Giu 18

Eolico: Prima di tutto la Sardegna (di Gian Valerio Sanna).

Abbiamo oramai tutti chiaro quale sia il pericolo che incombe sulla Sardegna se si dovessero realizzare le prospettive disegnate dal Decreto Draghi.

Se lo scenario calamitoso che incombe è abbastanza chiaro, non altrettanto sul terreno di ciò che può essere fatto mostra sincerità e chiarezza da parte dei protagonisti istituzionali e non.

Non è vero che non si può fare altro che mitigare con la trattativa con il Governo Nazionale le ricadute sarde del Decreto Draghi. Se si insiste su questa litania è del tutto chiaro che o non si conoscono i reali strumenti di cui dispone l’Autonomia Regionale oppure siamo già nel terreno mistificato di chi sta’ coprendo gli interessi delle multinazionali in terra Sarda.

Questo lo vedremo presto, alla verifica dell’interesse pubblico prevalente con il voto del Consiglio Regionale, che darà conto del fatto che le note famiglie che intercettano da decenni i grandi interessi della Sardegna, anche nel centrosinistra, sono ancora al vertice del condizionamento e del ripiegamento dello Statuto Sardo al novello conquistatore.

Sarebbe utile fra i tanti, che il sistema creditizio dei Sardi, quello che si è fatto grande con i risparmi e i profitti dei sardi, esprimesse la propria “obiezione di coscienza” al sostegno delle iniziative di una tale devastazione ambientale. Sarebbe utile ma temo attenderemo invano. Tuttavia la Presidente della Regione ha in mano il pallino delle decisioni, la linea di difesa della nostra Autonomia che, è bene ribadirlo, non può coesistere con un approccio di non belligeranza o da “vogliamoci bene” con il Governo Nazionale.

Prima di tutto gli strumenti. La Regione Sardegna può contrastare la prevalenza delle disposizioni di cui al Decreto legislativo n.199/21 (Decreto legislativo che dà origine alla strategia della transizione energetica nazionale) con uno strumento di pari o superiore valore giuridico. In ragione di questa prospettazione, infatti, molti esperti della materia indicano la possibilità di utilizzare le disposizioni di cui al Decreto Legislativo n.42/2004 ovvero il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137.

Tale strumento assumerebbe un valore ancora più prevalente se riferito a quanto espresso all’articolo 1 dello stesso, che lo introduce con il seguente corollario: “In attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale in coerenza con le attribuzioni di cui all’articolo 117 della Costituzione e secondo le disposizioni del presente codice”, nonché a quanto esprime il comma 3 dell’articolo 145, sulla dichiarata prevalenza delle norme di tutela del paesaggio rispetto a piani, programmi e progetti nazionali anche a carattere settoriale.

La Regione Sardegna non ha ancora esaurito le previsioni dettate dal su citato Decreto Legislativo n.42/2004, le ha realizzate in parte e solo nelle fasce costiere, mentre manca al suo completamento tutto il territorio interno dell’isola, che è poi quello maggiormente insidiato dalle ricadute del D.lgs. n.199/21. Si tratterebbe di utilizzare tale strumento giuridico per operare il completamento della Pianificazione Paesaggistica e porre al riparo dalla speculazione la parte più delicata del nostro territorio rurale e interno all’isola. Anteponendo la tutela costituzionale a ogni altra pianificazione, potrebbe risultare più agevole, successivamente, gestire la disciplina e la individuazione delle aree idonee da quelle non idonee.

A tale impostazione, l’eventuale contenzioso amministrativo non potrebbe contrapporre un interesse prevalente del privato contro quello pubblico e di rango costituzionale rappresentato dalla Regione. Non così accadrebbe puntando sulle prerogative esclusive in materia urbanistica che, realizzandosi con legge regionale ordinaria, non prevarrebbero in sede di contenzioso con le ricadute che producono le norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica insite nel Decreto legislativo 199/2021.

Dunque, non è vero che non si può fare nulla, basta invertire, per fare un esempio, la priorità contenuta nel comma 1 dell’emendamento sostitutivo totale della Giunta Regionale anteponendo la pianificazione paesaggistica a ogni altro ordine di pianificazione. Per altro non bisogna mai confondere gli strumenti. Infatti, nell’emendamento di cui sopra si vorrebbero utilizzare norme di salvaguardia in attesa di una legge ordinaria.

Per definizione le misure di salvaguardia scattano dall’adozione del nuovo strumento di pianificazione territoriale o settoriale, attivando una sorta di “doppio corso urbanistico”, dovendo applicare contemporaneamente le disposizioni degli strumenti urbanistici in adozione prima e poi a regime. Così almeno dice l’attuale articolo 12 del DPR 380/01 e che in sostanza riprende quanto già disponeva un tempo l’articolo 1 della L. 1902/1952 (abrogato con D.L. 112/2008).

