Slitta la discussione sul ddl aree idonee. La Pratobello in aula sotto forma di emendamenti.
Riprenderanno martedì 19 novembre, alle 10, i lavori del consiglio regionale impegnato in questi giorni nella discussione del disegno di legge sulle aree idonee ad ospitare impianti da energia rinnovabile in Sardegna.
La seduta prevista per questo pomeriggio alle 17 è stata rinviata alla prossima settimana, visto che le commissioni quarta e quinta, in seduta congiunta, non hanno completato l’esame dei circa 1.700 emendamenti presentati.
Intanto, se la legge di iniziativa popolare Pratobello 24 non verrà discussa in aula per volere della maggioranza, e soprattutto della presidente della Regione Alessandra Todde, la minoranza la porterà lo stesso sotto forma di emendamenti al dl 45 sulle aree idonee.
Lo hanno annunciato i capigruppo dell’opposizione durante una conferenza stampa. “Abbiamo provato, in tutti i modi, a chiedere alla maggioranza di portare attenzione verso questa grande volontà popolare, questa proposta di legge firmata da oltre 200mila sardi e abbiamo sempre ricevuto una risposta negativa – ha spiegato il presidente di FdI, Paolo Truzzu -. Abbiamo provato con la procedura d’urgenza, abbiamo provato anche nel corso di diverse conferenze di capigruppo, abbiamo provato ieri in aula facendo numerosi appelli. Ma è l’atteggiamento ostile della presidente Todde l’unico motivo che ha impedito l’esame della Pratobello in consiglio regionale”.
“Poniamo una questione di metodo – ha chiarito Umberto Ticca per i Riformatori -, ossia due leggi che trattano la stessa materia devono essere necessariamente discusse in una seduta unica, perché altrimenti si tratterebbe di moltiplicare”. Per i consiglieri del centrodestra la norma popolare “…non può essere parcheggiata e ignorata per poi dire che è inutile perché è stata approvata un’altra norma”.
Gli emendamenti presentati al testo sono circa 1.700, di cui la maggior parte della minoranza, ostruzionistici, perché ogni partito ha presentato i circa sette emendamenti sostitutivi che dividono la Pratobello 24 e puntano a sostituirla con il ddl aree idonee. “Il nostro intento è portare la maggioranza e la presidente al ragionamento, dobbiamo discutere di ogni aspetto”, ha aggiunto Truzzu.
Non ha, invece, presentato emendamenti il gruppo di Forza Italia, che aveva abbandonato l’aula all’inizio della discussione generale, ma ha già annunciato che rientrerà per il dibattito. “In aula chiederemo il voto palese per ciascun emendamento – ha detto Angelo Cocciu -, ma non vogliamo essere collegati e ricordati vicini a questa norma”. E ha poi aggiunto: “Non esiste alcun coordinatore di Forza Italia a Porto Torres che abbia fatto e portato avanti la diffida verso il consiglio regionale”, ha sottolinesto il capogruppo di Forza Italia, respingendo al mittente le accuse lanciate in aula, durante la seduta di ieri, dall’esponente della maggioranza Valdo di Nolfo (Uniti per Todde).
Il consigliere aveva spiegato che dietro le lettere di diffida, inviate da due società energetiche al consiglio regionale e giudicate intimidatorie, c’è una regia chiara da parte di mandanti politici ben precisi”.
“Chiediamo molto cortesemente al consigliere Di Nolfo, di chiarire in aula, in maniera limpida, onesta e sincera, la questione, perché – ha sostenuto Cocciu – è assolutamente una grandissima bugia. Se questo non avverrà, saremo costretti a querelare”.
“Non si querela su una discussione avvenuta in aula – ha replicato il consigliere Di Nolfo-; l’aula tutela il confronto, per quanto duro. Che il capogruppo di FI non abbia altre strade, se non la querela, già ci fa capire che la mia posizione è quella giusta”.
Il Palazzo del Consiglio regionale questa sera sarà illuminato con le luci di colore blu, in occasione della “Giornata mondiale del diabete”. L’iniziativa è del presidente, Piero Comandini, che ha accolto la richiesta di illuminare il palazzo di blu per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa patologia che ha una grande incidenza anche in Sardegna.
