Gen 22

L’archeologo Massimiliano Secci nuovo direttore dell’Antiquarium Arborense di Oristano.

L’archeologo Massimiliano Secci è il nuovo direttore, curatore scientifico e responsabile dei servizi educativi del Museo Antiquarium Arborense – Museo Archeologico e storico artistico “Giuseppe Pau” di Oristano.

Oristanese, 47 anni, laureato in lettere a indirizzo archeologico all’Università di Firenze, nel 2009 ha completato il Master in Archeologia Marittima presso la Flinders University, Australia. Tra il 2010 e il 2016 ha lavorato presso l’Università di Sassari, dove nel 2016 ha discusso la sua tesi di dottorato, che si è concentrata su un’analisi teorica e metodologica delle tecniche fotogrammetriche impiegate nell’archeologia subacquea.

Nel 2016-2017, ha lavorato come ricercatore post-dottorato presso l’Università Iuav di , con un team che ha sviluppato un’applicazione di realtà virtuale (VR) sul brigantino italo-francese Mercure. Tra settembre 2017 e febbraio 2018, Secci è stato Fellow iMareCulture presso il M.A.RE.Lab, Dipartimento di Storia e Archeologia (Università di Cipro), concentrandosi sullo sviluppo di un serious game di scavo subacqueo (SG), che includeva la creazione di vari asset digitali per l’ambiente di gioco, all’interno del progetto europeo iMARECULTURE. Nel maggio 2018, è stato anche Fellow iMareCulture presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Mazaryk a Brno (Repubblica Ceca). Tra il 2018 e il 2020, ha ricoperto un incarico di ricerca post-dottorato presso il Dipartimento di Storia e Archeologia (Università di Cipro). Il progetto si è concentrato sullo studio dei processi di formazione dei relitti antico, in particolare il cosiddetto relitto di Mazotos.

Numerose le sue collaborazioni con istituzioni italiane e internazionali, tra cui l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR), l’Eforato per l’Archeologia Subacquea della Grecia, la East Carolina University (USA), la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e l’Università di Southampton (UK). Ha pubblicato una ventina di articoli su riviste nazionali e internazionali e capitoli di libri sui suoi principali ambiti di ricerca.

Massimiliano Secci è risultato primo classificato nella selezione indetta dal Comune di Oristano, alla quale hanno partecipato nove concorrenti. Il punteggio è stato calcolato sulla base dei titoli di studio e professionali e del progetto scientifico.

La commissione esaminatrice era composta dal dirigente Settore Programmazione e gestione delle risorse del Comune di Oristano Maria Rimedia Chergia (presidente), dal direttore del Civico Museo Archeologico “Su Mulinu” di Villanovafranca Mauro Perra (componente esperto), e dalla responsabile Servizi al cittadino del Comune di Sant’Antioco Sara Muscuso (componente esperto), mentre la responsabile del servizio Pubblica istruzione, cultura e biblioteca comunale Roberta Fais ha svolto l’incarico di segretario verbalizzante.

Il ricorso contro l’ordinanza-ingiunzione di decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde sarà presentato entro questa settimana, “…se non domani, comunque a giorni”. Lo ha confermato la stessa presidente della Regione, durante la conferenza stampa convocata per illustrare il Piano regionale di sviluppo appena approvato in giunta. “Dipende dagli avvocati, che stanno rivedendo le carte – ha spiegato Todde -. Preferiamo fare un buon lavoro, l’obiettivo è comunque entro la settimana”. Subito dopo la presidente riferirà in consiglio regionale. “Abbiamo già fissato la data con il presidente Comandini, il 3 di febbraio, il giorno della Statutaria. Sono stata io da tempo – ha ricordato la presidente Todde – a chiedere di venire in aula, perché giustamente è importante, mi sembrava però utile farlo una volta che gli avvocati avessero terminato il lavoro sul ricorso, in maniera tale da poter dare risposte più concrete ai consiglieri. Poi si valuterà nelle sedi competenti se, eventualmente, chiedere i danni per l’ordinanza-ingiunzione di decadenza emessa dal Collegio di Garanzia elettorale regionale”, ha detto Todde riferendosi al suggerimento del leader del M5S, Giuseppe Conte. Alla domanda se sarà sollevato un conflitto di attribuzioni alla Corte Costituzionale, Alessandra Todde ha risposto che “…in questo momento voglio, anzi non vedo l’ora, di entrare nel merito, perché sul merito penso di avere le migliori ragioni. Quello che voglio dire a questo proposito è che la legislatura proseguirà fino a quando si pronunceranno gli organi competenti come i magistrati, piuttosto che il consiglio regionale. Quello che però state vedendo oggi è una giunta che lavora, e un consiglio che in maggioranza ha le idee molto chiare su quello che deve fare. Io ho detto sin dal primo momento che ho molta fiducia nella magistratura, e credo che sia opportuno che ogni organo faccia serenamente il proprio mestiere. Non è mio uso minacciare, non è mio costume pensare di poter influenzare le decisioni – ha chiarito la governatrice -. Sono molto forte delle mie ragioni e le porterò con convinzione come ho fatto sempre, assumendomi le mie responsabilità. Ho apprezzato molto le parole di Giorgia Meloni su questa vicenda – ha aggiunto la presidente Todde -. Lo dico senza problemi, perché sono state parole misurate, che mi sono suonate buone anche rispetto a quello che molti altri suoi colleghi hanno fatto e hanno detto. Molti dei suoi colleghi sono, infatti, garantisti su alcuni e colpevolisti invece per quanto riguarda altri. Parlo, per esempio, dell’onorevole Pietro Pittalis che è appena riuscito in giunta per le elezioni a torcere e modificare il risultato elettorale, facendo entrare un suo sodale di Forza Italia in Calabria, riconteggiando in maniera retroattiva le schede bianche: è la stessa persona che poi non vede l’ora di mandarmi a casa. Consiglierei alla minoranza di guardare a casa loro, invece che a casa nostra. Anche per questo quello che mi è piaciuto delle parole della Meloni è stata la misura, e penso che si sia espressa correttamente rispetto al ruolo e anche rispetto al rapporto che io e lei abbiamo”. Rispondendo alle domande in merito al parallelismo tra la posizione della ministra Santachè, rinviata a giudizio per falso in bilancio, e la sua, per l’ordinanza di decadenza sulla rendicontazione delle spese elettorali, Alessandra Todde ha risposto che “…tra me e Daniela Santanchè c’è una piccola differenza: io non ho rubato nulla, su questo vorrei essere molto chiara. Perché io non sono accusata di truffa allo Stato, e non voglio essere messa sullo stesso piano della Santanchè, perché sto rispondendo per cose ben diverse. Detto questo ribadisco che la questione la vedranno i miei avvocati nelle sedi opportune”.

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