Anche Oristano ha celebrato il “Giorno del Ricordo”.
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Il Comune e la Prefettura di Oristano, insieme alla Consulta giovani e all’associazione Futuro studentesco, hanno celebrato il “Giorno del Ricordo.
Hanno così onorato le vittime delle Foibe davanti all’ulivo che rievoca la tragedia e rinnova la memoria dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati, nel secondo dopoguerra.
Il “Giorno del Ricordo” è una solennità istituita per legge per commemorare le delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Il 10 febbraio si riferisce all’entrata in vigore del Trattato di pace del 1947 con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste passarono alla Jugoslavia.
“È un momento solenne in cui la nostra comunità si raccoglie per rendere omaggio alle vittime delle foibe e ricordare il dramma dell’esodo giuliano-dalmata – ha detto il sindaco Massimiliano Sanna, aprendo la cerimonia -. È un giorno in cui la memoria deve prevalere sull’oblio, in cui il passato deve parlare con voce chiara al presente affinché tragedie simili non abbiano mai più a ripetersi. La storia del nostro Paese è segnata da eventi drammatici e, tra questi, le sofferenze patite dagli italiani delle terre orientali rappresentano una ferita ancora aperta nella coscienza nazionale. Migliaia di uomini, donne e bambini furono vittime violenza cieca, costretti ad abbandonare la propria terra, la propria casa, le proprie radici.
Ma la memoria – ha aggiunto il sindaco – non deve essere solo un atto formale, ma deve trasformarsi in impegno concreto. Dobbiamo trarre insegnamento dal passato per costruire un futuro fondato sul rispetto, sulla giustizia e sulla convivenza pacifica tra i popoli. Come ci ricorda Bertolt Brecht: “L’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare”. Questa frase ci invita a riflettere sulla nostra capacità di scelta e sulla responsabilità morale che ogni generazione ha nel preservare la pace e nel contrastare ogni forma di odio e intolleranza.
Per questo – ha proseguito il sindaco Sanna – oggi, in questo luogo, anni fa, nel 2019, abbiamo scelto di piantare un ulivo: simbolo di pace, di memoria e di speranza. Accanto a esso una targa che, con sobrietà e fermezza, racchiude il senso di questa ricorrenza. Oristano si sente idealmente legata a esperienze di fratellanza e riconciliazione, come quella che ha unito Nova Gorica e Gorizia in un’unica Capitale Europea della Cultura. leri divise, oggi sorelle, testimoniano la bellezza dell’amicizia e del rispetto. Solo attraverso la consapevolezza e il dialogo possiamo evitare che il pregiudizio e la divisione trovino ancora spazio nelle nostre società.
In questa giornata, il nostro pensiero va a tutte le vittime, ai loro discendenti e a coloro che hanno dovuto ricostruire la propria esistenza lontano dalla loro terra natale. A loro va il nostro rispetto, il nostro ricordo e il nostro impegno affinché il sacrificio vissuto non sia stato vano”.
Subito dopo ha preso la parola il prefetto Salvatore Angieri. “Oggi celebriamo il “Giorno del Ricordo” per conservare e non dimenticare i martiri italiani delle foibe e la sofferenza di istriani, fiumani e dalmati per l’esodo dalle loro terre. È un segnale importante la presenza delle Istituzioni oggi, sotto quest’Ulivo che è simbolo di pace e di rinascita, valori universali che ci uniscono e ci guidano verso un futuro di armonia, rispetto e comprensione reciproca.
Tutto ciò che, invece, è venuto meno nei territori di frontiera tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’immediato dopoguerra. Nelle foibe si moriva con estrema crudeltà e violenza. Una violenza furiosa e ceca contro esponenti delle istituzioni, militari, preti, intellettuali, donne e bambini inermi ma anche partigiani antifascisti liberali, repubblicani o cattolici. Le violenze erano mirate contro gli italiani in un piano costituito di espulsione dei nostri connazionali. L’unica colpa delle vittime fu semplicemente quella di essere italiani nel posto sbagliato, al momento sbagliato.
Le loro sofferenze non furono per tanto tempo riconosciute, quasi a cancellare la drammatica vicenda dalla storia nazionale. Ma proprio nella tragedia rinacquero i germogli di un nuovo spirito patriottico che permise ai nostri compatrioti di combattere fianco a fianco, dimentichi delle opposte ideologie politiche ma uniti dal comune sentimento di essere italiani.
