Gen 14

Alla Regione, in commissione Sanità, audizioni sul ddl per la riforma del sistema sanitario.

Con le relazioni dei rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Css ha preso il via, questa mattina, in commissione Sanità, alla Regione, il ciclo di audizioni sul disegno di legge n.40 della giunta per la riforma del sistema sanitario.

Proposta che i sindacati giudicano “non necessaria”, in un momento in cui il sistema avrebbe invece bisogno di interventi urgenti per tamponare disservizi e carenze che mettono in discussione il diritto alla salute dei sardi. Una posizione unitaria ribadita davanti alla commissione.

“In questi anni troppe riforme non attuate hanno creato problemi di organizzazione ed efficienza – ha detto la segretaria della Cigl Roberta Gessa – e un’altra riforma non è utile al sistema. Occorre invece lavorare per migliorare l’esistente”. Sulla stessa linea Mirko Idili (Cisl): “Il nostro sindacato crede che il baricentro strategico su cui operare sia il territorio. E’ lì che si gioca la partita per un’offerta sanitaria di qualità”. Anche per Guido Sarritzu (Uil) più che pensare ad una riforma del sistema “…bisogna ripartire da quello che funziona ascoltando le richieste dei pazienti e dei lavoratori del settore. Nelle ultime tre legislature di sono varate tre diverse riforme. Questo ha creato confusione e disorientamento tra i cittadini e gli operatori sanitari”.

Una nuova riforma rischierebbe, secondo i sindacati, di paralizzare il sistema. “Abbiamo tempi strettissimi per risolvere le emergenze – ha sottolineato Giacomo Meloni, segretario generale della Css – meglio pensare ad aggiustare quello che di buono abbiamo. Si agisca piuttosto su determinati settori (liste d’attesa, cup, sprechi) per migliorare i servizi”. Anche per Lino Marrocu (Ugl) “…è meglio pensare a una riorganizzazione dell’esistente. C’è bisogno di risposte immediate in un sistema che fa acqua da tutte le parti”.

Posizione unitaria, pur con qualche distinguo, anche sulla volontà della giunta di procedere al commissariamento degli attuali direttori generali delle Asl. Secondo i sindacati, la rimozione dei dirigenti rischia di creare ulteriori problemi. Meglio dare indirizzi precisi e obiettivi per provare a migliorare l’offerta e rispondere alle esigenze dei cittadini.

I rappresentanti dei sindacati sono poi entrati nel merito dei singoli articoli del disegno di legge, andando a toccare i nervi scoperti del sistema sanitario regionale: dalla mancanza di personale alla lotta al precariato, dallo “smantellamento” dell’assistenza territoriale alla proposta di istituire i centri di assistenza urgenza (Cau), fino alla necessità di depotenziare l’Ares per garantire una migliore programmazione con il decentramento di poteri verso le Asl.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Corrado Meloni (FdI) e Antonello Peru (Sardegna 20Venti). La presidente della commissione sanità, Carla Fundoni, al termine delle audizioni mattutine, ha assicurato l’impegno della commissione per arrivare a una riforma condivisa. “Iniziamo oggi il ciclo delle audizioni che andranno avanti per qualche giorno – ha detto Fundoni –, sentiremo diversi soggetti con l’obiettivo di avere un quadro preciso su cui intervenire. L’obiettivo è confezionare la migliore proposta di riforma possibile per garantire il diritto alla salute dei sardi”.

La sentenza della Corte Costituzionale sull’illegittimità della legge regionale 5 del luglio 2024, la cosiddetta moratoria, che imponeva di bloccare per 18 mesi la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile in tutta la Sardegna, arriverà tra 30 giorni. Questa mattina, gli alti magistrati si sono riuniti per la prima udienza pubblica, presieduta da Giovanni Amoroso, e si è iniziato il dibattimento sulla norma, pur abrogata da un articolo della successiva legge 20, che recepisce il decreto del ministro Pichetto Fratin sulle aree idonee, approvata lo scorso 4 dicembre e già in vigore. Il dibattimento è entrato nel vivo, dopo la decisione della Corte di escludere dal procedimento gli interessi privati, come quelli della Rwe Renewables Italia, società energetica autrice di una lettera di diffida al consiglio regionale perché si astenesse dal voto sul provvedimento. L’avvocato della presidenza del Consiglio dei ministri, che ha impugnato il provvedimento, ha ribadito i punti controversi della norma regionale “…che, sebbene transitoria, deroga rispetto alla disciplina statale e introduce un divieto valevole sull’intero territorio regionale, che confligge con il principio di massima diffusione delle fonti di energia rinnovabili”. Oltre al fatto che “…il divieto provoca un danno a carico dell’operatore che, nelle more del compimento delle procedure per l’ottenimento dei titoli abilitativi, ha già sostenuto costi tecnici e amministrativi ingenti”. La decisione sulla legge già abrogata è, comunque, obbligatoria e, come detto, è prevista entro un mese.

