Associazione Lucio Abis: “La crisi della Sanità in Sardegna: la necessità di un atto di autonomia”.
“La crisi della sanità in Sardegna si accentua di giorno in giorno, sia per la carenza del personale medico e sanitario, necessario per il mantenimento degli standard di base del servizio sanitario, sia per la necessità di una revisione complessiva del modello organizzativo.
Modello che registra il segno dei tempi e ha perciò necessità di un adeguamento ai nuovi parametri di una sanità pubblica non più in condizioni di assicurare l’universalità del servizio sanitario nazionale”.
E’ quanto si legge in una nota dell’Associazione culturale Lucio Abis, che per sabato 23 novembre, alle 9.30, presso la sala conferenze dell’Ascom, in via Sebastiano Mele 7, a Oristano, ha organizzato un convegno-dibattito su “La crisi della Sanità in Sardegna: la necessità di un atto di autonomia”.
L’associazione Lucio Abis ritiene “…necessario superare la condizione di denuncia dello stato critico della sanità in Sardegna e affrontare, con il sostegno di persone più esperte e più lungimiranti, la riflessione su proposte e soluzioni innovative, comunque necessarie per fronteggiare il crescente bisogno di risposte di salute da parte dei cittadini.
Il contesto regionale sardo offre alcuni spunti interessanti e meritevoli di essere analizzati. La Sardegna ha scelto di sostenere la spesa sanitaria devolvendo interamente il gettito dei 9/10 dell’Irpef riscossa nella Regione a copertura della spesa sanitaria regionale. Recentemente si è potuto verificare come la capacità di spesa di questi proventi non sempre arriva al 50%, a causa, certamente, di un modello organizzativo da ripensare e modernizzare. Se da un lato è necessario rivendicare un equilibrio vero fra sanità privata e sanità pubblica, così come fra sanità territoriale e quella ospedaliera, è comunque innegabile che per aumentare l’efficienza del sistema, bisogna poter investire meglio sulle risorse umane, sanitarie e strumentali.
Vogliamo approfondire il tema – si legge ancora nella nota dell’Associazione – di come il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione, può rappresentare per la Sardegna una via per il riconoscimento di strumenti dell’Autonomia più incisivi e in grado di ricostruire un’idea di nuovo servizio sanitario per la Sardegna, fondato sulla competitività, ma soprattutto imperniato su un lavoro strutturale per la prevenzione quotidiana nei confronti della popolazione anziana, sempre in crescita, e, in generale, delle persone con fragilità, ma anche caratterizzata da una visione analitica dei fenomeni sanitari, studiandoli e monitorandoli maggiormente per prevenire la formazione delle liste d’attesa piuttosto che inseguire una loro riduzione.
Con importanti protagonisti delle attuali istituzioni nazionali e regionali proviamo a disegnare utopie, sapendo che per fare questo dovremmo battere le strade del presente e, dunque, essere ancora più preparati e consapevoli della necessità di un impegno profondo per il cambiamento di questo importante e irrinunciabile diritto dei sardi”.
Il programma prevede l’introduzione di Pietro Arca (presidente dell’Associazione culturale senatore Lucio Abis, e, a seguire, le relazioni di: Franco Meloni (ex assessore regionale alla Sanità); Ugo Cappellacci (presidente XII commissione Sanità alla Camera dei deputati), Francesco Agus (consigliere regionale, componente commissione Sanità), Pier Luigi Ledda (segretario generale della Cisl Sardegna), Franca Mugittu (portavoce del Comitato per il diritto alla salute per la provincia di Oristano), Andrea Montis (direttore della Struttura di Neuroriabilitazione all’ospedale San Martino di Oristano). Dopo le relazioni spazio gli interventi degli ospiti, mentre le conclusioni sono state affidate a Gian Valerio Sanna (presidente del Consorzio Uno-Università di Oristano). Modera il dibattito la giornalista Simona Scioni.
