Terzo raduno mondiale degli Zorro a Oristano.
Lunedì 11 aprile l’Università di Aristan ha pubblicato sulla sua pagina Facebook questo appello: “Caro Zorro, ti sei sempre battuto con coraggio astuzia e ironia contro l’arroganza del potere, per questo la zeta è diventata un simbolo di giustizia per tutti gli oppressi.
Ora però Vladimir Putin, applicando la tua zeta sui suoi ordigni di morte, ne ha ribaltato completamente il senso trasformandola in un simbolo di ferocia e sterminio.
La fluttuante Università di Aristan che, come sai, con i suoi corsi di Scienze della Felicità e di Prevenzione dell’Idiozia Esagerata, assegna lauree in Teoria e Tecniche di Salvezza dell’Umanità, oggi ti chiede formalmente di restituire il senso originario alla tua nobile zeta profanata. Ritorna. Ti aspettiamo”. (Filippo Martinez, Rettore dell’Università di Aristan).
E Zorro ha risposto. Ecco il suo dispaccio.
“La zeta è mia.
Soltanto mia.
Io sono chi mi ha sognato.
Chi ha sperato che arrivassi.
Chi ha creduto di vedermi in una notte di luna.
Sono tutti quelli che in un mantello nero
hanno capito di essere me.
Sono Zorro.
La più umana delle giustizie divine.
E sto arrivando”.
Dopo la risposta di Zorro l’Università di Aristan ha annunciato “ il terzo raduno mondiale degli Zorro”, per venerdì 27 e sabato 28 maggio. Il tema sarà “La zeta è mia! Io sono Zorro”. Il raduno si terrà a Oristano (come già i due precedenti del 1983 e del 2004). “È importante, – fa sapere l’Università di Aristan – che gli Zorro giungano a migliaia, che gli Zorro giungano da tutto il pianeta, che gli Zorro giungano da tutte le generazioni, fino alla Zeta”.
Aumentano i visitatori nei musei e nei luoghi di cultura dell’Oristanese. Sono state 2.428 le persone che solo nel giorno di Pasquetta hanno scelto Tharros, Museo Giovanni Marongiu e Torre spagnola. Nel 2019 erano stati 2345. Nel giorno di Pasqua sono stati invece 639 contro i 777 del 2019. Un dato quindi di sostanziale conferma dopo due anni difficilissimi con i siti rimasti chiusi a causa della pandemia. L’area di Tharros, anche nel 2022, continua a fare da traino per il sistema con 289 ingressi nel giorno di Pasqua e 1066 nel lunedì dell’Angelo. Bene soprattutto in quest’ultima giornata anche il Museo e la Torre con 693 e 669 ingressi. “Stiamo finalmente assistendo – afferma il sindaco di Cabras Andrea Abis – a una ripresa decisa dei numeri che confermano il grande valore attrattivo dei nostri siti culturali, uno dei gioielli di un territorio che ha tanto da offrire e che resta in cima ai desideri di tanti visitatori e turisti. Con la Fondazione – prosegue – stiamo lavorando attivamente per la promozione internazionale di un patrimonio culturale e monumentale unico, che costituisce un asse fondamentale per lo sviluppo culturale ed economico di Cabras”. Per il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, “…si tratta di dati positivi che ci permettono di guardare avanti verso nuovi importanti traguardi. Voglio fare i complimenti al Comune di Cabras e alla Cooperativa Penisola del Sinis, Questi dati sono merito della loro resistenza e dei loro sforzi per tenere viva una realtà eccezionale. Ora lavoriamo insieme perché i numeri possano crescere ulteriormente”.
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