Gen 09

Oristano si prepara a rinnovare l’appuntamento con la Sartiglia.

Domenica 2 e martedì 4 marzo 2025 si corre la Sartiglia, uno degli ultimi tornei equestri di origine medievale ancora presenti in area mediterranea.

La giostra della domenica è organizzata dal Gremio dei Contadini di San Giovanni, mentre il Gremio dei Falegnami di San Giuseppe sovrintende alla corsa del martedì grasso.

Corsa che vede protagonisti dei cavalieri mascherati che tentano, con una spada e con una lancia di legno, detta “stocco”, di infilzare un anello a forma di stella, sospeso a un nastro teso di fronte alla Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Le due corse, identiche nelle fasi salienti, si differenziano in alcuni dettagli: la domenica i nastri che stringono le maniche della camicia e mantengono maschera e cilindro del Componidori (il capocorsa che sovrintende all’intera manifestazione) sono rossi, mentre sono rosa e turchini il martedì; la maschera lignea del capocorsa è lignea color terra la domenica, mentre il martedì è di color rosa carne; ancora, la giubba di pelle del Componidori, detta “coiettu”, è allacciata anteriormente con stringhe di cuoio per il Gremio dei Contadini, mentre il “coiettu” è legato sul davanti da borchie argentee a forma di cuore; infine, i pantaloni sono color miele la domenica e s’indossano dentro gli stivali da cavallerizzo, invece il martedì arrivano sino al ginocchio e fungono da sovrapantaloni.

Il giorno della Sartiglia un araldo a cavallo accompagnato da alfieri, tamburini e trombettieri, percorre le vie della città e si ferma nelle piazze principali per leggere il bando: l’avviso della corsa che si terrà nel pomeriggio. Il Componidori si dirige verso il luogo della vestizione, accompagnato in corteo dal Gremio e da “is massaieddas”, giovani ragazze in costume sardo che compiranno il rito della vestizione. Il Componidori (il prescelto tra i cavalieri oristanesi dal presidente del Gremio per ricoprire l’importante incarico) prende posto su una sedia collocata su un tavolo, “sa mesitta”, e da quel momento non dovrà più toccare il suolo fino alla sera, quando, terminate le corse, “is massaieddas” gli toglieranno la maschera.

Prima della posa della maschera, “is oberaius” fanno un ultimo brindisi con l’uomo che sta per diventare Componidori, chiedendo al Santo la protezione per il cavaliere. Poi “is massaieddas” posano la maschera sul viso. E’ il momento più solenne ed emozionante della giornata equestre, perché l’uomo smette di esistere e al suo posto appare a tutti come un semidio, che ha l’onore e l’onere di condurre i cavalieri.

Il corteo è composto da 120 cavalieri in maschera, riuniti in gruppi di tre, che vestono costumi colorati di foggia sarda e spagnola, e montano cavalli bardati con coccarde multicolori. Il Componidori, affiancato dai due compagni di pariglia, su segundu cumponi e su terzu cumponi, guida il corteo verso il teatro tradizionale della giostra.

La corsa si svolge nell’antica città murata, lungo la strada che conduce dalla reggia dei giudici d’Arborea alla Cattedrale di Santa Maria, fino all’ospedale medievale di Sant’Antonio Abate. Su questa strada apre la corsa il Componidori con il segundu cumponi eseguendo tre incroci di spada sotto la stella appesa a un nastro verde. Subito dopo, in questa via, spronato il cavallo, il Componidori tenta d’infilzare la stella con la spada. Successivamente, la prova sarà ripetuta dai cavalieri scelti dal capocorsa per tentare la sorte. Più stelle saranno spiccate dal nastro, migliore sarà l’annata e rigoglioso sarà il raccolto dei campi. Al capocorsa e ai suoi due aiutanti compete una seconda prova per cercare di cogliere la stella con la lancia di legno, lo “stocco”.

