Lug 11

Crisi: ancora un rinvio per il consiglio comunale di Oristano in attesa dell’inciucio.

Ennesimo rinvio, questa volta a data da destinarsi, per il consiglio comunale di Oristano, causa crisi.

La seduta odierna ha ricalcato lo stesso canovaccio della volta scorsa. Sindaco assente assieme ai consiglieri di Sardegna 20Venti, Psd’Az, il consigliere di Forza Italia, alcuni consiglieri dell’opposizione (giustificati) e il battitore libero Locci.

Alle 18,30 i consiglieri presenti erano 13 e il presidente del consiglio comunale Puddu ha dichiarato aperta la seduta. Poi, secondo copione, vista la crisi, Puddu ha convocato i capigruppo. Al rientro in aula è stato ripetuto l’appello, che questa volta ha fatto registrare la presenza di 15 consiglieri: ai 13 presenti al primo appello si sono aggiunti Della Volpe e Marchi.

“I capigruppo ritengono che, considerata la crisi in atto, sia inopportuno procedere – ha detto il presidente Puddu relazionando sui lavori della conferenza dei capigruppo -. La parte della maggioranza vorrebbe proseguire, ma da parte della minoranza non c’è l’apertura per fare il rendiconto che è l’unico documento che potremmo discutere in questa assise. Per quanto riguarda la delibera sugli usi civici occorrerebbe infatti una maggioranza qualificata di 17 consiglieri. Ritengo quindi doveroso procedere con lo scioglimento della seduta”.

Lo scioglimento della riunione ha mandato su tutte le furie i consiglieri di FdI, Udc e Prospettiva Aristanis, che hanno fortemente contestato il rinvio.

In mattinata, questa forze politiche avevano emesso un comunicato sulla crisi, dove sostenevano di non capire “…la scelta del sindaco di voltare le spalle a una parte della maggioranza che lo ha eletto, per rivolgersi a coloro che hanno perso le elezioni.  Noi ci sentiamo la parte viva e attiva della cittadinanza e lo abbiamo dimostrato con la nostra presenza in aula giovedì scorso. Saremo in aula anche oggi (e così è stato. ndr) per votare dei provvedimenti importanti per la città: è da più di 20 anni che si attende una soluzione per il problema degli usi civici a Torre Grande

 D’altra parte non riusciamo a capire come una semplice trattativa per l’allargamento della maggioranza possa essere sfociata in una crisi politica di questa portata (e questo non lo hanno capito neppure gli oristanesi. ndr). Al sindaco – si legge ancora nella nota di FdI, Udc e Prospettiva Aristanis – non sono mai mancati i numeri e i voti per portare avanti il programma della coalizione, tanto da approvare tutte le proposte avanzate dalla giunta comunale.

Riteniamo, dunque, che la soluzione migliore sia quella di rispettare il responso elettorale, tentando il ripristino della maggioranza originaria, abbandonando le lusinghe della sinistra che, abitualmente, quando esce sconfitta dal responso elettorale, prova ad arrivare al governo grazie a inciuci e intrighi di palazzo.

D’altronde, se è vero che non è semplice fare sintesi politica nella coalizione che è stata premiata dagli oristanesi, non riusciamo a capire come sia possibile farla con i partiti di centrosinistra (come il Pd e Oristano Più) che sono stati relegati all’opposizione dalla città e che, anche in occasione dell’approvazione del bilancio, hanno dimostrato di agire con metodi poco seri e pretestuosi, avendo come unico intento quello di fare ostruzione impedendo che il programma elettorale venga portato a termine”.

Intanto, gli incontri tra il sindaco e singoli esponenti della ipotetica nuova “maggioranza pastrocchio” proseguono, nel tentativo di trovare la quadra ed estrarre dal cilindro una maggioranza che, con tutta probabilità, visti i precedenti e le macroscopiche differenze, durerà quanto un batter di ciglia.

Preso atto della frattura tra i partiti che lo hanno sostenuto durante  questo primo anno (per il sindaco a dir poco  disastroso), e constatato l’inconcepibile diniego di Massimiliano Sanna ad andare avanti con la maggioranza che lo ha proposto al giudizio degli elettori, sarebbe più dignitoso per il sindaco rassegnare le dimissioni e riandare alle urne, invece di tentare un orripilante pasticcio politico che lo sta rendendo ridicolo agli occhi di tutta la città.

