Lug 20

Sondaggi, Demos: “Il miglior premier dal 1994? Conte in testa per il 30% degli intervistati”.

L’attuale presidente del Consiglio, secondo la rilevazione dell’istituto per Repubblica, è tra i più apprezzati nell’elettorato di tutti i principali partiti. Il fondatore di Forza Italia, invece, continua a dividere: 1 su 3 lo mette in cima alla lista nera, il 25 per cento lo promuove. Tra i meno amati anche il leader di Italia viva.

In testa alla classifica dei presidenti del Consiglio più apprezzati dal 1994 a oggi, il 30% degli italiani intervistati da Demos per la Repubblica mettono Giuseppe Conte. Un sostegno trasversale (è nelle prime tre posizioni per gli elettori di Pd, M5s, Lega, Fdi e Fi) che gode dell’alto livello di fiducia ottenuto e conservato durante la gestione della pandemia di coronavirus e in queste di trattative a Bruxelles sul piano di aiuti per la crisi. Al secondo posto dietro Conte, il 25 per cento degli intervistati sceglie Silvio Berlusconi. Ma, come osserva Ilvo Diamanti su Repubblica, la sua resta una figura molto divisiva: il 30 per cento lo reputa infatti il peggior premier della storia recente. Una spaccatura che testimonia come le distanze fra berlusconiani e antiberlusconiani siano ancora fortissime nel Paese.

Scorrendo la classifica dei migliori (che comprende solo i politici effettivamente arrivati a Palazzo Chigi, non i leader di partito come Matteo Salvini), in terza posizione c’è Romano Prodi con il 10 per cento delle preferenze. Seguono Paolo Gentiloni (6 per cento), poi Enrico Letta e Mario Monti, entrambi al 4 per cento. L’ex leader del Partito democratico e ora fondatore di Italia viva Matteo Renzi, invece, deve accontentarsi del 3 per cento delle preferenze. Chiudono Giuliano Amato (3 per cento), oggi membro della Corte costituzionale, Massimo D’Alema (3) e Lamberto Dini (2).

Alla domanda “Chi è stato il presidente del Consiglio peggiore?”, invece, guida appunto la classifica l’inquilino di Arcore. Segue a ruota Mario Monti, con il 18 per cento di voti contrari, ricordato per aver guidato il Paese durante la crisi economica del 2011. In terza posizione – questa volta sul podio – c’è Matteo Renzi. Per il 15 per cento degli intervistati è stato un pessimo premier: un parere che condividono gli intervistati di tutto l’elettorato (Pd, Lega, Fi, Fdi e M5s) che seppur con percentuali diverse, però lo indicano sempre tra i tre peggiori dal 1994 a oggi. In quarta posizione compare poi Romano Prodi (12 per cento), seguito da Giuseppe Conte. L’attuale capo del governo giallorosso è inviso solo al 4 per cento degli italiani. Chiudono Massimo D’Alema (3 per cento), Giuliano Amato e Lamberto Dini (entrambi al 2), poi Paolo Gentiloni ed Enrico Letta con l’1% dei voti negativi.

Se si incrociano poi le intenzioni di voto degli italiani con la valutazione dei capi di governo, non mancano le sorprese. Ad esempio, fra gli elettori del Partito democratico il miglior presidente del Consiglio dal 1994 a oggi resta Romano Prodi, mentre Conte è in seconda posizione e Gentiloni in terza. Fuori dalla top 3 Matteo Renzi che anzi, viene ritenuto il terzo peggior premier per gli elettori dem. Stupisce invece il giudizio degli elettori M5s: secondo il sondaggio Demos, in testa dei più amati mettono l’attuale presidente del Consiglio, mentre in seconda posizione addirittura lo storico nemico Silvio Berlusconi. Terzo Romano Prodi. Nella lista dei peggiori per i grillini c’è però proprio l’ex Cavaliere, davanti a Renzi e Monti. Chi vota centrodestra (Forza Italia, Lega o Fratelli d’Italia) dopo Berlusconi preferisce sempre Conte. Guardando alla classifica dei “peggiori”, Pd e M5s sono concordi nel mettere Berlusconi in cima alla lista nera, mentre il centrodestra ha ancora il dente avvelenato con Mario Monti.

Il sondaggio, realizzato da Demos & Pi per La Repubblica, è stato condotto tra il 15 e il 17 giugno 2020 da Demetra con metodo mixed mode (Cati, Cami, Cawi). Il campione nazionale intervistato (8.694) è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine di errore 3.1%). (www.ilfattoquotidiano.it).

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