La Presidente della Regione ha dunque uno strumento determinante, in grado di porre al riparo il patrimonio ambientale e paesaggistico della ruralità sarda dall’assalto indiscriminato che si profila e, immediatamente dopo, definire le mappe delle aree di minor pregio ambientale e paesaggistico da porre nella disponibilità delle imprese perché si dia un contributo regionale alla transizione energetica. Usare tale strumento consentirebbe di chiamare il Governo al confronto della Regione sulle quote da attribuirsi alla Sardegna e, perché vi sia un criterio di proporzionalità e di logica, nell’esigere ai sardi quello che è strettamente giusto venga concesso.

Si chiama così da tempo, lo spartito essenziale dell’Autonomia, il rapporto “pattizio” con lo Stato, quel rapporto dialogante ma mai cedente, l’idea di una specialità fatta di tutela delle prerogative dell’insularità e della sua storia e anche il richiamo di quelle ruvidità e del contrasto politico, quando necessari, che hanno segnato le più grandi conquiste autonomistiche.

La disattenzione degli ultimi decenni dei rappresentanti della massima Istituzione autonomistica, sui temi della sovranità dell’Autonomia nei processi di trasformazione e sviluppo della Nazione, hanno fatto crescere una condizione di sempre più evidente “sudditanza” e di ineluttabilità dei destini della Sardegna, che merita una immediata e forte iniziativa da porre in capo alla Presidente della Regione, in rappresentanza dei cittadini sardi, per un urgente riequilibrio delle prerogative dell’Autonomia.

Non si tratta, dunque, di sottrarsi alla dovuta partecipazione della Sardegna ai processi legati alle transizioni dei nostri tempi, ma la definizione di questo contributo sulla cifra della tutela di altrettanti valori irrinunciabili quali la sovranità territoriale, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, e le opportunità di sviluppo turistico legate alle potenzialità del territorio.

Alla Presidente della Regione un in bocca al lupo, ricordando che chi vince non deve avere mai paura di aprirsi e farsi contaminare dal confronto, sempre che siamo tutti, nelle stesse condizioni di libertà. (Gian Valerio Sanna, ex assessore regionale Urbanistica, dalla sua pagina Facebook).

Un vasto incendio, scoppiato nel primo pomeriggio nelle campagne di San Vero Milis, ha minacciato alcune case e aziende della zona. Le fiamme, alimentate dal caldo e dal forte vento, si sono propagate nella zona costiera di Putzu Idu. Sul posto, oltre alle squadre a terra del Corpo forestale della Sardegna, Agenzia Forestas, Vigili del fuoco, barracelli e volontari della Protezione civile, hanno operato cinque elicotteri della flotta regionale e due aerei Canadair. I Carabinieri per ragioni di sicurezza hanno bloccato la circolazione sulla strada provinciale 10, deviando il traffico in altre strade. Nel tardo pomeriggio due mezzi aerei hanno ultimato le operazioni di bonifica, mentre al lavoro a terra hanno operato quattro squadre dei Vigili del fuoco, il Corpo forestale e i volontari della Protezione civile, che hanno spento gli ultimi focolai. La stima provvisoria della superfice percorsa dalle fiamme è stata di circa 100 ettari. Si tratta  maggiormente di aree agricole.

La Polizia di Stato di Oristano, su disposizione del Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, ha arrestato un oristanese di 45 anni, per maltrattamenti nei confronti degli anziani genitori. L’arrestato, già condannato in appello a 4 anni e 8 mesi di reclusione, per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale, ai danni della compagna, anche in presenza dei figli minori, si trovava agli arresti domiciliari presso la casa dei genitori. Nonostante la condanna nei suoi confronti, il 45enne, spesso ubriaco, insultava costantemente i genitori che lo avevano riaccolto in casa, prendendosela in particolare col padre, che veniva offeso e aggredito anche fisicamente. L’anziano, spesso minacciato di morte, temendo per la sua incolumità e per quella della moglie, allettata e invalida, si è poi deciso a chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine. La Squadra Mobile della Questura ha denunciato il tutto alla Procura della Repubblica di Oristano e informato il Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, che ha deciso di sospendere la misura alternativa della detenzione domiciliare, rispendendo in carcere l’oristanese. L’arrestato è stato così condotto presso la casa di reclusione di Massama, dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Tutti in piazza, a Oristano, per seguire le partite della nazionale italiana ai Campionati Europei di calcio. Il Comune di Oristano, in collaborazione con la Pro loco di Oristano e il sostegno di Crai, ha infatti disposto il posizionamento di un maxischermo, in piazza Eleonora, per consentire a tutti gli sportivi di seguire in diretta le imprese della nazionale italiana impegnata in Germania. Primo appuntamento giovedì 20 giugno, alle 21, per l’incontro tra Italia e Spagna. Lunedì 24 giugno nuovo appuntamento, sempre alle 21, e sempre in piazza Eleonora, per il match Italia-Croazia. “Sarà una bella occasione per stare insieme e sostenere gli azzurri”, ha detto il sindaco Massimiliano Sanna. “Ringraziamo la Pro loco e la Crai per il supporto fondamentale che ci hanno assicurato, e speriamo di poter proiettare molte altre partite”, ha aggiunto l’assessore allo Sport Antonio Franceschi.

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