Giu 12

Amministrative: A Oristano Lutzu e Obinu al ballottaggio.

Nel primo turno delle elezioni comunali a Oristano, nonostante ci sia stato un notevole ritardo nello spoglio, il candidato sindaco della colazione di centrodestra, Andrea Lutzu, e Maria Obinu (centrosinistra) andranno al ballottaggio.

Tra due settimane, il 25 giugno, gli oristanesi dovranno scegliere, quindi, tra il candidato della coalizione di centro-destra e quella del centro-sinistra per affidare il mandato di amministrare la città per i prossimi 5 anni.

Lutzu, che ha ottenuto il maggior numero di preferenze, arriva al ballottaggio con il 29,6% dei voti, forte di 4955 preferenze, grazie a una coalizione formata da Forza Italia, Fortza paris, Fratelli d’Italia, Un’altra Oristano e Riformatori sardi.

Maria Obinu, guida una coalizione composta da Noior, Oristano nel cuore, Psd’Az, Pd, Psi e Valore comune, e si presenta al ballottaggio con il 21,84% e 3656 voti.

Il primo turno delle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale ripropone quindi la classica sfida tra il centro-destra e il centro-sinistra.

Non superano l’ostacolo del primo turno Vincenzo Pecoraro e la sua coalizione, formata da quattro liste civico-indipendentiste, che ottiene il 17,05%, Filippo Martinez e il suo raggruppamento di tre liste civiche (14,97%), Anna Maria Uras alla guida di Coraggio e libertà (9,35%), e Patrizia Cadau dei Cinquestelle (7,19%).

Tra i partiti il più votato è stato Forza Italia (14,81% e 2351 voti), davanti al Pd (11,48% e 1823 preferenze), Coraggio e libertà terza forza con il 7,86%,  che ha rappresentato la vera novità di queste elezioni, e al Movimento 5 Stelle che si è fermato al 7,07%.

Per quanto riguarda le preferenze per i candidati consiglieri, il più votato a Oristano è stato Efisio Sanna (Pd) con 370 preferenze, davanti a Massimiliano Sanna (Fortza Paris) con 320 preferenze. A seguire Gigi Mureddu (Fi) 289; Stefano Spada (Val. Com.) 289; Peppi Puddu (Udc) 274; Francesco Federico ( Pd) 264; Roberto Pisanu (Udc) 259; Antonio Iatalese (Fi) 252; Antonio Franceschi (Riformatori) 223; Francesco Pinna (Fi) 214; Carla Della Volpe (Pd) 201.

Il risultato è arrivato al termine delle operazioni di spoglio durate quasi 12 ore. Nelle 36 sezioni elettorali, con 3 sezioni speciali, dalla chiusura delle operazioni di voto, ieri alle 23, lo spoglio è andato avanti a rilento a causa delle difficoltà di interpretazione del voto, tra voto disgiunto e doppia preferenza di genere.

Altro dato che balza agli occhi in queste elezioni comunali è il notevole calo dell’affluenza, e non solo per i comuni in provincia di Oristano, compresa la città capoluogo. A Oristano l’affluenza è stata del 61,94%. Alle 23, alla chiusura dei seggi, i votanti sono stati 17.296 (8210 maschi e 9086 femmine). Nel 2012 la percentuale fu del 68,98% per un totale di 19.291 votanti.

Sindaco

Consiglio Comunale

(dati Comune di Oristano)

 

Questo potrebbe essere il nuovo consiglio comunale di Oristano in caso di vittoria al ballottaggio di Andrea Lutzu (centrodestra):

Maggioranza: Forza Italia 8 consiglieri: Gigi Mureddu, Antonio Iatalese, Francesco Pinna, Carlo Cerrone, Gianna De Lorenzo, Angelo Angioi, Lorenzo Pusceddu, Marina Canoppia; Riformatori 3 consiglieri: Antonio Franceschi, Gianfranco Licheri, Mauro Licandro; Fortza Paris, 3 consiglieri: Massimiliano Sanna, Davide Tatti, Giulia Solinas; Un’altra Oristano, 1 consigliere: Riccardo Meli.

Minoranza:
Maria Obinu, candidata sindaco della coalizione di centrosinistra; Pd 2 consiglieri: Efisio Sanna, Francesco Federico; Vincenzo Pecoraro, candidato sindaco della coalizione civico-indipendentista “Prima Oristano“; Udc 1 consigliere: Peppi Puddu; Filippo Martinez, candidato sindaco della coalizione “Capitale Oristano“;  Capitale arti mestieri imprese 1 consigliere: Andrea Riccio; Anna Maria Uras, candidata della coalizione “Coraggio e Libertà“; Patrizia Cadau, candidata della coalizione Movimento 5 Stelle.

Se al ballottaggio dovesse, invece, vincere Maria Obinu (centrosinistra), la composizione del consiglio comunale sarebbe questa:

Maggioranza:
Pd 8 consiglieri: Efisio Sanna, Francesco Federico, Carla della Volpe, Simone Spahiu, Roberto Martani, Battista Ghisu, Manuela Carta, Roberta Nicoletta dall’Argine; Oristano nel Cuore 2 consiglieri: Giorgio Mastino, Antonio Bianchina; Noior 2 consiglieri: Emilio Naitza, Peppe Lai; Valore Comune 1 consigliere: Stefano Spada; Psi 1 consigliere: Francesco Cabras; Psd’Az 1 consigliere: Corrado Putzu.

