Regionali 2024: in attesa del vertice di venerdì ancora frizioni nel centrodestra.
Si tratta di “…una convocazione irrituale e poco rispettosa della forma politica”. Perplessità in vista del vertice regionale convocato dalla coordinatrice regionale di FdI, Antonella Zedda, per venerdì, alle 11, a Cagliari, a Palazzo Tirso, sono state espresse dal Psd’Az.
Antonio Moro, presidente dei sardisti e assessore dei Trasporti della giunta di centrodestra, guidata da Christian Solinas, ha risposto formalmente all’invito ricevuto, esprimendo alcune considerazioni.
“In nome della stima e del rispetto che caratterizza da sempre i nostri rapporti – ha detto Moro – ed anche quelli tra i nostri rispettivi partiti, confermo la piena disponibilità del segretario nazionale Solinas a procedere, con immediatezza, nella convocazione della riunione della coalizione”.
Moro ha precisato che il ritardo nella convocazione della riunione della coalizione denunciato da Zedda, nello stesso documento che ha chiuso alla ricandidatura del governatore uscente, “…deriva dalla precisa necessità di attendere le valutazioni del cosiddetto tavolo nazionale del centrodestra, al quale, come è noto, il Psd’Az non partecipa in forma diretta”.
Per il presidente del partito che guida la maggioranza della Regione, attendere le valutazioni del tavolo nazionale non è da intendersi “…come un infruttuoso atteggiamento dilatorio, ma come un atto di correttezza politica nei confronti delle segreterie e dei coordinamenti regionali di quei partiti del centrodestra che, in Sardegna, necessitano di un momento di confronto con le rispettive segreterie italiane”.
Nessuna risposta esplicita, quindi, sulla partecipazione all’incontro di venerdì, mentre la palla viene rilanciata dall’altra parte, “…in attesa di un cenno di riscontro”. Poi una puntualizzazione: “Il rispetto della grammatica istituzionale, dei modi e dei tempi della politica – ha concluso Moro – ritengo siano la premessa necessaria per garantire un confronto tempestivo, schietto e leale, e assumere cosi, le necessarie decisioni politiche, all’interno di un percorso volto a garantire unità e compattezza della coalizione di centrodestra-civica-sardista”.
Insomma la possibilità che i sardisti possano lasciare la coalizione di centrodestra e correre da soli (assieme alla Lega) non è stata confermata ma neppure smentita.
Per quanto riguarda il centrosinistra, c’è da registrare l’intervento del “dissidente” Renato Soru, che ieri sera ha risposto a Giovanni Floris nel programma “Dimartedì” su La7. “Sono candidato perché occorre battere il centrodestra e occorre dare una prospettiva nuova alla Sardegna, e lo faccio perché sono certo che l’alleanza Pd-M5s è destinata a perdere”.
L’ex governatore della Sardegna, che ha deciso di candidarsi non gradendo la scelta del “campo largo” che gli ha preferito la pentastellata Alessandra Todde, ha proseguito sostenendo che quella tra Pd e M5S “…è un’alleanza, al di là di quello che pensano i gruppi dirigenti, che fa perdere metà dei voti al Pd e metà ai Cinque Stelle. Abbiamo due storie completamente diverse, due modalità di far politica diverse, e questa cosa se la si vuole mettere insieme non lo si fa a tavolino a Roma, ma alimentando confronto, conoscenza, creazione di fiducia reciproca e portando poi sui territori questo confronto”. Secondo Soru, che cita le Regionali del Molise di qualche mese fa, “…nessuno vuole un presidente della Regione dei Cinque Stelle”.
L’ex governatore, che ha ripreso a fare politica attiva dopo un lungo letargo ed è uscito dal Pd due settimane fa, puntava sulle primarie per la scelta del candidato, mentre il centrosinistra ha deciso diversamente: “Le ho chieste fino a ieri. Se oggi qualcuno cambiasse idea potrei dire ancora: ok, partecipo. Ma il tempo ormai mi sembra scaduto”.
