25 Aprile 2019, una breve riflessione dello storico Paul Ginsborg.
“Al termine del bellissimo “Love and War in the Apennines”, di Eric Newby, basato sulla propria esperienza di prigioniere di guerra in fuga nel 1943, il contadino Francesco dice: “Ne abbiamo viste di brutte, cari miei, noi e i nostri figli. Speriamo di non vederle mai più, robe del genere”.
Effettivamente, ogni famiglia fu toccata e spesso scottata in modo irrimediabile dai conflitti della guerra e dai suoi molteplici fronti. Quando scrivo “famiglia” in questo contesto intendo riferirmi non solo alle famiglie degli italiani, ma anche a quelle delle truppe alleate. Non dimentichiamo i giovanissimi americani, britannici, canadesi, neo-zelandesi, gurkha e così via, (la lista è molto lunga e i loro cimiteri sul suolo italiano, cosi bianchi, massicci, ordinati e silenziosi).
Detto questo, le distinzioni sono d’obbligo. Sia i ragazzi stranieri nei ranghi degli eserciti alleati sia i partigiani stavano combattendo per la democrazia, variamente declinata. I giovani Nazi-fascisti stavano combattendo invece per il nazismo e il fascismo. Ci sono convergenze, per esempio nell’amore della patria. Ma, alla fine dei conti, non poca è la differenza, che non va mai dimenticata né offuscata!
Lo storico comunista, Paolo Spriano, ha scritto che l’insurrezione nazionale dell’ aprile 1945 fu “…il momento della grande frattura con il passato … fu una spinta rivoluzionaria democratica dal segno inconfondibile e duraturo”. Ma questo è un giudizio che corrisponde più a quello che i partigiani volevano che fosse l’insurrezione, che non a ciò che essa effettivamente fu. Sotto tantissimi aspetti si riusciva a far le trasformazioni solo a metà, e ad ogni mese che passava, le possibilità diminuivano.
Adesso, molti decenni dopo, è arrivato un momento storico riguardante l’ambiente di straordinaria eloquenza. E dal lontano 25 aprile 1945 ci raggiunge un messaggio non tanto sul contenuto quanto sul metodo: agite con grande tempestività perché dopo non ci sarà né tempo né spazio”. (Paul Ginsborg, storico, politologo, presidente di “Libertà e Giustizia”).
“Il 25 aprile è Festa nazionale. La Festa della Liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista, che vedrà migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle vie di tantissime città e paesi. Nessuno riuscirà a cancellarla. Ci riferiamo, in particolare, a chi cerca di negarla, paragonandola ad uno scontro tra “fascisti e comunisti”, mentre fu lotta vincitrice del popolo italiano contro il nazi-fascismo; a chi continua a gettare fango e fuoco sulla memoria delle partigiane e dei partigiani; a chi tenta con il solito argomentare razzista e ignorante di riportare l’orologio della storia al ventennio del criminale Benito Mussolini. Il 25 aprile ricorda la vittoria degli ideali di libertà e democrazia che hanno spazzato via la dittatura. È il canto corale delle origini autentiche della nostra Repubblica. La maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani si riconosce con coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile nella Festa della Liberazione. Saremo in piazza in tantissimi per ricordare che l’onore della Patria fu difeso dal suo popolo e per portare avanti ancora una volta gli ideali per cui lottarono i partigiani: un Mondo di Pace, più giusto e libero. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l’Italia”. (presidenza e segreteria nazionali Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia).