Sono 24 le misure di prevenzione adottate dal questore, Aldo Fusco, dall’inizio del suo mandato nella provincia di Oristano. A un mese dal suo insediamento, la Polizia Anticrimine della Questura ha emesso 5 ammonimenti per atti di violenza domestica e 4 per atti persecutori,10 fogli di via obbligatori, 5 avvisi orali, mentre sono state 3 le archiviazioni del procedimento di ammonimento per atti di violenza domestica e atti persecutori. Si tratta di misure di prevenzione personali, di esclusiva competenza del questore, che hanno lo scopo di garantire alla vittima di atti di violenza domestica o di atti persecutori una tutela anticipata e rapida, tramite un avvertimento del questore all’autore della violenza di astenersi dal commettere atti simili. Sono reati spesso difficili da individuare, perché molti avvengono dentro le mura domestiche e spesso quei comportamenti sono scambiati dalle vittime come “forme di amore” anziché come forme di violenza psicologica, fisica e anche economica. La polizia di Stato ricorda che la vittima può rivolgersi a qualsiasi ufficio di Polizia e chiedere l’ammonimento nei confronti del persecutore. Ammonimento che il questore adotterà, diffidandolo a continuare, al termine dell’istruttoria curata dalla Polizia Anticrimine Il legislatore, con la legge n. 168 dello scorso 24 novembre, è intervenuto incisivamente a tuela delle vittime di atti di violenza domestica, ampliando il numero “…dei cosiddetti “reati presupposto a ulteriori condotte sintomatiche di situazioni di pericolo per l’integrità psico-fisica delle persone, nell’ambito delle relazioni familiari e affettive”. Il questore, oltre a questi casi, può procedere d’ufficio quando sia segnalato alle Forze dell’ordine i reati, compiuti all’interno delle mura dometiche, di percosse, lesioni personali, violenza privata, minaccia grave o aggravata, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio, danneggiamento. E’ questo uno strumento che consente, garantendo l’anonimato di chi fa la segnalazione, di aiutare le vittime di violenza domestica che non hanno la forza o il coraggio di rivolgersi alle Forze dell’ordine. Di solito “…questo genere di violenze sono generalmente compiute da uomini verso donne, nell’ambito di una relazione sentimentale o affettiva, ma non sempre è così: c’è stato un caso in cui l’autore delle violenze era una madre nei confronti della figlia da poco divenuta maggiorenne. La donna aveva sottoposto la figlia a un regime di vita doloroso, con una continua privazione della propria libertà di scelta, costellata di ricatti psicologici e umiliazioni, fino a quando la giovane ha deciso di rivolgersi alle Forze dell’ordine, sottraendosi così a uno stile di vita penoso e difficile”. Il foglio di via e l’avviso orale fanno parte, invece, delle misure di prevenzione personali, dette “tipiche” perché disciplinate dal codice delle leggi antimafia, che il questore adotta nei confronti di quelle persone socialmente pericolose, individuate dall’art. 1 e 4 bis del d.lgs 159/2011, che hanno lo scopo, la prima, di allontanarle dal Comune con il divieto di farvi ritorno per un determinato periodo, quando sono pericolose per la sicurezza pubblica; la seconda, di invitarle a tenere una condotta conforme alla legge. “Si tratta di provvedimenti amministrativi che hanno inciso sulla criminalità locale, e che sono stati adottati nei confronti di alcune persone provenienti da fuori provincia, che erano solite muoversi nei comuni più isolati, con lo scopo di porre in essere soprattutto truffe in danno, in particolare, di persone anziane o comunque di soggetti fragili”. Alcune di queste truffe, già note perchè assurte agli onori della cronaca, come quella dello specchietto, quella del finto Carabiniere o quella del venditore porta a porta che si propone per l’esecuzione di piccoli lavori domestici, consentono a personaggi malintenzionati, di avvicinare le loro vittime e ingannarle, riuscendo a sottrarre importanti somme di denaro, soprattutto a quelle che vivono con la sola pensione.
L’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Oristano ha pubblicato la graduatoria provvisoria dell’intervento nidi gratis (gennaio – luglio 2024). “La misura – ha ricordato l’assessora ai servizi sociali, Carmen Murru – punta a favorire l’accesso ai servizi per la prima infanzia tramite l’abbattimento della retta per la frequenza in nidi e micronidi pubblici o privati”. Gli interessati potranno presentare eventuali osservazioni e richieste di chiarimento all’indirizzo mail primainfanzia@comune.oristano.it e al numero di telefono 3317503573, entro il 24 novembre. Trascorso tale termine, sarà pubblicata la graduatoria definitiva.
Una insolita mattina per gli studenti della 5 A del Liceo musicale “Croce” di Oristano, che oggi si sono recati al Centro trasfusionale dell’ospedale San Martino di Oristano per donare il sangue, rispondendo all’invito dei medici del Servizio trasfusionale diretto da Mauro Murgia. Otto alunni, sei ragazzi e due ragazze, che hanno scelto di aderire al progetto di sensibilizzazione portato avanti dal personale del Centro trasfusionale nelle scuole. Già coinvolte, a partire da ottobre, diverse decine di studenti, provenienti dal Liceo scientifico Mariano IV, l’Istituto tecnico Mossa, il Liceo magistrale Croce di Oristano, l’Istituto tecnico industriale Othoca, mentre nel prossimo dicembre sarà la volta del Liceo classico De Castro. Per gli studenti del Croce, che hanno compiuto da poco i diciotto anni, si è trattato del battesimo della donazione: tutti alla prima esperienza, fortemente motivati e consapevoli del gesto che stavano compiendo. In quasi tutti i casi, i giovani hanno genitori che compiono abitualmente questo gesto di generosità, e che hanno motivato i figli a fare altrettanto. “Mio padre dona il sangue da 30 anni ed anche mia madre è donatrice – ha spiegato Sara, di Gonnosnò –; per me è stato quindi naturale fare questa scelta”. “In Sardegna c’è una richiesta di sangue più accentuata che altrove – hanno osservato Leonardo di Solarussa, e Simone di Bonarcado –, per questo pensiamo che donare il sangue sia importante”. “Donare il sangue, per me, significa, dare il mio piccolo contributo per aiutare chi sta male”, hanno affermato Enzo e Lorenzo, mentre Diego di Genoni, ha detto di ispirarsi al suo idolo, Cristiano Ronaldo, che dona regolarmente il sangue, tanto da essere stato designato come testimonial Avis nel 2018. Jaime di Oristano ha invece affermato di farlo perché si tratta di “qualcosa di giusto”, mentre Veronica, anche lei di Oristano, ha detto che una donazione di sangue ha salvato la vita a sua zia, e questo le ha fatto capire quanto una sacca di sangue possa fare la differenza; per questo è cresciuta con l’intento che, non appena maggiorenne, sarebbe diventata donatrice.
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