E mentre Soru rosica, per il campo largo del centrosinistra le parole del “dissidente” lasciano il tempo che trovano, visto che per la coalizione che si oppone al centrodestra il tempo è scaduto nello stesso istante in cui la Todde è stata indicata e accettata da bel 12 sigle su 15 come candidata alla presidenza della Regione.
Intanto, i gruppi che fanno parte del pezzettino di coalizione di centrosinistra che stanno con Renato Soru, ovvero Progetto Sardegna, Progressisti, Liberu, +Europa e Upc, hanno ribadito “…la disponibilità a un confronto con le forze della coalizione Pd-M5Stelle guidata da Alessandra Todde e di lavorare sino all’ultimo per l’unità”.
La stessa Alessandra Todde ieri, prima della presentazione della bozza programmatica, e anche oggi in un post sui social, ha continuato a ribadire che “…il nostro approccio è partecipativo e inclusivo. Non siamo qui per imporre decisioni dall’alto, ma per costruire insieme il futuro della Sardegna. Stiamo lavorando sul progetto, e sul consolidare e ampliare la coalizione. Crediamo fermamente che il dialogo costruttivo, non il confronto sterile, sia la chiave per realizzare questa visione. L’obiettivo è creare una struttura efficace che accolga tutti”.
Incontro sì, quindi, ma per parlare di “…un programma per la Sardegna e per i sardi e per costruire una visione comune, inclusiva ed unitaria. Una risposta, quella di Alessandra Todde, che chiude, come ormai risaputo da tempo, le porte a qualsiasi confronto sulle primarie.
“La coalizione di centrosinistra, guidata da Alessandra Todde e composta da dodici liste espressione della società sarda, ha già fatto sintesi sulla candidata e sulla struttura portante programmatica – si legge in una nota unitaria -. Il prossimo passo sarà l’organizzazione delle 60 tappe che permetteranno di condividere la nostra visione con i cittadini per tutta la Sardegna”.
Todde e la coalizione ribadiscono “…di avere le idee chiare su chi sia l’avversario da sconfiggere: una destra che ha governato male, ha fatto il male dei sardi e che vorrebbe continuare a farlo per altri 5 anni. Valore imprescindibile è, chiaramente, l’unità del centrosinistra, ma – chiariscono le forze della coalizione a traino Pd/M5S – non siamo disposti a tirare nuovamente il freno, mentre i cittadini chiedono a gran voce risposte ai problemi e un cambio di passo strutturale. Siamo, quindi, disponibili a confrontarci sul programma per la Sardegna e i sardi, volto a costruire una visione comune, inclusiva e unitaria”.
La nota è siglata da tutte le forze che sostengono Todde: M5S, Pd, Sinistra Futura, Demos, Alleanza Rosso-Verde, Orizzonte Comune, Socialisti, A Innantis!, La Base, Sardegna in Comune, Fortza Paris, Sardegna 2050.
I Carabineri della Compagnia di Oristano hanno arrestato, ad Arborea, un 37enne, per detenzione di arma clandestina e relative munizioni, e ricettazione di una carabina. Durante una perquisizione nell’abitazione dell’uomo, i Carabinieri hanno trovato una pistola Beretta 7,65 con matricola abrasa, un caricatore con 8 cartucce, e una carabina di cui l’uomo non ha fornito alcun documento dell’acquisto. Le armi e le munizioni sono state sequestrate, mentre l’uomo è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Massama.
