Eolico: altro chiarimento (che non chiarisce) della presidente Todde.
“Torno nuovamente sull’argomento degli impianti per energia da fonti rinnovabili, mentre con la giunta lavoriamo a tante altre priorità per la nostra terra.
Bloccare gli impianti che hanno già avviato i lavori non é possibile. Ho detto chiaramente, nel video pubblicato sui social che tutti potete riascoltare, che la legge blocca l’avvio dei lavori e quindi blocca anche gli impianti autorizzati ma per i quali i lavori non sono ancora iniziati.
Pretendere che con una legge si possano bloccare gli impianti già autorizzati, con lavori avviati da diversi mesi, é irragionevole ed espone la regione a richieste elevate di risarcimento.
L’accanimento verso di noi a cui stiamo assistendo, è frutto di una studiata azione di disinformazione che mira a distorcere la percezione sul lavoro portato avanti dalla nuova Giunta. Mi rivolgo a chi si sta occupando di fare propaganda: volete davvero prendervi la responsabilità di portare tante persone a diffondere le vostre bugie, a diffamare, ad odiare, a vivere nella paura?
Sono la Presidente di tutte e di tutti e non accetterò di vedere la mia comunità schiacciata dallo scontro invece che impegnata nel dialogo. Non accetterò di restare inerme mentre personaggi dalla dubbia morale e sacche di potere intente a perseguire esclusivamente i propri interessi – strumentalizzando la lotta alla speculazione – continuano a diffamare il lavoro di questa Giunta, insediata da appena 100 giorni.
Per capire davvero è indispensabile saper distinguere tra istanza, fase istruttoria, titolo autorizzativo e avvio dei lavori. Chi è stato nelle Istituzioni conosce bene la differenza fra le varie fasi dell’iter procedurale, e dovrebbe avere la decenza di non raccontare bugie.
Noi abbiamo sempre detto che la legge numero 5 prevede che tutte le installazioni di nuovi impianti di energie rinnovabili – per le quali i lavori non siano già iniziati – sono bloccate per 18 mesi (tranne per poche eccezioni tra cui comunità energetiche, piccoli impianti per l’autoconsumo o per la produzione agricola, impianti dove non si consuma ulteriormente suolo).
Gli impianti per cui non c’è stato l’effettivo avvio dei lavori, possono essere formalmente definiti come “nuovi impianti”, ovvero quelli che con la legge regionale n. 5 abbiamo vietato di realizzare.
Quali sono i nuovi impianti? Quelli in istruttoria, quelli per cui non è stata presentata istanza di autorizzazione e anche impianti autorizzati, ma per i quali non era stato ancora dato avvio effettivo dei lavori alla data di entrata in vigore della legge n. 5 lo scorso 2 luglio.
È giusto che si sappia che l’attuale Giunta non ha mai deliberato alcuna autorizzazione, anzi, sta lavorando per definire la mappa delle aree idonee in modo da consentire le autorizzazioni solo di quegli impianti che rispetteranno tutti i requisiti necessari.
Spero di essermi spiegata in modo sufficientemente chiaro, e che nessuno usi queste mie parole per cercare di creare ulteriore confusione. Magari con altri video in cui si fanno collage di miei interventi cercando di trovare l’errore (che non c’è).
Sappiate che tutto ciò che vedete realizzato o in corso di realizzazione: i camion, Oristano, Saccargia, etc., non sono fenomeni spuntati negli ultimi tre mesi. I lavori a Villacidro durano da un anno. L’impianto di Saccargia esiste da vent’anni ed è stato autorizzato dagli stessi che parlano alla pancia delle persone e fomentano irragionevolezza e odio. Noi non vogliamo stare al loro gioco.
Il nostro impegno sarà diretto unicamente verso l’interesse della Sardegna e dei sardi e penso che l’azione svolta finora ne sia la prova.
Sento di dover rassicurare tutte e tutti coloro che temono gli attacchi degli speculatori: a difendere la Sardegna ci siamo noi, al lavoro dalla mattina alla sera, da tre mesi, per fare tutto il possibile, e non certo chi passa il tempo a prendere in giro i propri lettori dopo avere preso in giro, per anni, i propri elettori”. (dalla pagina Facebook di Alessandra Todde, presidente della Regione).
Fin qui la governatrice della Regione Sardegna, alla quale poniamo una semplice domanda: come mai prima di emanare una “moratoria”, che non blocca le installazioni già autorizzate in precedenza, non si è confrontata con il “Comitato Scientifico Insularità in Costituzione” che, per bocca dell’ex assessore regionale all’Urbanistica Gian Valerio Sanna, da tempo sostiene l’esatto contrario?
In attesa di una risposta, che probabilmente non arriverà mai, alla presidente della Regione, in un suo intervento sull’argomento, Gian Valerio Sanna ha ricordato “…che chi vince non deve avere mai paura di aprirsi e farsi contaminare dal confronto, sempre che siamo tutti nelle stesse condizioni di libertà”.
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