Regionali, FdI: “Il candidato del cdx è Truzzu, se Lega e Psd’Az vogliono rompere facciano pure”.
“Il nome di Paolo Truzzu come candidato per il centrodestra sardo è ufficiale da ieri”. La coordinatrice di Fratelli d’Italia nell’Isola, senatrice Antonella Zedda, ha così sgombrato il campo da qualsiasi altra lettura politica.
Lo ha fatto il giorno dopo la riunione fiume, che ha tenuto i vertici regionali delle forze politiche di centrodestra al tavolo, in un hotel cagliaritano, per oltre nove ore.
“Truzzu è il candidato per il centrodestra a larga maggioranza. Se Lega e Psd’Az vogliono tagliare i ponti facciano pure”, ha ribadito Antonella Zedda, dopo le parole categoriche del vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa, secondo il quale “…l’unico modo per vincere è riconfermare i candidati che hanno governato bene per cinque anni; se così non fosse, anche per una sola regione, si riaprirebbero i giochi e il tavolo su tutte le altre regioni”.
Non sono noti i dettagli sull’incontro nazionale annunciato ieri sera dal coordinatore regionale della Lega Michele Pais e dallo stesso governatore uscente Christian Solinas, ma la posizione nazionale della Lega mostra la visione più ampia della spartizione delle regioni al voto. Questa mattina il coordinatore Pais è stato laconico: “Noi siamo per la continuità e per Christian Solinas presidente”.
Intanto Alessandra Zedda, esponente di Forza Italia ed ex vicepresidente della giunta Solinas, prosegue per la sua strada, facendo spallucce alle parole piccate del coordinatore del partito Ugo Cappellacci. “Sono in campo – ha confermato Alessandra Zedda – e vado avanti per presentare la mia candidatura alla presidenza da indipendente”.
All’indomani del tavolo del centrodestra sardo che ha scelto “a larga maggioranza” Paolo Truzzu come candidato alle prossime Regionali, anche Sardegna al centro 20 Venti ha voluto dire la sua, sottolineando che “…il tavolo sardo ieri è stato determinante nell’assumere una decisione in piena autonomia e a larghissima maggioranza – ha scritto in una nota Antonello Peru -. I sardi sono maturi per scegliere da soli chi debba essere il candidato, senza imposizioni da nessuno e senza tener conto di ripartizioni che niente hanno a che vedere con la Sardegna. Quella di ieri è stata una giornata per certi versi storica – ha aggiunto l’esponente centrista -, perché per la prima volta hanno deciso i sardi, e ora niente e nessuno può modificare la scelta, che ormai deve essere considerata come ufficiale e definitiva”. Un messaggio chiaro al Psd’Az e alla Lega che questa mattina, con il suo vice segretario nazionale, Andrea Crippa, ha ribadito la linea della ricandidatura di tutti gli uscenti. Tra le ipotesi anche quella di una corsa solitaria di Lega-Psd’Az. Il presidente uscente Solinas, al termine del lungo vertice, ha risposto che “…il Psd’Az ha degli organismi deputati che prenderanno la propria decisione”.
Insomma se il centrosinistra piange per la spaccatura di Soru, il centrodestra così frantumato non ride di certo, rendendo la prossima tornata elettorale di un’incertezza assoluta, come mai si era verificato in precedenza. Tra astensioni, voto disgiunto e una marea di persone ancora incerte su chi votare, con tutta probabilità che vincerà le Regionali 2024 sarà un presidente senza maggioranza.
“Ieri il Gran Consiglio del centrodestra sardo ha disarcionato Christian Solinas, comunicandogli ufficialmente che non sarà lui il candidato alla presidenza della Regione alle prossime elezioni del 25 febbraio. Con i toni della farsa più che della tragedia, che il 25 luglio del 1943 visse l’Italia davanti alla decisione dei gerarchi fascisti e del Re a disfarsi di Mussolini pensando che lui e solo lui era il responsabile della disfatta, ieri a Cagliari i leader del centrodestra sardo hanno sacrificato il presidente per provare a salvare se stessi.
Solinas si è difeso strenuamente, in maniera etimologicamente patetica, come se la sua riconferma fosse una questione di vita o di morte. Ha perfino riesumato due pseudo liste civiche che cinque anni fa lo appoggiarono per provare a rendere meno schiacciante l’esito del voto che lo ha condannato (nove a quattro, ma in realtà è un nove a due: e uno due voti è il suo). È stato offeso e umiliato (le cronache di oggi riportano la frase pronunciata da uno dei congiurati “Ma lo hai capito che con te perdiamo?”), e alla fine, non pago, si è perfino rivolto (lui, segretario nazionale del Partito sardo d’Azione) ai referenti italiani dei partiti che lo hanno, esasperati, accompagnato alla porta, per provare a ribaltare le sue sorti politiche, decise tutte interamente in Sardegna.
