Al S.Martino i reparti di Chirurgia e Urologia trasferiti al secondo piano. Covid: 2 nuovi casi.
Da venerdì 24 luglio, le Unità operative di Chirurgia generale e di Urologia dell’ospedale “San Martino” di Oristano saranno trasferite dal sesto piano del corpo P al secondo piano del corpo M della stessa struttura.
La scelta della nuova dislocazione da parte della direzione dei presidi ospedalieri Assl Oristano è stata dettata sia dall’esigenza di garantire una maggiore qualità alberghiera ai pazienti, che saranno ospitati in ambienti nuovi, moderni e confortevoli, sia dalla vicinanza al blocco operatorio, che sarà raggiungibile attraverso un percorso più breve e diretto.
Dotato di 30 posti letto, il nuovo reparto dispone di 4 stanze singole e 13 doppie, tutte con bagno proprio. Di questi, dai quattro ai cinque posti letto saranno dedicati all’Urologia, mentre si sta procedendo al completamento degli spazi presenti nello stesso piano per avere a disposizione ulteriori venti posti letto di degenza.
Il trasferimento delle Unità operative di Chirurgia e Urologia, che sarà effettuato cercando di recare il minimo disagio ai pazienti, rientra in un più ampio programma di riorganizzazione del “San Martino”, reso necessario dalle nuove misure di sicurezza imposte dall’emergenza Covid-19.
In particolare, la logica della nuova dislocazione ospedaliera è finalizzata a separare nettamente gli spazi dedicati agli utenti esterni (che accedono agli ambulatori o ai servizi ospedalieri per visite, analisi, prelievi, esami e controlli giornalieri) e quelli riservati ai reparti di degenza, così da evitare interferenze fra gli uni e gli altri e limitare al massimo le possibili occasioni di contagio.
Per questo motivo, al piano terra dell’ospedale, negli spazi in precedenza destinati al Servizio di Diabetologia (trasferito al Poliambulatorio), sono stati dislocati tutti gli ambulatori destinati ai pazienti non ricoverati: quelli di Cardiologia, Urologia, Chirurgia, Ortopedia, ambulatorio del piede diabetico ed ambulatori intramoenia (o libero professionali). Qui sono stati creati dei percorsi unidirezionali che hanno l’obiettivo di evitare possibili contatti o assembramenti fra utenti. Allo stesso scopo, l’accesso ai servizi può avvenire esclusivamente su prenotazione e con un adeguato distanziamento temporale fra i pazienti per permettere la sanificazione degli ambienti.
Nel corpo F, sempre con accesso diretto dall’esterno, si trova invece tutto il polo dedicato alle donne (dagli ambulatori ginecologici a quelli degli screening oncologici), mentre nel sottopiano della stessa struttura sono stati dislocati gli ambulatori Tao (Terapia Anticoagulante Orale) e, prossimamente, sarà trasferito anche il nuovo Centro prelievi del Laboratorio Analisi, che sarà nettamente potenziato quanto a numero di box per i prelievi.
Una piccola rivoluzione, quella del “San Martino”, che non solo permetterà di mettere in sicurezza i percorsi di cura, ma di offrire agli utenti spazi più moderni e razionali, studiati per semplificare gli accessi ai pazienti, aggregando i servizi in maniera funzionale agli utenti, abbattere le file e i tempi d’attesa per le visite, garantire una maggiore qualità infrastrutturale.
Salgono a 1.382 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale, infatti, si registrano due nuovi contagi, in provincia di Nuoro e Sassari. Resta invariato il numero delle vittime, 134. In totale sono stati eseguiti 101.231 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto sette – nessuno in terapia intensiva – altrettante sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.231 pazienti guariti, più altri 3 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 1.382 casi positivi complessivamente accertati, 880 sono stati rilevati nella provincia di Sassari, 259 nella Città Metropolitana di Cagliari, 102 nel Sud Sardegna, 80 a Nuoro e 61 a Oristano.
Su indicazione dell’assessorato alla cultura del comune di Oristano, dal 25 luglio al 20 settembre riapre la torre costiera di Torre Grande. Sarà la Fondazione Oristano, come nel 2019, a occuparsi della gestione, assicurando l’apertura e le visite al suo interno. “La più grande torre costiera della Sardegna, aprirà ogni fine settimana, dal venerdì alla domenica, dalle 16 alle 20 -, ha dichiarato l’assessore alla cultura Massimiliano Sanna ‐Dopo il graduale riavvio delle attività culturali e delle strutture museali cittadine, ritengo fondamentale la riapertura della Torre. per sostenere e completare l’offerta turistica della borgata, attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, consentendo la fruizione del simbolo della località marina oristanese”. La visita alla Torre completa la ricca offerta culturale proposta ai visitatori e ai turisti che decidono di passare le loro vacanze nel territorio di Oristano: dal Museo Archeologico Antiquarium Arborense, alla Pinacoteca Comunale Carlo Contini, la Torre di Portixedda, l’Archivio storico del Comune di Oristano e il Centro di Documentazione e Studio sulla Sartiglia, strutture che rientrano sotto la gestione dalla Fondazione Oristano, a cui è affidato il compito di promuovere e valorizzare i beni culturali oristanesi.
L’assessore regionale all’Industria, Anita Pili, ha inaugurato, stamattina, a Cuglieri, la nuova sede del distaccamento dei Vigili del fuoco. La cerimonia si è svolta alla presenza, fra gli altri, del capo dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, Salvatore Mulas; del capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Fabio Dattilo; del direttore reggente dei Vigili del fuoco per la Sardegna, Francesco Orrù; del comandante reggente della sede dei Vigili del fuoco di Cuglieri, Fabio Sassu; del sindaco di Cuglieri, Giovanni Panichi; del vescovo di Alghero e Bosa, Mauro Maria Morfino. Il distaccamento di Cuglieri, che dipende dal comando provinciale di Oristano, con un organico di 29 unità si occupa dei territori di Cuglieri, Scano di Montiferro, Magomads, Tinnura, Flussio, Sagama, Suni e Bosa. La presenza delle sedi distaccate dei Vigili del fuoco è quanto mai utile, perchè permette la dislocazione di varie squadre operative sul territorio provinciale di competenza, garantendo tempi di intervento ridotti e, quindi, un servizio più tempestivo ed efficace.
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