Concluse le discese alla stella il Componidori riceve “sa pipia de maiu” (scettro di viole mammole e pervinche) e, giunto davanti all’antico castello giudicale, a gran galoppo, ripercorre il tragitto riverso all’indietro sul cavallo, benedicendo la folla.

Terminata questa prima fase della manifestazione, il corteo dei cavalieri si dirige verso la via Mazzini, il cui tracciato costeggiava anticamente le mura turrite della città, teatro delle spericolate e acrobatiche evoluzioni delle pariglie.

Al tramonto, chiusa la festa, il Componidori e i cavalieri, attraverso le vie del borgo, fanno ritorno al luogo della vestizione dove “is massaieddas” compiono il rito della svestizione, togliendo la maschera al capocorsa e facendolo ritornare “uomo”. Da quel momento iniziano i festeggiamenti in onore dell’eroe del giorno e del suo seguito, con un banchetto che vede la presenza di tutti i partecipanti alla giostra.

“Si tratta di un atto non definitivo, la presidente Todde ha annunciato ricorso e non voglio entrare nel merito. Non sono il tipo che gioisce se uno che vince elezioni poi decade per questioni burocratiche o giudiziarie. Diciamoci anche che è la prima volta che non accade: ricordo ad esempio il caso della lista del Popolo delle libertà alle elezioni regionali del Lazio, che non fu interamente ammessa per dieci minuti di ritardo, e i cronisti più attenti ricordano il famoso panino…”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa, rispondendo a una domanda sul caso della presidente della Regione Alessandra Todde, per la quale il Collegio di Garanzia elettorale della Corte d’Appello di Cagliari ha chiesto la decadenza per irregolarità nella rendicontazione delle spese da lei sostenute in campagna elettorale. “Non gioisco – ha aggiunto Meloni -, vedremo cosa accadrà, il percorso è ancora lungo. Ho letto che Pd e M5s intendono, nel caso, non convalidare la decisione dei magistrati: è una scelta libera dei partiti, ma mi permetto sommessamente di segnalare che quando fu il caso della decadenza di Berlusconi si disse che compito del Parlamento era ratificare la decisione della magistratura. Sono i soliti due pesi e due misure… Non conosco benissimo la vicenda nel merito, preferisco non entrare ma a differenza di altri non gioisco per queste vicende”.

Intanto, sul caso Todde, muove i primi passi l’indagine penale della Procura di Cagliari dopo la trasmissione dell’ordinanza-ingiunzione del Collegio di Garanzia elettorale della Corte d’appello. Al momento il fascicolo è stato aperto senza indagati e senza alcuna ipotesi di reato. Ora il capo della Procura, Rodolfo Sabelli, lo assegnerà a un sostituto, il quale, letti gli atti, deciderà come procedere. Si tratta di un atto dovuto, per consentire agli inquirenti di svolgere l’attività di indagine. Il Collegio aveva deciso di trasmettere gli atti in Procura “stante le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni depositate”. L’ipotesi è che ci siano stati dei falsi tra la prima rendicontazione depositata in Corte d’Appello, che segnalava spese sostenute e finanziamenti ricevuti per circa 90mila euro, e una memoria presentata il 3 dicembre 2024 da Todde nella quale veniva dichiarato “sul suo onore di non aver sostenuto spese, assunto obbligazioni né ricevuto contributi e/o servizi, nonché di essersi avvalsa di materiali e mezzi propagandistici messi a disposizione dal partito o dalla formazione politica”.