Siamo qui riuniti, quindi, per rendere onore e restituire dignità ai nostri concittadini, vittime innocenti di quelle sopraffazioni, ai profughi e ai loro familiari. Oggi rivolgiamo loro un ricordo commosso e partecipe. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo contribuire a costruire un presente e un futuro migliori, valorizzando il dialogo e coltivando nel cuore sentimenti di pace”.
Conclusa la cerimonia in via Garibaldi, alle 10, nel salone San Domenico, è stata consegnata la medaglia d’onore alla memoria di Francesco Spiga, allievo della Guardia di finanza dichiarato disperso l’8 settembre 1943. La cerimonia è stata accompagnata dalle musiche degli Istituti comprensivi Bellini e Alagon di Oristano e del coro interforze San Michele Arcangelo. In conclusione, Gianluca Borzoni, docente di relazioni internazionali all’Università di Cagliari, ha tenuto una conferenza, organizzata dalla Consulta giovani, dal titolo “La necessità di ricordare la tragedia delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata”.
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Oristano, vertice tra Provincia e sindacati per discutere di sanità e trasporti. All’incontro, aperto anche all’Ugl e promosso dall’amministratore straordinario della provincia di Oristano, Battista Ghisu, erano presenti Alessandro Perdixi, segretario provinciale della Cisl; Roberta Manca, segretaria generale della Cgil; e Franco Mattana, coordinatore provinciale della Uil. Un confronto con i sindacati che Ghisu ha ritenuto opportuno per discutere delle politiche di sviluppo dell’Oristanese, nella convinzione che creare sinergie sia fondamentale, anche alla luce del nuovo Piano Regionale di Sviluppo (PRS) 2024-2029, il documento di programmazione pluriennale approvato dalla giunta regionale a fine gennaio. L’amministratore straordinario ha illustrato le linee progettuali in materia di area vasta che interessano l’ente Provincia: la viabilità provinciale, con circa 600 milioni stanziati all’interno del PRS, sanità e salute, trasporti e reti tecnologiche, governo del territorio, ambiente e paesaggio, politiche sociali, lavoro, conoscenze e cultura, transizione energetica, sviluppo economico e sociale sostenibile, nuovo sistema Sardegna. “Su questi temi dobbiamo essere coinvolti – ha evidenziato Ghisu, consapevole che il riconoscimento istituzionale dell’ente sia necessario all’interno delle dinamiche di programmazione territoriale -. In questi primi mesi la Provincia ha tracciato obiettivi e progetti con priorità assoluta per il piano strade, con interventi previsti su 22 strade provinciali, che consentiranno di ripristinarne le condizioni di sicurezza stradale, senza dimenticare gli interventi nelle scuole secondarie superiori e, in materia ambientale, in particolare su disinfestazione e reticolo idrografico. Sono convinto che lo sviluppo del territorio oristanese non possa prescindere da un fronte comune tra sindaci e Provincia, che possa incidere nelle politiche di programmazione territoriale regionale”. Una richiesta di confronto apprezzata dai rappresentanti sindacali, concordi sulla necessità di un lavoro sinergico per lo sviluppo del territorio. Alessandro Perdixi della Cisl ha sottolineato l’importanza di “…un progetto di sviluppo complessivo che tenga conto della grave situazione della Sanità Oristanese, ma anche della carenza di collegamenti, considerando la potenziale riapertura dell’aeroporto di Fenosu e lo sviluppo del porto di Oristano”. “L’esclusione delle Province dai processi di programmazione regionale è stato un grave errore – ha dichiarato Roberta Manca della Cgil -. La Regione deve rivederne l’impostazione con l’inserimento dell’ente di area vasta quale protagonista insieme ai sindaci di tutto il territorio provinciale”. La Cgil ha, inoltre, evidenziato l’importanza dell’Ufficio della consigliera di parità della Provincia di Oristano, appena insediatasi, sottolineando la necessità di coordinamento con i sindacati sui temi delle pari opportunità e, in particolare, delle donne. Franco Mattana della Uil ha espresso apprezzamento per l’iniziativa: “È la prima volta che ricevo una convocazione ufficiale da parte della Provincia su questi temi; un segnale importante di cambiamento necessario a riconsegnare un ruolo da protagonista all’ente provinciale”. Nel suo intervento, Mattana ha evidenziato l’urgenza di attivare opere di bonifica in risposta ai cambiamenti climatici, l’importanza dell’Università e della formazione professionale, nonché la necessità di valorizzare l’aeroporto di Fenosu e il porto di Oristano anche per il traffico passeggeri e le navi da crociera. (Elia Sanna, Web news Sardegna -Telegram).
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