Set 18

La verità sulla sanità dell’imperatore delegato Moirano. Da oggi Oristano è un po’ meno nascosta.

“Facciamo un esempio per rendere chiara la situazione sin dal principio: se io avessi una gamba rotta, preferirei che me lo dicessero o che mi raccontassero che è “solo segmentata”?

Un altro esempio: se io fossi stato sperequato perché biondo, preferirei che me lo dicessero chiaramente o che invece tirassero fuori che comunque qualcosa arriverà anche per i biondi in futuro?

Mi sto convincendo che in Sardegna non si riesca più a vedere con nettezza la portata dei problemi perché si è troppo coinvolti nella propaganda, nel mascheramento dell’evidente.
Si teme la verità per un motivo antico: non ci si sa confrontare con civiltà.

Un giorno, un eccellente professore di una materia linguistica, ricevette una recensione cattivissima da parte di un collega sardo. Noi tutti corremmo nel suo studio a chiedergli una reazione durissima. Lui invece ci disse: “Voi non avete conosciuto Papa Giovanni XXIII. Egli sosteneva che il mondo ha bisogno di buone maniere”. Fu una grandissima lezione di vita.

In Sardegna non si riesce a dire la verità perché si tramuta l’errore in colpa, perché si è orgogliosi fino alla menzogna, perché si bada più a se stessi che al dovere di servizio verso la società. Per cui oggi, qui, diciamo la verità non per sbeffeggiare o accusare qualcuno, ma semplicemente perché senza verità non c’è vero rimedio…

Il buco della Sanità. Diciamolo chiaro, il deficit sanitario in tre anni ha assunto dimensioni paurose. L’imperatore delegato Moirano, che peraltro ha attenuato la sua originaria impostazione (“la politica mi dà gli obiettivi, per il resto scelgo io”, diceva all’inizio; oggi ripete più frequentemente: “io eseguo strategie di altri” e non difende mai la scelta dell’Ats, anche se non la critica ufficialmente), facendo di conto giunge alla cifra di 770 milioni di debito prodotto in tre anni. Ma se si sommano le aziende universitarie ospedaliere e il Brotzu, si sale. Oggi la Sardegna è la regione canaglia, per il deficit, della repubblica italiana.

La perdita di esercizio delle Asl sarde a fine 2016, fatta sui consuntivi finalmente disponibili (ma la sanità è una zona franca dell’efficienza; nella Assl di Sassari a oggi, fine settembre, i responsabili dei servizi non hanno ancora ricevuto gli obiettivi da parte dell’azienda e nessuno fiata) è di circa 316 milioni di euro. Nel solo 2016 i costi della produzione sono aumentati di 120 milioni di euro. Il punto di partenza di questa gestione sanitaria era il 2013 che aveva un deficit finanziario di 11 milioni di euro.

Diciamolo chiaro: Paci va in aula mercoledì a chiedere 117 milioni di ulteriore finanziamento per la sanità perché diversamente non si pagano gli stipendi.
La colpa non è degli anni precedenti; è di questi ed è grande. Però, chi vuole, continui a negarla e a non vederla e dunque a non porvi rimedio.

Noi del Partito dei Sardi abbiamo sin dall’inizio della legislatura preso le distanze da queste scelte e oggi lo facciamo con ancor più ragioni, ma soprattutto lo facciamo perché siamo certi che i sardi hanno le energie, morali, politiche, culturali e finanziarie, per costruire un sistema sanitario efficiente in tutto il territorio e non solo in qualche eccellenza urbana.

 Noi lo facciamo perché sappiamo che senza una visione d’insieme organica e equilibrata (e l’Azienda Unica non lo è neanche un poco), i tagli e i risparmi si traducono solo ed esclusivamente in riduzione dei servizi, come puntualmente sta accadendo. Noi lo diciamo perché siamo convinti che i grandi processi di centralizzazione (i grandi appalti, i grandi concorsi, la chiusura dei reparti e gli accorpamenti a prescindere dalla organizzazione dell’utenza  ecc.) non sono garanzie di efficienza, ma sono architetture barocche dove cresce in modo esponenziale la corruzione, l’inefficienza e il debito.