Nella Cattedrale di Oristano i Carabinieri del Comando provinciale hanno festeggiato la loro Patrona, la Virgo Fidelis, e hanno commemorato l’82° anniversario della battaglia presso il caposaldo di Culqualber e la “Giornata dell’Orfano. Era il 1949 quando Papa Pio XII fissò la ricorrenza il 21 novembre, giorno in cui la Chiesa ricorda la Presentazione della Beata Vergine Maria. In questo giorno, i Carabinieri ricordano anche la battaglia di Culqualber, combattuta in Abissinia dal 6 agosto al 21 novembre 1941. In quella battaglia il valore dimostrato dai Carabinieri fu tale che ai pochi sopravvissuti venne tributato l’onore delle armi, mentre alla bandiera di guerra dell’Arma dei Carabinieri venne attribuita la medaglia d’oro al valor militare. Ieri, l’Arma ha celebrato anche la “Giornata dell’Orfano”, “…in supporto di tutti quei ragazzi che hanno perso un genitore Carabiniere, e ai quali – ha ricordato il comandante provinciale, colonnello Steven Chenet – l’Arma deve dare una costante vicinanza”. La messa è stata celebrata dal cappellano militare, don Francesco Bregoli, che nell’omelia ha fatto riferimento “…alla fede che, oltre ad essere il motto dell’Arma, avvicina a Maria”, e ha poi sottolineato che l’impegno dell’Istituzione, soprattutto delle Stazioni Carabinieri nelle periferie, è garanzia di dignità umana e legalità. Nonostante, per impegni episcopali, l’arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni, si trovasse fuori sede, ha fatto pervenire il suo affettuoso augurio a tutti i Carabinieri in servizio e in congedo, testimoniando la vicinanza delle più alte autorità religiose del territorio oristanese all’Arma dei Carabinieri.
Sabato 25 novembre, alle 9, presso la Caserma Lampis, sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Oristano, verrà inaugurata, in collaborazione con il Soroptimist International Italia, la “stanza di ascolto”, nell’ambito del progetto “una stanza tutta per sé”. Il progetto riguarda l’allestimento, all’interno delle caserme dei Carabinieri, di locali idonei all’ascolto protetto di donne che hanno subito violenza e di altre vittime vulnerabili.
Centoquaranta nuove piante di fillirea, lentisco, mirto, corbezzolo, alloro e roverella sono stati messi a dimora oggi dai bambini della scuola primaria di via Amsicora, a Oristano. La Festa degli alberi, nell’area verde della scuola elementare del Sacro Cuore, su iniziativa dell’assessorato all’Ambiente e dell’Istituto comprensivo 3, con la collaborazione di Forestas e del Ceas Aristanis, ha unito la “Giornata Nazionale degli Alberi” all’iniziativa “Un albero per ogni neonato”. “Questi alberi saranno testimoni delle avventure, delle sfide e dei successi di ogni bambino nato a Oristano nel 2022, crescendo insieme a loro e diventando un patrimonio per le generazioni future – ha sottolineato il sindaco Massimiliano Sanna -. Ma l’obbiettivo di questa iniziativa è anche quello di incoraggiare il senso di appartenenza e responsabilità ambientale nei nostri giovani concittadini. Ogni bambino, sin dalla nascita, avrà un legame speciale con il proprio albero, e crescendo insieme, imparerà a prendersi cura dell’ambiente che li circonda”. “L’entusiasta partecipazione dei giovani alle iniziative di sensibilizzazione ai temi ambientali, e in particolare, a questo progetto del Comune per la creazione di un nuovo polmone verde, è il risultato più importante di questa giornata – ha detto l’assessore all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda -. Con la Festa degli alberi, che intendiamo ripetere ogni anno in una scuola diversa, mettiamo a dimora in città una nuova pianta per ogni bambino nato o registrato all’anagrafe del Comune di Oristano, in questo caso nel 2022. È un piccolo omaggio che abbiamo programmato, nella consapevolezza che chi pianta un albero mette radici nel domani segnando il legame indissolubile tra la nascita di un bambino e la crescita di un albero, simboli di vita, rigenerazione e speranza per il futuro”. I bambini delle scuole primarie sono stati i veri protagonisti dell’iniziativa: “Hanno partecipato con entusiasmo mettendo a dimora le piante. Per loro è stata anche l’occasione di riflettere sull’importanza della tutela dell’ambiente, tanto più in un momento in cui sono sotto gli occhi di tutti gli effetti dei cambiamenti climatici – ha aggiunto l’assessore Zedda -. L’obiettivo principale era proprio sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della tutela ambientale e promuovere una cultura della sostenibilità fin dalla loro più tenera età”.
