Gen 11

 Resoconto dell’attività dei Carabinieri nel 2024 in provincia di Oristano.

Anno impegnativo, il 2024, per l’Arma dei Carabinieri di Oristano. Sono state controllate oltre 86.000 persone, tra circolazione stradale, locali pubblici, attività lavorative, ed effettuate 664 perquisizioni.

In totale sono stati eseguiti 136 arresti e denunciate 1.039 persone all’autorità giudiziaria; svolti 915 servizi di ordine pubblico e impiegati complessivamente oltre 1.800 militari, sia del Comando provinciale che del 9° Battaglione Carabinieri “Sardegna” di Cagliari, in particolare durante le proteste contro i trasporti delle pale eoliche al Porto industriale di Oristano, durante la scorsa estate.

“Le sfide che hanno caratterizzato il 2024 hanno visto i Carabinieri rivestire un ruolo centrale nella lotta alla criminalità comune e, in particolare, a quella predatoria (rapine e truffe) – ha detto il colonnello Steven Chenet, comandante provinciale dei Carabinieri di Oristano, durante la conferenza stampa per il bilancio dell’attività dei militari dell’Arma nel 2024 -, nel capoluogo e in 76 Comuni della provincia, in cui l’Arma procede per l’85% dei delitti, tentati o commessi, e rappresenta in tutti i paesi periferici l’unico presidio di polizia. La recrudescenza di alcuni particolari fenomeni criminali ha determinato l’impiego di risorse indirizzate non solo all’azione di contrasto, ma anche alle attività di prevenzione”.

Secondo i dati elencati dal colonnello Chenet, c’è stata una diminuzione del 3% dei delitti in generale (1.904 delitti denunciati ai Carabinieri nel 2024, a fronte di 1.962 nel 2023). Per quanto riguarda le truffe agli anziani (le cosiddette truffe del finto carabiniere e del finto avvocato), alle campagne informative e di sensibilizzazione sono stati associati dei protocolli informativi e operativi, in sinergia con i Comandi provinciali dell’Arma di Cagliari, Nuoro e Sassari, che hanno già consentito gli arresti di 5 persone, effettuati ai Porti di Cagliari e Olbia, poco prima che s’imbarcassero.

E ancora,“…l’esecuzione, in Campania, di una misura cautelare nei confronti di un presunto autore; l’identificazione di altri 5 presunti autori di reato; l’emissione di 2 fogli di via obbligatori richiesti al questore di Oristano”. Il tutto, “…nella consapevolezza che il supporto e il contributo delle vittime, in questo come in altri casi, può realmente fare la differenza. Tale modello interprovinciale di contrasto applicato dalle articolazioni operative dei Carabinieri è ancor più necessario ed efficace in Sardegna, dove gravi episodi di assalto ai portavalori hanno destato grande allarme sociale”. E anche se nella provincia di Oristano non si sono verificati questi episodi, “…grande attenzione è stata posta all’intensificazione dei controlli alle arterie stradali e agli obiettivi sensibili, con servizi di controllo straordinario del territorio ed il supporto delle Squadre operative dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna di Abbasanta, e una costante attività di monitoraggio e informativa”.

Il colonnello ha poi sottolineato l’importanza dell’apporto dei cittadini nella segnalazione alle Forze dell’ordine di eventi delittuosi, visto che la tempestività delle segnalazioni al numero unico di emergenza e alle centrali operative è spesso risolutiva, perché consente un rapido intervento delle Forze di polizia.

“Auspichiamo – ha aggiunto il comandante provinciale dei Carabinieri di Oristano – che i sindaci implementino la videosorveglianza, come ribadito anche in sede delle riunioni del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica”. Questo approccio, secondo Chenet, è ancor più determinante nei piccoli centri, dove le Stazioni dei Carabinieri non sono solo un presidio di legalità ma anche un collante sociale. La diffusione capillare dei presidi dell’Arma nei Comuni permette, infatti, non solo l’immediato intervento “…ma anche la rapida attivazione delle articolazioni operative sovraordinate (Compagnie di Oristano, Ghilarza e Mogoro, e il Comando provinciale del capoluogo)”.