Ma di tutto questo non si riesce a parlare perché, fatta la scelta ideologica, la si vuole difendere contro ogni evidenza; perché, scelti i manager nel cerchio magico delle affinità elettive, non li si cambia anche di fronte a evidente poltronite, inadeguatezza di lavoro e difetto di risultati. Tutto in nome dell’orgoglio, una malattia che anch’io conosco e dalla quale mi sono curato. Mi sto chiedendo se non sia il caso di diffondere la terapia”. (Paolo Maninchedda, presidente PdS, da www.sardegnaeliberta.it).

Alla ricerca di sotterranei e cunicoli sconosciuti che, all’epoca di Eleonora d’Arborea, portavano dalla Reggia giudicale oltre le mura di Oristano. Questo lo scopo dei fondatori dell’associazione culturale “Oristano  Nascosta” (Marco Piras, Maurizio Casu, don Giani Pippia e Antonello Manca), il cui comune denominatore è la straordinaria passione per la storia di Oristano. La curiosità e la voglia di saperne di più sui “sentito dire” e su  quanto si è sempre raccontato e tramandato oralmente sull’esistenza di una rete sotterranea della città, costruita come una via di fuga veloce visto che si poteva passare anche a cavallo, ha spinto i componenti di “Oristano Nascosta” ad approfondire l’argomento, setacciando il sottosuolo della Oristano più sconosciuta in lungo e in largo. Quello che è venuto fuori da queste ricerche, l’associazione culturale lo ha presentato all’Hospitalis Sancti Antoni, davanti a un pubblico numeroso che ha seguito con attenzione sia i due video proposti, sia quanto raccontato dal presidente di “Oristano Nascosta”,  Marco Piras, dallo storico Maurizio Casu, da don Gianni Pippia, da Antonello Manca, dallo speleologo Gianni Loddo e dall’ex sindaco di Oristano Piero Ortu. I presenti hanno così potuto sentire frammenti della storia della città di Eleonora che non conoscevano, e  ammirare cunicoli e cisterne della Oristano di un tempo, scoperti anche grazie all’aiuto del “Gruppo speleologico oristanese”, considerato che per indagare in maniera approfondita sotterranei oscuri e difficili da affrontare bisogna rivolgersi ad esperti che procedano in tutta sicurezza. In sintesi, l’evento culturale proposto da “Oristano Nascosta” si è rivelato un successone, a dimostrazione che quando si propone qualcosa di interessante gli oristanesi accorrono in massa. Per continuare nelle ricerche, l’associazione ha bisogno della collaborazione di tutti i cittadini. Per questo motivo è stata aperta una “campagna per soci sostenitori”. Chi vuole contribuire a sostenere “Oristano Nascosta” può farlo recandosi, per il tesseramento, presso il Seminario arcivescovile di Oristano, dove don Gianni Pippia accoglierà chiunque a braccia aperte.

Decoro urbano, igiene urbana, illuminazione pubblica, viabilità, controllo del territorio, presenza delle istituzioni. Con l’assemblea pubblica di venerdì a Nuraxinieddu si è chiusa la prima settimana che il sindaco Lutzu e la giunta comunale di Oristano hanno voluto dedicare al confronto con gli abitanti delle frazioni e delle borgate. Questa settimana l’esecutivo (martedì 19 settembre, alle 18) sarà a Massama, mentre la settimana prossima, il 28 settembre, appuntamento con i residenti di Tiria e San Quirico, e il 29 settembre con quelli di Torregrande.  “Quello che viene fuori dagli incontri di Silì, Donigala e Nuraxinieddu è un quadro preoccupante – ha detto il sindaco Lutzu, che alle assemblee è stato accompagnato dagli assessori della nuova giunta comunale -. Conosciamo quelle realtà e i problemi che caratterizzano ogni frazione, ma devo dire che la situazione in questi anni è decisamente peggiorata. Lo abbiamo visto, ma soprattutto lo abbiamo sentito dai tanti residenti che abbiamo incontrato nei giorni scorsi. Alcuni problemi erano noti, come lo stato di pericolosità della 292, mentre altri sono stati una sorpresa che, oltre a lasciare perplessi, ci impone di intervenire tempestivamente.

