Dic 18

Scorie nucleari: Regione e sindaci dicono No ai depositi in Sardegna.

“L’intero consiglio regionale è a fianco dei sindaci e di tutti i sardi per ribadire ancora una volta il No alle scorie nell’isola. La Sardegna non si trasformerà mai in un deposito di rifiuti nucleari”.

Lo ha detto il presidente del consiglio regionale, Piero Comandini, ai sindaci dei territori coinvolti nell’ipotesi di collocare in Sardegna il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La delegazione è stata ricevuta, questa mattina, dai capigruppo di maggioranza e opposizione.

“Ribadiamo ancora una volta – ha detto il presidente del consiglio regionale – la forte e netta opposizione a qualunque disegno che coinvolga la Sardegna. Non permetteremo mai che un’altra servitù deturpi il nostro territorio”.

Presenti all’incontro i sindaci di Mandas, Turri, Albagiara, Assolo, Guasila, Siurgus Donigala, Nurri, Ortacesus , Las Plassas, Usellus, Villamar, Ussaramanna, Tuili, Setzu, Segariu.

Il No alle scorie è stato unanime da parte di tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione. Una posizione, peraltro, già espressa in numerosissimi ordini del giorno approvati dall’aula dal 2022 ad oggi, e nel referendum del 2011 dove i sardi decisero di opporsi alle centrali e ai depositi nucleari.

“La nostra idea di sviluppo – ha detto Comandini – è puntare sul green, sulla transizione energetica, sulla creazione di un’isola verde dove turismo, ambiente e agroalimentare si coniughino con la salvaguardia del territorio”.

I sindaci hanno chiesto ai capigruppo di rafforzare l’azione comune nei confronti del governo nazionale.

“Scriverò al ministro – ha concluso il presidente Comandini – per ricordare che la Sardegna si è già espressa più volte sulla questione. Il consiglio regionale non permetterà mai che si disconosca la volontà dei sardi che il 15 e 16 maggio del 2011 decisero con il referendum di dire No al nucleare e alle scorie”.

“Il Piano energetico ambientale regionale è uno dei tre pilastri che assieme alla pianificazione, con la legge 20 sulle aree idonee, e alla Società energetica regionale, di prossima costituzione, rappresenta la nostra visione di futuro energetico, e ora si appresta a diventare concreto”. Lo ha spiegato la presidente della regione, Alessandra Todde, al termine della riunione di insediamento della Cabina di regia politico-istituzionale. Organismo che, assieme al Gruppo di coordinamento tecnico, insediatosi la settimana scorsa, avrà il compito di aggiornare il Piano energetico della Regione. “L’incontro è un punto di partenza fondamentale, che vede tutti i portatori di interesse allo stesso tavolo non soltanto per costruire un piano energetico che traguarda al futuro – ha aggiunto la presidente -, ma anche per concorrere alla nostra visione di sviluppo e alle possibilità che questo piano energetico deve fornire ai sardi, soprattutto energia a basso costo”. Per l’assessore Cani, che ha introdotto i lavori, “…il Pears è uno strumento fondamentale per delineare il futuro della Sardegna non solo dal punto di vista energetico ma anche sotto il profilo ambientale, del benessere dei cittadini e della competitività del sistema produttivo”. All’incontro, tenuto nella sala auditorium della Regione, a Cagliari, hanno partecipato tutti i principali rappresentanti delle associazioni degli enti locali, delle associazioni ambientaliste, delle organizzazioni datoriali e sindacali, degli ordini professionali e della rete delle professioni tecniche. Alla discussione è intervenuto, tra gli altri, il rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola. L’ateneo avrà il compito di supervisionare le attività del Gruppo di coordinamento tecnico responsabile dell’aggiornamento del Pears, che includerà le università di Cagliari e Sassari, Sardegna Ricerche, SardegnaIT e Sotacarbo Spa.

