Aumento costi smaltimento rifiuti: i sindaci chiedono l’intervento della Regione.
Cresce la preoccupazione dei Comuni della provincia di Oristano per l’aumento della tariffa per lo smaltimento della frazione del secco dei rifiuti solidi urbani. Dall’inizio dell’anno si è passati da 184 a 292 euro a tonnellata, con un incremento del 54%.
“Un aumento insostenibile che mette a repentaglio la tenuta dei bilanci comunali e la pazienza dei cittadini – hanno detto i sindaci della provincia e i consiglieri regionali, che questa mattina si sono riuniti nella sala consiliare del Comune di Oristano, su iniziativa del Consorzio Industriale provinciale oristanese -. Occorre un impegno urgente della Regione per far fronte a questo problema”.
Sono stati il presidente del Consorzio, Gianluigi Carta, e il direttore, Marcello Siddu, a spiegare agli amministratori locali in che modo si è giunti all’aumento della tariffa per lo smaltimento del secco e quali siano le possibili soluzioni che al momento si presentano.
“Il Consorzio, quale ente pubblico a servizio delle comunità locali, consapevole della difficoltà per i Comuni di far fronte a tale aggravio tariffario, si è attivato per individuare possibili soluzioni idonee a limitare questo incremento – ha detto il presidente Carta -. Abbiamo richiesto alla Regione un sostegno finanziario per la copertura dei costi di investimento sostenuti dall’ente, in maniera da poter eliminare dalle tariffe di smaltimento la componente necessaria alla copertura degli ammortamenti. In questo modo si potrebbe ottenere un significativo contenimento della tariffa del secco residuo, stimato per l’anno 2023 in circa 80 euro per tonnellata, con effetti positivi anche per gli esercizi futuri, quando il rifiuto secco residuo dovrà essere conferito al termovalorizzatore di Macchiareddu”.
Ma ogni soluzione non può che passare dalla Regione, e su questo aspetto se da un lato i sindaci si sono detti pronti a manifestare a Cagliari, i consiglieri regionali del territorio (erano presenti Emanuele Cera, Annalisa Mele, Gianni Tatti, Diego Loi e Alessandro Solinas) hanno preso l’impegno di presentare un emendamento al collegato alla finanziaria.
“Un impegno bipartisan quello dei consiglieri regionali, di maggioranza e di minoranza, che evidenzia l’importanza del problema e l’urgenza di affrontarlo, visto che in consiglio regionale è imminente l’esame del collegato alla legge finanziaria – ha detto il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna -. Sono certo che il nostro appello non cadrà nel vuoto e che la Regione saprà comprendere le difficoltà che non sono quelle di un Comune, ma dell’intera totalità delle comunità della provincia.
Occorre un intervento per il 2023 e, contestualmente, una soluzione duratura che metta al riparo i bilanci dei comuni e quelli della famiglie. Quelle stesse famiglie che a Oristano hanno permesso di superare la quota dell’80% di raccolta differenziata, per le quali ancora siamo riusciti a non aumentare le tariffe, ma che in futuro, invece delle annunciate riduzioni, potrebbero dover subire forti rincari nella Tari”.
Mercoledì 21 giugno, dalle 9 alle 13, il Ceas Aristanis (Centro di educazione ambientale e alla sostenibilità) sarà presente con uno stand, in piazza Eleonora, per coinvolgere la cittadinanza e i giovani in un’azione di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale e riduzione dell’uso di plastica. Gli operatori del Ceas e gli utenti del Centro di aggregazione giovanile “Flavio Busonera” distribuiranno i semi di luffa da coltivare e curare nelle proprie case. “La luffa è una spugna vegetale che non rilascia micro-plastiche nell’ambiente durante l’uso – spiega Antonio Ricciu, coordinatore del Ceas Aristanis -. I semi e i frutti della luffa sono il risultato del progetto “L’orto della Sostenibilità” che il Ceas promuove da diversi anni presso le aree del centro a Sa Rodia”. “La presenza degli operatori del Ceas e la donazione di un prodotto naturale – aggiunge l’assessore comunale all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda – offre una nuova occasione per riflettere sull’importanza della difesa dell’ambiente, compito al quale tutti i cittadini sono chiamati, anche attraverso azioni molto semplici come l’utilizzo di prodotti naturali non inquinanti”.
Commenti recenti