Dopo mesi di polemiche, anche aspre, sulla proposta di legge regionale relativa alla gestione del territorio presentata dall’amministrazione regionale, finalmente il presidente della Regione autonoma della Sardegna, Francesco Pigliaru ha dichiarato pubblicamente che si aprirà una fase di “dibattito collettivo”.
Bene, sarà la volta buona? Chi lo sa.
Un fatto è certo, la deliberazione della giunta regionale n. 14/4 del 16 marzo 2017, di approvazione del disegno di legge “Disciplina generale per il governo del territorio”, afferma testualmente: “il disegno di legge sarà … pubblicato in una apposita sezione del sito istituzionale e aperto alle osservazioni di tutti gli attori coinvolti sui temi della pianificazione territoriale e paesaggistica: parti istituzionali, parti economiche e sociali, università, ordini professionali, organismi in rappresentanza della società civile, associazioni ambientali, soggetti portatori degli interessi e delle volontà dei territori”.
Secondo gli intendimenti espressi dalla giunta Pigliaru, si sarebbe dovuto svolgere “…un processo di partecipazione attiva degli attori coinvolti sui temi della pianificazione territoriale e paesaggistica”. In realtà, non c’è stato nulla di tutto questo. Anzi, spesso e volentieri ci sono stati pesanti attacchi da parte di esponenti della giunta contro chi “osava” dissentire e denunciare i gravissimi rischi per l’ambiente e, in particolare, le coste.
Finora il “dibattito civile, serio, sereno, tecnico e anche giustamente appassionato” auspicato dal presidente Pigliaru non s’è visto. Rimangono, così, tutte le critiche espresse, in particolare in riferimento agli aumenti volumetrici “a pioggia” anche nella fascia costiera e nella fascia di massima tutela dei metri 300 dalla battigia marina, alla possibilità di reiterare aumenti volumetrici per le strutture ricettive che ne avevano già beneficiato in precedenza (art. 31, commi 6° e 7° del disegno di legge regionale), nonchè all’Allegato A – art. A4 che ammette, in fascia costiera, il “riciclaggio” con aumenti volumetrici di “seconde case” (anche ancora non realizzate!) in esercizi alberghieri, e alla possibilità di deroga continua a leggi e pianificazione paesaggistica in presenza di proposte di ritenuta eccezionale importanza sul piano economico-sociale (art. 43 del disegno di legge regionale).
Ce ne sarebbe abbastanza per stravolgere definitivamente qualsiasi normativa di tutela costiera e il Piano paesaggistico regionale (PPR), tuttora da estendere all’intero territorio regionale. La giunta Pigliaru vuole voltare pagina e iniziare concretamente un reale processo che coinvolga seriamente i cittadini sardi oltre che i soliti portatori di interessi immobiliari?
Bene. Lo faccia. Sarebbe ora. (Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus)
Per le imprese e i professionisti che lavorano con la Pubblica Amministrazione della Sardegna, arrivano notizie positive sul pagamento delle fatture, che vengono saldate con una media di 65 giorni, visto che ne servono 42 ai Comuni, 98 agli Enti Sanitari e 39 agli altri Enti. In ogni caso si registra ancora uno sforamento medio di 35 giorni. I dati sulla velocità del saldo fatture pongono la nostra regione al 14° posto in Italia (media 58 giorni). Al primo posto c’è la Provincia Autonoma di Bolzano, con 36 giorni, e all’ultimo il Molise con 107 giorni. Nei territori delle ex Province, gli Enti Pubblici più veloci a saldare le fatture sono quelli di Oristano con 37 giorni, seguiti dal Medio Campidano con 44 e da quelli di Nuoro con 53. Nonostante il 57,4% delle Pubbliche Amministrazioni sarde paghi entro i termini di legge (30 giorni per i Comuni e 60 per le Amministrazioni Sanitarie), il restante 42,6% salda i propri debiti ancora con un considerevole ritardo. A certificare questi risultati è la rilevazione dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna dal titolo “Tempi di pagamento della P.A.”. Rilevazione ricavati dai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze al 22 settembre scorso. Tornando indietro di 18 mesi (al 31 dicembre 2015) i dati “raccontavano” di come nell’Isola occorressero, in media, 103 giorni per saldare le fatture alle imprese, mentre per i pagamenti sanitari si arrivava a una media i 133 giorni, ovvero si “sforava” di 73 giorni con le fatture ordinarie e di 43 nella sanità. Ma è ancora lontano, comunque, il termine ordinario di 30 giorni stabilito dalla Direttiva Comunitaria sui pagamenti 2011/7/UE, recepita con il decreto legislativo 9 novembre 2012 n.192; termine derogabile in alcuni casi non oltre i 60 giorni, come per acquisti del Servizio sanitario nazionale. Nella classifica generale di tutti gli Enti più celeri, a livello nazionale, al settimo posto assoluto troviamo gli enti della provincia di Oristano (37 giorni). La lista vede al primo posto (25 giorni) Mantova e Sondrio e buon ultimo Catanzaro con 111 giorni. Focalizzando l’attenzione sui Comuni pagatori più veloci, a livello nazionale troviamo l’Ogliastra seconda con 26 giorni, Carbonia-Iglesias terza con 27, Medio Campidano quarta con 28, Sassari decima con 30. Prima Sondrio con 25 mentre all’ultimo posto c’è Campobasso con 114. Tra gli Enti Sanitari, il peggiore a livello nazionale è Sassari che salda con 138 giorni di media, mentre il migliore, sempre a livello nazionale, è Oristano (17 giorni). Da segnalare i 144 giorni dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari e i 135 dell’Azienda per la tutela della Salute di Sassari.