Era stato prima minacciato telefonicamente, tanto che si era fatto accompagnare da due tecnici, poi è stato aggredito da un allevatore che si è avventato su di lui portandogli via il cellulare e danneggiando l’attrezzatura usata per visitare il bestiame. Vittima dell’aggressione un veterinario della Asl 5 di Oristano, che non ha riportato ferite. Sul caso, avvenuto nei giorni scorsi in un allevamento di Bauladu, indagano i Carabinieri. L’episodio è stato reso noto dal sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Sivemp). Da quanto è dato sapere, il veterinario della Asl aveva ricevuto sia minacce telefoniche che a casa sua, nei giorni in cui aveva annunciato il controllo, tanto che prima di andare a Bauladu aveva deciso di farsi accompagnare dai tecnici. L’allevatore ha tentato di evitare le verifiche del veterinario, prima minacciandolo, poi afferrando la strumentazione, danneggiandola. Mentre il professionista chiamava il 112, lo ha aggredito e gli ha strappato di mano il cellulare. Veterinario e tecnici sono riusciti a riprendere il telefono e fuggire. Da quanto si apprende ci sarebbero stati anche problemi nel contattare e denunciare l’episodio ai Carabinieri nelle fasi successive. “Questo fatto ripropone le difficoltà in cui operano i medici veterinari durante i controlli ufficiali – ha sottolineato il Sivemp -. I rischi legati allo svolgimento delle attività veterinarie sono stati da tempo portati dal Sivemp all`attenzione della politica, ma le nostre proposte finora hanno determinato solo l’adozione di provvedimenti di legge del tutto insufficienti rispetto ai reali rischi della categoria”. Sul caso è arrivata la solidarietà della direzione generale della Asl 5 di Oristano e del Servizio di Sanità Animale. “Un fatto grave anche perché il nostro dipendente stava solo svolgendo il suo lavoro – ha affermato il direttore generale della Asl 5, Angelo Maria Serusi -;  condanniamo questo atto e siamo vicini al veterinario”.

Questo pomeriggio, intorno alle 17.30, la sala operativa dei Vigili del fuoco di Oristano ha ricevuto una chiamata di soccorso per un cavo elettrico caduto sulla statale 131 dcn (diramazione centrale nuorese) al km 20, nel tratto tra Sedilo e Olzai, direzione Nuoro. Per cause ancora da chiarire, il cavo elettrico, tranciato e in fiamme, è caduto sulla carreggiata. Sul posto è stata inviata immediatamente la squadra dei Vigili del fuoco di Abbasanta, che ha provveduto alla messa in sicurezza del tratto stradale interessato. Sul posto anche una squadra Terna e le Forze dell’ordine per quanto di loro competenza.

Sono iniziate le procedure per la selezione e l’arruolamento di 65 allievi ufficiali dell’Arma dei Carabinieri in servizio permanente. Gli aspiranti potranno presentare la domanda online fino al 15 gennaio 2025, attraverso il sito www.carabinieri.it nell’area concorsi, seguendo l’apposito iter e sostenendo le prove previste dal bando (scritte di preselezione, di composizione italiana e conoscenza della lingua inglese, efficienza fisica, accertamenti psico-fisici e attitudinali, prova orale e tirocinio). “Decidere di arruolarsi nell’Arma – si legge in una nota dei Carabinieri – significa entrare a far parte di un’organizzazione al completo servizio della comunità, il cui motto distintivo “nei secoli fedele”, racchiude tutti quei valori che devono contraddistinguere ogni uomo e donna che indossa la prestigiosa uniforme”. Al concorso possono partecipare i cittadini italiani in possesso del titolo di diploma o che siano in grado di conseguirlo nell’anno scolastico 2024/2025, e che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, abbiano compiuto il 17° anno di età e non abbiano superato il 22°. I vincitori del concorso, ammessi al 207° Corso dell’Accademia militare di Modena, frequenteranno un corso di formazione della durata di cinque anni, seguendo corsi militari e universitari, a indirizzo giuridico-amministrativo, presso l’Accademia militare di Modena e, successivamente, alla Scuola ufficiali Carabinieri di Roma, finalizzati al conseguimento della laurea magistrale in giurisprudenza. Una volta completato il ciclo di studi, i giovani Ufficiali, con il grado di Tenente, ricopriranno incarichi di comando e responsabilità nelle varie organizzazioni dell’Arma dei Carabinieri.

Lascia un commento

Your email address will not be published.