Set 23

Fuoriuscita di liquami nei pressi della zona umida tutelata dello stagno di S.Giusta.

Su segnalazione di residenti, l’associazione ecologista “Gruppo d’intervento giuridico” ha denunciato una vistosa perdita di liquidi (“probabilmente liquami”) dal collettore vicino al porto industriale di Oristano.

La perdita è a due passi dalla zona umida tutelata dello stagno di Santa Giusta. Per questo motivo, l’associazione ha coinvolto il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la Provincia di Oristano, i comuni di Oristano e di Santa Giusta, l’Arpas, i Carabinieri del Noe, il Corpo Forestale e di vigilanza ambientale, ed è stata informata anche la Procura della Repubblica di Oristano.

Il Grig, che segnala anche il pascolo di bovini nella zona, ha richiesto “…le analisi dei liquidi che fuoriescono da chissà da quanto tempo, e gli opportuni interventi di riparazione e di bonifica ambientale”.

L’associazione ecologista auspica anche “…rapidi interventi da parte delle amministrazioni pubbliche competenti, perché ogni giorno trascorso potrebbe aggravare le conseguenze igienico-sanitarie e ambientali”.

Il disegno di legge regionale della Sardegna sulle aree idonee per le rinnovabili, approvato dalla giunta regionale, “…di fatto vieta la realizzazione di impianti eolici nella quasi totalità della Regione, perché definisce le aree considerate non idonee con criteri tali da vincolare tutto il territorio. Incredibili poi i criteri per il repowering, che vengono vincolati a mantenere le altezze attuali, impedendo quindi l’ammodernamento degli impianti obsoleti”. E’ quanto si legge in un comunicato l’Anev, l’associazione delle imprese dell’eolico, che così prosegue: “Le misure proposte si applicano a tutto il territorio della Regione, comprese le aree e le superfici ritenute non idonee sulle quali si dovrebbero realizzare impianti a fonti rinnovabili in corso di autorizzazione e a quelli già in precedenza autorizzati, introducendo un gravissimo principio, contrario al criterio del legittimo affidamento, che retroattivamente vanificherà l’attività di molte aziende che operano in Italia sulla base delle leggi vigenti. L’Anev – si legge ancora nella nota – auspica che, al momento del passaggio di questo Ddl al consiglio regionale, molti di questi punti vengano rivisti, perché, se così non fosse, significherebbe fare un passo indietro verso la transizione energetica e verso tutte quelle aziende che hanno già investito in questa Regione, e, soprattutto, si bloccherebbe l’unica possibilità di sviluppo industriale dell’isola, che potrebbe risolvere l’annoso problema della Sardegna relativa all’inquinamento atmosferico causato dalla produzione di energia con il carbone e con il gas, e il conseguente caro energia dovuto a queste produzioni”.

“ll governo regionale considera prioritari il diritto allo studio e l’inclusione sociale. Per questo abbiamo deciso di stanziare 1 milione e 400mila euro, distribuiti tra le Province e la Città metropolitana, per il trasporto di studenti e studentesse con disabilità”. Lo ha detto la presidente della Regione, Alessandra Todde. “In questi anni – ha aggiunto Todde – è aumentata la necessità di trasporto scolastico, soprattutto tra le fascia di età dove si registra un alto tasso di dispersione scolastica. Proprio per questo sono orgogliosa che la giunta regionale sia riuscita a dare piena copertura finanziaria per sostenere i costi del servizio. Risorse che si aggiungono ai 19 milioni di contributo ordinario già previsto proprio su queste due assolute priorità per i giovani e la Sardegna”.

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