La nona edizione del FestivalScienza fa tappa anche nella sede di Uno – l’Università a Oristano, partner e organizzatore di parte del calendario dell’edizione oristanese. Appuntamento il 13 e 14 novembre, nell’aula magna nell’ex monastero del Carmine, con la manifestazione organizzata dall’Associazione ScienzaSocietàScienza nell’ambito del FestivalScienza di Cagliari giunto, quest’anno, al diciassettesimo appuntamento. L’edizione 2024, intitolata “Contaminando”, coinvolge in città quattro istituiti secondari superiori, l’Istituto di Istruzione Superiore Mariano IV, l’Istituto di Istruzione Superiore De Castro, l’Istituto di Istruzione Superiore Benedetto Croce, l’Istituto Tecnico Industriale Statale Othoca, nelle loro sedi cittadine e in quelle di Terralba e Ghilarza. Partecipano inoltre l‘Imc – Centro marino internazionale di Torregrande e l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, con il patrocinio del Comune di Oristano. Il Festival, dopo gli appuntamenti di Cagliari, Nuoro e Oristano, proseguirà poi la sua diffusione nel territorio sardo con altre edizioni locali, come già avvenuto negli anni passati, a Isili, Senorbì e Iglesias. All’interno dell’interessante e ricco programma di conferenze, seminari, presentazioni di libri, tavole rotonde, laboratori didattici, mercoledì 13 novembre, alle 16.30, l’inaugurazione del FestivalScienza Oristano, con i saluti istituzionali di rito, seguita alle 17 dalla conferenza a cura del presidente dell’Associazione ScienzaSocietàScienza, nonché docente di Chimica Fisica dell’Università di Genova, Davide Peddis, dal titolo “Divulgare la scienza. Per un nuovo umanesimo scientifico”. “Il vertiginoso sviluppo tecnologico che ha caratterizzato la nostra società nell’ultimo secolo è frutto dell’intenso impegno di tutti coloro che dedicano la vita alla ricerca nel campo delle cosiddette scienze esatte – ha detto Davide Peddis -. Affinché questo progresso diventi culturalmente sostenibile, è fondamentale superare il concetto delle “due culture”, ovvero l’opposizione tra discipline umanistiche e scienze esatte, che troppo spesso ostacola l’evoluzione delle idee nella nostra società. In questo contesto ci proponiamo un obiettivo ambizioso: provare a ricomporre le due culture contaminando appunto discipline tradizionalmente separate, alimentando un contagio positivo della conoscenza”. All’intervento farà seguito, alle 18, la conferenza organizzata da Fondazione Imc, dal titolo “Metodologie per il restauro di ambienti marino-costieri: il caso studio dell’ostrica piatta nella laguna di Nora”; interverranno l’ecologa Veronica Santinelli e il biologo Philip Graham della Fondazione Imc, che illustreranno come il restauro ecologico di ambienti marino-costieri, attraverso introduzione di animali prodotti in cattività, sia essenziale per mantenere un buono stato ambientale. Giovedì 14 novembre, alle 17, protagonista la conferenza a cura della Fondazione Imc dal titolo “Ecologia molecolare: che cos’è e a cosa serve”, durante la quale il biologo ed ecologo della Fondazione Imc, Massimiliano Molari, spiegherà come l’ecologia molecolare combini la genetica e l’ecologia per studiare come gli organismi interagiscono con il loro ambiente a livello molecolare utilizzando l’analisi del Dna per tracciare le specie, le loro relazioni e le risposte ai cambiamenti e come, rilevando la “contaminazione” genetica (flusso genico, inquinanti), riveli gli impatti ecologici e i cambiamenti della biodiversità.
“Noi perseguiamo il solo interesse pubblico e fino a quando saremo al governo della Sardegna non permetteremo a nessuno di minacciare, mettere veti o porre condizioni sulla pelle dei sardi”. Lo ha scritto su Facebook la presidente della Regione, Alessandra Todde, in merito all’invio da parte di alcune grandi società energetiche, che hanno interessi nell’Isola sul fronte delle rinnovabili, di “…lettere minatorie in cui diffidano la nostra assemblea legislativa a votare sul ddl che disciplina le aree idonee ad ospitare impianti fotovoltaici ed eolici”, provvedimento da oggi all’attenzione del consiglio regionale. “Un fatto molto grave e un precedente pericoloso, perché – ha detto la presidente – vorrebbe sovvertire l’ordine costituzionale. Non si è mai visto un privato, che persegue finalità di lucro, invitare un’assemblea legislativa democraticamente eletta e un governo regionale, nel pieno delle proprie funzioni tutelate dalla Costituzione e dello Statuto, a non discutere di una legge”.