Per quanto riguarda il ricorso da parte di Alessandra Todde, l’ipotesi del doppio binario è quella che si fa sempre più concreta. In queste ore i legali della Todde, gli avvocati dello studio Ballero, stanno esaminando tutti gli atti e le contestazioni, ma anche le attuali normative per mettere a punto i ricorsi contro il provvedimento. Entro 30 giorni, com’è spiegato anche nell’ordinanza, la presidente può presentare ricorso al Tribunale ordinario contro la sanzione amministrativa di 40mila euro, comminata per le irregolarità rilevate dal Collegio nella rendicontazione delle spese per la campagna elettorale di febbraio 2024. Tra queste spiccano la mancata nomina di un mandatario e l’assenza di un conto corrente dedicato. Contestazioni che la governatrice ha già respinto, parlando di questioni formali già esposte nella memoria di difesa presentata allo stesso Collegio prima dell’emissione dell’ordinanza. Queste controdeduzioni, ma anche alcuni elementi nuovi che i legali stanno estrapolando dalla normativa vigente, confluiranno nel ricorso che potrebbe essere presentato prima della fine del mese. Un punto su tutti: le norme nazionali sulla decadenza in caso di gravi irregolarità nel rendiconto delle spese elettorale, recepite da una legge regionale, è precedente all’elezione diretta del presidente della Regione. Oggi la decadenza di Alessandra Todde avrebbe l’effetto di scioglimento del consiglio regionale: una fattispecie che non si era mai manifestata finora. C’è poi da sottolineare che l’impugnazione al giudice ordinario seguirà il nomale iter dei tre gradi di giudizio, con tempi oggi non definibili. L’altra questione riguarda la decisione che spetta al consiglio regionale, con la Giunta per le elezioni che dovrà dare un responso all’aula entro 90 giorni, per arrivare poi al voto finale. Se l’assemblea si limitasse a una presa d’atto dell’ordinanza-ingiunzione, confermando quindi la decadenza della presidente, allora si aprirebbe la strada di un ricorso in via amministrativa al Tar.

Il Servizio per le Dipendenze (SerD) della Asl 5 di Oristano sostiene la campagna internazionale Dry January, il “mese asciutto”, un gennaio senza alcol per invitare la popolazione a riflettere sulle proprie abitudini e scegliere consapevolmente se, quando e quanto bere, per migliorare la propria salute e preservare la sicurezza al volante. Il SerD di Oristano, da sempre promotore di stili di vita sani, aderendo alla campagna pro-sobrietà lanciata nel 2013, in Inghilterra, mira a prevenire e ridurre i danni causati dal consumo abituale e inconsapevole di alcol. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano, infatti, un aumento, in Italia, del consumo medio di alcol, il cui abuso comporta rischi significativi: problemi cardiovascolari, riduzione della funzionalità del fegato e cirrosi epatica, ma anche la compromissione del sistema nervoso, con perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e invecchiamento precoce del cervello, fino ad ansia, sbalzi d’umore e dipendenza fisica e psicologica. A questo si affiancano le recenti modifiche al Codice della Strada, che prevedono pene più severe per chi guida sotto l’effetto dell’alcol. “Partecipare al Dry January – ha spiegato la psicologa del SerD, Andrea Karola Wenzel, referente del progetto – rappresenta una sfida personale, che comporta numerosi benefici. Rinunciare all’alcol per un mese può migliorare la qualità del sonno, ridurre i rischi per fegato e cuore, e rendere la pelle più sana e idratata. Ma questa è anche un’occasione per riflettere sul ruolo dell’alcol nella vita quotidiana e per iniziare l’anno con una ripartenza positiva, superando gli eccessi delle festività”. Per monitorare i progressi e mantenere alta la motivazione è possibile utilizzare delle applicazioni che possono offrire un supporto e dei suggerimenti utili. Inoltre, condividere l’esperienza con amici e familiari può rendere la sfida ancora più gratificante. Chi dovesse avere difficoltà nel rinunciare all’alcol o sperimentare i sintomi dell’astinenza, può rivolgersi al SerD di Oristano, che offre percorsi riabilitativi dedicati a chi ha già sviluppato una dipendenza (tel. 0783 060623, email: serd.oristano@asloristano.it). “L’invito è rivolto a tutti i cittadini, con l’auspicio che possano promuovere una cultura del cambiamento positivo. Gennaio senza alcol può essere il primo passo verso un anno più sano, consapevole e pieno di energia”.

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