Rischio incendi: multata la Provincia di Oristano.
La Provincia di Oristano è impotente davanti al rischio incendi lungo i bordi dei mille chilometri di strade di sua competenza.
Il taglio dei trasferimenti ed i prelievi forzosi dello Stato non gli consentono di procedere allo sfalcio dell’erba cresciuta sul ciglio delle strade, come imposto dall’ordinanza antincendio della Regione, e ora arrivano le sanzioni amministrative.
La prima è del 4 agosto scorso e riguarda la strada provinciale che collega Cabras alla borgata marina di San Giovanni di Sinis e alle rovine di Tharros. La sanzione che la Provincia dovrà pagare è di 410 euro e l’amministratore straordinario, Massimo Torrente, ha già dato mandato al dirigente del settore Ambiente di procedere subito al pagamento e di mettere da parte i soldi in vista di nuove prevedibili sanzioni.
Per rispettare l’ordinanza antincendi della Regione, ha spiegato Torrente nella delibera di indirizzi trasmessa al dirigente, servirebbero mille euro a chilometro, per un totale di un milione di euro e, quindi, con i 250 mila euro reperiti a fatica si è potuto operare solo su un quarto della rete stradale.
Sui restanti 750 chilometri il rischio incendi resta alto, e non è un caso che molti dei roghi che questa estate hanno già devastato centinaia di ettari siano partiti dal ciglio di strade provinciali.
Una solo fucilata in pieno viso esplosa tra le 6 e le 8 del mattino all’ingresso dell’ovile, in località S’Arenarzu, nella campagne tra Ghilarza, Abbasanta e Paulilatino. La perizia autoptica effettuata dal medico legale, Roberto Demontis, sul corpo di Mario Atzeni, l’allevatore assassinato sabato scorso nel suo podere, ha così confermato le indiscrezioni sull’episodio, aggiungendo poco e niente a quanto già non si sapesse. Atzeni è stato ucciso da un solo colpo di fucile, nella prima mattinata, da un killer che lo attendeva nel tancato, mentre la scoperta è avvenuta solo nel tardo pomeriggio. Questo fatto non ha certo agevolato il lavoro degli inquirenti e, visti i precedenti in relazione a simili episodi, non è difficile ipotizzare indagini abbastanza in salita.
Una scarpetta rossa in ceramica per dire no alla violenza contro le donne. È l’iniziativa del comune di Oristano (una delle città italiane della ceramica, ma anche la città di Eleonora d’Arborea che grazie alla Carta de Logu promulgata nel medio evo è stata antesignana della lotta alla violenza contro le donne) che in vista del 25 novembre, “Giornata internazionale contro la violenza alle donne”, esporrà le scarpette rosse in ceramica realizzate dagli artigiani locali in numerosi punti della città. L’iniziativa, che sarà promossa in campo nazionale in occasione dell’assemblea nazionale dell’Associazione italiana città della ceramica, sarà presentata dal sindaco, Andrea Lutzu, e dall’assessore all’Artigianato, Pupa Tarantini, mercoledì 6 settembre, alle 11, nella sala giunta del comune di Oristano.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 2 ottobre prossimo, sarà in Sardegna con due sole tappe, a Cagliari e a Ghilarza, per le celebrazioni dell’Anno Gramsciano. Durante la mattinata il presidente inaugurerà l’anno accademico 2017-2018 dell’Università di Cagliari e poi, nel pomeriggio, si trasferirà a Ghilarza. La giornata in Sardegna di Mattarella inizierà con la visita in Rettorato, a Cagliari. Il presidente si sposterà poi in Prefettura, in piazza Palazzo. Quindi visita ai Musei civici per ammirare in particolare, manco a dirlo, i giganti di Mont’e Prama. Nel pomeriggio, come detto, trasferimento a Ghilarza per le celebrazioni dell’Anno Gramsciano.
Da ieri e fino al 31 ottobre, un folto gruppo di studenti della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Oristano sarà impegnato nella prosecuzione degli scavi di Mont’e Prama. E questo grazie all’accordo tra Il Consorzio Uno e le Istituzioni del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano e del Sud Sardegna; l’Università degli Studi di Sassari – Dipartimento di storia, Scienze dell’Uomo e della formazione – Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici – sede di Oristano; la Fondazione di Sardegna; il Comune di Cabras; l’Arcidiocesi Arborense; e il Ministero di Giustizia – Casa di Reclusione di Oristano-Massama. L’attuale attività di scavo è realizzata con il finanziamento della Fondazione di Sardegna. Le indagini saranno svolte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio (Alessandro Usai) e dell’Università di Sassari (Raimondo Zucca, Pier Giorgio Spanu, Paolo Bernardini), con il coordinamento didattico–archeologico degli studenti della Scuola di Specializzazione a cura del Consorzio Uno (Adriana Scarpa, Luciana Tocco), insieme all’archeologo collaboratore, Barbara Panico. La gestione del cantiere è affidata alla Cooperativa Trowel (responsabile Antonio Vacca, responsabile della sicurezza, Maurizio Contu). In Sardegna il sito archeologico di Mont’e Prama è ormai quello più noto e, non a caso, per il secondo anno consecutivo il Comune di Cabras (con Tharros, San Salvatore, il Museo civico Marongiu che espone le statue di Mont’e Prama) ha avuto il maggior numero di visitatori tra tutti i siti dell’Isola. Il turismo culturale anche in Sardegna ha fatto passi da “gigante”, e continua a crescere anche grazie al fatto che il sito di Mont’e Prama è stato aperto ai visitatori dal mese di agosto fino al prossimo mese di ottobre. L’indagine a Mont’e Prama, portata avanti dalla Soprintendenza Archeologia e dall’Università di Sassari, mira in primo luogo alla conclusione del settore meridionale dell’area funeraria (in gran parte indagato nel 2014); in secondo luogo ad estendere verso oriente la ricerca per definire il limite orientale delle deposizioni tombali; e, infine, a comprendere il rapporto tra le strutture messe in luce nello scavo della Soprintendenza e la strada funeraria, dove si è individuata, dal 1974, la discarica delle statue, dei modelli di nuraghe e dei betili.
Sabato 9 settembre, alle 17, presso l’Osservatorio di San Giovanni di Sinis dell’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre”, si terrà la cerimonia di intitolazione della struttura a Vincenzo Curtale, il giovane oristanese deceduto in mare, a San Giovanni di Sinis, il 15 agosto del 2015, nell’atto di salvare due bagnanti in difficoltà. La cerimonia sarà aperta dai saluti del sindaco di Cabras, Cristiano Carrus, e dal responsabile dell’Area Marina Protetta, Giorgio Massaro. Subito dopo interverranno i familiari e gli amici di Vincenzo Curtale. Durante la cerimonia, alla quale parteciperà la sorella Tiziana Curtale e gli altri familiari, sarà scoperta una targa commemorativa in onore di Vincenzo Curtale e del suo estremo gesto di altruismo e generosità.
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