Feb 16

Anche nell’anno senza Sartiglia su Componidori dei Falegnami ha benedetto la città.

Con una cerimonia strettamente privata, senza pubblico, senza cavallo, senza i suoni e le musiche che tradizionalmente ne scandiscono i momenti, nei limiti di quanto imposto dalle norme anti Covid, il Gremio dei Falegnami di San Giuseppe ha rinnovato la tradizione della Sartiglia con la vestizione de su Componidori, Giuseppe Sedda.

La cerimonia si è svolta stamattina a Oristano, nella sede del Gremio, in via Eleonora, davanti al presidente Antonello Addari, al vicepresidente Antonello Fenu e ai componenti della pariglia, su Segundu Attilio Balduzzi e su Terzu Livio Urru.

Il compito di vestire su Componidori è toccato a sa Massaia Manna Rita Carta, a Laura Zoccheddu e Daniela Mulas.

Sono stati lo stesso Majorale en Cabo del Gremio dei Falegnami, Antonello Addari, e su Componidori, Giuseppe Sedda, a raccontare la cerimonia ai giornalisti e a una piccola “rappresentanza” di appassionati e curiosi che nel frattempo si era radunata in via Eleonora. “La decisione di svolgere vestizione e benedizione  – ha detto il presidente Addari – è stata presa solo ieri notte, perché abbiamo ritenuto doveroso rispettare la tradizione”.

È stata una cerimonia veloce e sobria che si è conclusa con la benedizione alla sede del Gremio e alla città, fatta dal tavolo dove Sedda è stata vestito. Su Componidori si è affacciato al cortile interno della sede del Gremio e con sa Pippia e maiu ha impartito la simbolica benedizione a tutta la città.

“Tutto è stato fatto all’ultimo momento – ha detto Giuseppe Sedda pochi minuti dopo la conclusione della cerimonia e dopo aver lasciato il costume della tradizione per ritornare agli abiti civili -. Il momento che stiamo vivendo, lo sappiamo, è particolare, ma era importante che questa cerimonia si svolgesse e che Oristano avesse questa benedizione. L’abbiamo fatta per la città e per il mondo intero che a causa del Covid vive una condizione drammatica. Ma l’abbiamo fatta anche per l’amico Maurizio Casu, Componidori di domenica, e per il suo Gremio, per i cavalieri, per i tamburini e per i trombettieri, e per tutta la città.

Senza cavallo è un Componidori un po’ anomalo, è vero – ha concluso Sedda -, però non volevamo lasciare i simboli religiosi forse più intimi, e abbiamo riportato la cerimonia della vestizione dentro le case, davanti a pochi intimi, come accadeva un tempo”.

Con le dichiarazioni di Antonello Addari e di Su Componidori Giuseppe Sedda cala il sipario su una Sartiglia che nessuno avrebbe immaginato, condizionata dall’epidemia da Coronavirus, e stretta da severe regole che hanno impedito di tramandare quei riti che da secoli accompagnano la storia di Oristano.

I momenti pubblici sono stati limitati al minimo: il 2 febbraio con  le messe dei due Gremi per la Candelora, con l’invito dei presidenti ai Componidoris designati, Maurizio Casu e Giuseppe Sedda, e domenica scorsa, per la corsa dei Contadini, con la simbolica comparsa della stella nel percorso di via Duomo, il bando, e i suoni di trombe e tamburi diffusi tramite altoparlanti nelle vie teatro della giostra. E infine oggi, con la privatissima vestizione e la benedizione del Capocorsa dei Falegnami.

Con la consegna dei calendari ai dirigenti degli istituti comprensivi di Oristano entra nella fase attuativa il progetto pilota europeo “Calendaria 2021, Donne d’Europa – Femmes pour l’Europe – Women for Europe”. Il calendario trilingue (italiano-francese-inglese) è dedicato a sessanta donne illustri dell’Unione europea, con lo scopo di dare loro visibilità quotidiana in ambito continentale. Tra queste, grazie all’adesione del Comune di Oristano, anche Eleonora d’Arborea. Nei giorni scorsi l’assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione, Massimiliano Sanna, accompagnato dalla curatrice locale del progetto, Stefania Carletti, ha consegnato ai dirigenti scolastici Carmensita Feltrin, Tiziana Laconi, Giuseppina Loi, Maria Giovanna Pilloni e Pasqualina Saba, i calendari che saranno distribuiti in tutte le classi delle scuole secondarie di primo grado della città e del Centro provinciale di istruzione per gli adulti. “Le dirigenti scolastiche e le fiduciarie dei progetti hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa – ha osservato l’assessore Sanna –. Insieme abbiamo concordato le iniziative da attuare nelle prossime settimane. Il calendario sarà messo a disposizione di ogni classe, per illustrarne agli studenti il significato. In occasione dell’8 marzo, l’assessorato alla Cultura e Pubblica istruzione promuoverà una conferenza online, alla presenza delle dirigenti scolastiche, della presidente di Toponomastica femminile Maria Pia Ercolini, dei curatori oristanesi dell’iniziativa, il professor Raimondo Zucca e Stefania Carletti per l’ufficio di progettazione europea del Comune di Oristano, col contributo dell’assessorato alle politiche sociali e della presidente della commissione Pari opportunità”. Il progetto “Calendaria 2021, Donne d’Europa” è stato promosso dall’associazione Toponomastica femminile, con la collaborazione della casa editrice Matilda, sotto la regia di Maria Pia Ercolini. Scopo del progetto la realizzazione di un calendario trilingue dedicato a 60 donne meritevoli dell’Unione Europea. “L’Italia condivide i valori dell’Unione Europea in cui prevalgono l’inclusione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà, la non discriminazione – hanno sottolineato il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore Massimiliano Sanna -. Questi valori sono parte integrante del nostro modo di vivere da cittadini e cittadine europei. Il principio della parità tra uomo e donna è alla base di tutte le politiche europee ed è l’elemento su cui l’integrazione europea si fonda, come sottolinea e sancisce il Trattato di Lisbona e la Carta dei diritti fondamentali. Sono state selezionate due donne per ognuno dei 27 paesi europei, tre per i paesi fondatori tra cui l’Italia. Le tre donne italiane prescelte dalla regia dell’associazione sono Eleonora d’Arborea, Ada Rossi (nata in Emilia Romagna, ha operato in Lombardia, partigiana e staffetta antifascista) e Fausta Deshormes La Valle (nata in Campania ha operato in Lazio, ideatrice del servizio di informazione donne della Commissione Europea). “Eleonora d’Arborea, con la Carta de Logu, in vigore dal 1392 al 1827 per oltre quattro secoli, elevò a legge il diritto di ogni essere umano alla dignità personale, facendosi ispiratrice delle moderne pari opportunità, proponendosi con un operato che ha una valenza europea e universale – ha concluso l’assessore Sanna -. Una figura femminile della storia di Oristano e della Sardegna che diventa simbolo delle donne impegnate nelle strategie di pace in Europa e nel Mediterraneo, e nel buon governo, nell’era della globalizzazione”.

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