A Donigala, ad esempio – ha detto ancora Lutzu – ci è stata segnalata la presenza di soli quattro loculi disponibili nel cimitero. Se è vero che i decessi sono in media 8/10 ogni anno si capisce bene quale sia l’urgenza d’intervenire. Da tutte le frazioni abbiamo raccolto segnalazioni sui limiti del servizio di scuolabus per le pensiline alle fermate, per i tempi necessari per raggiungere le scuole, per l’assistenza ai bambini a bordo dei mezzi. Ma da più parti c’è l’esigenza di un’attenzione maggiore da parte dell’istituzione comunale verso le frazioni, i cui abitanti non possono e non devono essere considerati cittadini di serie B. Da qui la richiesta di un attenzione maggiore alle manutenzioni a strade e marciapiedi, alla pulizia di strade e aree verdi, alla sicurezza di quelle arterie più trafficate, dove i limiti di velocità non sono rispettati e creano situazioni di pericolo. La precedente amministrazione ha fatto una bella cosa, posizionando le ceramiche in diversi punti della città, migliorandone la bellezza e contribuendo a dare un senso all’immagine di “Oristano città della ceramica” – ha ripetuto il sindaco Lutzu negli incontri -. Ma sarebbe stato giusto avere la stessa attenzione per le frazioni, magari vedere sì le ceramiche in città ma anche qualche opera in più nelle frazioni”.

Alle ultime elezioni nelle frazioni la coalizione di centrodestra che ha sostenuto la candidatura di Andrea Lutzu ha ottenuto risultati molto importanti: “Se in città abbiamo avuto medie superiori al 60% (come mai era avvenuto in precedenza. ndr), nelle frazioni abbiamo toccato punte dell’80% (a ulteriore dimostrazione della pesante batosta subita dal Pd e dalla variegata coalizione di centrosinistra. ndr). È il segno di una richiesta di attenzione verso i problemi delle frazioni, un mandato preciso per questa amministrazione, che non solo si sente responsabilizzata in tal senso, ma vuole mettere le frazioni tra le priorità principali”. Lutzu ha confermato l’impegno a favorire in ogni frazione la nascita di un comitato rappresentativo dei residenti, con il compito di dialogare con l’amministrazione comunale per favorire l’esame più rapido dei problemi e una repentina soluzione. “I consigli di circoscrizione – ha sostenuto Andrea Lutzu – erano un ottimo strumento in questo senso, purtroppo sono stati soppressi per legge, ma da parte nostra c’è l’impegno a creare degli organismi di consultazione che favoriscano il confronto con il comune. Cito solo un caso, a Nuraxinieddu: a fronte di una richiesta di collaborazione, il comune ha fornito i materiali e un gruppo di cittadini ha realizzato un pregevole lavoro di manutenzione di alcune aree della frazione”.

Il comune di Oristano ha aderito a un progetto di Servizi innovativi per la terza età (Site), che prevede la creazione di una impresa sociale costituita al 60% da immigrati e al 40% da cittadini italiani. “L’impresa – ha spiegato l’assessore dei Servizi sociali, Gianna De Lorenzo – erogherà nel territorio comunale servizi di vari genere agli anziani e alle loro famiglie. In particolare, si tratta di servizi di “badantato”, ma anche di trasporto e di turismo sociale, servizi artigianali per piccole riparazioni domestiche (idraulica, elettricità e falegnameria) e di consegna della spesa a domicilio per i generi di prima necessità. La proposta di adesione al progetto è stata avanzata al comune dalla cooperativa sociale “Studio Progetto 2”, e fa riferimento alla seconda edizione dell’Iniziativa Immigrazione promossa dalla Fondazione Con il Sud, nell’ambito di intervento “Progetti speciali e innovativi”, che mette a disposizione due milioni e mezzo di euro per favorire programmi di inclusione lavorativa degli immigrati presenti nelle regioni meridionali (Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia)”. Secono la delibera adottata dalla giunta Lutzu, il comune potrà partecipare attivamente al progetto Site tramite i propri servizi sociali nell’identificazione e selezione dei beneficiar, ma anche nella mediazione e sensibilizzazione della comunità locale e nella divulgazione delle buone pratiche per la trasferibilità dell’approccio operativo su altri territori.