Favorire l’inserimento o il reinserimento a scuola del bambino e dell’adolescente con diabete, attraverso un percorso di formazione e addestramento individuali forniti dalle equipe sanitarie al personale scolastico, docente e non docente, che volontariamente si rende disponibile nel caso in cui nella sua scuola o classe sia presente un bambino affetto dalla malattia. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato questa mattina, nella sede dell’Ats-Assl di Oristano, dalla dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Pierangela Cocco, e dal direttore dell’Area socio-sanitaria di Oristano, Mariano Meloni. “Si tratta del primo protocollo del genere in Sardegna, nato per rispondere alle esigenze dei bambini e ragazzi con diabete in ambito scolastico”, ha dichiarato Meloni -. “E’ un giorno importante per il mondo della scuola – ha sosteuto Pierangela Cocco -. Nella nostra provincia il problema degli studenti con diabete è molto sentito, e grazie alla collaborazione fra Assl e scuole riusciremo a superare le difficoltà che oggi ragazzi, insegnanti e familiari si trovano a fronteggiare» ha affermato Pierangela Cocco. Il documento, che mette in rete istituzioni scolastiche e sanitarie, traccia un dettagliato percorso operativo di presa in carico dell’alunno con diabete, dando una risposta concreta alle molte famiglie e agli stessi operatori scolastici che, fino ad oggi, vivono spesso l’accoglienza in classe degli studenti con diabete in maniera problematica. Non essendo presente a monte una specifica formazione sanitaria sulla gestione della malattia da parte del personale scolastico, l’assistenza è spesso delegata ai familiari e la permanenza a scuola dei piccoli è resa insicura dal costante rischio di crisi ipoglicemiche. Grazie al protocollo, ciascun alunno di età compresa tra gli 0 e i 18 anni, residente nella provincia di Oristano, d’ora in avanti potrà ricevere un’assistenza migliore anche all’interno della scuola. Non appena ricevuto il Piano individuale di assistenza in ambito scolastico (Piaas) da parte della famiglia del bambino con diabete, il dirigente scolastico della scuola metterà in moto gli ingranaggi previsti dall’accordo. Suo compito sarà infatti quello di contattare il direttore del distretto socio-sanitario Assl su cui ricade il suo istituto e trasmettergli l’elenco del personale scolastico che si rende disponibile all’esecuzione di glicemia, somministrazione di insulina ed eventualmente di glucagone. Ricevuta la richiesta del dirigente scolastico, il direttore del distretto Assl (tre quelli presenti in provincia: Oristano, Ales-Terralba e Ghilarza-Bosa) mobiliterà tempestivamente l’equipe sanitaria multidisciplinare già individuata, costituita da medici, infermieri e psicologici, deputata a formare il personale scolastico sul proprio territorio. Ciascun incontro formativo – della durata di circa tre ore – sarà improntato all’analisi del singolo caso per cui è stato richiesto l’intervento e, dopo una breve parte teorica, sarà affrontata prevalentemente quella pratica. Agli incontri, oltre al personale della scuola, saranno invitati anche i genitori dello studente interessato. L’intero percorso è stato curato per la Assl di Oristano dal coordinatore del programma del Piano regionale di prevenzione “Una scuola in salute” Roberto Puggioni, in collaborazione con la responsabile scientifica del progetto “Scuola e diabete” Luisa Mereu, medico diabetologo pediatra dell’unità operativa di Pediatria dell’ospedale San Martino di Oristano, e del referente per l’educazione alla salute dell’Istituto scolastico provinciale Emilio Chessa. Importante anche la collaborazione dei direttori dei Distretti socio-sanitari di Oristano Antonio Delabona, di Ales-Terralba Peppinetto Figus, di Ghilarza-Bosa Francesco Pes, che avranno il compito di attivare sui territori le equipe sanitarie composte da medici e infermieri deputati alla formazione degli operatori scolastici.