Negli episodi più gravi di criminalità, avvenuti a Oristano e provincia, i Carabinieri sono intervenuti, a volte dopo indagini articolate e complesse, come nel mese di febbraio 2024, in una tentata rapina in banca, a Santa Giusta, con l’arresto di un bandito ancora all’interno della banca (soprattutto grazie all’intervento di un maresciallo dei Carabinieri in pensione che ha bloccato un rapinatore. ndr), e il successivo arresto, tre giorni dopo, di un complice già imbarcato sul traghetto, a Cagliari, per scappare nel Continente.

O come a luglio 2024, con 3 arresti eseguiti dopo accurate indagini, per una rapina all’ufficio postale di Ollastra, avvenuta nel dicembre 2023; e altri 7 arresti, eseguiti tra luglio e novembre, per un tentato omicidio del dicembre 2023, scaturito nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi; e l’arresto, dopo poche ore, in agosto, per un omicidio avvenuto durante la notte a Santa Giusta.

Sull’attività antidroga il colonnello Chenet ha sottolineato come i militari del Comando provinciale di Oristano, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” e dell’11° Nucleo Carabinieri Elicotteri di Elmas, abbiano arrestato 38 persone, denunciate 60 all’autorità giudiziaria e segnalate al prefetto 87 per detenzione di stupefacenti per uso personale; sequestrato 691 kg. di marijuana, 4 piantagioni di parecchie migliaia di piante di cannabis indica, 2 kg. di cocaina (di cui una grossa parte a Oristano, in via Gennargentu).

Sulla violenza di genere, “…non possiamo non menzionare l’attenzione riposta, nell’attività istituzionale, alla tutela delle vittime vulnerabili – ha detto Chenet -. I numeri registrati in materia di codice rosso, purtroppo, tendono ad aumentare, come dimostrato dagli arresti, dai deferimenti, dalle misure cautelari emesse dall’autorità giudiziaria, e dalla gestione di oltre 150 codici per braccialetti elettronici, indicativi dell’elevata incidenza sul territorio di queste tipologie di reato. L’Arma, che a Oristano vede operativa la “Stanza tutta per se“, realizzata in collaborazione con Soroptimist-Italia, continuerà a costituire un presidio di legalità anche in questo settore, auspicando che ciò possa contribuire a determinare una drastica riduzione del fenomeno”.

“La Lega in Sardegna chiede le dimissioni della presidente Todde perché le regole valgono per tutti. Beh, possiamo dire che siamo al paradosso politico, e leggere certe affermazioni è davvero esilarante. Ma chi vorrebbe dare lezioni di etica e moralità, è la stessa Lega che ha fregato 49 milioni di euro alla collettività? La stessa Lega che ha difeso per cinque anni un presidente plurindagato (Christian Solinas, ndr), che ha distrutto la nostra Regione, o la stessa Lega che non ha mai lasciato una poltrona neanche dopo essere stata travolta da tempeste giudiziarie fatte di sequestri e gravi accuse penali?”. Questo quanto scritto, in una nota, dal gruppo del Movimento 5 Stelle della Sardegna in risposta all’iniziativa della Lega contrassegnata dall’hashtag #ToddeDimettiti, che vedrà i militanti della Lega impegnati con gazebo e volantinaggio nelle piazze e nei mercati dell’Isola. “I gravi inadempimenti nelle procedure di rendicontazione elettorale accertati dalla Commissione elettorale di Garanzia, aggravati dalle diverse versioni rese sui finanziamenti elettorali dalla ormai ex presidente Todde – si legge in un comunicato della Lega – impongono le sue dimissioni così come, peraltro, accertato dall’autorità vigilante. Non è possibile fare finta di niente di fronte una decadenza conclamata e accertata per le gravi violazioni di legge. La richiesta delle dimissioni è anche avvalorata dal tradimento della volontà popolare rispetto alla legge Pratobello 24, volontariamente ignorata ed evitata dalla ex presidente Todde, nonostante il movimento imponente mai registrato in precedenza, ben oltre le 211 mila sottoscrizioni autenticate. Le dimissioni – conclude la Lega – sono un gesto obbligato, senza la ricerca di escamotage poco dignitosi e irrispettosi dei sardi, accettando la decadenza per le violazioni insanabili compiute”. “Sarebbe molto più opportuno il silenzio – ha risposto il M5S -, ma siccome sappiamo quanto piaccia al partito di Salvini l’aprire bocca e dare fiato, beh allora si mobilitino per organizzare i banchetti per chiedere scusa ai sardi, visto le macerie che hanno lasciato in Regione”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.