Dal 21 dicembre 2023 al 20 aprile 2024, il Teatro Garau di Oristano ospita la stagione di prosa del Cedac. Giovedì 23 novembre, alle 11, al Teatro Garau (ingresso da via Serneste), il sindaco Massimiliano Sanna, l’assessore alla Cultura Luca Faedda, e Valeria Ciabattoni, direttrice artistica del CeDAC Sardegna, insieme al presidente della Pro loco Gianni Ledda, terranno una conferenza stampa per presentare il cartellone 2023-2024.
Venerdì 24 novembre, alle 19, all’Antiquarium Arborense di Oristano verrà inaugura la mostra temporanea “Milites Sardiniae – I simboli della Sardegna nelle cartoline militari del Regno d’Italia e della Repubblica italiana”. La mostra, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, dalla Fondazione Oristano e dall’Antiquarium Arborense, attraverso la collezione privata di cartoline militari della Sardegna del questore di Oristano, Giuseppe Giardina, racconta una pagina importante della nostra storia, quando, oltre cent’anni prima di Twitter, era proprio la cartolina postale a spopolare. A rendere unico il materiale in esposizione sono i richiami alla realtà sarda, attraverso particolari codici narrativi capaci di evocare immediatamente, anche nell’osservatore meno esperto, un collegamento con la nostra isola. La cartolina postale, nata in Austria a metà del 1800, fu perfezionata successivamente in tutta Europa, raccogliendo grande fortuna grazie alla sua forza comunicativa, semplice e immediata, utile per far conoscere città e paesaggi, ma anche per dare testimonianza di un viaggio, di un ricordo, di un affetto, o per pubblicizzare prodotti. La mostra dell’Antiquarium, che espone la collezione privata del questore di Oristano, è una raccolta di cui alcuni pezzi sono opera di vari artisti. Mettendo insieme soggetti e cercando quelli ancora mancanti, ma anche trovandone di assolutamente sconosciuti, frequentando mercatini, sfogliando cataloghi o partecipando ad aste, il questore si è imbattuto in una tematica in cui il soggetto regionale della Sardegna si coniugava con il soggetto militare. Il programma dell’inaugurazione prevede i saluti del sindaco Massimiliano Sanna, dell’assessore alla Cultura Luca Faedda, e del presidente della Fondazione Oristano Carlo Cuccu. Raimondo Zucca (Università di Sassari) e Annapaola Delogu (Curatrice dell’Antiquarium Arborense) introdurranno la serata, mentre il questore Giuseppe Giardina presenterà la mostra. L’ingresso è libero, ma è necessaria la prenotazione, ai numeri di telefono 0783 791262 – 3756188060 (WhatsApp). La mostra può essere vistata dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 20, e il sabato e la domenica dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 20.