Come da consolidata consuetudine, l’Anpi e il Comune di Oristano celebrano insieme la Festa nazionale del 25 aprile. In occasione del 74° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, nell’aula consiliare del Comune, alle 17, verrà rievocato il lungo e drammatico percorso che condusse alla Repubblica, alla Costituzione, alla democrazia. Il programma, ricco e articolato, prevede, dopo l’introduzione dell’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna e il saluto del sindaco Andrea Lutzu e delle altre autorità, l’inaugurazione della mostra dedicata al tema “Donne della Restistenza, Madri della Costituzione”: 15 pannelli, dotati di QR Code, che raccontano il ruolo di alcune di esse all’interno della Costituente per il riconoscimento della parità di genere. Un altro pezzo della storia locale, importante anche per quella nazionale, è stato ricostruito da Carla Cossu con l’Atlante degli Antifascisti della provincia di Oristano, che verrà presentato per l’occasione nella sua versione multimediale. A vicende e nomi in parte già noti, come quelli di Busonera, Fancello, Cova, Senes, si affiancano quelli di umili cittadini, ingiustamente perseguitati durante il regime fascista. Dopo l’Atlante dei partigiani, questo degli antifascisti fa dunque conoscere più approfonditamente le vicende locali comprese tra le due Guerre. Alla conoscenza di tale periodo, troppo spesso sommaria e lacunosa, contribuirà anche l’intervento di Andrea Sanna, segretario provinciale della Cgil di Oristano, che parlerà delle lotte operaie in Sardegna. Il coro femminile “Sa Pintadera” di Oristano e quello maschile “Santa Usanna” di Busachi eseguiranno brani del loro repertorio in tema con la celebrazione e la sua alta valenza e ispirazione etica e civile. La serata sarà introdotta e coordinata dall’assessore alla Cultura del Comune di Oristano, Massimiliano Sanna.
Venerdì 3 maggio, alle 18, all’Auditorium San Domenico, a Oristano, in occasione dell’anteprima di “Monumenti Aperti”, sarà proposto l’appuntamento dal titolo “Più del blasone poté l’amor”. L’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e la Fondazione Sa Sartiglia Onlus, che in città organizzano Monumenti Aperti sin dalla sua prima edizione, arricchisce anche quest’anno il programma della nutrita manifestazione, con un’inedita anticipazione. L’evento, tra riduzione teatrale e proiezione video, prende spunto dalle ricerche dello studioso oristanese, Gigi Piredda, che, partendo dai documenti d’archivio, ha ricostruito un interessante storia d’amore della Oristano dell’Ottocento. “Abbiamo voluto dedicare l’Anticipazione dell’edizione Monumenti Aperti 2019, sottolineando l’importanza degli archivi storici nella ricerca e nella ricostruzione storica – ha sottolineato l’assessore alla Cultura del Comune di Oristano, Massimiliano Sanna -. Partendo dal prezioso lavoro del ricercatore oristanese Gigi Piredda, racconteremo una straordinaria storia ottocentesca, tutta oristanese”. “Più del blasone poté l’amor” è un titolo che rimanda ad un amore contrastato e alle vicende umane di una donna vissuta 200 anni fa, una storia realmente accaduta, ricostruita filologicamente partendo dai documenti d’archivio. “La storia e la sua narrazione – ha affermato lo scopritore dell’inedita vicenda Gigi Piredda –, vogliono suscitare la curiosità e l’attenzione di un pubblico di non addetti ai lavori di ricerca d’archivio, con l’intento di invitare tutti alla frequentazione di questi straordinari scrigni della memoria, alla ricerca di personaggi, notizie e di memorie che ancora attendono di essere scoperte”. I documenti d’archivio, veri protagonisti della ricerca storica e della narrazione proposta in questa serata in particolare, saranno presentati attraverso contributi filmati realizzati da Cinzia Carrus e Nicola Marongiu, e con letture teatralizzate, eseguite anche in sardo, dal laboratorio teatrale dell’Università delle Tre Età, coordinato da Salvatore Sechi, con il contributo di Maria Giovanna Fiori. “A Gigi Piredda, autore della ricerca – ha concluso l’assessore Sanna – toccherà il compito di raccordare le carte e di ricoprire il ruolo di guida d’eccezione, attraverso i documenti, seguendo non una cartina, ma un tema, una vicenda, una storia”.