Pazzesco, ma non incredibile: ieri Solinas ha atteso fino all’ultimo che gli stessi poteri che cinque anni fa avevano fatto di lui la controfigura del centrodestra italiano nell’isola lo salvassero dal fallimento: così non è stato. Ma il fallimento, sia chiaro, non è solo suo. È di un intero schieramento che in questi cinque anni ha pessimamente governato l’isola. È dei ridicoli Riformatori, è del patetico Grande Centro, dell’inverosimile Forza Italia (il cui disfacimento è stato certificato dal tentativo di fuga di Alessandra Zedda, duramente condannato da Ugo Cappellacci) ed è soprattutto di Fratelli d’Italia, che ora ha rivendicato la candidatura solo in termini di potere ma che non può sottrarsi dal disastro di questi anni.
Avremo modo di ragionare sulla candidatura del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e delle strategie di occultamento del disastro che il partito di Giorgia Meloni sta già ponendo in essere in questa campagna elettorale. Oggi però la domanda è una sola: adesso i sardisti cosa faranno? Le opzioni sono tre.
La prima è quella di far buon viso a cattivo gioco e, in cambio di una cospicua contropartita per il loro segretario nazionale (oggi sull’Unione Sarda si parla di un seggio all’europarlamento, in un collegio chiaramente lontano dall’isola) stare nel centrodestra. In questo modo l’unità dello schieramento verrebbe preservata, come sollecitato dai vertici italiani.
La seconda è quella di andare da soli e contrapporsi alla candidatura di Truzzu. Le condizioni in questo caso sono tre: convincere il partito (i cui consiglieri regionali invece vorrebbero stare più comodamente nel centrodestra), convincere la Lega a rompere (ma è difficile che Salvini a questo punto apra un fronte con la Meloni) e soprattutto trovare un candidato di bandiera che consenta a Solinas di candidarsi nel collegio di Cagliari con la speranza di essere rieletto.
La terza ipotesi è quella di appoggiare la candidatura di Renato Soru. Inverosimile solo per chi pensa che quello dell’ex presidente (di centrosinistra sia chiaro) sia un progetto a lunga scadenza e non soltanto il tentativo di sabotare l’alleanza Pd-Cinquestelle e della candidata Alessandra Todde. Come si sa, i contatti fra i due ex presidenti (ormai anche Solinas lo è) ci sono già stati e ora si tratta solo di capire se metteranno insieme le forze per ottenere un obiettivo straordinariamente simile e animato solo da motivi personali: quello di far perdere il centrosinistra per Soru, e quello di far perdere il centrodestra per Solinas.
Giornalisticamente, mi auguro che prenda corpo questa terza ipotesi. Mi divertirei di più a vedere Soru e Solinas alleati e ci sarebbero molte più cose da raccontare. Ma credo che alla fine una poltrona per l’attuale presidente della Regione la troveranno e che i sardisti e la Lega resteranno nel centrodestra a sostegno di Paolo Truzzu.
Pochi giorni e capiremo”. (di Vito Biolchini, dal sito vitobiolchini.it).