“Protocollo anti schiavitù: NO alla truffa energetica e alle aree idonee in Sardegna”, è il titolo della manifestazione prevista il 16 novembre, alle 15.30, in piazza Garibaldi, a Cagliari, organizzata dall’Alleanza “Sardinnia Coru Nostu” (che ingloba vari comitati). Con la manifestazione si intende ribadire, con forza, il NO ad alcune tematiche di grande rilevanza. In particolare, come indicato nel manifesto, “fermiamo le guerre, ddl 1660 e censura social, IT Wallet, 5G, geoingegneria”. La protesta intende, invece, ribadire il suo convinto SI a “sovranità sarda, pace, libertà, salute e vero green”. L’evento è organizzato in collaborazione con ITA.li, una federazione di comitati e associazioni di tutta Italia che lotta per gli stessi obiettivi. Perciò, il 16 novembre si terrà, in contemporanea, la manifestazione, declinata sui temi peculiari dei vari territori, anche in altre città italiane: Padova, Trento, Siena, Parma, Catania, Empoli e Brescia.
“Ormai non sappiamo più cosa fare, ci sentiamo abbandonati e viviamo nell’indifferenza della politica regionale”. Si sentono impotenti i pescatori dei compendi ittici dell’oristanese e il loro non è solo un grido di protesta, ma di allarme rispetto a una situazione che sta portando al degrado delle lagune, ad un crollo dell’attività e della produzione, con consistente perdita di posti di lavoro. La grave criticità è emersa nel corso di un incontro nella sede della Provincia di Oristano, voluto dall’amministratore straordinario, Battista Ghisu, per conoscere direttamente dalla voce degli operatori i problemi che affliggono il comparto della pesca dei compendi ittici del territorio. “La Provincia darà pieno sostegno ai lavoratori del settore pesca – ha dichiarato Battista Ghisu -, sia dal punto di vista amministrativo, con gli uffici per quanto di competenza dell’ente, ma anche e soprattutto per sostenere presso la Regione Sardegna le giuste istanze di tutto il comparto”. Le criticità evidenziate dai presenti, nei rispettivi interventi, sono note da anni e fanno tutte riferimento alla Regione Sardegna, che rimane indifferente rispetto a tutta una serie di problemi che riguardano principalmente gli indennizzi, ma non solo. “Gli stagni sono ambienti fragili da tutelare e hanno bisogno di una urgente manutenzione idraulica – ha detto Mauri Steri (Legacoop) -, ma ad oggi nessun lavoro è stato avviato”. Antonio Loi (Consorzio pesca Marceddì) ha ricordato come il mancato adeguamento del canale 17, tratto che collega gli stagni di Corru s’Ittiri e Corru Mannu al mare, abbia causato gravi perdite nell’allevamento delle arselle e gravi morie di pesci nel corso dell’anno. Interventi di manutenzione che, secondo Antonio Cappai (Confcoop) dovrebbero diventare strutturali nel tempo. Dure le critiche verso la Regione anche da parte dei rappresentanti dei pescatori, che ricevono indennizzi del tutto inadeguati rispetto ai milioni di euro di danni, così come certificato anche da uno studio dell’Università di Sassari, commissionato dall’ente regionale, come richiamato dal presidente del Nuovo Consorzio Pontis, Giuliano Cossu. La criticità degli indennizzi ruota fondamentalmente tutto sulle modalità di censimento dei cormorani, stabilite con delibera di giunta regionale del 2015, alle quali devono attenersi gli operatori che effettuano i monitoraggi. Ed è proprio su questo argomento che risuona forte la contestazione verso la Regione. Secondo Giuliano Cossu (presidente Nuovo Consorzio Pontis Cabras) gli uffici regionali devono prendere atto della necessità di modificare il protocollo operativo, e rivedere le regole che consentano un censimento adeguato e corrispondente ai numeri reali dei cormorani presenti. Fanni (Unicoop Oristano), nell’auspicare altri successivi tavoli di confronto su questo tema, ha evidenziato i rischi di un mancato ricambio generazionale dei lavoratori del comparto, visti gli importanti cali occupazionali degli ultimi anni, come confermato anche da Raffaele Manca (Coop. Is Benas). Antonio Cappai (Confcoop) ha lanciato l’idea di un ristoro minimo di base da integrare con successiva stima dei danni. Dall’incontro è emersa, dunque, una situazione pronta ad esplodere in una protesta pubblica, a Cagliari, davanti al palazzo della Regione, anche se i rappresentanti dei pescatori ritengono che la politica debba farsi carico di questa emergenza senza prese di posizione eclatanti. L’amministratore straordinario della Provincia, Battista Ghisu, ha chiuso la riunione assicurando il proprio impegno “…per trovare, di comune accordo con chi opera nel settore, una soluzione alle difficoltà emerse oggi. Ribadisco che la Provincia si schiera a fianco dei pescatori, perhè è evidente che il danno su cui vengono calcolati gli indennizzi è di gran lunga sottostimato. Gli uffici dell’ente sono a completa disposizione per ridurre le criticità connesse al censimento”. (Elia Sanna, Web news Sardegna -Telegram).