Per il secondo anno il centro storico di Oristano ospita “Su Pannu de is Tzaracus de Tzilleri” gara di spinta delle botti. Quest’anno, il 26-27-28 aprile, la manifestazione sarà caratterizzata dall’apertura della Porta Pontis dalla quale i Tzaracus degli Tzilleris usciranno per scontrarsi in una gara di spinta delle botti alla presenza di figuranti in abiti storici, dame e cavalieri, locande e mercati medievali. La manifestazione, organizzata da EventOr con gli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Oristano e la Pro Loco di Oristano e il patrocinio della Fondazione di Sardegna, è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dal Sindaco Andrea Lutzu, dagli Assessori Massimiliano Sanna e Stefania Zedda, dal Presidente della Pro Loco Gianni Ledda, da Marinella Foddis ed Emanuele Orrù del Comitato organizzatore e Maria Passino della Fondazione di Sardegna. Da quattro anni il percorso “Vivere alla Corte Degli Arborea” si arricchisce di nuovi particolari nella ricostruzione storica della vita nel periodo di massimo splendore della città e dell’intera Sardegna. Nella scorsa edizione la ricostruzione storica è stata legata ad uno dei momenti più importanti della vita politica e sociale del Giudicato: “la Corona de Logu” che si teneva in città quattro volte l’anno ed una di queste era il 25 aprile. Quest’anno, nell’ottica della valorizzazione del progetto ed aggiungendo nuovi ed interessanti elementi sulla storia della città, attraverso la Cooperativa di Integrazione Ecosolidale sarà ricostruita la Porta Pontis o Porta Manna, nella Torre di San Cristoforo. In sintonia con il progetto di valorizzazione delle antiche mura, la porta sarà costruita sotto la torre, arricchendo dal punto di vista storico e scenografico il principale ingresso della Oristano medievale. Dalla porta il corteo ed il popolo usciranno dalla città murata per assistere alla gara. Se lo scorso anno infatti, il teatro della competizione era la centralissima Piazza Eleonora, quest’anno si è deciso di rispolverare una tradizione che si è protratta sino agli anni ’60: l’ardia intorno al complesso di San Sebastiano. Il numero degli tzilleris, le locande medievali, sale a sei, uno per ogni squadra di spingitori che li rappresenteranno e si contenderà il Pallio. Ogni compagine dovrà darsi un nome, avere una divisa e seguire un regolamento. Le compagini saranno adottate dai gruppi di figuranti in abiti storici e da una giovane pulzella che, per sorteggio, ne diventerà la madrina. Le botti, dal peso di 100 chili e dalla capacità di 500 litri, partendo dalla Piazza Roma, passeranno in Via Mazzini, gireranno in Vico Mazzini, rientrando in Via Figoli, chiuderanno in volata la loro corsa nello stesso punto della partenza. Con la rievocazione si vuol riproporre una pratica in uso in periodo medievale: festeggiare con una gara avvenimenti importanti che accadevano entro le mura, ad esempio la Corona De Logu, una delle quattro date in cui si riuniva in città era il 25 aprile festa di San Marco. Gli Tzilleris proporranno anche quest’anno un menù medievale a prezzo contenuto, consentendo un viaggio a ritroso nel tempo, con la degustazione delle eccellenze del territorio scegliendo tra un menù o un panino medievale, la degustazione di birra artigianale o un bicchiere di buon vino. Saranno proposti due percorsi tematici: uno dedicato al patrimonio museale medievale della città attraverso la collaborazione della Memoria Storica, con un biglietto unico che consenta la visita all’Antiquarium Arborense, al Museo Diocesano, al Duomo, San Francesco, Santa Chiara e Portixedda; l’altro dedicato alle arti e mestieri, con la collaborazione dell’Associazione Mare Calmo e il coinvolgimento dei Gremi e di alcune associazioni, con la ricostruzione degli spaccati delle antiche botteghe artigiane entro le antiche mura. Nelle strade e piazze in cui si snodano i percorsi tematici, sarà ricostruito il mercato medievale itinerante con il coinvolgimento dei produttori locali e la Piazza Roma diventerà il fulcro degli spettacoli e manifestazioni collaterali, con l’apertura della Porta Pontis ed i festeggiamenti per la vittoria e consegna del Pallio.
