A Milis denunciata operatrice sanitaria della Rsa, rubava agli anziani e ai colleghi.
Dopo la denuncia dei furti presentata nella caserma dei Carabinieri di Milis, sono scattate le indagini, con l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Oristano.
Attraverso la testimonianza delle vittime dei furti, i Carabinieri hanno individuato la presunta ladra e nel corso di una perquisizione nell’abitazione della donna è stata ritrovata parte della refurtiva.
Secondo quanto si è appreso, gli episodi contestati alla donna, oggi non più in servizio, sono avvenuti alcuni mesi fa.
La donna avrebbe rubato collanine, monili e una fede nuziale dalle stanze degli anziani ospiti della nota struttura “Villa San Giuseppe”. Successivamente sarebbero spariti anche soldi dalle borse e dai portafogli degli altri dipendenti.
Il presidente degli Istituti riuniti, che gestisce la Rsa, Antonio Vacca, ha confermato l’inchiesta della Procura, ma non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).
I Carabinieri della Compagnia di Mogoro, in collaborazione con lo Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” di Abbasanta e del Nucleo cinofili, hanno svolto un servizio di controllo straordinario nei comuni dell’Alta Marmilla. Le operazioni hanno riguardato esercizi pubblici, circolazione stradale, e mirati a contrastare furti e rapine, e lo spaccio e assunzione di sostanze stupefacenti, soprattutto tra i giovani. Controlli che i Carabinieri hanno effettuato non solo sulle arterie stradali ma anche su alcune zone periferiche poco frequentate. A Gonnosnò un uomo è stata denunciato, a piede libero, per detenzione abusiva di munizioni, perché aveva 8 cartucce cal. 12, a munizionamento spezzato, nascoste nella propria abitazione. Ad Ales, invece, una persona è stata segnalata alla Prefettura, perché aveva in casa un grammo di “marijuana”.
Il governo ha deciso di impugnare la legge regionale 20 (Decreto sulle aree idonee) approvata lo scorso 5 dicembre. La decisione è arrivata, su proposta del ministro Calderoli, perché la legge sarebbe in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici. Le violazioni riguardano “gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma, della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all’articolo 41 della Costituzione”.
“Durante l’ultima seduta del Consiglio dei Ministri che si è svolta ieri sera, il governo Meloni ha deciso di impugnare la nostra legge sulle Aree idonee e non idonee. Lo ha fatto senza nemmeno convocare la presidente della Regione Sardegna, violando lo Statuto sardo, che le riconosce il diritto di partecipare al Cdm quando si discutono temi di rilievo per la Regione”. Lo ha scritto, in una nota, la presidente della Regione, Alessandra Todde, in merito al ricorso del governo contro la legge sulle aree idonee per le rinnovabili nel territorio isolano. “Non sorprende – ha aggiunto Todde – che a chiedere l’impugnazione siano state forze politiche, una soprattutto, che in Sardegna si schierano a parole contro la speculazione energetica e a difesa dell’ambiente, mentre a Roma operano sistematicamente contro gli interessi regionali, promuovendo scelte politiche ed energetiche (penso al deposito delle scorie nucleari che vorrebbero imporci e all’autonomia differenziata) che penalizzano la Sardegna e i suoi cittadini. La Regione si difenderà davanti al giudice delle leggi, come abbiamo fatto in tema di regionalismo differenziato. Come più volte ribadito, finché saremo alla guida della Sardegna, ci opporremo a qualsiasi tentativo di minacciare, imporre veti o dettare condizioni ai danni dei sardi. Siamo stati la prima Regione in Italia ad approvare una legge sulle aree idonee, con largo anticipo rispetto alla scadenza fissata dal governo. La Sardegna, troppo spesso considerata un fanalino di coda, si è trasformata in un modello di tutela e pianificazione del territorio per tutto il Paese. Abbiamo proposto un modello virtuoso di transizione ecologica ed energetica, fondato sullo sviluppo sostenibile e sulla tutela dell’ambiente, del suolo, del paesaggio e dei sardi. Eppure – ha concluso Todde – c’è chi ha definito questa legge debole, inutile e un regalo agli speculatori, sostenendo che il governo non l’avrebbe nemmeno presa in considerazione. L’impugnazione dimostra il contrario: avevamo ragione noi”.
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