Minoranza:
Andrea Lutzu, candidato sindaco della coalizione di centrodestra; Forza Italia 2 consiglieri: Gigi Mureddu, Antonio Iatalese; Riformatori 1 consigliere: Antonio Franceschi; Vincenzo Pecoraro, candidato della coalizione civico-indipendentista “Prima Oristano“; Udc 1 consigliere: Peppi Puddu; Filippo Martinez, candidato della coalizione “Capitale Oristano”; Capitale arti mestieri imprese 1 consigliere: Andrea Riccio; Anna Maria Uras, candidato sindaco della coalizione “Coraggio e Libertà“.

Questi i sindaci eletti nei paesi in provincia di Oristano: Aidomaggiore: Mariano Salaris, Ardauli: Massimo Ibba, Baratili San Pietro: Alberto Pippia, Bauladu: Davide Corriga, Milis: Sergio Vacca, Mogorella: Lorenzo Carcangiu, Morgongiori: Renzo Ibba, Sedilo: Salvatore Pes, Siamanna: Franco Velio Melas, Terralba: Sandro Pili, Sagama: Giovanniantonio Cuccui, Tinnura: Piero Fadda, Tresnuraghes: Luigi Mastimo, Uras: Anna Maria Dore. A  Magomadas, dove era stata presentata una sola lista, non è stato raggiunto il quorum (affluenza al 41,19%), e quindi arriverà il commissario.

In generale il voto delle comunali in Sardegna ha consegna un’Isola fatta di piccole realtà, nelle quali centrosinistra e centrodestra si sono spartiti buona parte dei consensi. Nel complesso, i due schieramenti hanno retto soprattutto quando si sono presentati uniti. Seguendo la tendenza nazionale, il Movimento 5 Stelle, che alle politiche del 2013 aveva ottenuto un exploit con quasi il 30% delle preferenze piazzandosi davanti agli altri due schieramenti, oggi non è riuscito a ottenere neppure un posto per i due ballottaggi del 25 giugno, a Oristano e a Selargius. E’ invece cresciuto di quasi quattro punti percentuali il Partito dei Sardi, che ha trova il suo spazio conquistando alcuni centri e iniziando a radicarsi anche in grandi città come Oristano e Selargius. Nell’area del centrosinistra regionale, dove il PdS ha aperto la crisi con le dimissioni dell’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ponendo proprie condizioni, il partito rappresenta oggi la seconda forza di governo. Questo significa che se il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e lo stesso Pd vogliono portare a termine la legislatura sino al 2019 dovranno, obbligatoriamente, confrontarsi con questa realtà. Come abbiamo già detto per Oristano, si è registrato un incremento dell’astensionismo, che è diventato il primo partito in Sardegna. Quasi il 40% dei cittadini dei comuni chiamati al voto ha, infatti,  disertato le urne, e questa stavolta è mancato anche il voto di protesta che veniva identificato con le preferenze date al M5S, movimento che sembra aver perso lo smalto iniziale. Disaffezione dimostrata anche in alcuni centri dove era presente una sola lista, come a Palau e Chiaramonti nel Sassarese, e a Magomadas nell’Oristanese, il quorum del 50% dei votanti non è stato raggiunto e arriverà il commissario. Meno del 50% di votanti anche a Uras, in provincia di Oristano e a Quartucciu, nell’area metropolitana di Cagliari; in entrambi i casi, però, il sindaco è stato eletto per la presenza di più liste. Negli unici due centri sopra i 15mila abitanti è proprio il centrosinistra ad arrancare, visto che ora si trova a dover rincorrere il centrodestra, che ha ripreso grande slancio. Ha accusato il colpo soprattutto il Pd, forse orfano degli alleati di sempre, oggi divisi in altre formazioni nazionali che ancora non hanno un’identità definita nel mondo del centrosinistra. Come già detto, a Oristano, unico comune capoluogo di Provincia, la sfida a due per il secondo turno del 25 giugno vede il centrodestra con Andrea Lutzu, che ha quasi raggiunto il 30%, mentre  la candidata a sindaco del centrosinistra, Maria Obinu, si è fermata appena sotto al 22% staccata di ben 8 punti. Subito dietro Vincenzo Pecoraro, che ha ottenuto il 17% con una coalizione che vede in cima l’Udc e il Partito dei Sardi, mentre l’outsider Filippo Martinez con le sue tre liste civiche ha ottenuto quasi il 15%. E saranno proprio questi due schieramenti, sempre se si riuscirà a trovare l’accordo, a fare da ago della bilancia per il prossimo ballottaggio.