Con una spesa di poco inferiore ai 40 mila euro, il Comune di Oristano eseguirà i lavori di riparazione e impermeabilizzazione della copertura della palestra San Nicola. L’appalto è stato aggiudicato alla ditta G&G Impermeabilizzazioni di Oristano, che ha offerto un ribasso dell’1% sui prezzi a base di gara (39.487 euro) e quindi per un importo di 39 mila 448 euro. “Il progetto riguarda i lavori di recupero della copertura della palestra che a causa del cattivo stato di manutenzione, in questi ultimi anni, ne ha pregiudicato il normale utilizzo, per il manifestarsi di abbondanti infiltrazioni d’acque durante le giornate piovose – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Francesco Pinna -. In più di una occasione si sono dovute interrompere importanti manifestazioni sportive a causa dell’impraticabilità del campo da gioco e, pertanto, è necessario intervenire con la massima urgenza. Con questo progetto restituiamo al quartiere e alla piena fruizione da parte delle società e dei praticanti una importante struttura sportiva”. Attualmente la copertura a doppia falda risulta essere costituita da lastre metalliche posate su una struttura di sostegno e da due canali di gronda in calcestruzzo. Le infiltrazioni risultano diffuse su tutta la superficie della copertura a causa del deterioramento di buona parte delle lastre, ma la situazione di maggior degrado è evidenziata in corrispondenza delle lamiere del colmo e delle opere di impermeabilizzazione da realizzare per il collegamento tra le lastre metalliche ed i muri perimetrali. In alcuni tratti, infatti, risultano evidenti dei veri e propri distacchi tra le parti che chiaramente determinano copiose infiltrazioni d’acqua durante le piogge. Il progetto prevede lo smontaggio e il rimontaggio dell’intera copertura, il rifacimento del colmo di copertura in lamiera, l’esecuzione di un nuovo canale di gronda in rame per il rivestimento dell’attuale canale in cemento al fine di scongiurare qualsiasi tipo di infiltrazione. Saranno realizzati anche interventi di verifica e controllo delle piccole infiltrazioni presenti nella copertura della zona spogliatoi e piccoli lavori di tinteggiatura e incollaggio della pavimentazione del campo da gioco deteriorati in dalle infiltrazioni d’acqua.
Una cittadella della ceramica nel cuore della città. Per ora è solo un’idea sulla quale si stanno confrontando gli studenti del II anno del corso di laurea triennale in Scienze dell’Architettura e del Progetto, della scuola di Architettura di Alghero dell’Università di Sassari. Domani potrebbe essere una base di partenza per sviluppare innovative politiche di programmazione del Comune di Oristano, per lo sviluppo urbanistico, artigianale e tradizionale dell’area del parcheggio del mercato di via Mariano IV.Gli studenti, guidati da due docenti, l’architetto Josep Miàs e l’ingegner Sabrina Scalas, sino a giugno si cimenteranno in un progetto per la città di Oristano incentrato sulla ceramica. Le finalità dell’iniziativa e i primi risultati, (l’attività è partita a marzo) sono stati illustrati nel corso di un incontro che l’Assessore alle attività produttive del Comune di Oristano, Pupa Tarantini, ha avuto a palazzo Campus Colonna con gli studenti e con uno dei docenti, l’ingegnere Sabrina Scalas. Partendo dalla storia secolare dei figoli e dallo studio dell’evoluzione urbana della città, in ottica puramente accademica, gli studenti sono chiamati a sviluppare una sorta di cittadella della ceramica che trova il suo ipotetico spazio di realizzazione nell’area del vecchio parcheggio di Via Mariano IV. Il progetto punta a definire un insieme complesso di servizi per la cittadinanza che metta insieme il lavoro, il tempo libero e la trasmissione del sapere artigianale. Gli