Le misure alternative alla carcerazione e il ruolo del personale del corpo di Polizia penitenziaria saranno i temi al centro del convegno “L’identità professionale del Corpo di Polizia penitenziaria nell’esecuzione penale esterna: tra complessità del ruolo e fragilità del sistema”, in programma venerdì 24 novembre, alle 10, nell’aula del consiglio comunale di Oristano. L’evento, organizzato all’Uspp (Unione dei sindacati di polizia penitenziaria) della Sardegna, in collaborazione con il Comune di Oristano e, in particolare, con il garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, in relazione alla rilevanza dei temi trattati e dei relatori presenti, ha ottenuto dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Oristano il riconoscimento di 2 crediti formativi. “Il convegno – ha sottolineato Alessandro Cara, segretario regionale dell’Uspp – rientra in un ampio programma di formazione che il sindacato sta portando avanti in tutta Italia. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di innalzare la qualità del confronto tecnico-politico attorno ai temi e alla problematiche del comparto attraverso il coinvolgimento dei diversi soggetti che operano nell’ambito dell’esecuzione della pena. Siamo convinti che questo approccio ci consenta di fare emergere le criticità nei singoli ambiti, e di individuare, grazie al confronto continuo, proposte e soluzioni percorribili”. Venerdì mattina, dopo l’introduzione dei lavori da parte del segretario regionale dell’Uspp Alessandro Cara, interverranno: Pietro Pittalis (vicepresidente commissione giustizia della Camera dei deputati), Maria Cristina Ornano (presidente tribunale di Sorveglianza di Cagliari), Carla Altieri (presidente del Tribunale di Oristano), Enrico Meloni (presidente dellʼOrdine degli avvocati di Oristano), Guglielmo Sacco (direttore Ufficio Interdistrettuale di esecuzione penale esterna della Sardegna), Carla Barontini (Direttore Ulepe Oristano), Luca Fais (segretario regionale del Sappe), Michele Cireddu (segretario regionale Uilpa Pol.Pen.). Concluderà i lavori il presidente nazionale dell’USPP, Giuseppe Moretti. Modererà il convegno Paolo Mocci, garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale di Oristano.
“La città e il suo doppio: il cimitero”. È il titolo del convegno, organizzato dalla Fondazione Oristano e dalla rivista Aristana, che si terrà sabato 25 novembre, alle 9, nell’auditorium dell’Hospitalis Sant’Antoni, a Oristano. L’incontro offrirà l’occasione per la presentazione di alcuni dei contributi culturali che avranno spazio tra gli articoli del secondo numero della rivista Aristana, edita dalla Fondazione Oristano. Nata per contribuire a diffondere in un contesto multisfaccettato, argomenti di cultura locale e di ampio respiro, la rivista, che ha cadenza annuale, ha preso vita nei mesi scorsi con la presentazione del primo numero dedicato ai 200 anni della Strada Reale Carlo Felice. Il secondo numero sarà dedicato ai cimiteri, e il convegno consentirà di affrontare in anteprima alcuni dei temi che saranno approfonditi nelle pagine di Aristana. La presenza, tra coloro che hanno aderito ai primi due numeri, di personalità culturali che danno lustro al panorama culturale regionale e nazionale conferiscono ai contenuti un respiro più ampio di quello strettamente locale. Una precisa procedura di valutazione dei contenuti contribuisce al proposito di ottenere il riconoscimento della qualità scientifica dall’istituto Anvur, rappresenta ulteriore punto di interesse dell’iniziativa editoriale della Fondazione Oristano. Il convegno nasce, quindi, come opportunità di comunicare lo stato dei lavori di Aristana, del suo comitato scientifico e di coloro che hanno risposto con entusiasmo alla richiesta di partecipazione al secondo numero e si ripropone di diventare un appuntamento annuale di accompagnamento alla composizione del numero di Aristana che uscirà l’anno successivo. Prenderanno parte al convegno il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, l’assessore alla Cultura Luca Faedda, il presidente della Fondazione Oristano Carlo Cuccu, il coordinatore della redazione Francesco Deriu. Introdurrà i lavori il direttore scientifico della rivista Marco Cadinu.
“Nessuna preoccupazione per i pazienti dei comuni di Cabras, Nurachi, Baratili San Pietro e Riola Sardo, che fanno riferimento al medico di base, la dottoressa Marina Matta, in pensione dal prossimo 11 dicembre”. Lo ha assicurato la direzione generale della Asl 5 di Oristano. “Dal prossimo 12 dicembre gli stessi pazienti potranno far riferimento al dottor Mauro Massa, che ha accettato l’incarico provvisorio di un anno come medico di medicina generale nello stesso ambito 1.2. Verrà così garantita la continuità assistenziale. I pazienti in carico alla dottoressa Matta non dovranno effettuare la scelta di dottor Massa come nuovo medico, ma verranno assegnati dagli uffici della Asl 5 al dottor Massa”
Commenti recenti