E’ stata presentata ufficialmente, questa mattina, la lista “Partito socialista italiano-Sardi in Europa per Alessandra Todde presidente”, che riunisce il Psi, Sardi in Europa e Identità indipendente. “Questa campagna elettorale si giocherà proprio sulla credibilità e sulla coerenza, noi su questo rappresentiamo la scelta giusta”, così Enzo Maraio, segretario nazionale del Psi. “Oggi raccogliamo i primi frutti di un lavoro straordinario che il gruppo dirigente locale ha messo in campo – ha spiegato Maraio – per far tornare sulla scheda elettorale una lista del Psi alle Regionali. In Sardegna c’è un’esperienza e una tradizione storica importante del socialismo italiano riformista, che oggi ritorna in campo e sfida il centrodestra per questa nuova competizione elettorale”. Sulla convergenza del centrodestra sardo a larga maggioranza intorno al nome di Paolo Truzzu, che dovrà essere confermata dai leader nazionali della coalizione, Todde non ha dubbi: “I cittadini di Cagliari possono testimoniare come sia stata amministrata la città in questi anni, quindi se l’alternativa è governare la Sardegna come è stata governata Cagliari, credo che avremo la possibilità di far capire che la nostra è un’alternativa che può far veramente rinascere la Sardegna”. Soddisfatta la candidata del “campo largo” a trazione Pd-M5S, che punta ad avere undici liste sulla scheda elettorale per il voto del 25 febbraio in Sardegna. “La coalizione dimostra di essere solida, compatta – ha sottolineato Todde – e di costruire un’alternativa di centrosinistra sempre più ampia e credibile. Intanto, gli indipendentisti di Irs hanno accusato Alessandra Todde e il M5S di essersi appropriati illegalmente del simbolo che raffigura l’albero di Indipendèntzia, e hanno diffidato la candidata alla presidenza della Regione per il “campo largo” a continuare a esibirlo nella campagna elettorale. “Quell’albero deridicato – hanno detto i vertici di Irs – è il nostro simbolo da vent’anni, diffidiamo Alessandra Todde e il M5S dall’utilizzarlo nelle loro liste elettorali ed esigiamo l’immediata rimozione da tutti i materiali, elettoralil e non, e da tutti i canali di comunicazione online e offline. A portare in dote alla Todde quel simbolo è stato Francesco Sedda in rappresentanza dell’associazione “A Innantis” che ne fa un uso improprio ben sapendo che appartiene a Irs”.
Vento, pioggia e freddo. Anche in Sardegna irrompe il ciclone di aria gelida che porterà il maltempo per il ponte dell’Epifania. Lo confermano gli esperti dell’ufficio meteo dell’Aeronautica militare di Decimomannu. “Sul mediterraneo occidentale è arrivata una massa d’aria artica di estrazione marittima che sta innescando un deciso cambio della situazione climatica – hanno spiegato gli esperti -. Oggi ci ritroviamo una temporanea risalita di nubi che porteranno precipitazioni sparse nei settori occidentali e settentrionali dell’Isola con temperature ancora più alte rispetto alla media stagionale”. Ma da domani la situazione peggiorerà rapidamente, con il cielo coperto o molto nuvoloso e pioggia nei settori occidentali, settentrionali e poi centrali, con un rinforzo sensibile del vento. “Nel corso della mattinata il vento passerà a maestrale e si rinforzerà in maniera importante, con venti che soffieranno sulle coste tra i 50 e i 70 chilometri orari, con punte anche di 100 chilometri sulle zone esposte”. Questa situazione porterà sulla Sardegna aria gelida, con un abbassamento delle temperature di quattro-cinque gradi, visto che si passerà da 17 gradi di massima ai 12-13 gradi. Per quanto riguarda le minime si attesteranno intorno ai 7-8 gradi, con qualche grado in meno nelle aree interne e montane. Le piogge, secondo i meteorologi, non saranno abbondanti. “Pioverà nei settori occidentali e settentrionali con cumulati di circa 20 millimetri nella giornata di domani – hanno annunciato -, mentre nei settori meridionali si raggiungeranno circa i 5-6 millimetri. Per fare un raffronto, in un anno cadono circa 600 millimetri di pioggia”. Arriva anche la neve in montagna nella notte tra sabato 6 e domenica 7. Lunedì 8 ancora temporali e pioggia, con possibilità di qualche leggera grandinata. Tra martedì 9 e mercoledì 10 i fenomeni si attenueranno, ma a stretto giro torneranno il maltempo e il freddo.
L’Epifania da sempre è una festa molto sentita dai Vigili del fuoco, soprattutto perchè spesso i pompieri aiutano la Befana a “volare”. In occasione dell’Epifania 2024, i Vigili del fuoco di Oristano saranno impegnati in diverse attività in alcuni centri della provincia, a partire da venerdì 5 gennaio quando, alle ore 15, avverrà la calata dal campanile di Terralba. Successivamente la Befana proseguirà la distribuzione di doni e dolciumi a Sennariolo, alle 17. La “Vecchina”, aiutata dagli specialisti Saf dei Vigili del fuoco, continuerà a volare sabato 6 gennaio, alle 10, presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale San Martino di Oristano, per poi spostarsi, alle 11, in piazza Eleonora (tempo permettendo). Nel pomeriggio, alle 15, sempre a Oristano, presso la sede centrale dei Vigili del fuoco, in via del Porto, si terrà una festa dedicata ai bambini e alle famiglie.
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