Sono attesi in settimana, i pezzi di ricambio necessari a eseguire i lavori di riparazione dell’impianto di riscaldamento della scuola media “Grazia Deledda” di Oristano. Le schede necessarie al funzionamento di due delle tre macchine dell’impianto dell’istituto sono state ordinate dall’Ufficio tecnico del Comune di Oristano e sono in arrivo dall’estero. Il malfunzionamento di una delle tre macchine si è manifestato a metà dicembre, ma le altre due macchine hanno, comunque, consentito il regolare riscaldamento delle aule e degli altri ambienti della scuola per tutto dicembre. Alla ripresa delle lezioni, dopo la chiusura di Natale, il 7 gennaio, la dirigente scolastica ha segnalato il malfunzionamento causato dal guasto alla scheda di una seconda macchina. Il servizio tecnico del Comune ha subito effettuato i necessari sopralluoghi per individuare una soluzione tempestiva. Nel frattempo, però, l’impianto di riscaldamento, con l’unica macchina rimasta in funzione, è andato in sofferenza, non riuscendo più a garantire la necessaria climatizzazione delle aule. Il Comune, che aveva già ordinato un pezzo di ricambio, ha integrato l’ordine con il servizio di assistenza e, d’intesa con la dirigenza scolastica, ha disposto, come soluzione temporanea, il posizionamento di 11 stufette elettriche, la cui accensione contemporanea ha impedito all’impianto elettrico dell’edificio di reggere il carico. “Purtroppo il guasto, del tutto inatteso considerato che l’impianto è di nuova realizzazione e risale a un paio di anni fa, è arrivato nei giorni più freddi di questo inverno – hanno spiegato il sindaco Massimiliano Sanna e la dirigente scolastica Blanche Maria Rita Sanna -. Nelle aule non era possibile garantire una temperatura accettabile, ed è stato inevitabile disporre la chiusura temporanea dell’edificio. Smentiamo che le aule siano al freddo da quasi un mese e precisiamo che il problema si è manifestato solo alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze di Natale. Prima della sospensione delle lezioni il riscaldamento era garantito in tutte le aule”.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione hanno comunicato le modalità di riscossione della Borsa di studio nazionale a favore degli studenti per l’anno scolastico 2023/2024. Gli studenti beneficiari possono recarsi presso un qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale, comunicando all’operatore di dover ritirare la borsa di studio erogata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito attraverso la consegna della Carta Postepay “Borse di studio” ed esibendo il codice fiscale e documento di identità in corso di validità. Gli studenti già beneficiari della borsa di studio nell’anno scolastico 2021/2022 e/o 2022/2023, invece, dovrebbero aver già ricevuto l’accredito della borsa di studio per la nuova annualità 2023/2024, direttamente sulla Carta Postepay “Borsa di Studio” in loro possesso. Per ogni necessità di assistenza è possibile contattare l’ufficio, all’indirizzo di posta elettronica iostudio@istruzione.it, o consultare il sito web istituzionale Iostudio – Portale dello studente, all’indirizzo http://iostudio.pubblica.istruzione.it .

Nuovo anno e nuovo direttivo per la Lilt di Oristano, con le riconferme della presidente Eralda Licheri e di Virginia Tatti, Renato Orrù, Carla Casula e Anna Maria Tuveri. Due le nuove entrate, Luciano Curella e Alessandro Montisci, entrambi medici chirurghi senologi che lavorano presso l’ospedale San Martino di Oristano. Luciano Curella ricoprirà la carica di vicepresidente; Alessandro Montisci sarà il direttore scientifico dell’ associazione. “Questo nuovo incarico rappresenta una grande responsabilità, ma soprattutto un’opportunità per rafforzare l’impegno nella lotta contro i tumori”, ha affermato Luciano Curella, mentre per Alessandro Montisci “…l’obiettivo è fare la differenza nella vita delle persone investendo in prevenzione e ricerca”. Tutti i componenti il direttivo hanno alle spalle lunghe esperienze di volontariato e di impegno sociale, e questo pone le basi per un mandato (2025-2029) ricco di iniziative di sensibilizzazione e progetti innovativi, e rafforzare il sostegno alle persone colpite dalla malattia. La presidente Licheri ha sostenuto che oltre a portare avanti le attività che da sempre contraddistinguono la Lilt, c’è l’intenzione di ampliare le campagne di sensibilizzazione sul territorio limitrofo, coinvolgendo scuole, associazioni e comunità locali, per promuovere stili di vita sani, con particolare attenzione alla corretta alimentazione, all’attività fisica e alla prevenzione del tabagismo. “Questa nuova guida – ha detto Eralda Licheri – segna l’inizio di un percorso ambizioso, che punta a fare la differenza nella vita delle persone, e a consolidare il ruolo della Lilt come punto di riferimento nella lotta contro i tumori”.

Un fenicottero, ferito e in evidente stato di deperimento, nello stagno di Cabras, è stato soccorso dagli agenti della Forestale di Oristano. Grazie alla collaborazione di alcuni pescatori del Consorzio Pontis, la pattuglia della Forestale, inviata dalla sala operativa dell’Ispettorato di Oristano, lo ha individuato vicino alla sponda del canale scolmatore. L’animale è stato recuperato e trasportato nella Clinica veterinaria Duemari, dove ha già ricevuto le prime cure e una adeguata nutrizione. Una volta ristabilito, il fenicottero verrà reintrodotto nel suo ambiente naturale. Il fenicottero (Phoenicopterus roseus Pallas) è specie protetta dalla Convenzione di Washington, che tutela fauna e flora a rischio di estinzione, e dalle norme nazionali e regionali sulla protezione della fauna.

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