Giu 22

Ledda (Cisl) alla Todde: “Situazione drammatica della povertà nell’Isola deve essere una priorità”.

Il segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda ha rilanciato l’appello alla giunta regionale “…perchè affronti con un piano concreto e con determinazione la drammatica situazione di povertà che in Sardegna riguarda oltre 120 mila famiglie”.

Pier Luigi Ledda , già nel primo incontro delle organizzazioni sindacali con la presidente della Regione, Alessandra Todde, aveva consegnato un dossier con criticità e proposte per l’Isola.

“Nei giorni scorsi è stato presentato il report statistico Povertà 2024 della Caritas – ha premesso Ledda -, che conferma come il fenomeno sia oggi ai massimi storici e strutturale del Paese.

In Sardegna, che è assolutamente in linea con il quadro nazionale, la Cisl ritiene prioritario che vengano avviate politiche strutturali contro le povertà, vecchi e nuovi fenomeni spesso non censiti, e che si affronti una situazione ormai drammatica, che prelude a una stagione ancora più difficile, qualora non si corra ai ripari con interventi utili a contrastare le diverse povertà.

Rispetto alle povertà materiali – ha aggiunto il leader della Cisl -, la Sardegna presenta una fotografia preoccupante, insidiosa e drammatica, in relazione al numero di famiglie senza reddito da lavoro, che supera il numero di 120 mila su un totale di 700 mila (726.348).

Nell’Isola, ha poi ricordato Ledda, la povertà relativa e assoluta costituisce un fenomeno che coinvolge un numero sempre più importante di anziani. Il reddito previdenziale delle pensioni di vecchiaia registra l’importo medio mensile regionale di 1.090,34 euro (importo calcolato al lordo), soglia di reddito che coincide con quella individuata per la povertà relativa (1.085 euro per un nucleo composto da due persone).

Le pensioni assistenziali – ha rimarcato il segretario generale della Cisl sarda – registrano un dato medio mensile degli assegni sociali pari a 408,97 euro, e di 426,44 euro per gli invalidi civili. Importi che evidenziano quanto pesa la povertà materiale tra gli anziani e, di conseguenza, quanto sia urgente intervenire con un welfare diffuso e generativo che rafforzi le politiche sociali e socioassistenziali.

Non possiamo rimandare ancora – ha concluso Ledda -, la politica deve mettere questo tema ai primi posti della sua agenda: ci vuole un piano pluriennale, un patto di legislatura, che prescinda dagli schieramenti e lavori nell’interesse dei sardi”.

