23 persone indagate per traffico di droga tra Oristano e Cabras.
L’indagine dei Carabinieri su un fiorente traffico di sostanze stupefacenti tra Oristano e Cabras si è chiusa con 23 indagati.
L’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Oristano, durata circa due anni, ha portato all’arresto, in flagranza di reato, di sei persone, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, la segnalazione all’autorità amministrativa di tre giovani per uso personale, il sequestro di oltre 100 grammi di cocaina e 800 grammi di marijuana. E ha permesso di segnalare, in stato di libertà, 23 persone, molte delle quali già note alle Forze dell’ordine, originarie dei Comuni di Oristano, Cabras, San Basilio, e alcune di origine rumena.
L’attività dei militari dell’Arma è stata originata da un controllo eseguito nel centro abitato di Cabras, da cui è emersa un’importante attività di spaccio al dettaglio, effettuata da un noto pluripregiudicato locale, dal fratello e dai figli.
“La successiva attività di indagine – è scritto in una nota dei Carabinieri -, condotta sia in maniera tradizionale attraverso servizi di pedinamento e osservazione, alcuni dei quali svolti in arco notturno con militari addestrati alla mimetizzazione e infiltrazione in aree impervie, e con l’utilizzo di sistemi di visione notturna, sia con indagini tecniche e intercettazioni telefoniche e ambientali, ha portato alla luce un più intenso spaccio di stupefacenti, facente capo ad un giovane incensurato e insospettabile di Oristano che, pur mantenendo un profilo basso e con il concorso di due giovanissimi dello stesso centro, smerciava quantitativi di cocaina che, spesso, superavano diverse centinaia di grammi a settimana, quantità considerata elevatissima per la realtà oristanese”.
Alcuni arresti, effettuati in flagranza, a riscontro delle intercettazioni, e il ritrovamento e il sequestro di quantitativi di droga che spesso gli indagati nascondevano in campagna, ha portato alla luce l’attività di spaccio di questi personaggi.
I risultati sono stati raggiunti anche grazie al supporto di Reparti Speciali dell’Arma, come il Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna” di Abbasanta, con l’utilizzo di cani specializzati alla ricerca di stupefacenti, tra cui il cane Kyra, già noto per altri risultati ottenuti; il Ris di Cagliari per gli accertamenti chimici sullo stupefacente trovato; e l’indispensabile sostegno delle Stazioni Carabinieri.
Tutti i 23 indagati sono stati ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
IL MIO OSSERVATORIO (5983). Decine di milioni di euro. Dei contribuenti. Praticamente buttati al vento. O, meglio, per pagare le cambiali elettorali. Accade in Regione Sardegna. Tutto a norma di legge. Per regolamenti che fanno comodo a tutti. E così negli staff degli assessori e, soprattutto, della Presidenza, trovano posto i candidati delusi dall’esito delle urne. Ma premiati per il contributo dato con i loro voti (spesso neanche tanti) rastrellati in campagna elettorale. Come anche dopo l’ultima competizione del 25 febbraio 2024. Gli uffici, come ormai vecchia consuetudine, si sono riempiti di apporti, quasi sempre superflui, salvo pochissimi casi. Un giro di poltrone per gente dal curriculum personale impresentabile. Per coprire il ruolo di consulenti, esperti e tuttofare del niente. Con retribuzioni da circa 120 mila euro l’anno. Che fanno un totale di 600 mila euro nel quinquennio del mandato istituzionale. Sono diverse decine. A questa vergognosa lotteria delle mance politiche non fa eccezione neanche la Giunta guidata dalla pentastellata Alessandra Todde. Come ho denunciato a più riprese con l’Osservatorio. Una passerella di privilegiati, sulle spalle dei cittadini, che vengono ricompensati per l’aiuto fornito in campagna elettorale. Una cattiva abitudine benedetta da tutte le maggioranze. Ed infatti anche con il Campo Largo si sta sfruttando questo ignobile malcostume. Consentito con l’uso di soldi pubblici. È un’altra piaga da sanare. Come quella della iniqua legge elettorale. Che lascia fuori dal Consiglio Regionale una larga parte del popolo sardo. Perché i suoi rappresentanti sono esclusi dallo sbarramento del 10 per cento per il trionfo del bipolarismo. Come successo il 25 febbraio con Renato Soru. E come accadde anche con Michela Murgia, nel 2014. Una asticellata creata in tutta fretta dalla politica delle poltrone proprio per impedirle di entrare in Consiglio Regionale. E destabilizzare l’andazzo del potere. Che per questo continua a sguazzare in mezzo a norme vergognose di prosperità dei privilegi e del malcostume. Chi sa se Alessandra Todde si attiverà per cancellare queste infami dottrine della politica sarda. Mi farò carico di rammentarglielo. Buona domenica. Mario Guerrini. (dalla pagina Facebook “Il mio osservatorio”, di Mario Guerrini).
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