studenti affronteranno il tema proposto disegnando uno spazio pubblico che contenga insieme i volumi architettonici e gli spazi aperti, senza intervenire con un edificio autoreferenziale, ma cercando di lavorare mettendo a sistema l’intero isolato e includendo la Via Figoli come elemento strutturante del progetto. “È un’iniziativa dell’alto valore didattico che può fornire importanti spunti per il futuro – spiega l’Assessore Tarantini -. L’iniziativa è svolta in chiave puramente accademica, ma starà alla politica cogliere quelle idee e quei suggerimenti che potrebbero lasciare un seme da far germogliare nel corso degli anni. Io ho apprezzato molto l’iniziativa che si inserisce perfettamente nel solco delle iniziative programmate dal Comune per la valorizzazione della ceramica. La vivacità delle idee degli studenti può contribuire ad avere un approccio differente nell’azione amministrativa”. Dopo l’incontro con l’assessore Tarantini gli studenti hanno effettuato un sopralluogo nell’area di progetto accompagnati dai tecnici comunali, all’Antiquarium Arborense e al laboratorio ceramico della Cma.
La Squadra Mobile della Questura di Oristano ha dago esecuzione a due misure cautelari per violenza privata, maltrattamenti in famiglia e altro. Il primo e un 40enne di Cabras, che è stato arrestato a seguito di un’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Oristano, perchè si è reso responsabile di atti persecutori, porto abusivo di armi, danneggiamento e minacce ai danni dell’ex compagna. Da anni, infatti, la donna veniva perseguitata dal 40enne che la pedinava di continuo quando usciva dall’abitazione e dal lavoro, sino ad effettuare veri e propri inseguimenti in auto, tagliandole la strada per bloccarla, e insultarla e minacciarla in ogni modo. Da quanto emerso dagli accertamenti effettuati dalla Squadra Mobile, la povera donna, che fino a qualche giorno fa non aveva mai denunciato il suo aguzzino, già dal 2016 era stata aggredita e malmenata dall’uomo, all’interno della sua abitazione e in presenza del figlio minore. La donna eta poi stata picchiata in casa, minacciata e insultata di continuo anche in pubblico e in presenza di altre persone, che hanno confermato la difficilissima situazione vissuta dalla donna. L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa, quando la poveretta è stata inseguita in auto e pedinata, per l’ennesima volta, tant’è che tant’è che, terrorizzata, la donna aveva cercato un luogo affollato e aveva chiamato il 113. Il tempestivo intervento delle Volanti ha forse evitato il peggio. L’uomo nel ferattempo si era, infatti, allontanatao per recarsi nei sua abitazione, dove però ad attenderlo ha trovato i poliziotti. Dopo averlo perquisito, gli agenti gli hanno trovato addosso un grosso coltello a serramanico e lo hanno denunciato. per il quale è stato denunciato e da allora costantemente monitorato dalla Polizia. Le successive indagini hanno poi consentito agli inquirenti di mettere le manette al 40enne, che adesso si trova rinchiuso nel carcere di Massama.
La seconda misura cautelare eseguita dagli agenti della Questura riguarda un uomo di 53 anni, residente a Torre Grande. L’uomo si è reso responsabile di continui maltrattamenti ai danni della moglie, che da anni veniva picchiata di continuo e sottoposta a insulti, umiliazioni e minacce, anche di morte. Per questo motivo la donna vive in un perenne stato di paura e di preoccupazione per la sua incolumità. All’uomo è stato notificato un avviso di garanzia, ed eseguita la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, dove non potrà più far rientro, se non con l’autorizzazione del giudice e con tutte le cautele che il caso richiederà.
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