il “Rombo di tuono della sanità sarda”, paragonandosi a Gigi Riva.
La mozione prevede la richiesta di convocazione straordinaria del consiglio regionale.
“Non c’è nessuno che sia contento dell’operato dell’assessore – ha sottolineato Truzzu (FdI) durante la presentazione della mozione – e non solo i cittadini ma anche il mondo della sanità e la stessa maggioranza. L’assessore è sicuramente un bravissimo professionista, un bravissimo medico, ma ha dimostrato di non essere in grado di fare l’assessore”.
“Anziché fare proposte si ostina a pensare ai commissariamenti”, ha evidenziato Alessandro Sorgia (Lega) -.
“Non abbiamo visto una riga di delibera – ha sostenuto Ticca (Riformatori) – che possa riaccendere una fiammella di speranza di tutti quei pazienti che sono costretti a curarsi con viaggi della speranza oppure aspettando liste d’attesa infinite”.
“Stiamo fornendo noi – ha precisati Tunis (Sardegna al centro 20Venti) – alla maggioranza uno strumento per dire subito che bisogna fare qualcosa di nuovo e di diverso dal semplice tentativo di occupare spazi di potere”.
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