La giunta regionale ha dato il via libera alla ripartizione delle risorse destinate alle amministrazioni provinciali e alla Città Metropolitana di Cagliari per le operazioni di bonifica, rimozione e smaltimento dell’amianto. L’esecutivo ha messo a disposizione uno stanziamento complessivo di un milione e 200 mila euro, così ripartito: 338 mila euro alla Provincia Sud Sardegna, 298 mila alla Città Metropolitana di Cagliari, 279 mila a quella di Sassari, 157 mila alla Provincia di Oristano e 126 mila euro alla Provincia di Nuoro. Province e Città Metropolitana assegneranno ai privati i relativi contributi per gli interventi negli immobili di cui sono proprietari. Le amministrazioni dovranno attivare una procedura di evidenza pubblica, esclusivamente mediante pubblicazione di un bando o avviso, così come indicato nel “Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto”, approvato dalla Giunta alla fine del 2015. Il contributo erogato coprirà, in via prioritaria, i costi per la rimozione, l’incapsulamento dei materiali contenenti amianto, il trasporto e lo smaltimento in un impianto autorizzato. Le eventuali somme residue potranno essere destinate alle spese per la progettazione, la redazione del piano di lavoro, le spese di cantiere, di ponteggio, di analisi e sicurezza nella misura massima del 30% dei costi sostenuti per rimozione, incapsulamento, trasporto e smaltimento.
E’ un falchetto Gir Sacro di otto mesi, si chiama Pierre, e si avvia a diventare il terrore dei piccioni e degli storni che hanno messo su casa nelle piazze più frequentate di Oristano. Dopo averle provate tutte o quasi tutte, inutilmente, il comune di Oristano sembra infatti deciso ad ingaggiarlo assieme ad alcuni suoi colleghi, per restituire un po’ di decoro alle piazze storiche oristanesi. Piazza Roma in primo luogo, dove i piccioni si dissetano alla fontana che sta davanti alla Torre dei giudici di Arborea e gli storni, a migliaia, trovano rifugio per la notte tra le fronde di alcuni maestosi ficus. Oggi è stata una giornata di prove generali. Pierre l’ha superata a pieni voti. Con una serie di passaggi a velocità stratosferica li ha fatti sparire nel giro di pochi minuti, e l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri, è pronto a firmargli il contratto. Per tutti gli oristanesi che si lamentano quotidianamente del guano che rende scivolosi i marciapiedi e inutilizzabili le panchine, e del fracasso notturno, saranno sicuramente soldi ben spesi. Oltre che in piazza Roma, se la cosa andrà in porto, i falchi opereranno per qualche mese anche in piazza Eleonora, in piazza Manno e in piazza Mariano, dove il monumento di marmo bianco intitolato ai Caduti di tutte le guerre è diventato un posatoio per i piccioni.
Venerdì 20 ottobre, alle 18.30, al Centro di documentazione sulla Sartiglia, all’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, secondo appuntamento di “Raccontando la Sartiglia”. II progetto, attraverso una serie di incontri-dibattito, mira ad approfondire tradizioni, usi e costumi dell’antica giostra coinvolgendo attivamente protagonisti, appassionati e l’intera comunità. Questa volta si parlerà di cavalli e cavalieri di Sartiglia, del passato e del presente fino ad arrivare, in particolare, alla figura de su Componidori.
Presso l’Ufficio Elettorale del comune di Oristano è possibile apporre la propria firma per chiedere un referendum regionale sull’inserimento del principio di insularità nella Costituzione italiana. L’Ufficio Elettorale è aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12, il martedì e giovedì anche nel pomeriggio dalle ore 16 alle ore 18.
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