Da venerdì prossimo, l’accesso al Centro intermodale di Oristano sarà vietato nelle ore notturne, quando non sono previste fermate dei treni nella stazione di Oristano. Lo hanno disposto il sindaco Massimiliano Sanna e l’assessore ai Trasporti Ivano Cuccu, per mettere fine alle frequenti scorribande notturne di cui la struttura è vittima da quando ha aperto i battenti, poco più di un anno fa. Gli atti di vandalismo si ripetono numerosi nel sottopassaggio che unisce il centro intermodale alla stazione ferroviaria, ma anche nella struttura principale e nell’ascensore che unisce la sala d’attesa con il sottopasso. In base alla nuova misura, l’intera area del Centro intermodale, dalla notte tra venerdì 15 e sabato 16 novembre, sarà chiusa dalla mezzanotte e mezza alle 5 del mattino, fascia oraria durante la quale nella stazione di Oristano non è previsto il passaggio di treni. La società di vigilanza incaricata dell’apertura del Centro intermodale ha avuto mandato di modificare gli orari secondo le nuove direttive del Comune, provvedendo ogni notte anche alla chiusura dei cancelli esterni e alla riapertura la mattina successiva. Al fine di evitare disagi, il Comune invita gli automobilisti a spostare le auto prima dell’orario di chiusura della struttura.
Sono 24 le gravi carenze che la Guardia costiera di Oristano ha riscontrato a bordo della nave di bandiera portoghese, lunga 104 metri, che hanno portato alla decisione di fermarla in porto fino a quando non saranno ripristinate le norme di sicurezza. La nave, partita da Barcellona, trasporta clinker, materiale ricavato da argilla e calcare che serve per produrre un tipo di cemento. Il personale della Capitaneria di porto di Oristano, abilitato Port State Control, ha condotto un’approfondita ispezione per verificare i locali di bordo destinati al carico insieme ai vari impianti, così come la validità dei certificati e la preparazione dell’equipaggio. “Durante l’ispezione, protrattasi per l’intera giornata – hanno spiegato dalla Capitaneria – sono state riscontrate 24 gravi carenze, riguardanti l’efficienza degli impianti di bordo e delle dotazioni di emergenza (tra cui l’inefficienza degli argani sul ponte di coperta destinati alla manovra delle ancore e l’inoperatività dell’impianto per il filtraggio delle acque oleose di sentina), oltre a criticità legate alle condizioni di vita a bordo dell’equipaggio”. Le irregolarità hanno portato all’immediato fermo della nave fino “al ripristino degli standard minimi di sicurezza per poter riprendere la navigazione
Un cliente, dopo aver visionato dei cellulari nel negozio di elettronica “Trony”, al Centro commerciale Porta nuova, a Oristano, ne ha rubato uno dal bancone ed è scappato. L’allarme dei commessi ha fatto intervenire la guardia giurata che ha tentato di fermare il ladro. L’uomo ha però strattonato il vigilante ed è scappato, all’allontanandosi dal centro commerciale con un’auto in direzione del Rimedio. La segnalazione alle Forze dell’ordine ha fatto scattare la caccia all’uomo, mentre sono state acquisite le immagini della video sorveglianza del Centro commerciale per risalire all’autore dell’episodio. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).
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