Sabato 23 settembre, alle 20.30, nella chiesa di San Martino, in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio”, avrà luogo la conferenza-concerto “Il complesso del San Martino di Oristano: novità archivistiche e musiche del XVI e del XVII secolo”, organizzata dalla Fondazione Sa Sartiglia, con il contributo del comune di Oristano. Nel corso della serata, dopo i saluti del sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e dell’assessore alla cultura, Massimiliano Sanna, i lavori proseguiranno con l’intervento dell’archivista paleografo, Sebastiano Fenu, e con l’esibizione del Coro polifonico etnico Eleonora d’Arborea di Oristano, diretto dal maestro Antonello Manca, e del Coro Su Cuncordu ‘e Mesaustu della Cattedrale di Oristano, diretto dal maestro Nicola Lentis. Le “Giornate Europee del Patrimonio” sono promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea, con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee. Si tratta di un’occasione di straordinaria importanza per riaffermare il ruolo centrale della cultura nelle dinamiche della società italiana. Il tema scelto dal Consiglio d’Europa per l’edizione 2017 è “Cultura e Natura”.

Anche Oristano, grazie al Consorzio Uno, parteciperà alla Settimana europea delle Biotecnologie. La “Biotech Week” è un evento organizzato dalle principali associazioni di categoria a livello mondiale (per l’Italia, Assobiotec di Federchimica), in programma quest’anno dal 25 settembre al 1° ottobre, che vede quattro continenti (America, Asia, Europa e Oceania) insieme per celebrare una settimana di eventi e manifestazioni dedicati al settore delle biotecnologie. La manifestazione, nata oltre dieci anni fa in Canada, approdò in Europa nel 2013 per volontà di EuropaBio (Associazione europea delle imprese biotech), in occasione del 60° anniversario della scoperta del Dna. L’evento si propone di sollecitare incontri simultanei di informazione e divulgazione scientifica sul tema delle Biotecnologie, con i suoi diversi settori di applicazione, e di esaltare il ruolo chiave che queste tecnologie hanno nel miglioramento della qualità della vita. Il Consorzio Uno, come detto, ha aderito anche quest’anno alla “European Biotech Week” e, in collaborazione con L’Università di Cagliari, ha organizzato una serie di eventi che si collocano, a pieno titolo, tra le iniziative di orientamento portate avanti dall’Università di Oristano all’interno del progetto “UNOrienta”. Il programma si apre il 25 settembre, alle 19, al Chiostro del Carmine, con la conferenza “Le Biotecnologie sulla tavola: dagli Ogm al bio, le verità nascoste nel cibo che portiamo in tavola”, tenuta da Beatrice Mautino. La relatrice, affermata giornalista scientifica e scrittrice, dialogherà col pubblico su alcuni dei temi più caldi relativi alle biotecnologie. Beatrice Mautino è laureata in Biotecnologie Industriali, ha un dottorato di ricerca in Neuroscienze all’Università di Torino e un master in Comunicazione della scienza presso “Il rasoio di Occam”. Si è occupata di ricerca all’Università di Torino ed è attualmente divulgatrice scientifica, specializzata in progettazione di laboratori, mostre interattive ed eventi scientifici. Mautino ha curato, fra l’altro, la mostra fotografica “I viaggi di Luca Cavalli-Sforza” e la mostra “Food – La scienza dai semi al piatto”. Sempre per quanto riguarda il programma, durante la mattinata del 25, 26 e 27 settembre, presso il Centro Laboratori di viale Diaz, a Oristano, il Consorzio Uno ha organizzato una serie di open day, dal titolo “Il mondo delle Biotecnologie: viaggio dentro i laboratori Biotech”, che vedranno protagonisti 150 studenti delle scuole superiori. Il programma si chiude il 28 settembre, con un corso di formazione rivolto agli insegnanti di Scienze delle scuole superiori, dal titolo “Esperimenti e modelli per le biotecnologie a scuola: percorsi di laboratorio sui batteri per l’industria e l’ambiente”.

