Ott 26

Coronavirus: risalgono i contagi in Sardegna, 231 in 24 ore.

Risale la curva dei contagi da Covid-19 in Sardegna. Nell’odierno aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 231 nuovi casi, 156 rilevati attraverso attività di screening e 75 da sospetto diagnostico.

Complessivamente si arriva quindi a quasi 8.000 casi (7.990) registrati dall’inizio della pandemia nell’Isola. Nel bollettino ufficiale anche un decesso, un uomo di 85 residente nel Sud Sardegna, mentre non sono conteggiati altri due decessi che fanno salire il conto delle vittime a 194.

In totale sono stati eseguiti 250.901 tamponi con un incremento di 2.376 test. Sono invece 303 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+4 rispetto al dato di ieri), mentre è di 35 (+1) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 4.584. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 2.843 (+64) pazienti guariti, più altri 35 guariti clinicamente.

Sul territorio, dei 7.990 casi positivi complessivamente accertati, 1.463 (+45) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.246 (+24) nel Sud Sardegna, 1.133 (+32) a Nuoro, 3.493 (+127) a Sassari, 655 (+3) in provincia di Oristano e nessuno nella città capoluogo.

“Impoverimenti strutturali, carenza estrema di personale praticamente in tutti i reparti, tagli lineari e blocco del turnover; la sanità oristanese non ha evidenziato capacità di reazione e di organizzazione funzionale a sanare le problematiche vecchie e quelle ora emergenti per via del Covid”. Lo sostiene Luigi Curreli, segretario Anaao Assomed dirigenza Medica Ats , proprio mentre all’ospedale San Martino si sta approntando il nuovo reparto Covid. Così per fronteggiare la nuova emergenza i medici propongono un modello articolato su tre punti: 1) reparto Covid per pazienti non critici; 2) reparto dedicato a Ghilarza; 3) sistemazione in hotel per i pazienti asintomatici, ancora positivi. “Tutto ciò deve accadere con la massima tempestività e avendo cura di non penalizzare l’offerta assistenziale per le altre patologie non Covid – spiega Curreli -. Il San Martino non può ospitare un reparto per pazienti critici perché non ha le forze necessarie a fronteggiare questo ulteriore carico di lavoro”. L’Anaao Assomed auspica anche il ricorso “…a tutte le forme contrattualmente possibili, compresa la mobilità d’urgenza, per rafforzare la sanità oristanese e consentirle di fronteggiare al meglio le istanze di salute della popolazione”.

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