Dalla Regione chieste al Governo deroghe per la sanità sarda.
I temi della sanità delle aree di Oristano, Nuoro e Lanusei sono stati al centro dell’incontro promosso dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, dall’Anci Sardegna e dal Cal.
L’incontro si è tenuto, questa mattina, a Cagliari, con la partecipazione dei sindaci delle tre aree, la direzione generale dell’assessorato e i vertici di Ats, delle Assl e degli ospedali dei territori di riferimento.
“Insieme all’Anci abbiamo inaugurato il primo di una serie di confronti, che coinvolgerà gli amministratori locali di tutta l’Isola – ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu -, per fare il punto e condividere informazioni su cosa è stato fatto e cosa si sta facendo per la sanità ed esaminare le eventuali proposte operative”.
Al centro dell’incontro odierno la situazione degli ospedali e dell’assistenza sul territorio. “Oggi, dati alla mano, i principali problemi derivano dalla carenza di medici specializzati – ha spiegato l’assessore –, una situazione che arriva da decenni di mancata programmazione.
Negli ultimi due anni abbiamo preso importanti provvedimenti per cambiare rotta, decuplicando le borse di studio regionali per le scuole di specializzazione, arrivando a inserire il vincolo a esercitare nell’Isola per almeno tre anni, ripubblicando tutte le ore di specialistica ambulatoriale (830 mila), e rimuovendo il blocco del turnover che avevamo ereditato. Abbiamo dato nuovo impulso ai concorsi, 65 bandi autorizzati, 31 conclusi e banditi nuovamente dopo l’esaurimento delle graduatorie.
Per favorire gli ospedali in cui si fatica di più a trovare medici disposti a ricoprire gli incarichi abbiamo cambiato le regole dei concorsi e ora, con la legge Omnibus appena approvata, abbiamo stanziato 13 milioni di euro di risorse aggiuntive regionali per incentivare economicamente gli specialisti a scegliere quelle sedi; una misura che non si era mai vista prima, giustificata dal particolare momento che stiamo attraversando e dalla nostra ferma volontà di dare ossigeno ai presidi in maggiore difficoltà. Abbiamo lavorato a tutto questo, affrontando una pandemia che dura da quasi due anni, anche se oggi sembra lontana per il miglioramento del quadro epidemiologico.
Attualmente – ha precisato l’assessore regionale – stiamo lavorando per rafforzare i meccanismi di sistema dove le risorse siano condivise fra i presidi dell’Isola, nell’ottica di mutuo soccorso in una condizione in cui la coperta è corta ovunque. Per affrontare le criticità stiamo utilizzando ogni strumento che l’attuale quadro normativo nazionale ci consente, e sono già diverse le deroghe che abbiamo chiesto al Governo e in Conferenza delle Regioni. A Roma finalmente è stata depositata la bozza di riforma delle Usca, che, se attuata, potrebbe incidere sulle criticità che riguardano sia la medicina di base, sia la continuità assistenziale”.
Nel corso dell’incontro l’esponente della giunta Solinas ha affrontato anche i temi dell’assistenza primaria. “In questi giorni – ha dichiarato Nieddu – abbiamo chiuso un importante accordo integrativo con le sigle sindacali dei pediatri di libera scelta, che ci consentirà di bandire sedi carenti straordinarie”.
Per quanto riguarda i medici di base l’assessore ha ricordato ai sindaci che sono state bandite le sedi carenti del 2019 e 2020 e “…attualmente sono in corso le assegnazioni degli ambiti rimasti senza medico nel 2019, a cui seguiranno le assegnazioni per il 2020. Negli ultimi due anni abbiamo recuperato un ritardo enorme arrivando ad assegnare le sedi rimaste vacanti dal 2014 al 2017, riportando infine la situazione in pari.
Purtroppo la carenza di medici colpisce anche la medicina generale e oggi per alcuni ambiti periferici si fatica a trovare professionisti disposti a ricoprire l’incarico anche a tempo indeterminato. Per tamponare questo problema abbiamo indicato una strada possibile, in sede di comitato aziendale può essere esteso l’orario delle guardie mediche che possono così visitare i pazienti e quantomeno garantire le prescrizioni a chi ha necessità di proseguire le terapie.
Attraversiamo un momento di emergenza – ha concluso l’assessore alla Sanità – in cui gli strumenti ordinari non bastano più. Serve una revisione delle regole a livello nazionale e, in questo senso la sinergia tra le istituzioni, tra Regione e i sindaci, dà sicuramente forza a quelle che sono le istanze e le necessità del nostro territorio”.
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