Sono prorogati al 30 settembre, i termini per la presentazione delle domande per l’iscrizione alla Scuola Civica di Musica di Oristano per l’anno scolastico 2017/2018. Le domande possono essere presentate per l’iscrizione ai corsi di batteria, canto lirico, canto moderno, chitarra classica, chitarra moderna, clarinetto, fisarmonica, flauto traverso, pianoforte, sassofono, violino, launeddas, organetto diatonico, arpa, contrabbasso, musica e nuove tecnologie, tromba, violoncello. l corsi per arpa, contrabasso, musica e nuove tecnologie, tromba e violoncello verranno attivati con un minimo di cinque iscritti. Per la frequenza alla scuola civica è previsto il pagamento delle seguenti quote: iscrizione annuale € 35; quota mensile corso di strumento e solfeggio € 40; quota mensile solo per propedeutica € 15. Le domande di iscrizione devono essere presentate all’Informacittà, nella sede di piazza Eleonora (palazzo Campus Colonna) entro il 30 settembre. l pagamenti per l’iscrizione e la frequenza dovranno essere effettuati con modalità che verranno comunicate successivamente. l moduli di domanda sono disponibili presso Informacittà, Urp del comune di Oristano, e nelle sedi comunali aperte nelle frazioni e sul sito istituzionale www.comune.oristano.it . Per ulteriori informazioni si possono contattare gli uffici dell’Informacittà allo 0783/791306 e la Segreteria della Scuola allo 3475698253 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12).

Trionfo dell’ex olimpionico Natale Chiaudani nella giornata finale del primo weekend di salto ostacoli proposto dal Sardegna Jumping Tour, a Tanca Regia di Abbasanta. In sella al belga Habibi Van de Maltahoeve, il plurimedagliato cavaliere ha realizzato un percorso netto nelle due manche del Gran Premio con ostacoli a 145cm, che metteva in palio 20 mila dei 49.100 euro totali, nella tre giorni dedicata al concorso nazionale a sei stelle. Dietro Chiudani, con 4 penalità, si è piazzato il romano Paolo Pomponi con Caroso. Terzo ancora Natale Chiaudani in sella a Costantin 72, sempre con 4 penalità. Sul podio poteva esserci anche il sardo Andrea Guspini. L’agente della Polizia penitenziaria ha disputato una perfetta prima manche, mentre nella seconda senza l’errore al primo ostacolo avrebbe guadagnato due posizioni con Ocean Girl, sella italiano allevato da Alessandra Diaz. Natale Chiaudani è stato mattatore anche nella C135 a tempo, conquistando prima e seconda piazza. Grande risultato anche per il giovane cavaliere sardo, Thomas Dastara, che con Hornet’s Silber è arrivato terzo, senza penalità ma con un tempo superiore. Nella C130 mista, invece, successo dell’armatore-cavaliere Eugenio Grimaldi, su Quando 35, col tempo di 38″02, appena 25 centesimi in meno della sarda Sara Salaris, che ha fatto un buonissimo percorso con Peleu, dell’azienda Correddu-Pecchio. Tra le altre vittorie della giornata da segnalare nella C125 a tempo, il bis di Alessandro Caddeo, su Luna Notturna, dopo il successo di venerdì nella C120 a tempo. A premiare i migliori cavalieri delle gare più importanti sono stati il direttore generale di Agris Sardegna, Roberto Zurru; il capo del Dipartimento di ricerca per l’incremento ippico dell’Agris, Raffaele Cherchi; e l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha ribadito l’importanza di una programmazione pluriennale per rilanciare il comparto. Basti dire che dopo l’edizione dell’anno scorso del Sardegna Jumping Tour c’è stato un piccolo boom nella vendita dei puledri di tre anni e mezzo, risvegliando un mercato che aveva rallentato paurosamente.

 

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