A conclusione di una indagine cominciata oltre un anno fa, i Carabinieri del comando tutela del Patrimonio culturale hanno recuperato e restituito alla Diocesi di Ales alcune opere d’arte antica rubate in diverse chiese della Marmilla tra il 1993 e il 1996. Le opere sono state rinvenute in un museo privato, del quale non è stata fornita alcuna indicazione. Si sa  soltanto che una persona risulta indagata per ricettazione. Tra i beni recuperati figurano una statua lignea policroma del diciottesimo secolo, raffigurante Santa Giusta e riconducibile alla Chiesa di San Giorgio di Baressa, un frammento di architrave con iscrizione paleocristiana, un elemento architettonico a mensola antropomorfa proveniente dalla antica cattedrale di Terralba, e diversi gioielli devozionali di foggia sarda, provenienti dalle chiese di San Simeone di Zeppara e della Beata Vergine di Masullas. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati anche 405 reperti archeologici detenuti illegalmente, poi consegnati alla Soprintendenza di Cagliari

Giovedì 15 giugno, alle 9.30, presso l’Auditorium di San Domenico, a Oristano, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e il Consorzio Uno di Oristano hanno organizzato il convegno “Le nuove sfide dell’agroalimentare: dall’agricoltura di precisione all’innovazione nelle tecnologie di trasformazione”. Riconoscendo il valore strategico che l’agroalimentare rappresenta per ogni regione e territorio, il convegno affronterà il tema dell’innovazione come fattore chiave per lo sviluppo e la competitività dell’intero comparto e  focalizzerà la sua attenzione sulle nuove tecnologie a disposizione dell’agricoltura di precisione e sulle potenzialità d’innovazione dei processi di trasformazione. Lo scopo dell’incontro, dunque, sarà quello di fornire nuovi elementi conoscitivi che riguardano gli aspetti tecnici ed economici dell’agricoltura di precisione nel settore agroalimentare, di sollecitare il dibattito sui fabbisogni del comparto, e individuare le strategie pù’ opportune da adottare per favorire l’innovazione. Il programma della mattinata prevede l’introduzione dei lavori da parte del Rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, e del Direttore del Consorzio, Francesco Asquer. A seguire, Gianni Nieddu, presidente del corso di laurea in Tecnologie Viticole, Enologiche e Alimentari , presenterà  l’offerta formativa delle sede universitaria oristanese. Avrà poi luogo la prima sessione del convegno dedicata all’agricoltura di precisione, moderata da Antonio Pazzona, Direttore del Dipartimento di Agraria, che prevede e gli interventi di Luigi Sartori dell’Università di Padova e Filippo Gambella e Luigi Ledda dell’Università di Sassari. Seguirà l’intervento sulle strategie regionali per l’innovazione nel settore agroalimentare da parte dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Pier Luigi Caria. La seconda sessione sarà, invece,  dedicata alle tecnologie alimentari: tra innovazione e tradizione, con il coordinamento di Antonio Piga e le relazioni di Maria Fiorenza Caboni dell’Università di Bologna e di Costantino Fadda e Pietro Paolo Urgeghe dell’ateneo sassarese. Seguirà un dibattito, per indagare quali siano i percorsi da avviare per stimolare l’innovazione e la qualità nel sistema agroalimentare della Sardegna. Al convegno sono previsti, fra gli altri,  gli interventi di Ignazio Cirronis di Copagri, di Salvatore Lotta della Cooperativa Agricola Campidanese, di Roberto Zurru di Agris, di Alberto Cellino del gruppo Cellino, di Daniele Manca della Cantina di Mogoro, di Martino Scanu della Cia, di Battista Cualbu della Coldiretti, di Luca Sanna di Confagricoltura, e di Marcello Onorato di Laore.

Si è conclusa con la premiazione dei vincitori l’undicesima edizione della rassegna gastronomica “Le Isole del Gusto”, evento promosso dalla Camera di Commercio di Oristano che ha visto sfidarsi a suon di prelibatezze a tavola 19 ristoranti, sette agriturismo e un ittiturismo. Nella sezione riservata ai ristoranti il primo premio della giuria è andato a “Somu” di San Vero Milis, quello attribuito dai clienti se l’è aggiudicato invece il “Grekà” al Duomo di Oristano. Sia giuria che pubblico, per la sezione dedicata gli agriturismo, hanno piazzato sul gradino più alto del podio “Il Giglio” di Massama. Complessivamente i clienti che hanno visitato gli esercizi e hanno compilato le schede di valutazione sono stati 1.866 (1.181 nei ristoranti e 685 negli agriturismo e ittiturismo), tantissimi però sono stati anche quelli che hanno scelto di non compilare alcuna scheda. Soddisfatto del successo della manifestazione il presidente della Camera di Commercio oristanese, Nando Faedda, il quale ha assicurato che anche il prossimo anno l’iniziativa verrà riproposta “…perché  è un efficace strumento di promozione del comparto della ristorazione, dell’agroalimentare e del territorio più in generale”. Una vetrina di rilievo per i numeri del comparto, ha confermato il segretario Enrico Massidda: “L’Ente camerale di Oristano – ha detto Massidda – è infatti il secondo in Italia per numero di imprese del settore agroalimentare in proporzione al totale delle iscritte”.

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