Un nutrito gruppo di sacerdoti dell’Arcidiocesi di Oristano, alla presenza dell’Arcivescovo monsignor Roberto Carboni, ha incontrato, nell’aula Paolo VI del Seminario, padre Paolo Contini, per ascoltare dalla sua viva voce il racconto dell’ormai nota denuncia per gli abusi avvenuti nel Seminario dei frati minori conventuali in Oristano, durante gli anni della sua formazione iniziale. Padre Paolo ha documentato, con molti dettagli, la veridicità della sua denuncia e la gravità del reato subìto. Allo stesso tempo, tutti i presenti hanno potuto prendere atto, in base alla documentazione presentata, di un percorso non lineare e di evidenti incongruenze rispetto alle intenzioni e alle norme fortemente volute da papa Francesco, e pubblicate in vari documenti fra cui le Linee Guida pubblicate dalla Cei nel 2019 e riviste nel 2023, il Vademecum su alcuni punti della procedura nel trattamento dei casi di abuso sessuale di minori commesso da chierici (del 5 giugno 2022) e ulteriormente ribadite nel Motu proprio Vox estis lux mundi (del 25 marzo 2023), in cui vengono adottate a livello ecclesiale universale le procedure volte a prevenire e contrastare questi crimini che feriscono profondamente le persone coinvolte e la comunità ecclesiale. Preso atto della comunicazione di padre Paolo, i sacerdoti arborensi presenti all’incontro, riflettendo anche sulla posizione espressa dall’Arcivescovo, hanno voluto comunicare quanto segue: “Come sacerdoti dell’Arcidiocesi di Oristano, manifestiamo piena solidarietà nei confronti di padre Paolo Contini e chiediamo, con lui e per lui, un equo processo canonico. Prendiamo le distanze da chiunque volesse difendere o minimizzare la responsabilità di chi si è macchiato degli abusi. Esprimiamo la nostra decisione di stare dalla parte della vittima, e nel condannare, senza alcun indugio, tutti i casi di pedofilia e di abusi sui minori e sulle persone vulnerabili, come tutti i pedofili e le persone che abusano in qualsiasi ambito, sia esso familiare, civile o ecclesiale, della fiducia delle persone minori loro affidate. La denuncia di padre Paolo non è un fatto privato, ma è una ferita che addolora e coinvolge tutta la Chiesa, e per questo manifestiamo ad alta voce contro il reato di pedofilia e chiediamo giustizia per il nostro confratello che ne è stato vittima. Auspichiamo che anche l’Ordine Francescano Conventuale prenda una ferma posizione di condanna sulla vicenda”. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Questa mattina, ad Ardauli, è stato commemorato l’anniversario della morte di Antioco Deiana, presso la casa dell’appuntato dei Carabinieri insignito della medaglia d’oro al valor civile e della medaglia d’oro come vittima del terrorismo. La cerimonia si è svolta alla presenza dei militari dell’Arma di Oristano e Ghilarza, del comandante provinciale, del sindaco di Ardauli Costantina Fadda, del parroco di Ardauli don Antonello Cattide, di alte autorità civili, militari e religiose, dei parenti di Deiana e di tanti compaesani. Antioco Deiana era nato ad Ardauli, il 15 marzo 1936. Nel 1955, si era arruolato nell’arma dei Carabinieri, e dopo aver svolto servizio in Piemonte, fu destinato, nel 1964, al nucleo di polizia giudiziaria di Genova. All’epoca, nel bel mezzo dei cosiddetti “anni di piombo”, Antioco Deiana fu scelto per prestare servizio di sicurezza al procuratore generale Francesco Coco. L’8 giugno 1976, mentre stava scortando il procuratore Coco, anche lui di origini sarde, Antioco Deiana e un altro agente di scorta, Giovanni Saponara, sono stati assassinati, insieme al procuratore. Uccisione rivendicato poco dopo dalle “Brigate rosse”. Dopo la deposizione di una corona di fiori, sotto la targa commemorativa che ricorda Antioco Deiana, e gli onori militari, le autorità hanno preso la parola ricordando il Carabiniere come un esempio per le giovani generazioni, “…un Carabiniere generoso che ha adempiuto il suo servizio con onore, in quanto ha risposto alla chiamata di agire nelle necessità poste dal servizio, con abnegazione e sprezzo del pericolo, evidenziando elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.

Quattro ragazze sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto la notte scorsa all’altezza dell’incrocio della strada provinciale 10 e la Statale 292 per Putzu Idu. Una mancata precedenza ha innescato uno scontro tra due utilitarie. A causa del violento impatto due persone sono rimaste incastrate in uno dei due veicoli che si è ribaltato. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Oristano e il 118. La squadra del 115 ha estratto le due ferite insieme agli operatori del 118, per trasferirle in ospedale. Ferite anche le due occupanti dell’altra auto. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Le scarpe rosse, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne, sono l’immagine simbolo dello spettacolo “Poesie per una notte”, che sarà portato in scena venerdì 28 giugno, alle 21, nel piazzale Stella Maris di Bosa, dal gruppo teatrale del Centro di salute mentale cittadino “AnimAttori”. Gli utenti del Csm bosano porteranno sul palco testi che verteranno su un tema drammaticamente attuale come quello del femminicidio e della violenza di genere. “Vogliamo mandare un messaggio attraverso poesie e monologhi a volte duri, ma reali, per sensibilizzare e far riflettere le persone su questa realtà così tragica”, ha spiegato la responsabile del progetto, Nives Crobu, educatrice professionale del Csm. Allo spettacolo parteciperà anche Speranza Piredda, ginecologa e presidente dell’associazione “Rete delle Donne Alghero Aps”, da anni impegnata nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere. Quella di venerdì 28 sarà la quarta edizione della rassegna “Poesie per una notte”, esito scenico del laboratorio teatrale promosso dal Centro di salute mentale di Bosa, che da anni si cimenta nell’esperienza del teatro come veicolo di inclusione e di superamento dei pregiudizi legati al disagio psichico. L’evento è organizzato dalla Asl 5 di Oristano, in collaborazione con la biblioteca parrocchiale Stella Maris, l’Unione dei Comuni della Planargia e l’associazione Luisa Monti Onlus. L’accesso allo spettacolo è libero e gratuito.

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