Oristano ha commemorato le vittime delle Foibe per il “Giorno del Ricordo”.
In via Garibaldi, nel corso di una sobria cerimonia, nel rispetto delle norme anti Covid, Oristano ha commemorato il “Giorno del Ricordo”.
Lo ha fatto con l’assessore allo Sport e Politiche giovali, Maria Bonaria Zedda, alla presenza del prefetto Fabrizio Stelo e dei rappresentanti della Consulta giovanile.
L’assessore Zedda ha deposto una ghirlanda di fiori davanti all’Ulivo tricolore, piantato tre anni fa per tramandare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel Secondo Dopoguerra, nonché della più complessa vicenda del confine orientale.
“Oggi, nella sobrietà imposta dall’emergenza sanitaria, rappresentiamo le istituzioni del nostro territorio e il sentimento diffuso di tutta la comunità oristanese per ricordare le tragiche vicende che alla fine della Seconda Guerra mondiale segnarono tristemente il confine orientale – ha detto l’assessore Zedda -. A lungo i massacri delle Foibe e dell’esodo istriano-dalmata sono stati rubricati come temi e accadimenti per lo più estranei al vissuto degli Italiani. Oggi, la ragione, la consapevolezza e l’ascolto reciproco contrassegnano uno scatto di maturità capace di dare voce a chi quelle atrocità fu costretto a subire sulla propria pelle.
Sono stati riconosciuti torti e sofferenze, violenze e barbari omicidi, di tutti coloro che, esuli in patria, dovettero subire una brutale politica di annessione e di deportazione. Fu uno scontro capace di generare pregiudizi e ritorsioni. Famiglie e comunità conobbero non solo l’amarezza dei disagi, ma anche incomprensioni, ostilità ed esecuzioni sommarie rimaste impunite. Parliamo di delitti inflitti a danno di Italiani di ogni estrazione politica e civile. Tutto in nome di estremismi che hanno moltiplicato i lutti della guerra e del dopoguerra.
Questo ulivo del tricolore, dedicato a tutte quelle vittime, sintetizza il sentimento che accompagna la nostra memoria – ha concluso l’assessore Zedda -. Come sardi sentiamo di non doverla disperdere, forse perché il legame con la terra è per noi più forte di tutto, e perché sopravvive con il vigore di quella fratellanza inclusiva che finalmente fa parte della storia nazionale, accettata e condivisa da tutte e tutti gli Italiani”.
Il prefetto Fabrizio Stelo, che in precedenza aveva partecipato a una cerimonia per ricordare Giovanni Palatucci (ex questore di Fiume morto nel lager di Dachau, riconosciuto “Giusto tra le nazioni” per aver salvato dal genocidio migliaia di ebrei), ha sottolineato l’importanza del ricordo. “Dobbiamo ricordare, rivolgerci al passato per ricordare e guardare verso il futuro – ha detto il prefetto Stelo – perché, così come è successo per l’olocausto, certe tragedie non si ripetano mai più. Tutti i giorni, in ogni Paese del mondo, dobbiamo combattere per difendere e perché si affermino i valori di democrazia, uguaglianza, libertà prosperità e benessere, economico e sociale”.
Questa sera la statua di Eleonora d’Arborea rimarrà al buio per alcuni minuti, per testimoniare l’adesione del Comune di Oristano all’iniziativa dell’Anci contro il rincaro delle bollette. In tutta Italia si moltiplicano le adesioni e il Comune di Oristano partecipa spegnendo simbolicamente per 5 minuti, alle ore 20, il suo monumento più rappresentativo. “Con l’illuminazione pubblica, i Comuni italiani danno luce a tutto il Paese. Ma senza ristori i rincari delle bollette potrebbero non solo spegnere le nostre città ma avere ripercussioni anche sui bilanci e sui servizi essenziali – ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro – Abbiamo scelto di spegnere per qualche minuto monumenti ed edifici pubblici simbolici, per richiamare l’attenzione del governo. E’ un problema che riguarda tutti, dalle aziende, alle famiglie fino agli enti locali. Nei bilanci dei Comuni – ha proseguito il presidente dell’Anci – il costo dell’energia oscilla intorno al miliardo e ottocento milioni. Un rincaro stimato del 30% non ci permetterebbe di chiudere i bilanci e potremmo essere costretti a tagliare servizi essenziali, a cominciare dalla pubblica illuminazione che svolge un ruolo fondamentale anche in termini di sicurezza urbana”. “Le risposte dal governo alle nostre richieste non sono sufficienti – ha osservato il sindaco di Oristano Andrea Lutzu -. Partecipiamo con questa iniziativa simbolica per sollecitare una rapida ed efficace forma di ristoro a favore di tutti i Comuni”.
“Dopo numerose interlocuzioni e confronti tra di noi e con le Istituzioni, dopo aver atteso gli sviluppi dei provvedimenti nazionali che, nella loro successione cronologica, continuano a reiterare la necessità di garantire la massima attenzione nel ridurre al minimo le occasioni di possibile contagio, ci vediamo costretti con grande dispiacere a sospendere l’edizione 2022 de “Sa Carrela ‘e nanti”, rimandando l’organizzazione ad un prossimo periodo in cui, speriamo tutti vivamente, sia terminato definitivamente questo incubo della pandemia da coronavirus”. Lo hanno annunciato, in una nota, il sindaco del Comune di Santu Lussurgiu, Diego Loi, e il presidente dell’Associazione Cavalieri Sa Carrela ‘e nanti, Diego Deriu. “Nel compiere all’unisono questo difficilissimo percorso, crediamo di dover proteggere la comunità, e che il rispetto dovuto ai cittadini sia lo stesso che dobbiamo garantire anche nel preservare l’immagine e le caratteristiche della nostra manifestazione. Non riusciamo ad immaginare una edizione de Sa Carrela ‘e nanti senza pubblico, senza quella dimensione di convivialità che ne costituisce, unitamente alla orgogliosa esibizione delle abilità dei nostri cavalieri, la caratteristica sostanziale così apprezzata da tutti. Vogliamo il ritorno a festeggiamenti della nostra tradizione senza riserve, senza limitazioni, che dia spazio alla bellezza, alla forza travolgente e al grande senso di ospitalità che la nostra Comunità ha saputo sempre offrire. Che questo nuovo sacrificio di rinuncia – hanno concluso Loi e Deriu – sia da stimolo per lavorare con entusiasmo per la costruzione della prossima edizione della manifestazione al pieno delle sue potenzialità, auspicando appunto tempi più sereni. Siamo convinti che i nostri concittadini potranno capire le difficoltà di questo momento, e ringraziamo sin d’ora anche tutti gli appassionati delle nostre tradizioni per la comprensione”.
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