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Oristano ha approvato il bilancio di esercizio 2022. Il conto economico, che chiude con un utile di 2.180 euro, presenta un valore della produzione derivante da ricavi per un milione 91 mila euro, costi per servizi per 450 mila euro e per il personale per 565 mila euro. L’unico indice negativo che figura nel bilancio riguarda l’indice di ritorno attivo che analizza i crediti: al 31 dicembre 2022 la Fondazione Oristano vantava crediti per 482 mila euro, 382 mila dei quali dalla Pubblica amministrazione. “La difficoltà nell’incassare i crediti pesa nella gestione finanziaria della Fondazione – è stato sottolineato durante la riunione del Consiglio di amministrazione -. Il ritardo nell’erogazione dei contributi pubblici condiziona pesantemente il pagamento dei fornitori e questo è un problema che è diventato ormai una costante”. Al di là dei numeri, la presentazione del bilancio di esercizio, che ha coinciso anche con la presentazione del bilancio sociale, ha offerto l’occasione al Consiglio di amministrazione uscente di fare una riflessione sul lavoro svolto e sul futuro della Fondazione Oristano nel momento del passaggio di testimone ai nuovi rappresentanti del Comune: Carlo Cuccu, Antonello Gallus e Maria Cadeddu. Il presidente uscente Francesco Deriu e i responsabili dei Comitati, Giulia Contu per il turismo, Santina Raschiotti per la cultura, e Luigi Cozzoli per la Sartiglia, hanno descritto le tanti attività realizzate: l’info point turistico in piazza Eleonora, la pubblicazione dei nuovi siti internet e della rivista scientifica Aristana, l’attività dell’Antiquarium Arborense, della Pinacoteca Carlo Contini, dell’Archivio storico comunale e del Centro di documentazione sulla Sartiglia, l’eccellenza di Circe, la Sartiglia e la rete europea delle giostre all’anello, le prospettive legate all’utilizzo dello spazio espositivo del Foro boario. “Ho avuto l’onore prima di essere nominato membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Oristano grazie alla fiducia dell’allora sindaco Andrea Lutzu e dell’assessore Massimiliano Sanna, poi di essere scelto come presidente della Fondazione – ha detto il presidente uscente Francesco Deriu nel suo intervento di commiato -. Grazie all’aiuto dei colleghi consiglieri, dell’ufficio comunicazione e cultura ho provato ad assolvere in modo dignitoso questo incarico. Grazie a loro e ai dipendenti della Fondazione abbiamo cercato di comporre i contorni di una missione nascente, quella della gestione culturale e turistica della città di Oristano, che potessero individuare un ruolo specifico e un indirizzo strategico per la città stessa. Lasciando la presidenza mi corre l’obbligo non solo di ringraziare, ma di portare alla pubblica attenzione i meriti dei dipendenti della Fondazione, i custodi, le guide, i tecnici, gli archivisti, i responsabili e, in rappresentanza di tutti, il lavoro del direttore Francesco Obino e della coordinatrice amministrativa Nadia Usai, sulla cui dedizione e non solo sulla cui professionalità si sostiene l’attività della Fondazione. Da ultimo una riflessione sul meccanismo di partecipazione che la Fondazione è in grado di innescare nella vita della comunità e che auspico prosegua e migliori. I Comitati, i Centri di Documentazione e il Cda stesso sono strumenti attraverso cui i cittadini, e io ne sono un esempio, hanno la possibilità di provare a contribuire in base alle loro inclinazioni e professionalità a migliorare la vita culturale di Oristano e le sue politiche turistiche, non solo attraverso lo strumento della critica, indispensabile, ma anche lavorando su azioni concrete. La Fondazione deve essere in grado di raccogliere competenze locali e competenze esterne il cui incontro rappresenterà una sicura occasione di crescita”. Deriu ha concluso formulano gli auguri di buon lavoro ai nuovi componenti del Cda: Antonello Gallus e Maria Cadeddu, e a Carlo Cuccu che lo sostituirà alla presidenza.

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